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POWER TO THE PEOPLE!!! Il caso GOMMALANDIA.

Ho scelto questa frase per intitolare questo post perché, sebbene in democrazia sia il POPOLO che “governa”,  di fatto, nelle piccole cose, dobbiamo continuamente viglilare perché ciò che appartiene al popolo, e cioè alla collettività, resti di fatto della collettività e non di chi se ne impossessa indebitamente.

In questo video “racconto” di qualcosa che appartiene alla comunità di Latina, ma… nessuno lo sa…

 
  1. Mi rifiuto di capire e accettare le motivazioni che spingono alcune persone a non andare oltre il proprio giardino. Quando vengo informata di tutte queste furbizie mi sale una rabbia che quasi mi viene voglia di andare, telefonare, fare confusione ma capisco che anche per fare questo ci vuole abilità, scaltrezza e molte altre cose.
    Per ora posso solo ringraziarti per tutte le info che ci stai inviando. Ne farò tesoro e se posso esserti utile e per ringraziarti del lavoro che stai facendo, per quello che posso fare, chiedi pure.
    Marilena

  2. Cara Nicoletta,
    ora sei diventata anche reporter d’assalto?!?!?! Brava, come sempre!
    Volevo proporti di formulare una formale istanza all’amministrazione comunale chiedendo l’abbattimento immediato della recinzione (dato che è abusiva).

    • Mi domando come mai non ci siano controlli su eventuali opere abusive, se qualcuno abbia mai autorizzato(cosa che dubito) a chiudere l area con recinzione e lucchetti visto che è pubblica, si gioca sull equivoco , forse , tra la definizione di verde pubblico e verde attrezzato, ma privato…..resta comunque il fatto che se l area è destinata ad essere pubblica e la concessione d uso del comune a gommalandia come ci dicevi tu cara Nicoletta, loro hanno effettuato una appropriazione indebita con interesse privato, poichè si paga ad una società che non è certo pubblica…. Poi vorrei capire il discorso della agibilità…. Un luogo spdeve essere agibile sempre….. Lo utilizzano dal 2005 ed ora ricordano che non lo è??? Mhhhhhh

  3. Nicoletta, grazie anche al tuo contributo, auguriamoci che in questa città il buon senso prevalga su prepotenze del tipo Gommalandia e dei Muridigomma che favoriscono interessi di singoli a discapito dell’intera comunità.
    Probabilmente i gestori di Gommalandia, che per i mesi estivi si sono trasferiti al mare, adottano in questa location gli stessi criteri di “privatizzazione” di luogo pubblico.

  4. scusi non hanno l agibilità non possono aprire..se qualcuno si fa male ipoteticamente chi ripaga poi? bisogna avere rispetto delle piccole imprese che aprono e danno lavoro premettendo che devono sempre rispettano le leggi. Se poi il sindaco da autorizzazioni tanto per darle bisogna prendersela con lui.

  5. Cara Nicoletta innanzitutto complimenti per la dritta che ci fornisci. Mi unisco a te e agli altri con lo stesso sentimento di rabbia perchè hanno avuto in tutti questi anni la possibilità di non pagare le tasse di occupazione del suolo pubblico e da quando è aperta si fa ben pagare per gli ingressi e per i compleanni e invece di contro non hanno ancora messo a disposizione della cittadinanza l’area attrezzata pubblica da poter vivere; poi vorrei fare una precisazione utile a tutti, se ho capito bene la risposta che hai ricevuto dalla telefonata,forse c’è da fare distinzione fra agibilità dell’area coperta di gommalandia e l’area circostante a verde attrezzato; l’agibilità del tendone senz’altro l’avranno, perciò quella mancante è probabile che sia solo dell’area esterna in quanto sono stati installati dei giochi per bambini, panchine, realizzati viottoli per passeggiate, ecc. . Basterà informarsi negli uffici competenti , se ti serve una mano a riguardo, sono disponibile.
    Martino De Rosa

Investiamo nei giovani cittadini !

In questo mio intervento cercherò di dimostrare che ciò che ho proposto come emendamenti al bilancio, è volto alla costruzione dei CITTADINI.

