Oggi l’Assessore Lessio ha illustrato la situazione della società che gestisce la distribuzione dell’acqua nella nostra provincia.
Non sono d’accordo con chi vede il pubblico come il sana totum, e il privato come un male dal quale difendersi: il vero problema sta nell’operare un sano e onesto controllo. Controllo che mai le amministrazioni precedenti hanno operato nei confronti sia della Latina Ambiente che di AcquaLatina. Anche la gestione pubblica, se risponde a criteri di clientelismo, è alla stessa stregua di come oggi si intende il privato: una entità dalla quale difendersi.
La situazione precedente alla gestione della società AcquaLatina, ovvero quando l’acqua era gestita dai comuni, era infatti proprio questa: il consorzio di comuni che gestivano la distribuzione dell’acqua operavano in modo clientelare riducendo tale attività ad uno dei tanti carrozzoni pubblici costosi ed inefficienti. Con il Decreto Ronchi nel 2009, i comuni furono obbligati a ricorrere ad una gestione mista attraverso gare pubbliche.
Fu così che nacque AcquaLatina nel 2002.
Le criticità che oggi ci troviamo ad affrontare sono di tre tipi:
- lo statuto della societàe il contratto che ci lega al socio privato contengono clausole che in modo evidente penalizzano la parte pubblica in termini di capacità decisionale
- nel 2007 la società AcquaLatina contrae un mutuo con la Depfa Bank di €114ML per finanziare il piano investimenti necessario a realizzare un servizio integrato (distribuzione acqua, rete fognaria e depurazione) efficiente. Il contratto che ci lega alla Depfa Bank la rende “potente” perché, nel caso di mancata approvazione del bilancio, può esercitare l’azione forzosa sui patrimoni dati in garanzia (le quote societarie). In questo modo può decidere più dei Comuni.
- le bollette sono molto cresciute a fronte di un servizio che vede grosse porzioni di territorio senza una rete fognaria né una rete idrica capillare, per non dire delle acque nere, grigie e bianche che vengono tutte convogliate nella stessa condotta…
Ho chiesto in Commissione di analizzare il Piano Industriale (difficilmente accessibile dal sito di AcquaLatina) nella prossima seduta, auspicando anche una maggiore attività di controlli.
Da parte loro, l’Assessore ci ha comunicato che dalla Provincia è stato incaricato l’avv. Prof. Lucarelli per un parere pro-veritate rispetto alla variazione della compagine societaria del gestore (dare al pubblico in una maggiore capacità decisionale).