“Nemmeno un euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche a Latina”. È indignata la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani dopo l’interlocuzione del dirigente ai lavori pubblici in commissione bilancio. “Non posso credere alle parole: ho imparato che vanno accertati i fatti e I FATTI significa soldi in bilancio.
Certo, abbiamo realizzato il piano, ma non è detto che si realizzi. Fintanto che non vedo la reale volotà di FARE attraverso la creazione di un capitolo in bilancio con soldi VERI messi li dentro, non posso dire che l’Amministrazione sta FACENDO: per me sta solo parlando.
“È gravissimo che in questa città sia possibile cercare canali personalistici per risolvere situazioni particolari, vedi la situazione della stazione ferroviaria, quando nel piano economico di gestione non ci vengono messi soldi per abbattere gli ostacoli alla mobilità di tutti. In compenso con una determina del 19 marzo scorso è stato assegnato a un architetto e due ingegneri lo studio di fattibilità per un totale di 50mila euro”.
Nel documento si prevedeva che “l’incarico dovrà essere svolto entro 60 (sessanta) giorni lavorativi dalla data di comunicazione dell’affidamento con la consegna del relativo materiale cartaceo e informatico” e si stabilisce “in euro 25,00 la penale giornaliera per il ritardo nella consegna del lavoro commissionato”.
“Attualmente il progetto non è visionabile – dice la Zuliani – e dagli uffici arrivano voci discordanti rispetto alla consegna dello studio di fattibilità completo, sebbene l’amministrazione lo sbandieri come cosa fatta. È molto grave che in due anni di amministrazione questo tema sia caduto nel dimenticatoio dopo che il Pd nel primo bilancio ottenne 30mila euro per questo studio di fattibilità, reiterati e implementati a 50mila l’anno scorso per poi scoprire che del progetto (ultimato o no) non si realizzerà mai nulla. E questo nonostante i proclami a mezzo stampa da parte di esponenti di questa maggioranza, perché semplicemente non vengono messi i soldi per la realizzazione delle opere necessarie all’abbattimento delle barriere”.
E non dimentichiamo che nel frattempo non ci si è attivati per reperire fondi europei o provenienti da altri canali. Come hanno fatto altre città? Perché Latina è così indietro?
Nel dicembre scorso la consigliera Zuliani era stata ricevuta dal sindaco con tre ragazze in carrozzella che avevano chiesto di poter avere una vita semplice e uguale a quella dei loro coetanei potendo andare in giro senza mettere in pericolo la loro vita o per forza essere accompagnati. Il sindaco aveva promesso che entro giugno 2013 il 60% delle barriere architettoniche all’interno della circonvallazione sarebbe stato eliminato.
“Non è stato fatto e dagli uffici ci dicono che nemmeno un euro è stato stanziato – spiega la consigliera Pd – e non bastano gli annunci, in una amministrazione è necessario che le spese siano previste nel piano economico di gestione. Questa politica che si limita a distribuire incarichi di progettazione (tutti al limite della soglia dei 50mila euro per cui basta una determina controfirmata per esser esecutiva e avere valore di contratto) senza mai realizzare nulla è davvero lontana dalla tanto sbandierata politica del fare. Crediamo sia arrivato il momento di un impegno dell’amministrazione che non è riuscita a mantenere una promessa, limitandosi ad assegnare incarichi senza credibilmente fare un passo avanti nel senso di una maggiore qualità della vita di tutti i suoi cittadini”.
E poi mi faccio un’ultima domanda: ma perché le altre città stanno tutte avanti a noi?