Non esiste solo la città da costruire, da manutenere, da valorizzare, esistono i cittadini e unaclasse politica ha la responsabilità di lavorare anche sulla comunità, non solo sul contenitore della comunità che è la città con le sue strade, i suoi quartieri ecc…

Ecco perché parlo della “costruzione dei cittadini“.

E quando si parla di bambini, di giovani, di scuola, non esistono elettori di destra e elettori di sinistra.

Esistono i cittadini in formazione, che sono la cosa più preziosa che una città possa avere. E sono compiaciuta del fatto che uno di questi emendamenti a mia firma è partecipato anche due consiglieri della maggioranza.

E questo nella consapevolezza che la parte più importante della nostra città, i bambini, i ragazzi e i giovani, vanno curati con amore e senza visioni di parte, facendo uno sforzo per andare oltre le barriere di appartenenza politica, lavorando a favore di un bene più grande che coincide con bisogni più profondi, più duraturi, che un terremoto non potrà mai fare crollare.

Guardiamo all’Emilia Romagna.

Cosa resta a quel popolo che ha visto crollare ogni bene materiale (case, attività, chiese, beni pubblici… ciò che, pensateci un po’, costituisce la quasi totalità degli emendamenti al nostro bilancio)?

Resta la capacità di aggregarsi, di andare oltre i propri piccoli interessi per ricostruire la propria comunità. Resta la capacità di affrontare la fatica, di non aspettare ma di farsi promotore. Queste cose si chiamano competenze emotive e relazionali che fanno si che i limiti, le difficoltà, gli impedimenti diventino “trampolini di lancio”, occasioni per un cambio di rotta repentino al quale si da una risposta, non la si subisce.

E dove si impara ad essere cosi?

scuola, nei gruppi, nelle associazioni, in una città che promuove queste competenze sfruttando in modo intelligente le scuole che vedono naturalmente convergere nello stesso luogo le famiglie, i bambini/giovani, gli educatori e le Associazioni per come io propongo questo percorso.
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METODO FEUERSTEIN
Scuola elementare di campo Boario (€4.000)

Assistiamo recentemente ad un incremento di comportamenti devianti da parte di giovani e giovanissimi (ormai anche undicenni) per i quali non è semplice individuare un modalità di intervento sia in termini di sicurezza che di prevenzione.
La verità è che il fenomeno è molto complesso ed ha radice nel tessuto familiare e comincia a manifestarsi nell’ambito scolastico inizialmente con deboli segnali che non sempre vengono riconosciuti, poi con comportamenti via via sempre meno gestibili.
I prodromi della devianza sono sempre ravvisabili attraverso il disagio scolastico.

DESCRIZIONE dell’AMBITO
Il disagio scolastico, sintomo iniziale di possibile devianza, può manifestarsi con varie modalità, tra cui comportamenti di disturbo in classe, irrequietezza, iperattività, difficoltà di apprendimento, di attenzione, difficoltà di inserimento nel gruppo, scarsa motivazione, basso rendimento, abbandono, dispersione scolastica.

Tra le possibili manifestazioni del disagio a scuola troviamo:

  • Difficoltà di apprendimento
  • Disinvestimento/flessioni del rendimento
  • Difficoltà relazionali/emozionali
  • In particolare aggressività di tipo fisico o verbale rivolta a compagni, insegnanti, oggetti; iperattività; basso livello di attenzione e di tolleranza alle frustrazioni; reazioni emotive eccessive (sia in positivo che in negativo); ansia.
  • Apatia
  • immobilità o riduzione dell’attività, mancanza di curiosità e di interessi, tendenza ad isolarsi, stanchezza generalizzata.

Il progetto ha coinvolto 40 famiglie per 40 bambini appartenenti a due classi della scuola elementare.

Cambiamenti significativi rilevati nelle abilità di problem solving, passaggio da stili aggressivi e competitivi a uno stile collaborativo.

Le ricadute più evidenti: aumento della capacità di autocritica, aumento dell’autostima e passaggio ad atteggamenti attivi e partecipativi nel processo dell’apprendimento e della relazione.
Se l’obiettivo rimane evitare l’abbandono scolastico e la devianza, ci siamo.
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OPEN SCHOOLS (I.C. Don Milani €4.000)
Emergenza legalità –> non luoghi e assenza di figure di riferimento adulte –> alta esposizione a rischio di infiltrazioni di malavitosi nel gruppo dei ragazzi
Reati –> non rapporto <– incapacità di mettersi nella pelle dell’altro, incapacità di entrare in empatia –> educazione alla pro-socialità
Sperimentare la LEGALITA’, esserne esposti, vivere in situazioni di regole applicate e condivise.

