“Il Comune di Latina, che si è dotato due anni fa di un ufficio per l’Urbanistica Partecipata – spiega Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico – ha ancora molta strada da fare perché si instauri con i cittadini un vero processo di partecipazione e di condivisione”. La democratica sottolinea come finora l’ente di Piazza del Popolo non abbia ancora messo a fuoco il vero motivo per il quale i cittadini continuano a protestare contro le scelte dell’amministrazione in tema di urbanistica e di pianificazione del territorio.
“La realtà – spiega Zuliani – è che il Comune ha finora coinvolto solo i proprietari privati presenti sul territorio di Latina e coloro che hanno manifestato interesse nei confronti di certi provvedimenti, rispondendo alle osservazioni in modo formale. L’ente avrebbe potuto invece coinvolgere tutti i cittadini attraverso assemblee pubbliche”. Zuliani afferma infatti che l’attuale comportamento del Comune tende a non soddisfare completamente i requisiti del procedimento amministrativo: efficienza ed efficacia. “Non voglio mettere in dubbio l’efficienza del servizio, che certamente ha prodotto delibere e provvedimenti. Ciò che voglio mettere in risalto è la mancanza di efficacia. Efficace, per prevenire la serie di ribellioni che si stanno verificando in città contro l’operato dell’amministrazione, sarebbe stata un’ampia consultazione dei cittadini, non la mera pubblicazione degli atti sull’albo pretorio”.
“La città è di tutti – sottolinea Zuliani – e da quando le circoscrizioni sono state abolite, è venuto a mancare l’anello di congiunzione che legava il governo centrale della città con i quartieri. Il Comune non si è organizzato per produrre una vera partecipazione: le assemblee pubbliche finora svolte sono state soltanto un comportamento di facciata. L’amministrazione si è limitata ad informare i cittadini di decisioni già prese, senza una reale apertura alle loro proposte. Non è mai iniziato un percorso di condivisione delle scelte che riguardano la città e l’uso del suo territorio: il risultato sono lo sdegno e la protesta contro scelte che sembrano sempre più orientate a perseguire obiettivi che non sono quelli della collettività”.
Gli esempi lampanti che Zuliani cita a memoria sono diversi. “È successo per la Ztl, dove i cittadini sono stati soltanto informati di cosa sarebbe avvenuto di lì a pochi giorni, senza un minimo di concertazione tra le parti. È successo per la zona di Piazza Moro – prosegue Zuliani – dove le persone sono state ascoltate rispetto alle problematiche maggiori per il quartiere, senza vedere alcun risultato. Anzi, si sono viste illustrare un progetto di restyling che piace davvero a pochi. E sta succedendo con le colate di cemento annunciate in quartieri che rischiano così di veder sparire anche l’ultimo pezzo di verde per la costruzione di altri edifici. Anche qui il risultato è la protesta, con la nascita di un comitato che si chiama ‘Gigante buono’ in memoria di un albero che è stato già abbattuto”.