Potete capire quanto per me sia stata importante la mattina di oggi: alle 9:30 si è tenuta una commissione congiunta tra Attività Produttive e Welfare con un punto all’ordine del giorno per il quale ho tanto combattuto: Regolamento Giochi Leciti e Sale da Gioco. Il 29 luglio avevo presentato una mozione in Consiglio con la quale chiedevo di approvare immediatamente un Regolamento in assenza del quale non si garantiva la tutela delle fasce più deboli dei nostri cittadini. Ed ecco finalmente il primo passo concreto.
Erano presenti, perché invitati per le loro competenze, anche il dottor Sabatucci, la dottoressa Iacovacci, il dottor Bruno Porcelli, la dott.ssa Carreca e l’associazione Saman, tutti operatori nel campo delle dipendenze del gioco d’azzardo. Ognuno ha relazionato brevemente per il proprio campo di intervento.
Il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo va affrontato su diversi livelli: livello terapeutico di competenza della Asl; c’è il livello della prevenzione di cui si occupano le associazioni, le istituzioni scolastiche ecc… grazie a fondi messi a disposizione dalla regione, e poi cioè il livello politico al quale spetta regolamentare la presenza di questi attori commerciali sul territorio.
Prioritario è stabilire quali siano le finalità della nostra azione politico-amministrativa: sono convinta che non possiamo limitarci a normare la presenza delle sale da gioco nella nostra città. Vorrei che il mio Comune operasse in una un’ottica di prevenzione e contrasto dichiarato nei confronti delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito.
La bozza preparata dagli uffici ricalca in maniera pedissequa il regolamento della città di Genova, che a mio avviso, è molto ben fatto. Ma ce n’è un altro che merita attenzione se non altro per l’approccio diverso che ha saputo mettere in campo: il Comune di Bergamo si dichiara garante della salute pubblica, della continuità affettiva, della serenità domestica, dell’integrità del tempo di lavoro, della sicurezza, del decoro e pertanto regolamenta la presenza delle slot nella città a tutela di questi valori e beni immateriali e per questo pone una serie di limitazioni normative e altrettante iniziative prosociali.
Non solo.
È importante, come altri comuni hanno fatto, aderire al manifesto delle città no slot, disincentivare il gioco che da compulsivo degenera nella dipendenza patologica attivando iniziative di informazione e formazione seria, favorendo l’aggregazione sociale e la condivisione di un’offerta pubblica e gratuita pensata per valorizzare il tempo libero le relazioni positive in mancanza delle quali potrebbero originarsi pericolosi forme di disgregazione civile.
È necessario creare una collaborazione permanente con le associazioni, le scuole, e la Asl perché se vogliamo che gli interventi siano efficaci dobbiamo progettarli e realizzarli contemporaneamente a diversi livelli e per un tempo prolungato.
Non ultimo l’aspetto degli sgravi fiscali e gli incentivi così come previsti dalla nostra legge regionale numero 5 del 5 agosto 2013, Per tutti quegli esercizi commerciali che dichiarano di non voler installare o di voler dismettere slot-machine, due letti, gratta e vinci. questo importantissimo intervento va inserito in un quadro di strumenti concreti di contrasto alle patologie e alle problematiche derivanti dal gioco d’azzardo messi in campo da chi vuole davvero costruire e tutelare la propria comunità.
Fine della prima puntata.
brava! chi non molla sa ottenere un risultato !
speriamo si continui cosi
Bene.Ottimo lavoro. Ad maiora!
Sarebbe meglio,ma non è necessario vincere le amministrative per fare buone cose