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Farmacia comunale, investire per farne una risorsa

La consigliera del Pd Nicoletta Zuliani contro la vendita della struttura di Via Reni: bisogna investire in “gestione”per renderla produttiva

 “Perché l’amministrazione comunale vuole rinunciare a far diventare la farmacia comunale un introito per le casse comunali?”. La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani interviene a margine della  seduta della commissione bilancio di questa mattina durante la quale la maggioranza ha annunciato la volontà di voler vendere la farmacia comunale di Via Reni.

Mentre la farmacia di Viale Kennedy è in pareggio – spiega la Zuliani – quella vicina all’ospedale dicono che sia in perdita da anni”.

L’amministrazione aveva anche cercato di aiutare quell’esercizio commerciale: la commissione viabilità aveva votato l’istituzione di alcuni parcheggi dedicati ai clienti proprio per favorire l’afflusso in quella struttura. Un modo per sostenere la farmacia ma che, nonostante le indicazioni della commissione, non è ancora diventato realtà.

Dopo anni di bilanci in perdita, stando a quello che la maggioranza dice, dunque, l’amministrazione ha deciso di cedere la farmacia di Via Reni ritenendo non più sanabile la situazione.

Bisogna innanzitutto capire perché è in perdita – aggiunge la consigliera – perché è stata gestita in modo antieconomico una farmacia, che poteva essere un’attività estremamente redditizia, e nella quale il Comune non ha mai voluto investire. Perché investire in un’impresa commerciale significa incrementare le possibilità di vendita.

Come Pd siamo convinti che piuttosto che vendere a terzi la farmacia comunalel’amministrazione dovrebbe investire in questa attività per poter trarne guadagno a beneficio della comunità”.

Avere due farmacie nel territorio comunale significa poter sfruttare una risorsa economica importante. Ma la maggioranza sembra voler procedere verso un destino di cancellazione.

Modificando gli assetti gestionali della farmacia di Via Reni – conclude Nicoletta Zuliani – il Comune potrebbe fare di quella struttura un punto di forza economico . Noi vigileremo affinché  il Comune faccia diventare produttiva e redditizia l’attività della farmacia comunale”.

Una riflessione in risposta a Panigutti

Panigutti scrive sul suo editoriale di domenica e non posso fare a meno di fare una riflessione. Profonda.

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0befcb/pag01_prima.pdf

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0befcb/pag03_latina.pdf

Ho molto riflettuto dopo aver letto l’editoriale di Panigutti di domenica mattina.

L’accusa alla “politica locale” – consiglieri, sindaci, assessori ecc… – era rivolta anche a me.
Ciononostante, non mi sono sentita coinvolta dalla critica che, di primo acchitto suonava vera, attesa, definitiva.
No. Il mio agire politico e quello del mio gruppo non può essere accusato di essere “assuefatto alla cronaca” o di non avere “la società come materia di propria competenza“.
Alla crescita e allo sviluppo, che nell’editoriale vengono citati come “unici antidoti capaci di arginare i fenomeni della devianza e della criminalità” ne manca uno, il più importante: la CULTURA.
  • I fenomeni di criminalità non attecchiscono laddove il tessuto sociale è COESO, PARTECIPE ed IMPEGNATO.
  • I fenomeni di criminalità non attecchiscono laddove si INVESTE nella SCUOLA che vede TUTTI i bambini insieme, poveri, ricchi, figli di professori e figli di criminali. Insieme a crescere nel rispetto delle regole, ad imparare a relazionarsi tra loro, a convivere con i propri limiti e a scoprire le proprie qualità.
  • I fenomeni di criminalità non attecchiscono laddove esiste il MERITO invece che le CONOSCENZE che ti garantiscono posizioni di dirigenza, di lavoro, di responsabilità al di là delle tue reali capacità.
  • I fenomeni di criminalità non attecchiscono laddove esiste TRASPARENZA e contatto diretto tra amministrazione e cittadini, non come ora, che i consiglieri sono utilizzati per espletare le pratiche dei propri elettori perché “si fa prima”. Questo alimenta personalizzazioni pericolose quando il Comune dovrebbe trattare i cittadini tutti allo stesso modo.
  • I fenomeni di criminalità non attecchiscono laddove esiste un BILANCIO che rispetta i tempi per non favorire il lavoro svolto in dodicesimi che a sua volta parcellizza gli incarichi e non fa indire gare ad evidenza pubblica.
  • I fenomeni di criminalità non attecchiscono laddove esistono istituzioni che non si lasciano scappare occasioni come quella della 17esima Giornata Nazionale in ricordo per le Vittime delle Mafie per rendersi fortemente ed indiscutibilmente PRESENTI per non lasciare dubbi in merito alla volontà di combattere le mafie su tutti i fronti.