L’emendamento intende quindi, in assenza di locali comunali a disposizione per ragazzi e giovani, supplire a questa mancanza attraverso le scuole esistenti sul territorio, specialmente quelle  aree  particolarmente esposte a rischio microcriminalità.
Le scuole sono per i ragazzi e i giovani già un punto di riferimento forte, familiare (…) che in questo modo potranno continuare la loro azione sociale anche nel pomeriggio ed in serata.

L’area individuata è il quartiere Q4-Q5, con l’Istituto Comprensivo Don Milani.

L’area su cui insiste la scuola vede la convivenza di gruppi sociali di diversa estrazione economica e sociale. Proprio per questo motivo occorre intervenire in maniera preventiva rispetto all’insorgenza di fenomeni di bullismo e devianza proprio attraverso la creazione di attività in luoghi protetti, con presenza di figure di riferimento adulte.

La scuola potrà essere un punto di riferimento per attività offerte da associazioni culturali e di volontariato della città.
Per le ristrettezze di bilancio possiamo avviare questa iniziativa, purtroppo, solo in una scuola, ma mi auguro che per il prossimo anno si potrà rimpinguare questo capitolo e contribuire cosi, in modo direi economico, alla prevenzione di un male che, se conclamato, richiede costi ben più ingenti.
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PROSOCIALITÀ (€3.500)
La prosocialità è un insieme di competenze che, come il termine stesso indica, promuove l’azione verso l’altro. Azione che non si conclude nell’unico agire per l’altro, ma soprattutto con l’altro. Si distacca da una mera dimensione individualistica che sponsorizza il sé prima di tutto, per avvicinarsi ad una visione più olistica in cui non si può essere se non in relazione all’altro.

Si continua a sostenere un percorso iniziato 4 anni fa e solo dallo scorso anno sostenuto anche dal Comune di Latina dietro proposta della consigliera Nicoletta Zuliani.

genitori, principali promotori di questa iniziativa, sono protagonisti di veri e propri momenti di ascolto e di dialogo durante i quale confrontarsi su qualsiasi problematica relativa all’educazione dei figli. Gli esperti che hanno curato questa parte del programma hanno ricostruito insieme ai genitori le difficoltà dello scavalcamento del gap generazionale, cercando di ridimensionare anche la distribuzione dei ruoli (marito/moglie, madre/padre) e dei poteri all’interno del nucleo familiare.

L’attività è stata modellata sulle esigenze della comunità richiedente. Il che risulta indispensabile se si considera che è stata la stessa comunità di genitori a lanciare una richiesta di aiuto attraverso la scuola.

Le attività sono state ideate in precedenza, ma modificate in base alle richieste dei partecipanti, agire in questo modo dimostra quanto le esigenze dell’altro vengano accolte, comprese e agite. Un intervento di questo tipo non può prescindere dalla professionalità degli esperti-tutor, che non si pongono come meri formatori, ma come depositari di un backgroud teorico molto forte, aggiunto ad un modus vivendi totalmente affine ai valori promossi. È grazie a questo stile che la formazione prende forma.

I feedback dei genitori hanno mostrato interesse verso la replica di interventi di questo tipo, applicati anche ad altre tematiche ribadendo il bisogno di essere ascoltati, aiutati e guidati.

Quest’anno, nell’incontro di Marzo, sono stati realizzati dei laboratori a cui hanno partecipato circa 80 persone fra genitori ed insegnati, in cui tre psicologi hanno dimostrato com’è possibile educare alla pro socialità.
Le due giornate di Maggio hanno visto un’articolazione diversa dei laboratori che hanno coinvolto tutti i ragazzi delle classi quinte del settimo circolo e relativi insegnanti e genitori (104 ragazzi e una decina di insegnati) insieme ai loro genitori (circa 50).

