COMMISSIONE CULTURA-TURISMO UNANIME sul progetto TERRE PONTINE
Il progetto “sconosciuto anche agli uffici” prende forma, una forma che non piace a nessuno.
In commissione cultura-turismo ieri si è parlato del progetto TERRE PONTINE. Un progetto sconosciuto a tutti, maggioranza, presidente di commissione e uffici. La delibera di giunta è stata firmata il 1 settembre 2011. La commissione consiliare già lavorava a pieno ritmo dalla fine di luglio… E nessuno si era accorto delle implicazioni di TERRE PONTINE.
E invece è un progetto importante, che metterà in campo ben 600.000 euro, 50% dal ministero, 40% dal Comune di Latina che risulta Capofila, e il 5% rispettivamente dagli altri due partner principali: la Camera di Commercio e la Provincia.
Il progetto “confeziona” attraverso un portale, dei totem informativi, e infopoint, percorsi turistici delle terre pontine.
“240.000 euro sono una grossa somma per le magre casse del nostro Comune” sottolinea la consigliera “ma approfondendo l’argomento, balza all’occhio che i partner che ne fanno parte sono enti, comuni ed associazioni in gran parte del basso Lazio.” “Perché non è stata coinvolta la commissione cultura-turismo per discutere e dare il conforto della collegialità e, magari, di una rettifica della proposta? Quale criterio è stato adottato per la scelta dei partner? Perché solo comuni come Fondi e Sperlonga? Perché non Sermoneta e Norma
oppure Priverno e Sabaudia? E quale il criterio per la scelta delle associazioni?” Queste e altre domande sorgono spontanee dopo la lettura del protocollo d’intesa e delle slide che illustrano il progetto. Fa piacere sentire negli interventi dei vari rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione unanimità nel rilevare le falle dell’iter e delle modalità di implementazione del progetto”.
È strano che nessuno ne sapesse nulla. Pare che l’unico ad esserne informato fosse il sindaco, vista la sua firma nella determina di giunta.
“Il problema principale, come per la gran parte degli atti che passano in commissione” ribadisce la consigliera Zuliani, “è che manca una visione, manca un quadro di prospettiva: tutto viene svolto all’insegna dell’estemporaneità e dell’urgenza. I nostri luoghi d’interesse culturale, archeologico, religioso, ambientale andrebbero prima valorizzati, messi al centro di un’azione di governo che li sappia rispettare e ne sappia trarre beneficio, e successivamente “confezionati” in una confezione da 600.000 euro!