Nelle linee di indirizzo per la programmazione della rete scolastica regionale della giunta Zingaretti c’è una vera e propria rivoluzione di metodo: si vuole promuovere la sinergica azione partecipata tra attori coinvolti. Una forte sollecitazione di democrazia dal basso che ha una forte consonanza con le politiche da noi proposte».
La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani commenta così il documento di programmazione scolastica della giunta Zingaretti, profondamente diverso nell’approccio da quello della giunta precedente. Il dimensionamento per questo anno scolastico 2013-2014 non sarà modificato, considerati i tempi ristretti dall’insediamento della giunta del presidente Zingaretti, ma già nella premessa del documento di capisce come sia arrivato il momento di una “nuova fase”. «È molto interessante – sostiene la Zuliani – perché la qualità del sistema scuola deve tenere conto degli input anche dei suoi protagonisti: studenti e famiglie, che non erano assolutamente contemplati nelle linee di indirizzo precedenti».
La giunta Polverini aveva istituito come massimo organismo di partecipazione una conferenza regionale per l’istruzione composta da politici e rappresentanti dei sindacati.
«Ma famiglie e studenti sono gli unici attori capaci di fare pressione tale da modificare accorpamenti e soppressioni – afferma la consigliera del Partito democratico – come è successo a Latina per il settimo circolo il cui accorpamento ad altro istituto è stato scongiurato grazie alle forte pressione delle famiglie.
La conferenza regionale non ha in sé i veri semi di una partecipazione democratica dal basso». Nel documento della giunta Zingaretti, invece, si legge chiaramente la volontà di “avviare una nuova fase preliminare del processo di programmazione, fase condivisa da tutti i soggetti attivi della stessa (Regione, Enti Locali, Ufficio scolastico regionale per il Lazio, istituzioni scolastiche, organizzazioni sindacali del comparto scuola, associazioni dei dirigenti scolastici, comitati di studenti e famiglie) predisponendo e potenziando gli opportuni canali di condivisione, dibattito e di proposta”. (Leggi il documento)
Gli enti territoriali dovranno tener conto di parti sociali, studenti e famiglie.
«L’assessorato all’istruzione del Comune di Latina è pronto a questa nuova e rivoluzionaria fase di partecipazione? – si chiede la consigliera Zuliani – È preparato a recepire una rete di consultazione idonea a conferire il peso politico necessario per andare in conferenza?».
Domande retoriche, perché è chiaro da tempo, viste anche le politiche pasticciate messe in campo lo scorso anno, che non c’è a Latina una rete organizzata di questo tipo. «Un intervento del genere sarebbe stato già fatto – ricorda la Zuliani – se si fosse dato seguito all’ordine del giorno approvato all’unanimità del consiglio comunale per la Consulta della Scuola. Non è stato seguito l’indirizzo unanime dell’assemblea e adesso l’assessore dovrà organizzare qualcosa di fretta: i tempi sono strettissimi da settembre si comincerà a dare il proprio contributo per il dimensionamento scolastico dell’anno 2014-15».
La programmazione prevede anche una “governance condivisa che sappia coniugare i contributi delle parti sociali, il coinvolgimento degli attori del sistema locale, il successo scolastico e formativo degli studenti” per avviare la costruzione di “un sistema integrato e unitario di istruzione e di istruzione e formazione, nonché di formazione tecnica superiore”, «per evitare – specifica la consigliera – che questa istruzione regionale sia asservita ai bisogni degli enti formativi più che a quelli del territori.
I cittadini potranno avanzare proposte – conclude la consigliera Pd Nicoletta Zuliani – una strada che renderà migliori le scelte politiche in base a un iter democratico che dovrebbe garantire la partecipazione ma che ora è governato dai politici, che non agiscono in base a un vero e proprio studio ma a pressioni di gruppi che hanno interessi particolari»