Incarichi e consulenze: il Comune di Latina è inottemperante alla legge

Si profila danno erariale per non aver programmato e sottoposto al consiglio comunale i soldi spesi per affidamenti ad esterni

Anche per quest’anno il Comune di Latina non ha ottemperato l’obbligo, previsto per legge, di programmare l’affidamento di incarichi e consulenze in un documento che deve essere approvato contestualmente al bilancio dal consiglio comunale.

La legge prevede infatti “che l’affidamento degli incarichi di collaborazione da parte degli enti locali possa avvenire solo per attività istituzionali stabilite dalla legge o previste nel programma approvato dal consiglio comunale”.

«Si ponga rimedio al più presto, perché si tratta atti che costituiscono illeciti disciplinari e determinano responsabilità erariale» commenta la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani che già il 12 aprile scorso aveva presentato sull’argomento una interrogazione a risposta scritta all’assessore al bilancio e alla programmazione finanziaria che non ha mai ricevuto risposta.

«Chiedevo – spiega la Zuliani – perché l’Amministrazione non avesse redatto il Programma Consiliare per gli Incarichi e Consulenze per il 2011 e come si intendessero giustificare le spese sostenute e impegnate derivanti dal pagamento delle parcelle dei professionisti, ma non ho ricevuto risposta e anche per l’anno in corso il programma non è stato approntato».

A Latina ammontano a circa 200 mila euro gli incarichi che rientrano tutti all’interno del 20% rispetto a quanto speso nel 2009, come da dettato normativo, ma sono illegittimi perché non inseriti in alcuna programmazione approvata dal consigliocomunale. La legge prevede anche che si verifichi negli uffici la presenza di dipendenti che possano svolgere il lavoro eventualmente affidato a esterni. Mentre l’amministrazione ricorre, per esempio, a diversi pareri legali esterni nonostante ci sia un ufficio avvocatura.

«Da quando questa normativa è entrata in vigore – aggiunge la consigliera – solo nel 2008 c’è la delibera di giunta con la programmazione di consulenze e incarichi a esperti esterni. Significa che dal 2009 i cittadini hanno dovuto pagare incarichi la cui responsabilità è invece in capo a chi ha firmato quegli affidamenti».

La legge prevede inoltre che le amministrazioni rendano noti “mediante inserimento nelle proprie banche dati accessibili al pubblico per via telematica, gli elenchi dei propri consulenti indicando l’oggetto, la durata e il compenso dell’incarico”. E questo sarà fatto a Latina solo grazie a una battaglia sostenuta dal Pd in commissione trasparenza che ha votato all’unanimità un documento da inviare al consiglio comunale.

«La programmazione di incarichi e consulenza è un importante atto di trasparenza – conclude Nicoletta Zuliani – il Comune non può agire in maniera arbitraria. Il passaggio in consiglio comunale del programma è in indispensabile requisito di legittimità di quegli incarichi. Si tratta anche di un atto di opportunità politica: il consiglio comunale ha il mandato dei cittadini per decidere come spendere i propri soldi».

Accertamento fiscale: una mozione per contrastare l’evasione a Latina

Sarà discussa nel consiglio comunale di oggi la mozione sulla partecipazione del Comune all’accertamento fiscale e contributivo presentata dalla consigliera comunale del partito democratico Nicoletta Zuliani. (leggi la mozione

«La manovra finanziaria dell’agosto 2011 premia gli enti locali che partecipano attivamente all’accertamento con l’attribuzione del 100% –commenta la consigliera Zuliani – ma il Comune di Latina non ha avviato alcuna procedura rispetto alla stipula di Convenzioni con l’Agenzia delle Entrate, né con l’Inps necessarie alla trasmissione dei dati».

In sostanza attraverso l’incrocio delle banche dati, con un software tarato sugli standard di sicurezza informatica e adeguato al trattamento dei dati personali, nelle casse comunali andrà a finire il 100% delle tasse evase o eluse recuperate anche grazie a segnalazioni qualificate.

«In periodi così difficili per le casse del Comune – afferma la Zuliani – i primi a cui chiedere i soldi sono coloro che non pagano. È un principio etico e di equità».

Ancora una volta il ritardo nelle scelte dell’amministrazione viene colmato dalle proposte dell’opposizione conscia dell’accresciuta responsabilità economica degli enti locali e per questo posti nella condizione di reperire risorse indispensabili a mantenere ed eventualmente potenziare servizi erogati ai cittadini.

