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La conseguenza dell’assurdo

“Valuterò, con il presidente Nicola Calandrini e con tutto l’ufficio di presidenza, l’esistenza di una norma o di uno strumento che possa sanzionare chi lede, con le proprie parole e con i propri atteggiamenti, l’immagine del Consiglio comunale, istituzione democratica che merita rispetto e un consono comportamento”.

Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito Democratico e vice presidente del consiglio comunale, è decisa ad andare fino in fondo per contrastare lo spiacevole episodio accaduto nell’assise di ieri, quando il consigliere Coluzzi ha assurdamente ipotizzato una statua ad Hitler per ricordare o “non dimenticare” la storia di certi personaggi. Come si ricorderà, il consiglio di ieri era dedicato alla mozione della maggioranza per l‘intitolazione di una via a Giorgio Almirante, fra l’altro non passata per mancanza del numero legale.

“Nel dibattito di ieri è emersa tutta la pochezza di argomentazioni della maggioranza. I toni surreali di una frase a chiusura di un intervento e la ribalta nazionale che ne è scaturita mi impongono – afferma Zuliani – una riflessione che offro a chi, attonito, ha saputo della proposta della “statua ad Hitler” citata dal consigliere di Forza Italia Giuseppe Coluzzi.

In tempi di crisi economica, di emergenze abitative ed occupazionali si fatica a comprendere l’esigenza di chiedere ad un Consiglio comunale di discutere ed esprimersi sulla proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante, ma arrivare a sentire le parole che ipotizzano una statua a Hitler per non dimenticare gli orrori che ha commesso, stride in modo assordante.

Come presidente dell’assise consiliare – e qui cito il regolamento comunale – avevo il compito di “garantire il regolare svolgimento dell’attività” e di “tutelare le prerogative dei consiglieri comunali e garantire l’esercizio effettivo delle proprie funzioni“. Il dibattito si è svolto in modo del tutto regolare: tutti hanno parlato nei limiti di tempo consentiti dal regolamento, nessuno ha alzato la voce o impedito i lavori del Consiglio. I consiglieri sono stati tutti tutelati nelle loro prerogative anche di chiedere una sospensione, che però, nessuno ha avanzato. Proprio perché il dibattito andato avanti fino alla fine, la cittadinanza ha potuto rendersi conto della miseria delle argomentazioni portate avanti dalla maggioranza, e di come nessuno abbia contrastato Coluzzi, se non l’opposizione.

La maggioranza ha poi visto respinta la propria mozione per la mancanza del numero legale dell’assise. Per restare vicina alle scelte del mio gruppo, ho poi scelto di farmi sostituire alla presidenza dal collega Cesare Bruni, e di uscire dall’aula per non far passare la mozione”.

 

Zona Pedonale: cosa non va… e non può essere cambiato :-(

L'aula consiliare di Latina

Oggi Consiglio Comunale monotematico: l’isola pedonale.
O meglio, pedonalizzazione del centro di Latina.

Convocazione fatta dalla maggioranza per “condividere” in Consiglio l’importante passo verso la modernizzazione della nostra città.

Come cittadina potrei fermarmi al compiacimento nel sapere che Latina avrà un centro pedonale.
Ma come consigliere comunale e amministratore di minoranza ho il dovere, il compito e la responsabilità di analizzare, controllare, intervenire ed eventualmente avanzare proposte migliorative.
E qui elenco alcuni dei miei rilievi.

1- Un Consiglio di facciata
Il Consiglio di oggi era stato convocato come ultima fase illustrativa di un progetto già approvato in giunta una settimana fa, quindi immutabile, non emendabile. La cosiddetta “condivisione” che l’amministrazione paventava non era altro che un’illusione: solitamente si condivide qualcosa che senti anche tuo perché hai in qualche modo contribuito a dargli forma. Il progetto approvato in Giunta non era invece mutabile.
Tra l’altro, in Consiglio, non era prevista alcuna votazione o deliberazione da fare: era solo un’illustrazione da ascoltare perché l’atto formale era stato già deliberato in giunta.
Che spreco…
Perché convocare un Consiglio – che costa migliaia di Euro – quando tutto è stato già deciso e sono stati fatti incontri (post-delibera di giunta) con cittadini, esercenti ecc… e una discussione in Consiglio non può modificare nulla?

