Si ostenta sicurezza in Comune, ma in realtà la sorte dell’Amministrazione Coletta è appesa a un filo: la sentenza del Consiglio di Stato in merito all’annullamento della gara dei rifiuti. Il Consiglio di Stato si è espresso il 21 febbraio ma la sentenza sarà nota entro il 21 marzo.
Coletta e LBC hanno puntato tutto, come in una giocata, sulla riuscita del loro progetto di “cambiare tutto”, e sono partiti dai rifiuti.
Appena eletti, hanno prima sospeso, poi annullato la gara fatta dal commissario che era arrivata al momento dell’apertura delle buste con le offerte. “STOP! Sceglie LBC. Si fa l’Azienda Speciale!”
Certamente un ente può scegliere di farlo, ma deve dimostrare la convenienza per la collettività, se vuole evitare la gara pubblica.
Alla domanda se questa scelta fosse conveniente rispetto ad un affidamento esterno ha risposto la relazione ex art.34, quella redatta dal prof. Lucarelli della Federico II di Napoli, (costata €47mila) a base di tutti i documenti preparatori di ABC.
Peccato che quanto scritto non si è verificato, come ad esempio l’investimento in nuovi ed efficienti mezzi, il porta a porta, percentuali alte di differenziata…
E, se le bollette di fatto non sono aumentate (questo assessori e ellebiccini ci tengono tanto a sottolinearlo) il servizio, ahimè, non si discosta molto da quello che forniva la Latina Ambiente: gran parte dei mezzi sono quelli vecchi della Latina Ambiente (pure pagati €800mila da tutti noi!) con l’integrazione di altri presi in locazione; la forza lavoro è quella della Latina Ambiente.
E allora, mi chiedo, la convenienza dov’è? Dov’è il vantaggio per la collettività?
La relazione di Lucarelli garantiva quello che attualmente non è, e oggi il nuovo direttore generale ing. Ascoli, ritiene si arriverà a regime con quanto previsto dalla relazione di Lucarelli, se ci va bene, nel 2021.
L’Assessore Lessio e il capogruppo Bellini sostengono che, la certezza di dirigere noi e controllare noi l’azienda sia prioritario, come se il “noi” desse la garanzia della qualità del servizio. E si accontentano di dire che oggi è meglio di ieri.
Ma non è questo che valuterà il Consiglio di Stato.
Il PD ha sempre avuto una posizione diversa: in primis viene la comunità cui va destinato il servizio, servizio che deve essere efficiente (città pulita) e sostenibile (subito alte percentuali di differenziata) da subito.
Andava espletata la gara ed assegnato subito il servizio alla società che risultava la migliore: controlli rigorosi e nel frattempo ci si preparava per costituire eventualmente un’Azienda Speciale senza fretta e fatta per bene, se questo avrebbe garantito una gestione vantaggiosa: avremmo di fatto risparmiato ben 150mila di consulenze, €47mila di relazione ex art.34, avremmo beneficiato da subito di un servizio efficiente e l’Amministrazione Coletta avrebbe potuto concentrarsi su teatro, scuole, palazzetto dello sport, strade e mille altre questioni che, purtroppo a causa di ABC, sono risultate secondarie…
Ma soprattutto avrebbe potuto da subito dare risposte e conquistarsi la fiducia dei cittadini. Invece, a stento oggi ha la fiducia dei suoi.
Un’operazione azzardata, che è costata tempo, popolarità, consenso, focus…
Ed ora tutto dipende dal Consiglio di Stato: si andrà avanti con le difficoltà che Ascoli ci ha illustrato, o si dovrà fare marcia indietro e completare la gara del commissario? E sarebbe un bel casino.
Peccato: Coletta ha avuto una grande chance ma ha seguito consigli sbagliati.