Spesso mi sono chiesta:”A chi serve la ZTL? Rappresenta la risposta ad un bisogno? Di chi?”
Certamente il bisogno dei cittadini che la frequentano solitamente, è soddisfatto: famiglie, bambini piccoli possono liberamente circolare, ci si ritrova in tanti e la passeggiata, il cosiddetto “struscio” dei paesi, è un po’ riportato su larga scala nella nostra città: vedere tanta gente insieme “fa evento” e questo rallegra e rincuora i cittadini che spesso si sentono in una città lontana dai grandi centri e, troppo spesso, satellite di Roma.
I giovani hanno l’impressione di vivere in una grande città e sono contenti di poter organizzare momenti artistici ricreativi per strada, un po’ come si fa all’estero nelle grandi città, dove si trovano artisti di strada con performance molto amate e anche remunerate dai passanti che si fermano e apprezzano.
Sembra che i commercianti siano quelli maggiormente scontenti del risultato della ZTL.
Ma se andiamo ad analizzare il fenomeno “isola pedonale-ZTL” delle altre città capiamo perché a Latina susciti tante lamentele.
Innanzitutto le isole pedonali veramente di successo sono quelle nelle città con maggior affluenza turistica: Olbia, per esempio, ha un centro storico (non di particolare valore) con isola pedonale dove confluiscono migliaia e migliaia di persone ogni giorno a causa della presenza del porto lí a due passi.
Il centro storico-ZTL di Alghero attira turisti, invece, a causa delle proprie peculiarità storiche culturali e artistiche Catalane che la rendono una città meta di moltissimi turisti stranieri: è però anche la città della sardegna con il porto più grande per le imbarcazioni da diporto.
Un’isola pedonale è giustificata se si può godere di un particolare scenario, di edifici con particolare pregio, oppure se la città si colloca all’interno di un crocevia obbligato per cui la convergenza di un gran numero di turisti di passaggio obbliga in qualche modo a creare uno spazio per loro.
Nelle isole pedonali a “servizio” di una grande confluenza di persone (viaggiatori/turisti di passaggio) non ci sono grandi negozi: non è un centro commerciale all’aperto, bensí un insieme di bancarelle di artigianato, artisti di strada, e molti negozi di ristorazione-bar, gelaterie, caffè, ristoranti…
Nelle isole pedonali “storiche” c’è un diverso scopo: si creano percorsi al suo interno di tipo turistico con indicazioni precise per apprezzare luoghi storici e di valore culturale inseriti all’interno di un itinerario pensato e ben progettato. Di conseguenza, in presenza di questo genere di isola pedonale di valore storico, la presenza dei turisti è motivata dalla fruizione dell’itinerario, quindi sono persone con “bisogni” diversi da quelli del turista di passaggio: in questo caso ci saranno meno bancarelle e più negozi sulle direttrici viarie verso i punti d’interesse storico/culturale.
Latina dove si colloca?
Quali bisogni vuole soddisfare?
Quelli dei cittadini che vogliono avere uno spazio di incontro?
Quelli dei commercianti del centro che devono aumentare le loro vendite?
Quelli dei turisti?
Se non vogliamo fallire dobbiamo aver chiaro il nostro obiettivo.
Non dimentichiamoci che nuovi luoghi di incontro e di socializzazione sono diventati i centri commerciali: sono sempre più frequenti casi di persone che si fermano a parlare nei grandi supermercati proprio perché incontrano altri amici che sono lì per fare la spesa. Luoghi di aggregazione e di shopping certamente in concorrenza con l’isola pedonale/ZTL se intesa come “shopping center all’aperto”.
Stanno lentamente ma inesorabilmente cambiando i modelli di aggregazione sociale, le abitudini delle persone, i modi di fare acquisti, e se non osserviamo con intelligenza questi fenomeni non avremo gli strumenti per dare risposte né per valorizzare la nostra città, anche in senso commerciale.