2- IL PARADOSSO
Consiglio convocato dalla maggioranza e … la maggioranza non ha il numero legale. I
l Consiglio non si svolge.
Beffa nella beffa.

ztl_presentazione1-478x3503- I COSTI
La ZTL (Zona a Traffico Limitato) in sé costerebbe solo €400mila. Nella delibera, invece, c’è anche la pavimentazione che da sola costa quasi un milione di Euro e neanche per tutta la zona! Resterebbe esclusa, infatti, tutta la Piazza del Popolo.

Perché vincolarci anche per il futuro con una costosissima pavimentazione che ci obbligherà ad una uniformità che magari non ci potremo permettere per costi troppo elevati?
Perché deliberare un intervento costosissimo senza aver neanche recepito il parere della Sovrintendenza?
Cos’è tutta questa fretta?

imageProposta: perché, invece, non destinare i soldi della pavimentazione per la riparazione del palazzo della Cultura che ha infiltrazioni dai soffitti?
La ZTL funziona benissimo anche senza pavimentazione: basta renderla viva di contenuti.
Ma ahimé, non si può cambiare NULLA

3- PALESE INCOERENZA
Andate a vedere il programma di Di Giorgi candidato a sindaco: la realizzazione dell’isola pedonale non c’è. C’è tutt’altro che non sarà mai realizzato: nuovo stadio, nuovo carcere, nuovo ospedale, melapark, città della creatività, sport minori…
Era invece presente nel programma del candidato a sindaco Democratico Claudio Moscardelli, ma con un criterio di organicità completamente assente da questo progetto.

4- PROGETTO DISORGANICOfotoZTL
Tre elementi progettuali insistono nell’area della ZTL:
- l’area pedonale,
- il parcheggio multipiano e
- l’anello ciclabile.

Tre elementi prodotti da tre uffici diversi che non hanno interagito tra loro.
Infatti, il progetto dell’anello ciclabile andrà modificato per renderlo compatibile con la zona pedonale.
Se ne sono accorti dopo…
Per il multipiano, per il quale sono assolutamente contraria, non si comprende quale pressione abbiano per realizzarlo, visto che cade proprio al centro di una zona a vocazione pedonale: retro Cambellotti, piazzale delle Poste, piazza del Quadrato, Viale Italia.
Perché concentrare li 350 posti auto? A che pro?
Più sensato sarebbe pensare un’ampliamento dei posti auto verso o oltre la circonvallazione.

Un grave errore che quest’amministrazione ha fatto è confondere il percorso di partecipazione con il percorso di persuasione che effettivamente ha attuato: parlare con le parti sociali ed i cittadini a cose fatte non ha nulla di partecipativo. Si chiama presa in giro.

Cimitero: si sceglie il provvisorio che costa due volte ai cittadini

Nuove spese per la collettività e il problema delle tombe resta sospeso
“Un danno economico per il Comune.
Il Comune ancora una volta trova soluzioni temporanee giustificandole come “urgenti

Siamo di fronte all’ennesimo atto del dramma del cimitero comunale di Latina. Con una nuova determinazione, redatta a marzo ma pubblicata il 22 luglio, l’amministrazione autorizza la costruzione di 50 nuovi loculi provvisori da parte del concessionario Ipogeo, cui seguiranno altre inumazioni, esumazioni e spostamenti di salme con costi a carico dei cittadini. Soluzioni provvisorie ma costi certi ed eterni.
Il riferimento è alla pubblicazione della delibera 447/2014 sulla “Fornitura e allestimento di 50 loculi di tipo provvisorio presso il cimitero urbano” redatta dal Servizio manutenzioni del Comune. Nel testo si legge che si tratta di un intervento urgente, vòlto a garantire un servizio primario alla comunità cittadina, e che sarà effettuato dalla ditta Ipogeo srl, concessionaria del sito, in extra convenzione. Una spesa extra che il Comune considera a tutti gli effetti un “investimento”, con un impegno di spesa di 29.700 euro da inserire nel bilancio 2014. Ognuno dei 50 nuovi loculi provvisori costerà 540 euro, più Iva (10%).

“Fino ad oggi abbiamo costretto il concessionario a costruire 600 sepolture provvisorie (€536.000) dalle quali inumiamo ed esumiamo salme per spostarle una volta ottenuto il posto definitivo. Inumare, esumare e spostare salme costa ogni volta 500 euro, per un totale di 86mila euro. Oggi diamo il via ad una nuova costruzione provvisoria, proseguendo così nella strada delle soluzioni provvisorie con costi permanenti e sempre più alti.

