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Bilancio comunale: TASI e IRPEF inique

“I finanziamenti arrivano se c’è progettualità. A Latina invece pagano i cittadini e i servizi restano quel che sono”

TASI: tassa sui servizi indivisibili.
La conseguenza dell’abolizione dell’ICI sulle prime case, di berlusconiana memoria, è il ripristino di qualcosa che le assomigli o i Comuni non riescono a far fronte al pagamento dei servizi indivisibili di cui tutti noi usufruiamo nella vita quotidiana della nostra città.

Per quanto riguarda la Tasi, la Delibera di Giunta che ne stabilisce l’aliquota e le detrazioni è scarna e secca, mal celando una povertà di ragionamento e una logica puramente numerica, senza anima, che genera, purtroppo, iniquità.

È stata stabilita un’unica aliquota uguale per tutti, e ci sono soltanto due fasce di detrazioni: per le abitazioni fino a 350 euro di rendita catastale le detrazioni saranno di 200 euro, mentre di 100 euro sarà la detrazione per la fascia di rendita catastale che va dai 350 ai 450 euro (per capirci solo quelli che vivono in appartamenti fino a 70mq possono usufruire di una detrazione). Per tutti gli altri nessuna detrazione, e da ciò sono tenute fuori anche famiglie con figli e/o presenza di persone con handicap. ”. Ecco a parte del testo della Delibera di Giunta:20140806-095658-35818056.jpg

Andiamo allora a vedere l’elenco dei servizi indivisibili che dovrebbero essere coperti con l’entrata della Tasi (ahimé solo per circa il 30%): a Latina sono 13, un elenco molto lungo e singolare rispetto a quello di altri Comuni. Sono state inserite anche voci  che solitamente vengono finanziate con la risposta a bandi, quindi attraverso una progettualità che evidentemente la nostra amministrazione non è in grado di mettere in campo, e di cui quindi si carica la spesa direttamente sui cittadini. Quelli evidenziati in giallo sono servizi presenti in tutti gli altri elenchi fatti dagli altri comuni italiani; quelli con le cifre in azzurro sono servizi “discutibili”.20140806-095658-35818410.jpg

Appare evidente quindi che stiamo pagando l’incapacità dell’amministrazione comunale di rispondere a bandi per richiedere finanziamenti attraverso l’elaborazione di un progetto. Oggi i finanziamenti arrivano in questo modo, e non più a pioggia per tutti i Comuni. E a Latina pagano ancora una volta i cittadini”.

ALIQUOTE IRPEF
Altra nota dolente sono le aliquote Irpef. Lo scorso anno l’amministrazione comunale di Latina  si vantava di non aver alzato le aliquote Irpef, sapendo benissimo che avrebbe dovuto farlo l’anno successivo. Infatti oggi le aliquote si sono alzate di ben 0,15% attestando il Comune di Latina al livello più alto come se non bastasse il fatto che negli ultimi 12 anni le aliquote siano state praticamente raddoppiate, passando dallo 0,4% del 2001 allo 0,8% del 2014. 

Ecco il prospetto dell’aliquota e degli scaglioni degli anni 2012 e 2013:20140806-100732-36452554.jpg

La cosa più grave è che il Comune di Latina ha portato il tetto dell’esenzione da 15mila euro a 8mila, di fatto dimezzandolo. Questo significa che molti di coloro che l’anno scorso non dovevano il pagamento dell’Irpef, quest’anno non solo dovranno pagare, ma con una aliquota unica senza scaglioni20140806-095657-35817535.jpgquando invece il principio sarebbe proprio quello di rendere più equo il pagamento delle tasse secondo il criterio della proporzionalità, facendo versare di più a chi accumula più reddito, logica che a Latina invece non è stata assolutamente presa in considerazione. Per fare un esempio: chi guadagna 50mila euro pagherà secondo la stessa aliquota di coloro che invece hanno un reddito di 8.500 euro.20140806-100732-36452854.jpg

Sarebbe questa l’equità per il Comune di Latina?.

 

Politica o potere?

Ho letto sul giornale di oggi un intervento attribuito ad un politico di spicco della nostra provincia. Esprime riserve nei confronti del bilancio di previsione 2014 del comune di Latina perché il proprio rappresentante in giunta, non ha soldi in bilancio per il suo settore definito strategico. Diversamente, fa notare l’esponente politico, Fabrizio Cirilli, Assessore all’Ambiente e al Verde Urbano ne ha moltissimi!

Cos’è, gelosia?

