Ieri presso le sale della curia vescovile, si è tenuto un convegno organizzato dalla Regione Lazio e gli ordini degli ingegneri, architetti e geometri. Le nuove procedure per la registrazione al genio civile delle opere che, necessitano di autorizzazione antisismica, risultano macchinose, onerose.Inoltre, essendo diventate obbligatorie, hanno prodotto dilazioni nei permessi e di conseguenza ritardi insostenibili nel completamento dei lavori che, in periodo di crisi, hanno il loro peso.
Il nuovo sistema, se da una parte adotta una procedura totalmente digitale eliminando gli sprechi di carta, dall’altra accolla ai professionisti la produzione di documenti congiunti, aumentandone la mole di lavoro e stabilendo oneri sensibilmente cresciuti che, inevitabilmente a cascata, si impongono all’utente finale: il cittadino. Ma il malcontento registrato non ha tanto a che fare con l’idea di una passaggio alla digitalizzazione delle procedure: è mancata la partecipazione dei professionisti al processo di ideazione e implementazione della nuova modalità.
Perché questo incontro solo a ridosso dell’avvio dell’obbligatorietà del sistema? – si chiede Zuliani – Perché il sistema sembra tanto lontano? Forse perché costruito da informatici senza alcuna competenza rispetto all’ambito a cui si rivolge? A quanto pare è questo il punto: una maggiore partecipazione degli utenti finali avrebbe di certo ottenuto risultati di maggiore efficacia.
intervento presso Convegno alla Curia con ingegneri, architetti e geometri di Nicoletta Zuliani