 Su tutti questi versanti noi del Partito Democratico abbiamo cercato di spendere la nostra azione politica e continueremo a farlo, anche se significa lavorare su temi che sembrano non eclatanti, ma che, invece, impongono un cambio di rotta a livello culturale-sociale, culturale-amministrativo, culturale-politico.

“Un politico si preoccupa delle prossime e lezioni, invece lo statista si preoccupa della prossima generazione”.
Direi che chiunque abbia buon senso, farebbe bene a fare proprie queste parole, soprattutto per il bene della nostra città.

Aggiornamento e qualche retroscena…

Quanto è lento il lavoro al Comune!!
Per realizzare qualcosa occorrono innumerevoli commissioni consiliari (non sempre gestite in modo produttivo…) e tanta, tanta, tanta tenacia.

Io non mollo finché non realizzo quello che ci siamo prefissati.

Bilancio Sociale: se il presidente della Commissione Bilancio non mette all’ordine del giorno il punto, non si discute. Eppure la volontà di tutta la commissione era unanime!!

Asili Nido: ho fornito i miei elemnti di modifica, ma per un “qui pro quo” tra Assessore, Dirigenti e Funzionari, e la Commissione è andata a nulla di fatto. Saremo costretti a convocarne di straordinarie. Ho piantato una grana infinita tanto che subito dopo la commissione hanno fatto una riunione di maggioranza.

Cultura: tutto terribilmente a rilento. Il Dirigente Della Penna (burbero e testardo, ma appassionato e deciso) ci ha illustrato una situazione a dir poco sconcertante, con tantissimi quadri e reperti antichi negli “scantinati”, lasciati a rovinarsi invece di farli ruotare nello spazio museale della Pinacoteca Comunale, per non parlare di Satricum, di Regolamenti mai redatti…

Nel frattempo abbiamo avuto l’udienza per il nostro ricorso al tribunale civile per rimuovere l’incompatibiltà di Di Giorgi (contemporaneamente consigliere regionale e sindaco).

Qui vi devo raccontare dei retroscena.
È incredibile: davanti a noi dicono certe cose, ai giornali dicono altre. Mignano (il Capo di Gabinetto) viene a trattare con noi, ci propone le dimissioni di Di Giorgi e il giorno dopo Di Giorgi dice ai giornali che “finché il PD non ritira il ricorso io non mi dimetto“.
Venerdì pomeriggio l’avv. Mignano ci porta personalmente le dimissioni autografe del sindaco che noi alleghiamo al documento che diamo lunedi mattina al giudice per certificare che è avvenuta la rimozione dell’incompatibilità. E il sindaco? Nella conferenza stampa alle 13:00 dice che apprezza il senso di responsabilità del PD che ha RITIRATO IL ricorso in seguito al quale lui ha presentato le sue dimissioni.
Alle 15:00 abbiamo convocato il giornalisti, e il nostro avvocato (Daniela Fiore) ha dimostrato con le carte che le dimissioni erano avvenute prima dell’udienza…
Lascio a voi le considerazioni…Un altro versante su cui sto lavorando è la macchina amministrativa. Pensate, non c’è un sistema informatico integrato al Comune di Latina che consenta agli uffici dei diversi settori di interagire scambiando dati e pratiche.