Anche per quest’anno il Comune di Latina non ha ottemperato l’obbligo, previsto per legge, di programmare l’affidamento di incarichi e consulenze in un documento che deve essere approvato contestualmente al bilancio dal consiglio comunale.
La legge prevede infatti “che l’affidamento degli incarichi di collaborazione da parte degli enti locali possa avvenire solo per attività istituzionali stabilite dalla legge o previste nel programma approvato dal consiglio comunale”.
«Si ponga rimedio al più presto, perché si tratta atti che costituiscono illeciti disciplinari e determinano responsabilità erariale» commenta la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani che già il 12 aprile scorso aveva presentato sull’argomento una interrogazione a risposta scritta all’assessore al bilancio e alla programmazione finanziaria che non ha mai ricevuto risposta.
«Chiedevo – spiega la Zuliani – perché l’Amministrazione non avesse redatto il Programma Consiliare per gli Incarichi e Consulenze per il 2011 e come si intendessero giustificare le spese sostenute e impegnate derivanti dal pagamento delle parcelle dei professionisti, ma non ho ricevuto risposta e anche per l’anno in corso il programma non è stato approntato».
A Latina ammontano a circa 200 mila euro gli incarichi che rientrano tutti all’interno del 20% rispetto a quanto speso nel 2009, come da dettato normativo, ma sono illegittimi perché non inseriti in alcuna programmazione approvata dal consigliocomunale. La legge prevede anche che si verifichi negli uffici la presenza di dipendenti che possano svolgere il lavoro eventualmente affidato a esterni. Mentre l’amministrazione ricorre, per esempio, a diversi pareri legali esterni nonostante ci sia un ufficio avvocatura.
«Da quando questa normativa è entrata in vigore – aggiunge la consigliera – solo nel 2008 c’è la delibera di giunta con la programmazione di consulenze e incarichi a esperti esterni. Significa che dal 2009 i cittadini hanno dovuto pagare incarichi la cui responsabilità è invece in capo a chi ha firmato quegli affidamenti».
La legge prevede inoltre che le amministrazioni rendano noti “mediante inserimento nelle proprie banche dati accessibili al pubblico per via telematica, gli elenchi dei propri consulenti indicando l’oggetto, la durata e il compenso dell’incarico”. E questo sarà fatto a Latina solo grazie a una battaglia sostenuta dal Pd in commissione trasparenza che ha votato all’unanimità un documento da inviare al consiglio comunale.
«La programmazione di incarichi e consulenza è un importante atto di trasparenza – conclude Nicoletta Zuliani – il Comune non può agire in maniera arbitraria. Il passaggio in consiglio comunale del programma è in indispensabile requisito di legittimità di quegli incarichi. Si tratta anche di un atto di opportunità politica: il consiglio comunale ha il mandato dei cittadini per decidere come spendere i propri soldi».