«Siamo convinti – continua la consigliera – che anche la maggioranza sarà concorde con noi nell’approvare al più presto le convenzioni necessarie all’accertamento fiscale: sarebbe un passo di grande civiltà. Non possiamo ignorare che chi elude o evade il pagamento dei tributi mette a rischio i servizi assistenziali. Questo significa fare parte e contribuire alla crescita di una comunità».

La mozione impegna il sindaco e la giunta a “programmare e rendere operativa la partecipazione all’accertamento fiscale e contributivo e a stipulare le necessarie Convenzioni con l’Inps e L’Agenzia delle entrate per la trasmissione delle segnalazioni rilevanti ai fini dell’accertamento”.

«La politica deve assumersi la responsabilità del controllo sociale – conclude la consigliera Nicoletta Zuliani -: con l’accertamento tributario l’amministrazione rende un servizio a tutti coloro che ricevono un danno da chi evade o elude il pagamento dei contributi o della fiscalità comunale. Questo significa avere a cuore una comunità».

Vittorio Veneto: ci vuole una soluzione condivisa

La consigliera comunale del Pd Nicoletta Zuliani rilancia la costituzione delle consulte che il consiglio comunale ha istituito: l’amministrazione deve farsi carico della costruzione di una comunità

«Il problema del trasferimento del Vittorio Veneto richiama l’importanza e la grande attualità della consulta delle scuole e dell’istruzione». Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito democratico, riporta l’attenzione sugli organismi, previsti dallo statuto del Comune di Latina (Art.73 comma 2) per le tematiche inerenti settori sociali di rilievo, ma mai costituiti.

La loro istituzione è stata approvata in consiglio comunale con una mozione presentata dalla Zuliani e dal Pd, ma la loro costituzione deve ancora passare in commissione. Il tutto sarebbe praticamente a costo zero per l’amministrazione.

«Quando non c’è confronto tra l’amministrazione e gli studenti, i docenti, il personale scolastico e i genitori si creano queste situazioni – spiega la Zuliani -. I genitori hanno iscritto i figli all’istituto Vittorio Veneto perché sapevano (avendolo confermato la Provincia all’inizio dell’anno scolastico) che avrebbero frequentato quella struttura. Tutto l’orientamento scolastico è stato improntato in vista della permanenza in Viale Mazzini. È dunque inopportuno intervenire in questo momento,spostando gli studenti come fossero oggetti. Le persone invece devono essere soggetti di confronto e coprotagoniste delle decisioni».

La Zuliani suggerisce dunque una diversa modalità decisionale, non solo in base al potere, ma alla condivisione.

«La scuola che partecipa di una decisione, conoscendone motivazioni ed esigenze dell’amministrazione, potrebbe anche farla propria. In questo modo si evita di assecondare solo chi insiste di più e ha un maggiore impatto sociale, ma si condividono bisogni e risorse».

Nell’economia degli immobili, un ente locale deve allocare l’utenza in strutture dimensionate, guardando al futuro facendo i conti con un riassetto che sia consapevole.

«In una città estremamente frammentata – conclude la consigliera Nicoletta Zuliani –, gli amministratori hanno la responsabilità di costruire una comunità non ascoltando chi urla più fortema favorendo la condivisione. E la consulta è uno di questi strumenti partecipativi che rendono un gruppo di persone comunità consapevole».

Bilancio di previsione: tanti aumenti a carico delle famiglie

La consigliera del Pd Nicoletta Zuliani chiede che le famiglie diventino soggetto di confronto enon oggetto di politiche sociali: la commissione costituisca immediatamente la consulta della famiglia e gli aumenti per il prezzo delle mense scolastiche siano spalmati su tre anni

 “In questa città la famiglia non è mai stata considerata come un soggetto con il quale confrontarsi ma solo un oggetto su cui calare decisioni prese dall’alto, e con l’avvicinarsi del bilancio previsionale ci si rende conto di come tanti piccoli aumenti di per sé giustificati e giustificabili secondo un’ottica di risparmio e di pareggio, ricadano tutti su questa stessa categoria che risulta la più vessata”.

Così la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani commenta una serie di aumenti, tra cui anche quello per le mense scolastiche cui si aggiungono il costo delle bollette dei rifiuti e l’Imu previsti tra le pieghe del bilancio di previsione del Comune di Latina.