A maggio è pervenuta all’amministrazione la proposta economica da parte della Ipogeo srl relativamente alla modifica del rapporto che lega i due soggetti che risulta, ad oggi, insostenibile economicamente soprattutto da parte dei cittadini che pagano due volte: come privati clienti della Ipogeo e come finanziatori di un’amministrazione che continua a pagare il concessionario per servizi che possono essere evitati. Che fine ha fatto la proposta? Sono passati oltre due mesi e si continua a spendere soldi per soluzioni provvisorie. È scandaloso”.
“Durante una commissione Trasparenza, nel febbraio del 2013 – ricorda invece Fioravante – il segretario comunale aveva affermato che la decisione definitiva di approvazione del progetto di ampliamento era competenza del Consiglio Comunale e non della Giunta. Da febbraio ad oggi non si è mai inserito, nell’ordine del giorno del consiglio, l’approvazione del progetto del cimitero. Proprio per questa mancanza il Comune di Latina sarà costretto a pagare, come minimo, un risarcimento di 459 mila euro. In sostanza, il Comune di Latina non ha adempiuto al suo dovere di approvare il progetto e la società concessionaria Ipogeo chiede i danni per l’impossibilità di iniziare i lavori entro i termini stabiliti nell’accordo”.

Evidentemente l’amministrazione Di Giorgi o è incapace di risolvere questo problema o non lo vuole risolvere. Una situazione sempre più annosa sempre più costosa che carica i cittadini di un onere economico ormai non più sostenibile.

“Il centro Al Karama va chiuso!!!!”

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A ben tre mesi fa risale la mozione votata all’unanimità dal Consiglio rispetto al campo di AlKarama sito in borgo Bainsizza. (leggi la mozione) Da quel 16 aprile 2014 ancora nulla di fatto.

Eppure la mozione parlava chiaro:
1- verificare la reale capacità del nuovo sito in costruzione
2- censire la popolazione del campo
3- smantellare il vecchio sito
4- tutela minori e verifica frequenza scuola
5- presidio fisso di polizia e operatori sociali
6- chiedere collaborazione agli altri soggetti istituzionali e nel caso della mancata realizzazione dei punti precedenti, attivarsi per la chiusura immediata del centro Al Karama.

Quindi, solo all’ultimo punto si chiedeva al sindaco di attivarsi per la chiusura qualora i precedenti punti non fossero stati realizzati. Per questo anche noi dell’opposizione abbiamo firmato. Non era che una richiesta di aiuto alle altri istituzioni rispetto ad una criticità che va certamente governata in modo sinergico.
Però, la frase detta con maggior frequenza e con grande forza durante il Consiglio è stata “chiudere il centro di Al Karama“, come se fosse quello il vero desiderio dell’amministrazione.

Il fatto è, che a distanza di tre mesi siamo ancora con un nulla di fatto rispetto alla mozione.
Il consiglio di questo pomeriggio (preceduto da una goffa visita al campo che diversi consiglieri non sapevano neanche dove fosse) mi è suonato fortemente demagogico.
Demagogico perché tutto era, fuorché presentare delle proposte o verificare se la mozione fosse stata realizzata in qualche punto.
È stato invece un riscaldare gli animi con idee che infuocano, come la presenza dei Rom nel nostro territorio e l’incapacità di integrarsi, il chiamare il campo un problema o una servitù, l’infanzia da tutelare, dire che i Rom sono inclini a delinquere…
E la frase più gettonata, anche da parte del sindaco, “…chiudere il centro AlKarama” veniva quasi ripetuto come un karma.

Consenso: ecco qual’è stato il senso del Consiglio di oggi.
L’unico scopo mi pare sia stato aggregare il consenso di chi non ce la fa più rispetto ad una presenza irregolare ma soprattutto non governata.

Le opinioni non sono sufficienti a governare: ci vuole attivarsi con idee chiare nel rispetto dei principi costituzionali, dei vincoli economici, usando strumenti e metodi.
Tutto quello che non ho visto al Consiglio di oggi.

