Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito democratico, presenta un’articolata mozione che contiene le proposte per le attività di contrasto alle patologie legate al gioco d’azzardo
«Uno sportello contro le ludopatie non è una risposta soddisfacente al problema, bisogna guardare anche in altre direzioni».
La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani ha presentato una mozione da discutere in consiglio comunale (leggi il testo della mozione) sulle azioni di contrasto alle ludopatie, cioè alle patologie legate al gioco d’azzardo. Una mozione che comprende le proposte del Partito Democratico, «articolate – spiega la consigliera – perché molto articolato è l’argomento trattato che non può essere liquidato dall’amministrazione comunale con un servizio ambulatoriale. Bisogna invece avviare subito una ricerca sui dati relativi alla incidenza delle ludopatie in città. Le risultanze di questa ricerca dovrebbero essere esposte in un convegno da organizzare entro il mese di ottobre 2012 anche in collaborazione con le associazioni già attive sul campo, nel quale portare contributi qualificati e analisi dei percorsi di prevenzione già avviati in altri comuni italiani ».
A tutt’oggi risulta, infatti, che il Comune di Latina non ha ancora avviato uno studio sulla diffusione e sull’incidenza delle dipendenze del gioco d’azzardo sulla popolazione. I numeri forniti dall’assessore Fanti sulla stampa (leggi le dichiarazioni della Fanti) non descrivono la reale portata del fenomeno.
Secondo i dati diffusi dell’Agenzia della sanità il problema vede coinvolti il 66% dei disoccupati e il 47% degli indigenti. Ma soprattutto non lanciano uno sguardo al futuro e non propongono soluzioni.
«Negli ultimi anni si sono moltiplicati nella nostra città i locali che ospitano macchine d’azzardo (video poker, slot machine) – spiega la Zuliani -. Noi proponiamo di incentivare i negozi che scelgono di non installare le macchine da gioco con un “bollino di qualità e attenzione sociale” studiando anche l’ipotesi di vietare la collocazione di macchine da gioco almeno a 500 metri dai luoghi pubblici frequentati da minori».
Perché proprio i minori dovrebbero essere i protagonisti una parte importante di attenzione quando si valuta il fenomeno: una ludopatia non si circoscrive alla persona affetta da dipendenza ma colpisce economicamente le persone legate al “malato” di fattotrasferendo gli effetti del fenomeno dalla sfera personale a quella sociale. I debiti contratti a causa delle patologie legate al gioco, inoltre, finiscono per alimentare generalmente il circuito dell’usura devastando le già precarie condizioni economiche delle famiglie. Da qui la proposta avanzata da Nicoletta Zuliani di «costituire partenariati con le scuole e istituire, insieme a queste, un percorso di prevenzione per abilitare i ragazzi alla navigazione e soprattutto per una reale consapevolezza dei rischi che la navigazione comporta». Il tutto andrebbe fatto non dimenticando i contesti familiari. «Bisogna potenziare – conclude infatti la consigliera Zuliani – la rete di supporto alle famiglie che hanno al loro interno membri affetti da dipendenza dal gioco». Un percorso, insomma, che non si limiti ad affrontare l’emergenza, ma che crei un percorso virtuoso di prevenzione.