L’impressione che si ricava è che la priorità non sia tanto il settore che non può disporre di risorse economiche, quanto il fatto che il proprio partito non riceva adeguata attenzione.

Se ci fate caso, man mano che la consiliatura va avanti, i programmi elettorali vengono presto dimenticati per far posto prima alle emergenze (ndr: ma non sapevano delle emergenze annunciate prima di scrivere il libro dei sogni?) poi, piano piano, diventano preminenti le esigenze dei partiti che sostengono la maggioranza e che le consentono di rimanere al potere.
Prioritario diventa perciò mantenere l’equilibrio altrimenti, si va tutti a casa.
Ed ecco che la prima preoccupazione è accontentare chi è indispensabile all’equilibrio, NCD, Lista Cirilli, Fratelli d’Italia, o Forza Italia…

Quindi, non aver investito in quel settore è quasi secondario al fatto che il partito non sia considerato importante.
Che ne è della mancata programmazione per lo sviluppo economico, per non aver ascoltato la vocazione del nostro territorio che a tutti appare palese?
Perché non si dice che Latina potrebbe investire in un settore che certamente la vedrebbe emergere economicamente da una paralisi annunciata trent’anni fa con la scadenza dei brevetti farmaceutici, con il declino di aziende incapaci di investire in innovazione e la politica miope e spendacciona… ?
Non traspare questo.

Il motivo della critica con relativa minaccia di votare contro il bilancio, è che l’assessore “senza soldi” “è considerato” politicamente nella misura di quanti euro gli sono dati sul suo bilancio: in questo caso, zero.
E questa è un’umiliazione politica.
Il problema, quindi, è la “rispettabilità” politica, il peso politico dentro una maggioranza.

E la sostanza?

Mi pare che la politica si sia sempre più allontanata dai suoi cittadini e abbia perso ogni credibilità proprio perché ha perso di vista la ragione del suo esistere, ovvero il servizio alla città, il bene di un territorio, i temi che invece sono stati lentamente sostituiti dalle personalità politiche e dalle sigle dei partiti.

Se la politica continua a non guardare alla sostanza, se continuerà, attraverso i suoi rappresentanti, a rivendicare posizioni e ruoli, morirà tirandosi dietro i suoi protagonisti.

Resterà a costruire una nuova città chi saprà incarnare la vera anima della politica: il servizio alla collettività. Punto.

€570mila alle scuole di Latina: Renzi fa sul serio

E’ appena stato pubblicato l’elenco dei comuni e le somme per l’edilizia scolastica che il governo Renzi ha sbloccato. (CLICCA QUI)

Al Comune di Latina €570mila per la piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale.

renzi scuolaRenzi si dimostra un premier che fa ciò che promette: aveva detto che la priorità sarebbe stata la scuola e l’ha fatto.”

L’iniziativa raggruppa tre tipologie di interventi chiamati SCUOLE BELLE, SCUOLE SICURE e SCUOLE NUOVE. Latina è rientrata nel gruppo delle SCUOLE BELLE per il quale, complessivamente, sono stati stanziati €450ML per un totale di 17.961 edifici in tutta Italia.

A Latina ben 42 scuole riceveranno migliaia di euro per la manutenzione, decoro e ripristino funzionale. La consigliera del PD Nicoletta Zuliani da sempre in prima linea sul fronte scuola ed educazione, tira un sospiro di sollievo: “Con il bilancio di previsione 2014 per il quale si prevedono tagli drammatici temevo che sarebbe andato in apnea un settore vitale: in questi ultimi anni la manutenzione scolastica si è vista ridurre gli importi progressivamente.” Attualmente per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei 56 edifici scolastici di Istituti Comprensivi sul territorio comunale di Latina venivano stanziati totalmente circa €800mila annui. Nel conto va calcolato tutto: rifacimento tetti, opere murarie, estintori, ascensori, impianti elettrici ed idraulici da manutenere e riparare, ecc… La cifra che il governo Renzi stanzia aumenta notevolmente la posta in bilancio per le scuole comunali per quest’anno. Le cifre sono divise un due gruppi: 26 scuole riceveranno €378.634, le restanti 16 avranno €190.400.

Ma la Zuliani avverte: “ Nel futuro immediato non sappiamo se potremo disporre di queste somme di nuovo, per questo è opportuno tesaurizzare le risorse e parallelamente mettere in atto modalità di cura e valorizzazione delle strutture scolastiche in accordo con la comunità che le accoglie, in primis i genitori e gli insegnanti.” Il riferimento è al Protocollo di Partecipazione che la consigliera del PD ha proposto nei giorni scorsi. Il Protocollo, oltre che valorizzare e tutelare le risorse progettuali e professionali interne alla comunità scolastica, soprattutto dei genitori rispetto alla gestione e alla cura nelle scuole, permetterebbe anche all’amministrazione di potersi dedicare alle altre mille urgenze che i 56 plessi scolastici comunali presentano.

