Farmacie, il Tar boccia il piano del Comune

La consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani auspica un confronto tra l’amministrazione e gli operatori del settore per scelte condivise prima della decisione nel merito del tribunale amministrativo regionale

«Quando contestavano il piano deciso dal Comune di Latina, i farmacisti avevano ragione». La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani commenta così la sentenza del Tar, sezione staccata di Latina, che ha accolto, nella Camera di Consiglio del 10 gennaio 2013, la domanda di sospensione dei provvedimenti comunali e regionali e, conseguentemente, anche del bando regionale per l’ubicazione dei “nuovi servizi farmaceutici” della città avanzata dalle farmacie di Latina scontente del Piano.

La riforma del governo prevede che ci sia una farmacia ogni 3.300 abitanti. Ma la vera ratio della legge è quella di dotare di un servizio le zone che ne sono sprovviste. Il dettato dell’art.11, comma1, lett.c della legge n.27/12 richiede di “assicurare un’equa distribuzione sul territorio, tenendo conto altresì dell’esigenza di garantire l’accessibilità al servizio a quei cittadini residenti anche in aree scarsamente abitate“.

«La giunta comunale con quel Piano dei nuovi servizi farmaceutici ha posto in essere delle scelte scellerate – commenta la Zuliani – dettate da motivazioni estranee alla legge e all’equità».

L’amministrazione aveva scelto di raddoppiare la presenza di sedi farmaceutiche in Q5, Morbella e Via Aspromonte, zone già adeguatamente servite lasciando completamente scoperti Gionchetto, Campo Boario/Via Milazzo, Borgo Bainsizza, Lido di Latina, Borgo Isonzo.

Su alcune sedi (Via Aspromonte, Morbella e Q5), per di più, l’amministrazione comunale aveva ricevuto anche il parere sfavorevole della Asl e dell’ordine dei farmacisti che avevano preso visione del piano deciso dal Comune. I due enti avrebbero voluto capire i motivi delle preferenze, ma il Comune non ha risposto alle eccezioni sollevate ignorando qualsiasi tipo di confronto.

Risale a maggio scorso una interrogazione in merito della consigliera Zuliani. La risposta dell’assessore Sovrani non forniva motivazioni, come richiesto, ma si limitava a citare la norma a sostegno della loro scelta, evidentemente sbagliando.

«Speriamo – continua la consigliera del Partito democratico – che questa sentenza consenta di avviare un colloquio produttivo con il Comune ai fini della ricerca di soluzioni alternative realmente condivise, prima della data di fissazione del merito al 17.10.2013.

Il Comune dovrebbe riesaminare il Piano dei servizi farmaceutici in maniera più attenta ed equilibrata – conclude Nicoletta Zuliani – al fine di dare delle risposte concrete alle esigenze della popolazione residente nelle zone di neoformazione urbanistica come previsto dalla legge».

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