Il costo di ogni blocchetto ticket per un bambino la cui famiglia abbia un reddito superiore ai 5.000 euro ISEE, arriverà a costare fino a 68,00 “Si tratta di un prezzo congruo – dichiara la Zuliani – ma in una famiglia con due o tre figli diventa una spesa importante da sostenere mensilmente in un periodo in cui il numero dei figli non è più indice di benessere. Il problema è che non ci sono politiche organiche a regia delle scelte, ma solo tecnicismi e cioè l’impellente bisogno di far quadrare i conti con un pareggio di bilancio esclusivamente di tipo economico e finanziario”.

Alla propaganda sui valori della famiglia, questa maggioranza non fa conseguire atti concreti.

È importante cambiare la prospettiva – aggiunge la consigliera del Pd – quando si fanno ricadere gli aumenti solo sulle famiglie, ci sarebbe bisogno di un confronto con il quale entrare nel merito di alcune scelte e non agire solo per via tecnica. Per esempio bisognerebbe spiegare ai cittadini e alle famiglie, in termini di servizi, quanto viene restituito rispetto alle imposte pagate”.

Risulta dunque evidente il potere delle consulte – di cui il Consiglio Comunale ha già approvato l’istituzione – che vedono le famiglie co-protagoniste delle scelte politiche.

Oggi abbiamo inviato la richiesta di inserimento del punto all’ordine del giorno della commissione Servizi Sociali per richiedere in maniera urgente la costituzione della Consulta della Famiglia perché le famiglie devono essere considerate come un soggetto con cui interagire e non un oggetto di politiche sociali. In più – conclude la consigliera Nicoletta Zuliani – chiediamo che il 30% di aumento del prezzo delle mense scolastiche sia spalmato sui tre anni con un aumento del 10% all’anno per dare gradualità al carico imposto alle famiglie“.

Farmacie comunali: un presidio di salute per le nuove generazioni

Slitta di un mese la campagna di sconti proposta dal ministro Riccardi per i prodotti della prima infanzia: la consigliera del Pd Nicoletta Zuliani suggerisce di aspettare un anno prima di decidere di vendere la struttura di Via Reni.

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«Abbiamo ancora un mese per convincere il sindaco di Latina che le farmacia comunali non si svendono andando contro i cittadini ma si potenziano perché rappresentano un presidio di salute a sostegno delle fasce più deboli della popolazione».

La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani porta avanti l’idea di rilancio della struttura di Via Reni contro la volontà dell’amministrazione di venderla.
Il posticipo della campagna di sconti (iniziativa promossa dal ministro della Cooperazione e Integrazione con delega per la Famiglia, Andrea Riccardi, dal presidente dell’Anci, Graziano Delrio e l’associazione delle farmacie comunali) è stato dovuto a problemi tecnico amministrativi e alladefinizione del paniere di prodotti che verranno messi in vendita a prezzi ridotti che saranno molti di più.logo_farmacie comunali.jpg

«Si tratta di servizi sociali a costo zero per il Comune – sottolinea la consigliera Zuliani – perché si ammortizzano con le entrate della farmacia che si autofinanzia per sostenere il servizio. Se da una parte per le farmacie il ridotto margine di guadagno può sembrare un sacrificio economico, dall’altra è anche un segno importante da parte del Comune di voler investire sul futuro delle nuove generazioni e quindi di puntare sullo sviluppo e sulla crescita della comunità».
domiciliazione.jpgUna nuova visione delle farmacie comunali, dunque: non solo punti di assistenza, ma veri e propri presidi di salute e di nuova prevenzione.

«Rappresentano un sostegno alla genitorialità – propone la Zuliani – attraverso professionisti qualificati, grazie anche alla vicinanza con l’ospedale Santa Maria Goretti, favorirebbero l’aiuto e il sostegno ai genitori in un momento di crisi economica per il Paese. Tutti i soldi che il Comune investe in questo settore potrebbero essere invece risparmiati proprio tramite l’azione delle farmacie comunali».