Le scuole sonscuolafuturoo il bene più prezioso che abbiamo: tirano su i cittadini di domani. E il Premier lo sa bene.”

 

SITUAZIONE PARTECIPATE al 24 giugno 2014

Ecco il prospetto della situazione finanziaria e debitoria al 24 giugno 2014 delle cinque società Partecipate del Comune di Latina:

CLICCA QUI

Via Cimarosa: ecco il perché

Ma perché i lavori della scuola di via Cimarosa sono ancora fermi?

Perché si sono fermati?

Chi paga?

Ve lo spiego.

INTERVENTO sui rapporti con la soc.IPOGEO srl (gestione del cimitero)


Sig. Presidente e colleghi consiglieri, nella questione della gestione del cimitero c’è un grande disordine rispetto ai riferimenti normativi.
E il disordine genera discrezionalità e situazioni al limite della legittimità, se non proprio illegittime.
Ne è prova, una per tutte, il recentissimo il ricorso al TAR che il concessionario ha fatto, e che è stato respinto, rispetto ad un credito di somme (€1ML500mila) vantato proprio dal concessionario.

Mi voglio soffemare davvero brevemente, a mo’ di esempio, su questo fatto a riprova della confusione che regna in questo ambito.

Mi faccio una domanda, e me ne faccio diverse in questo intervento.

A chi vanno ascritti gli oneri per la manutenzione delle sepolture?

Questo è solo uno degli elementi, tra i tanti, che prendo per dimostrare quanto poco lineari siano i ragionamenti imposti da una giungla di riferimenti.

Ebbene, qui abbiamo ben due regolamenti cui le parti fanno riferimento: il concessionario fa riferimento l’art.25 del regolamento generale della gestione che però il concedente (noi Comune) non consideriamo. E sapete perché? Perché non è stato formalmente mai approvato. Il Regolamento per la Gestione del Cimitero era sì fisicamente allegato alla convenzione approvata in Consiglio Comunale quasi dieci anni fa, ma in delibera non se ne fa menzione, non risulta, di fatto non esiste.

Beh, già da qui capiamo quanto la vicenda non sia di facile soluzione.

E qui è la politica ad aver fallito. La politica che non è stata attenta. La politica che non è stata avveduta rispetto ad una questione che meritava cura ed oculatezza.

Prima questione: il Regolamento della Gestione c’è o non c’è?
O meglio, quale Regolamento va considerato?
Quale Regolamento sta producendo effetti sulle decisioni e sul bilancio?

Chi deve pagare i costi della manutenzione della parte storica di cui non capiamo bene come fare a reperire i titolari della concessione? Sappiamo tutti di questi €18,50 a sepoltura che moltiplicato 30.000 fa i €540mila annui.

Il concessionario fa riferimento a questo Regolamento fisicamente allegato ma non deliberato: noi (il Comune) facciamo riferimento, pensate… al Regolamento di Polizia Mortuaria del Podestà risalente al 31 dicembre 1938.
Il concessionario dice così con atto del 10 agosto del 2010:
il concedente rimane obbligato a provvedere in ogni caso al versamento in favore della Concessionaria (la Ipogeo) e per ogni della gestione dell’importo corrispondente al mancato introito per contributo alle spese di mantenimento determinato in ragione della irrintracciabilità degli utenti onerati e sulla base del rendiconto annuale predisposto ecc…- e poi continua – e pertanto per ogni annualità e all’esito del rendiconto la Concessionaria emetterà fattura relativa agli importi integrativia carico del Comune il quale dovrà provvedere entro 30 gg.
Invece il regolamento vigente dice:
art.61
quando le tombe si rendessero indecorose o fossero lasciate in condizioni di assoluto abbandono [...] l’Amministrazione ingiungerà agli obbligati l’esecuzione dei lavori entro un congruo termine. Se gli obbligati non ottemperassero agli obblighi nel termine fissato, l’Amministrazione Comunale revocherà le concessioni rientrando in possesso dell’area ed inumando le salme nei campi comuni, senza che i concessionari o gli aventi causa abbiano diritto a compensi o indennità di sorta.