Ma chi e per quale motivo dovrebbe andare in Piazza del Popolo, che è isola pedonale tutti i giorni dell’anno? Ci sono in tutto tre bar e per il resto uffici comunali chiusi nel weekend.
La frequentiamo per le sagre e le bancarelle occasionali?
A beneficio di chi? Dei frequentatori abituali?
Altro sarebbe considerare Latina come una “perla storica“, esempio di architettura razionalista, e valorizzarla per questo.
E allora il concetto di valorizzazione dei palazzi storici e dei luoghi significativi avrebbe una funzione di richiamo, inserita in itinerari turistici di settore, collegata con diverse facoltà di architettura, storia e scienze di università estere per studi e scambi, con una rete parallela di itinerari naturalistici ed enogastronomici collegati e coordinati per valorizzare le straordinarie realtà del nostro territorio…
Trattare il “centro storico” di Latina come un centro commerciale all’aperto significa aver mortificato la sua identità di città del ’900, segno di forte miopia culturale, e di totale mancanza di capacità progettuale, oltre che aver mancato l’obiettivo principale: attirare turisti a Latina.
Il modello vincente per Latina richiede una nuova visione della nostra storia proiettata verso il futuro e una interpretazione contemporanea dei suoi spazi. Ma soprattutto scelte dettate dal buon senso, tanto buon senso.
Buongiorno Nicoletta
Sono un imprenditore di Latina ho un’attività di successo, non al centro di Latina grazie a Dio. Non capisco come fanno quelle poche attività rimaste in centro a restare aperte. Ogni mese abbiamo una serie di costi molto elevati e se manca l’incasso giornaliero diventa difficile. Comunque condivido quello che tu dici, cioe capire dove si colloca la nostra ZTL. Facendo un analisi personale, la nostra ZTL potrebbe essere attiva dal lunedì al venerdì dalle 18:00 (ma con tutti gli esercizi aperti fino alle 22) e il sabato e la domenica h24. Così facendo, visto che il centro di Latina è più un centro di servizi che di passeggiata culturale, si da la possibilità a chi deve fare una commissione in centro presso uffici e magari ci scappa il caffè e una sbirciatina veloce a qualche vetrina e si riesce di nuovo a trovare un parcheggio visto che ormai sono inesistenti. Io che giro molto posso solo dirti che nn vado a Latina centro da circa 8 mesi. E ogni volta che devo incontrarmi per affari diciamo sempre di vederci in posti dove si può parcheggiare facilmente e di non andare al centro perché c’è sempre caos ( non nel centro storico) ma ai confini della ZTL perché tutti cercano di avvicinarsi il più possibile al centro.
Sono assolutamente d’accordo!!
Sono a Latina dal ’68 e nel corso degli anni ho sperato che qualcosa si muovesse per farla diventare un centro turistico. Non manca niente: mare, collina, centri medioevali, castelli, isole meravigliose a portata di “mare”! Mi chiedo il motivo e chi rema contro questo progetto che avrebbe incrementato il lavoro nella nostra città.
Durante il ‘fascismo’ venivano delegazioni di architetti e cronisti dall’Est (URSS) e dall’Ovest (USA, UK) a osservare e divulgare le creazioni dello Strutturalismo Littoriano.
Se la ZTL volesse avere e dare un senso al nostro storico ‘centro urbano’ potrebbe e dovrebbe evidenziare proprio questo ‘core’ fondativo della città-capoluogo dell’Agro Pontino.
Ma per questo servirebbero gli inputs costruttivi di maggioranza e opposizione, della classe commerciale, dell’associazionismo e della cupola pensante.
Good luck giovane città di Littoria, già fatta vecchia da oltrepassata memoria!
Vorrei porre una domanda ai commercianti: perché prima più o meno tutti eravate contenti e poi siete scesi in campo?
Chi vi capisce è bravo!