“Bravo sindaco!!” urlava un cittadino da fuori la sala quando il sindaco pronunciava la fatidica frase “… il centro Al Karama va chiuso“: poi è cominciato un coro con voci tipiche da stadio, che ritmava urlando: “case e lavoro agli italiani”… e via si sono susseguite le altre frasi che non lasciavano continuare il sindaco nel suo discorso conclusivo.
Lui li guardava bonariamente mentre il presidente Calandrini “non riusciva” a sospendere il Consiglio.

imageEcco perché ho chiesto nel mio intervento la costituzione di una Commissione Speciale su Al Karama, come da art.20 del regolamento delle commissioni, che si occupi solo di questo tema con la presenza di tutte le componenti minoranza e maggioranza, dandosi dei tempi certi, rispetto alla verifica della fattibilità dei primi 5 punti della mozione. Solo il 6 avrebbe previsto la chiusura del campo.
La Commissione speciale dedicata unicamente a questo tema lavorerebbe spedita e concretizzerebbe in qualche mese quello che non è stato fatto da aprile ad oggi.
Se fino ad oggi non è stato fatto nulla, come può una minoranza controllare che quanto promesso venga realmente fatto se la discrezionalità è solo in capo del sindaco?

Tra sei mesi saranno tutti in campagna elettorale e un tema del genere fa comodo, (altro se fa comodo!) specie se ci sono ancora le condizioni per dire “… il campo di Al Karama va chiuso!”.

Spaccio e consumo libero

Nicoletta Zuliani: “Attuare una risposta sinergica tra le Istituzioni per contrastare l’emergenza droga”

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 Siringhe gettate a terra e piantate con gli aghi sui tronchi degli alberi. La situazione in cui versa un piccolo angolo verde tra le autolinee di via Romagnoli e via Magenta, è stata immortalata in alcune fotografie scattate da un alunno dell’istituto Manzoni, dove la consigliera comunale del Partito Democratico è docente.

“Il fatto che uno studente sia venuto a consegnarmi le fotografie di una situazione di degrado che ha rilevato nella zona che frequenta per andare a scuola, è indicativa di quanto i ragazzi riescano ancora ad avere fiducia nelle Istituzioni, ed è anche per questo che a loro dobbiamo una risposta sinergica per contrastare le emergenze sociali ed in particolare quelle che li riguardano, come il pericolo della droga, purtroppo sempre in agguato tra i giovani. Una delle zone maggiori di spaccio, sembra assurdo quanto grave ma è così, è proprio sotto i nostri uffici comunali, sotto l’Intendenza di Finanza in Piazza del Popolo”.

 “Il governo della città, in questi anni – aggiunge Zuliani – per il contrasto alla diffusione delle droghe tra i giovani ha fatto ben poco. Ci si è attivati sicuramente di più per lo sport, ma una città come Latina non può accontentarsi di qualche evento, dietro cui nascondersi per dire che si è fatto qualcosa per i giovani. Ora più che mai, visto l’arrivo della stagione estiva – quando i ragazzi sono per strada per molto più tempo rispetto all’inverno – bisogna tenere gli occhi aperti e fornire risposte ai bisogni aggregativi dei ragazzi, che altrimenti rischiano di prendere strade ed avvalersi delle compagnie sbagliate. Il Comune, come Istituzione più prossima ai cittadini, deve farsi carico di questa esigenza e cercare l’apertura di un tavolo con gli altri organi presenti sul territorio, primo fra tutti quello della Prefettura. Fra l’altro stupisce che, a distanza di un anno rispetto alla mia richiesta di incontro con il prefetto Antonio D’Acunto, proprio a proposito dell’emergenza sociale della diffusione delle droghe tra i giovani, non abbia ricevuto alcuna risposta”.

€570mila alle scuole di Latina: Renzi fa sul serio

E’ appena stato pubblicato l’elenco dei comuni e le somme per l’edilizia scolastica che il governo Renzi ha sbloccato. (CLICCA QUI)

Al Comune di Latina €570mila per la piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale.

renzi scuolaRenzi si dimostra un premier che fa ciò che promette: aveva detto che la priorità sarebbe stata la scuola e l’ha fatto.”

L’iniziativa raggruppa tre tipologie di interventi chiamati SCUOLE BELLE, SCUOLE SICURE e SCUOLE NUOVE. Latina è rientrata nel gruppo delle SCUOLE BELLE per il quale, complessivamente, sono stati stanziati €450ML per un totale di 17.961 edifici in tutta Italia.

