Stiamo assistendo ultimamente a diverse “fughe in avanti” da parte di alti esponenti della nostra Amministrazione pubblica a beneficio di un “fare” che manca, purtroppo, di senso istituzionale. Le “fughe in avanti”, sono iniziate con l’organismo istituzionale ideato dal Sindaco Di Giorgi e dall’Assessore al Decentramento Amministrativo composto dagli ex presidenti di circoscrizione a supporto dell’attività dell’amministrazione e con l’obiettivo di ascoltare le istanze del territorio per rappresentarle poi all’amministrazione comunale. Idea purtroppo non rispettosa del percorso democratico che dovrebbe caratterizzare ogni scelta che riguarda la vita della collettività e che, per fortuna, non sembra aver avuto vita lunga.
Ultima “idea” generata dall’Amministrazione Di Giorgi è l’insediamento presso il Comune di Latina di un Tavolo di concertazione delle professioni tecniche, coordinato dall’assessore comunale all’urbanistica, arch. Orazio Campo, con la partecipazione dei presidenti degli Ordini professionali della provincia di Latina. Il cosiddetto tavolo servirebbe ad attuare una pianificazione urbanistica aderente alle esigenze della città. Mi chiedo, allora, quale sia il compito delle commissioni consiliari permanenti che sono preposte alla definizione dell’indirizzo delle varie politiche che riguardano la nostra città. Sono queste, infatti, e il Consiglio Comunale, ad avere l’onere di dettare le linee da concretizzare dopo un attento lavoro di consultazione anche, ma non solo, dei “tecnici” della città.
Sembra che il Sindaco e la Giunta abbiano capovolto l’ordine dei processi democratici: non sono più i cittadini, attraverso i propri rappresentanti democraticamente eletti, a fornire le indicazioni rispetto agli orientamenti, in questo caso urbanistici, a cui i tecnici daranno un parere nel momento in cui vengono convocati dalle Commissioni, bensì il Sindaco, attraverso il suo Assessore – nominato, non eletto – che convoca un tavolo di tecnici, o meglio, presidenti di ordini professionali che li aiuti a definire le linee per la città. Linee calate dall’alto con l’alibi della “competenza al servizio della città”.
L’altra “nota stonata” ritengo sia la presenza di Presidenti di Ordini di Professionisti. Non credo che dobbiamo scomodare tali figure: basterebbero dei tecnici competenti per fornire pareri riguardo all’assetto urbano o allo studio di determinati progetti che riguardano la città. Gli ordini professionali rientrano tra i collaboratori della definizione delle linee politiche? Mi domando: ma gli ordini professionali non sono, forse, gruppi che potrebbero dare pareri a tutela della propria egemonia piuttosto che pareri spassionati e disinteressati a favore della cittadinanza tutta?
E invece no.
”Il confronto, la trasparenza e la condivisione sono elementi su cui il sindaco Giovanni Di Giorgi intende basare l’attività dell’amministrazione da lui guidata” cita il comunicato. Peccato che ancora una volta abbia dimostrato di volerlo fare in primis con persone che non rappresentano i suoi cittadini.
Non vorrei che si consolidasse questa modalità, che ormai sembra un paradigma caratterizzante l’habitus dei nostri governanti locali, che preferiscescegliere i propri interlocutori piuttosto che confrontarsi serenamente e con coraggio con gli interlocutori scelti dai cittadini.
Auguro a questa Amministrazione un vero cambiamento al quale noi, opposizione, siamo pronti a dare il nostro Democratico contributo.