Ludopatie: dal Comune nessun segnale

Ludopatie: l’intervento deve partire dalla conoscenza della reale portata del fenomeno nella nostra città.

La consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani propone un protocollo di intesa tra Comune e gestori dei giochi d’azzardo per acquisire i dati prima di un intervento serio.

E’ da Aprile del 2012 che cerco di formulare una proposta articolata rispetto al problema delle ludopatie. Ho presentato una mozione in Consiglio Comunaale che mi è stata praticamente stravolta dall’Assessore ai Servizi Sociali e dal Consigliere Fabio Cirilli pur di non far apparire l’Amministrazione inerte (come in effetti è) rispetto a questo fenomeno. (Leggi qui)

“Non si può lavorare a prevenire e curare le ludopatie senza conoscere i dati e la vera portata del fenomeno”. È una vera e propria sfida quella che la consigliera comunale del partito democratico Nicoletta Zuliani lancia all’amministrazione comunale alla luce delle attività di molti Comuni (vedi Formia) che hanno aderito al “Manifesto contro il gioco d’azzardo” promosso dalla scuola delle Buone pratiche.

“Il Comune non ha raccolto alcun dato. Mi chiedo: quante attività hanno aperto negli ultimi tre anni? In che percentuale sono aumentate le slot e i giochi d’azzardo nei bar, tabacchi, cartolerie ecc…, quale fascia sociale è maggiormente interessata dal fenomeno? In che misura si può parlare di dipendenza? I giovani sono interessati da questo problema? Quali sono gli interventi messi in campo dalla nostra amministrazione per PREVENIRE il danno ai cittadini che poi, ridotti al lastrico, chiedono sostegno economico al Comune?”

“Il progetto Saman ha terminato il suo iter – spiega la Zuliani – ma alla conclusione non si hanno i risultati del lavoro fatto per le ludopatie. E’ stato dato seguito al progetto da parte della Regione che continua a finanziarlo, ma il Comune di Latina si è accontentato di far lavorare l’Associazione Saman senza minimamente intervenire né per conoscere la portata del fenomeno, né per intervenire a livello di prevenzione.

Propongo invece un protocollo di intesa tra Comune (con gli uffici servizi sociali e commercio) e i gestori delle attività di gioco d’azzardo per acquisire tutti i dati necessari a una conoscenza profonda del fenomeno da combattere. Nell’intervento sarà necessario collaborare anche con la Asl che potrà fornire i dati relativi al post intervento, cioè relativi alle persone che vogliono curarsi davvero”.

Le amministrazioni comunali devono intervenire non solo per arginare gli effetti devastanti del gioco d’azzardo, ma anche attraverso il sostegno di “azioni positive” e buone prassi e reti territoriali di intervento.

“Mettere insieme i dati per un’azione incisiva – spiega la consigliera del Pd – serve non solo per un intento curativo ma anche preventivo e di controllo.

Perché la dipendenza da gioco d’azzardo è assimilabile alle altre dipendenze come quella da alcol e da droghe.

Nella prima seduta utile della commissione sanità proporrò proprio di discutere di misure serie di intervento contro le ludopatie e non propagandistiche. Il Comune non sembra voler mettere in campo misure di protezione della comunità, mentre ci sono già buone prassi sia in termini di regolamentazione che di prevenzioni che possono essere desunte dal confronto con altre realtà”.

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