A Latina ben 42 scuole riceveranno migliaia di euro per la manutenzione, decoro e ripristino funzionale. La consigliera del PD Nicoletta Zuliani da sempre in prima linea sul fronte scuola ed educazione, tira un sospiro di sollievo: “Con il bilancio di previsione 2014 per il quale si prevedono tagli drammatici temevo che sarebbe andato in apnea un settore vitale: in questi ultimi anni la manutenzione scolastica si è vista ridurre gli importi progressivamente.” Attualmente per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei 56 edifici scolastici di Istituti Comprensivi sul territorio comunale di Latina venivano stanziati totalmente circa €800mila annui. Nel conto va calcolato tutto: rifacimento tetti, opere murarie, estintori, ascensori, impianti elettrici ed idraulici da manutenere e riparare, ecc… La cifra che il governo Renzi stanzia aumenta notevolmente la posta in bilancio per le scuole comunali per quest’anno. Le cifre sono divise un due gruppi: 26 scuole riceveranno €378.634, le restanti 16 avranno €190.400.

Ma la Zuliani avverte: “ Nel futuro immediato non sappiamo se potremo disporre di queste somme di nuovo, per questo è opportuno tesaurizzare le risorse e parallelamente mettere in atto modalità di cura e valorizzazione delle strutture scolastiche in accordo con la comunità che le accoglie, in primis i genitori e gli insegnanti.” Il riferimento è al Protocollo di Partecipazione che la consigliera del PD ha proposto nei giorni scorsi. Il Protocollo, oltre che valorizzare e tutelare le risorse progettuali e professionali interne alla comunità scolastica, soprattutto dei genitori rispetto alla gestione e alla cura nelle scuole, permetterebbe anche all’amministrazione di potersi dedicare alle altre mille urgenze che i 56 plessi scolastici comunali presentano.

Le scuole sonscuolafuturoo il bene più prezioso che abbiamo: tirano su i cittadini di domani. E il Premier lo sa bene.”

 

VARIANTE e PARERE felicemente sposi in barba alla collettività

Oltre ad una pessima figura, la variante di Borgo Piave costerà alla collettività più di €13mila.

Nicoletta Zuliani: un inutile e costoso parere di facciata che non può entrare nel merito del problema.

downloadSindaco e giunta ritengono necessario un parere esterno (pro veritate) per avvalorare la tesi della correttezza del loro operato.

Un parere costoso.

Sono mesi, ormai, che il tema desta polemiche, ma l’interesse che oggi suscita è a causa di un’inchiesta e di indagini che la magistratura ha ripreso e sta approfondendo.

UN PARERE INUTILE
In seno all’Amministrazione già abbiamo tutte le figure preposte ad esprimere pareri di legittimità: lo stabilisce la legge.

Ci sono tre versanti: la forma, il merito e il presunto reato.
La magistratura si occupa dell’accertamento della presenza di presunti illeciti di rilevanza penale come abuso di ufficio, falso e lottizzazione abusiva e ci dirà se la variante, essendo stata considerata “non sostanziale”, poteva saltare il passaggio in Consiglio Comunale necessario per l’approvazione, evitando lo scoglio del vaglio e controllo della città attraverso i suoi rappresentanti. In più, la variante interessava direttamente un consigliere comunale in quanto imprenditore.
L’Amministrazione, lo sappiamo, scegliendo di ritenerla “non sostanziale” ha saltato il passaggio del confronto in Consiglio e Commissione ed ha approvato direttamente in Giunta.
La forma e il merito sono, per legge, tutelate da ben tre figure all’interno dell’Ente: segretario generale, dirigente del settore e avvocatura.

LE TRE FIGURE
Il Segretario Generale e nessun altro può assicurare che l’azione amministrativa sia legittima. La firma del Segretario Generale su quella delibera di Giunta non comparirebbe, e quindi avremmo già una sorta di parere interno.

Il Dirigente e nessun altro può garantire la regolarità tecnica di una scelta dell’amministrazione rispondendone di persona.

E poi c’è l’Avvocatura Comunale liquidata nella delibera di incarico del parere, con la scusa che è già oberata “da notevoli mansioni”.
Voglio ricordare che l’Avvocatura esiste proprio per tutelare l’Amministrazione da eventuali illegittimità ed è lì già pagata da tutti noi proprio per questo. Si temeva forse un parere sfavorevole nel caso della variante? Come nel caso della questione del cimitero in cui l’Avvocatura sottolineava il pesante vulnus di carenza regolamentare interna all’Ente? E non è la prima volta che si sceglie un esterno per un parere giuridico costosissimo. E non è escluso che si possa segnalare alla Corte dei Conti un comportamento così inutilmente oneroso per i cittadini.