Poi, nel successivo art.62 dice:
quando i concessionari [...] non siano reperibili, alla forma dell’avviso personale verrà sostituita la pubblicazione all’albo pretorio per due domeniche consecutive.

A me questa soluzione sembra assolutamente sensata: se il titolare della concessione non è rintracciabile o in alcun modo reperibile, si fa un avviso pubblico e si rientra in possesso dello spazio.
Perché non lo facciamo?

Con deliberazione del Commissario Prefettizio, la nr.44 del luglio del 2010, è stato accordato al concessionario due anni di tempo per provvedere all’aggiornamento dell’anagrafe dei titolari per fatturare loro l’importo della la manutenzione delle sepolture di cui sono titolari – i famosi €15,00 + IVA = €18,50 a sepoltura -
In questi due anni (2009-2010 e 2010-2011) il Comune ha provveduto al riequilibrio del Piano Economico Finanziario del Concessionario con poco più di €1ML.

Il Concessionario ha provveduto, secondo l’accordo col Comune, all’aggiornamento dell’anagrafe altrimenti non gli avremmo corrisposto gli €87mila concordati a lavoro fatto che risultano pagati.

Ma pare che il lavoro non abbia portato però i risultati auspicati.

La Ipogeo ancora non riesce a venire a capo degli eredi e risulta che continui a chiedere lo stesso importo come se la ricognizione anagrafica, che ripeto risulta pagata e quindi completata, non avesse avuto alcun effetto.

Vorrei ora fare una considerazione sulla modalità di reperimento dei nominativi degli eredi:
Ma secondo voi negli elenchi dell’anagrafe ci sono scritti i rapporti di parentela? A me non risulta.
E quindi, mi chiedo, era efficace?
L’Amministrazione sa che nei certificati di famiglia possono essere certificati conviventi non imparentati, infatti.
Un altro caso: se un parente di un titolare di sepoltura si è trasferito in altro comune e magari è l’erede, c’è traccia di questi nell’anagrafe del nostro Comune? A me non risulta. E quindi, ripeto, un lavoro che non ha portato a risultati certi.
Perché allora è stato commissionato un lavoro che gli uffici sapevano che sarebbe stato incompleto ed inefficace?
E per quelli che sono stati trovati negli elenchi, abbiamo un documento che accerti l’irrintracciabilità?
È stata certificata questa irrintracciabilità? A me non risulta.

Allora, passiamo all’avviso pubblico, espropriamo le sepolture, liberiamole dalle salme, come dice saggiamente il regolamento del ’38, (l’unico vigente, ricordo) rientriamo in possesso delle migliaia, di loculi e reintroduciamoli nel circuito dei loculi disponibili, visto che siamo così a corto di sepolture.

Credo che questa possa essere una soluzione.

E poteva esserlo da tempo.
Perché dobbiamo pagare milioni di € per sepolture che potrebbero essere liberate e messe a disposizione di nuovi titolari?

La situazione che viviamo attualmente è paradossale: ci accolliamo il costo della manutenzione di sepolture di oltre 70 anni di cui non sappiamo chi sono i familiari eredi, paghiamo €87mila per farne cercarne gli eredi con un sistema fallace e alla fine siamo ancora tutti qui con pugno di mosche a dover ancora sborsare denaro pubblico (e si trattra di centinaia di migliaia di €) per pagare la manutenzione di salme imparentate con non sappiamo chi.
Non ha alcun senso, pagare per dei fantasmi che esistono sembra solo per generare movimentazione economica a danno dei cittadini!

Altro punto di grande vulnus.
La Ipogeo richiede €500mila di risarcimento per il ritardo dell’approvazione del progetto definitivo. Non solo. Si legge nel verbale della riunione dello scorso 17 dicembre che vengono richieste dalla Ipogeo altri €500mila per l’apertura forzata del cimitero per l’intera settimana.

Per quanto riguarda l’approvazione del progetto definitivo, vorrei capire: abbiamo veramente bisogno della costruzione di tutte queste nuove sepolture?
Mi spiego.
Di recente ho richiesto all’ufficio anagrafe del comune una ricognizione dei decessi e delle cremazioni. Voi mi direte: perché delle cremazioni? Perché lo spazio ch
e occupa una salma cremata non è esattamente quello delle salme non cremate. 

dati cremazioniTra l’altro le ceneri possono essere disperse, possono essere portate a casa, quindi tutta una serie di soluzioni diverse dalle sepolture costruite che consumano territorio.