Una nuova governance dei servizi sociali, che agiscono in maniera integrata coinvolgendo le istituzioni sul territorio è quella che propone la consigliera Zuliani.12ore.jpg

«Proponiamo di aspettare un anno prima di decidere di vendere la farmacia comunale Santa Maria Goretti – conclude la consigliera Nicoletta Zuliani – perché dai dati in nostro possesso sembra che nel 2011 il bilancio di quella struttura faccia registrare un attivo di circa 30mila euro. Parliamo dunque di un servizio sociale a costo zero che non può e non deve essere svenduto ma rilanciato perché diventi un vero e proprio presidio di salute e prevenzione per i cittadini. Un motore propulsore, e ricordiamo autofinanziato, di nuove iniziative a favore di quella fetta di popolazione che altrimenti non saprebbe a chi rivolgersi per soddisfare una domanda di salute».

Intanto continua la campagna Reazione Civica con la quale i cittadini di Latina possono chiedere al sindaco di non svendere la farmacia di Via Reni tramite una mail. Tutte le indicazioni qui.  (invia email al sindaco) (testo della email)

Ma a che servono le interrogazioni?

Molte persone sfiduciate nei confronti della politica tendono a gettare discredito su chiunque sia impegnato in prima persona su questo fronte (e lo posso capire).

Si tende a dire: “vogliamo fatti, non parole”: a che servono, quindi, le interrogazioni?

È vero che le interrogazioni “sostanzialmente” non cambiano nulla: chiedono, costringono ad una risposta, “accendono la luce” su fatti che altrimenti rimarrebbero al buio o tutt’al più nelle chiacchiere della gente in mezzo alla strada pur dicendo cose giuste. Un’interrogazione resta agli atti, documenta una sollecitazione e se non ottiene risposta (cosi come è accaduto per numerose nostre interrogazioni) viene portata al Prefetto che ufficialmente impone al Sindaco e all’Amministrazione di rispondere.

Ora tutto questo può sembrare inutileinefficace.  E lo è, se non provoca nella cittadinanza un senso di ribellione, di esigenza di REAZIONE.

Che un sindaco, o assessore che sia, non risponda o peggio, dica bugie in risposta ad una interpellanza di un consigliere è GRAVISSIMO.

Il potere non è nelle mani dei consiglieri di opposizione (che, sia ben inteso, DEVONO agire con tutte gli strumenti in loro possesso per cambiare le cose) ma nei CITTADINI. L’atteggiamento dei nostri governanti cambia quando vedono che perdono consenso. E questo potere ce l’hanno le persone. E non lo usano. I consiglieri di opposizione hanno senso se sono la punta di un iceberg, se hanno dietro una parte sostanzionsa della cittadinanza che fa vedere, anche nei numeri, la partecipazione e l’indignazione che le varie interpellanze, interrogazioni e mozioni suscitano. Purtroppo in questa città non c’è una storia di partecipazione: si tende a stare alla finestra per vedere che cosa succede pur condividendo le battaglie, che si preferisce far fare agli altri.

Per questo ho presentato, ed è passata in Consiglio, una mozione che, a mio avviso, è IMPORTANTISSIMA: l’istituzione di due consulte cittadine. L’importanza sta nella partecipazione. BASTA chiedere i favori ai consiglieri. La consulta cittadina (famiglia, scuola ecc…) si esprime e chiede, propone, critica ecc… in modo palese ed attraverso canali istituzionali. http://nicolettazuliani.myblog.it/archive/2012/04/11/passano-le-consulte-vittoria-dei-cittadini.html

Insomma, secondo me noi siamo incisivi e abbiamo senso quanto più siamo un tutt’uno con i cittadini, quando ci lasciamo guidare da loro, quando si attivano per fare proposte, quando non si limitwno a delegare e guardare, ma a PARTECIPARE dando il loro contributo.

Continuo a dichiarare la mia disponibilità a lavorare cosi.

Latina: il Comune vende la Farmacia comunale il Governo le incentiva

 «Svendere la farmacia comunale di Via Reni alla luce di quanto deciso dal governo centrale è un vero e proprio atto contro i cittadini e soprattutto contro le fasce più deboli».

Questa la dichiarazione della consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani in merito all’iniziativa promossa dal Ministero della Cooperazione e Integrazione con delega per la Famiglia, Andrea Riccardi, dal presidente dell’Anci, Graziano Delrio el’Associazione delle Farmacie Comunali. Dal primo giugno nelle farmacie comunali potranno essere acquistati prodotti per la prima infanzia comepannolini, biberon e latte in polvere con uno scontodel 30% circa.