I QUESITI
Leggendo poi i quesiti è interessante vedere come si “metta in bocca” dell’esimio professionista la risposta da dare:
- nel primo la variante viene già definita “non sostanziale”. Ma il “quid” di tutta l’operazione è proprio li, nel merito, e non è certo un avvocato che possa stabilirlo, bensì un dirigente rispondendone di persona. Alla domanda “una variante non sostanziale può saltare il passaggio in consiglio? Così posta la risposta non può essere che “si!”
- nel secondo quesito si chiede se nell’iter ci sia stato conflitto d’interesse da parte di generici “consiglieri comunali”, e qui basta leggere il TUEL che all’art.63 comma 1 esplicita le fattispecie di incompatibilità.
La ratio, infatti, della causa di incompatibilità risiede nel fatto che un consigliere sia portatore “interessi configgenti con quelli del comune – ovvero personali (ndr) – o i quali si trovino comunque in condizioni che ne possano compromettere l’imparzialità». Il consigliere indirizza e controlla e non può indirizzare diversamente da interessi della comunità o rivestire le vesti del controllato contemporaneamente: delle due o l’una o l’altra.

DUBBIA VALIDITA’
Apprendiamo poi che il capo di gabinetto, dipendente in quiescenza con incarico da funzionario, rilascia pareri tecnici che solo un dirigente può rilasciare, secondo l’art.49 TUEL, mettendo in dubbio la stessa validità della delibera di incarico.

E come tacere la mancanza dall’elenco in premessa dell’unico parere tecnico significativo: quello del dirigente Responsabile Unico del Procedimento?

Infine trovo la motivazione citata in delibera, che annovera IL QUOTIDIANO – LATINA come causa di una campagna mediatica che arreca danno all’Istituzione, veramente imbarazzante: il danno di immagine è tutto a carico delle persone indagate che dovrebbero pagarsi i pareri pro veritate di tasca propria.

Eternit in centro città

Dopo via Bassianese e Rio Martino, oggi anche Corso della Repubblica e via Lago Ascianghi, nel cuore del centro storico della città, interessate dalla presenza di eternit da bonificare. Una zona, la cosiddetta “dei pub”, frequentatissima dai più giovani e densamente popolata. La segnalazione arriva di nuovo da alcuni residenti a Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito Democratico e vice presidente del consiglio comunale di Latina.

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Il Comune di Latina spesso agisce contro l’eternit, ma su richiesta dei cittadini che segnalano le problematiche presenti o vicine ai luoghi da essi frequentati. La mia intenzione – dichiara Zuliani – è capire se l’Ente abbia idea o meno di quante situazioni restano da sanare in città. Tutti ricorderanno ancora il caso di via Bassianese, segnalato dai cittadini al consigliere del Pd Omar Sarubbo e poi il caso, più recente, segnalato a me che riguardava le lastre danneggiate a Rio Martino, a stagione balneare già avviata. Entrambe situazioni sanate grazie all’intervento di consiglieri comunali avvisati da privati. Ciò che vorrei sapere è se dobbiamo continuare ad affidarci alle segnalazioni dei cittadini per gli interventi di bonifica o se l’amministrazione intenda procedere autonomamente per salvaguardare la salute pubblica ed ottemperare ad un obbligo di legge”.

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Zuliani, in proposito, la mattina del 19 giugno ha presentato un’interrogazione sull’eternit in città (leggi l’interrogazione) Nel testo, che si rivolge in primis al sindaco Giovanni Di Giorgi quale tutore della salute pubblica, si chiede: riguardo al caso specifico di Corso della Repubblica e via Lago Ascianghi, “se l’amministrazione sia a conoscenza della presenza di amianto nel centro cittadino e se ne sia stata verificata l’integrità ” e, più in generale, “se esista una mappatura del territorio comunale rispetto alla presenza di tale sostanza, così come un progetto di bonifica per gli edifici pubblici che presentano questo tipo di coperture; se sia prevista una forma di contributo economico o compartecipazione del Comune per i privati cittadini che sono obbligati ad intervenire su aree con presenza di amianto e quale capitolo di bilancio sia dedicato alla bonifica o messa in sicurezza delle strutture che presentano eternit. Quali iniziative, inoltre, siano state intraprese – dal 2011 – rispetto alla presenza di amianto nel territorio comunale e quali si intendano intraprendere da oggi alla fine della consiliatura”.

FONTANA Q4-Q5: ecco i documenti

Ho raccolto tutti i documenti e gli atti relativi alla fontana tra i due quartieri Q4 e Q5. Clicca qui.

Via Cimarosa: ecco il perché

Ma perché i lavori della scuola di via Cimarosa sono ancora fermi?

Perché si sono fermati?

Chi paga?

Ve lo spiego.