La consigliera del Pd invita gli enti preposti a interventi di pulizia dopo oltre vent’anni di stallo.
«L’alluvione in Liguria e quella più recente ad Olbia non possono né devono lasciarci indifferenti. Urge predisporre quanto necessario per avviare lavori di pulizia e manutenzione dei nostri canali di bonifica se non vogliamo rischiare un epilogo simile a quello vissuto dai nostri connazionali sardi e liguri». A lanciare l’allarme è Nicoletta Zuliani, consigliere comunale del Partito democratico di Latina, invitando gli enti preposti a riunirsi per discutere sullo stato dei canali di bonifica che insistono nella provincia pontina e lavorare perché possano sopportare eventuali eventi climatici estremi.
«L’ultima vera operazione di pulizia che ha riguardato i canali di bonifica – afferma la Zuliani – risale agli anni ’90, quando il Consorzio investì denaro in questa direzione a seguito di un periodo di piogge torrenziali che causarono ingenti danni sulla nostra provincia. Da allora ci si è completamente dimenticati della manutenzione della rete dei canali pontini ed oggi versa in condizioni penose. Di fronte a tragedie come l’alluvione che ha messo in ginocchio la Sardegna non è pensabile di rimandare un’opera di controllo e bonifica».
«Solo lo scorso 6 ottobre – ricorda la consigliera – in via dei Bruzi, a Latina, i muri di tre garage sono stati spazzati via dall’acqua e alcune automobili sono rimaste sommerse perché il piccolo canale che si trova lì vicino non ha retto la pioggia. Anche questi canali di dimensioni più ridotte vanno ripuliti perché la loro è una funzione importante nella misura in cui supportano i canali più grandi. È ovvio che se sono otturati da rifiuti, terriccio e altro materiale il rischio che l’acqua tracimi fino a inondare le vie intorno è più alto. L’equilibrio acqua-terra del nostro territorio è molto delicato: non possiamo rischiare di alterarlo ulteriormente.”
La Zuliani chiede che ci si metta in regola sul fronte della manutenzione dei canali di bonifica e chiama in causa i quattro enti competenti in materia: il Consorzio di bonifica, l’Ato, Acqualatina che ha in gestione il sistema fognario, e la Provincia. «Gli enti non sono figure evanescenti: i loro massimi rappresentanti hanno nome e cognome: comincino a ragionare intorno a un tavolo insieme alla Protezione civile per programmare un lavoro coordinato – conclude la consigliera – perché sono più di vent’anni che questi canali non ricevono neanche l’ordinaria manutenzione».