«Le farmacie comunali – aggiunge la Zuliani – rappresentano un presidio sanitario a sostegno dei più deboli, e mentre il governo le ritiene un volano attraverso cui sostenere le famiglie in difficoltà, a Latina pensano di togliere un servizio ai cittadini. Sta proprio in questo l’essenza della campagna di “reazione civica” che stiamo portando avanti».

Il Pd ha infatti coinvolto i cittadini invitandoli a inviare una e-mail al sindaco per suggerirgli  di non vendere la farmacia vicina all’ospedale Santa Maria Goretti. (invia email al sindaco) (testo della email)

«Le farmacie comunali non si svendono – aggiunge la consigliera – ma si potenziano perché sono un importante presidio sanitario a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Possono anche essere fonte di entrate economiche per l’amministrazione».

Continua quindi la “reazione civica”: sul sito www.pdlatina.it e sui social network si trovano le indicazioni per aderire.

«Noi vogliamo dire al sindaco di ripensarci – conclude Nicoletta Zuliani – perché svendere la farmacia significa diminuire i servizi ai cittadini. E come Partito democratico non lo permetteremo».

Farmacie: un’interrogazione per conoscere il perché

 Un’interrogazione a risposta scritta sull’individuazione di nuove sedi sarà depositata domani mattina dai consiglieri comunali del Partito democratico Nicoletta Zuliani e Fabrizio Porcari

I consiglieri comunali del Partito democratico Nicoletta Zuliani e Fabrizio Porcari depositeranno ufficialmente domani mattina l’interrogazione a risposta scritta sull’individuazione delle nuove sedi delle farmacie. La riforma del governo prevede che ci sia una farmacia ogni 3.300 abitanti. Ma la vera ratio della legge è quella di dotare di un servizio le zone che ne sono sprovviste. Il dettato dell’art.11, comma1, lett.c della legge n.27/12 richiede di “assicurare un’equa distribuzione sul territorio, tenendo conto altresì dell’esigenza di garantire l’accessibilità al servizio a quei cittadini residenti anche in aree scarsamente abitate“. Da qui l’interrogazione rivolta all’assessore alla sanità che arriva dopo la richiesta, avanzata già due settimane fa, di discutere del tema in commissione anche con l’audizione della dirigente. Il punto all’ordine del giorno non è stato ancora calendarizzato.

«Vogliamo capire perché l’amministrazione ha scelto di raddoppiare la presenza di sedi farmaceutiche in Q5, Morbella e Via Aspromonte, zone già adeguatamente servite – chiede la consigliera Zuliani – e lascia completamente sguarnite di servizio farmaceutico Gionchetto, Campo Boario/Via Milazzo, così come Borgo Bainsizza, Lido di Latina, Borgo Isonzo».

L’amministrazione comunale di Latina, tenendo conto di criteri del tutto diversi da quelli stabiliti dalla legge, ha individuato sette luoghi per nuove farmacie sebbene le sedi assegnabili al territorio comunale di Latina siano otto.

«Vogliamo capire la logica che c’è dietro il piano – aggiunge il consigliere Porcari –: la legge indica di coprire con le nuove farmacie le zone scoperte dal servizio, e quindi i borghi e le zone in espansione dove si potrebbe dare una risposta concreta agli anziani e a chi non ha mezzi di trasporto».

«Su alcune sedi – continua Porcari – come Via Aspromonte, Morbella e Q5, l’amministrazione ha ricevuto anche il parere sfavorevole della Asl e dell’ordine dei farmacisti che avevano preso visione del piano deciso dal Comune. I due enti avrebbero voluto capire i motivi delle preferenze, ma il Comune non ha risposto alle eccezioni sollevate».

Sta proprio nella volontà di capire quale valore si attribuisce al confronto che sta l’essenza dell’interrogazione.

«Vogliamo sapere – conclude la Zuliani –  quali motivazioni hanno spinto l’assessore, prima ad un confronto, sebbene informale, con la categoria con la quale si era giunti a proposte condivise, epoi a sovvertire completamente l’originaria proposta facendo risultare, nella versione del deliberato, le incongruità palesi a tutti».