Questi dati sono importanti e vediamo perché: sul totale dei decessi dei residenti del Comune di Latina in 10 anni circa 8.700, con una media annua di 870, il dato delle cremazioni influisce moltissimo perché arriva ad essere quai la metà del numero dei decessi ed è in aumento pari a circa l’80% ogni anno. Aggiungiamo a questi, i posti che si libererebbero degli irrintracciabili e capiamo che non siamo certo in una situazione di emergenza sepolture.

Mi chiedo a questo punto se siamo davvero in una situazione di emergenza.

Piuttosto mi porrei il problema di fare un semplice lavoro di pianificazione e capire, con i numeri alla mano, come vanno modificati i termini che ci legano al Concessionario, stante la situazione.

Ma soprattutto il buon padre di famiglia stabilisce delle priorità e mette ordine.
E come dicevo all’inizio qui c’è un grande disordine.

Come in altri casi ho evidenziato, l’amministrazione sembra essere affetta da una sorta di sindrome bipolare: da una parte da’ ragione alla Ipogeo e vuole andare avanti con l’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuovi loculi e predisponendo atti per il riconoscimento dei crediti, dall’altra ritiene illegittimo il riferimento al Regolamento di Gestione allegato ma non deliberato e istituisce una commissione per redigere un Regolamento di Polizia Mortuaria, che viene completato, viene trasmesso alla Commissione di cui è presidente il consigliere Ialongo ma che non è mai stata convocata con questo punto in discussione.
Questa Bozza di Regolamento contiene soluzioni dirimenti rispetto alle questioni in causa.
Ripeto commissione mai stata convocata.

Non solo.

La medesima commissione ha anche completato l’iter per l’approvazione del Regolamento per la Cremazione.
Mai portato in Consiglio. Anche questo è grave.
Perché non abbiamo ancora regolamentato questa questione?
Perché stiamo aspettando tutto questo tempo?
E poi, perché nella convenzione con il Concessionario abbiamo messo che la costruzione dell’impianto di cremazione deve essere fatta entro il 29simo anno della durata della concessione?
Questo serve! Non altri loculi!
Ripeto, le cremazioni stanno crescendo a livello esponenziale con costi altissimi per la lontanza degli impianti di cremazione.
Perché non vogliamo porre fine ad un’annoso tema amministrativo che guardando ai numeri riporta somme a 7 cifre?
E non possiamo stare zitti quando queste 7 cifre, ovvero milioni di euro sono a carico dei cittadini!!! Quando il project financing, come forma di gestione, doveva esimere il pubblico dall’esborso di denaro!! Lo doveva sollevare dal problema di un lavoro di gestione che non voleva e non aveva le competenze per fare e soprattutto che comportava costi per la collettività.
Dovevamo risparmiare…
Siete in ritardo. State aspettando cosa?
I regolamenti sono pronti.
Perché non vengono portati in commissione?
Si parla di accordo bonario concordato tra le parti visto il pasticcio ingenerato nella precedente consiliatura, e di cui voglio ricordare che la maggioranza è tutta qua.

(Trasparenza dei prezzi e delle modalità di pagamento dei servizi sul sito della Ipogeo srl. mancano i prezzi e le modalità di pagamento sul sito della Ipogeo latina)

Signori della maggioranza, avete un debito serio con i vostri cittadini.
Un debito di chiarezza, un debito di tutela, un debito che non potete rimandare di pagare.

L’inconsistenza delle proposte e le promesse tardive

Due notizie mi hanno colpito questa mattina sui siti online: lo scandalo della gestione delle biciclette prima concesse agli Scout e poi ritirate, e la decisione del sindaco di metter mano alla questione delle partecipate, Ipogeo ecc…

Il micro e il macro.

20140608-084326-31406785.jpgLa questione delle biciclette, triste epilogo di un inizio di collaborazione attiva tra associazioni e Comune, è l’emblema della confusione che regna nelle stanze del Comune.
L’assessore al turismo (Di Cocco) concede le biciclette temporaneamente, a mo’ di esperimento, all’associazione AGESCI che insieme ad altre associazioni avrebbero messo su un sistema di “ripristino e riciclo” delle biciclette comunali. Ad uso pubblico, naturalmente – esempio di come i cittadini desiderano donarsi e “costruire” una città migliore.
Poi assessore al Commercio (Tripodi) e presidente della Strategica (Patarini), in un comunicato stampa, annunciano un’iniziativa di rastrelliere private davanti ai bar con bici messe a disposizione dall’esercente ad uso pubblico.
Successivamente arriva una comunicazione ufficiale dall’assessorato all’ambiente (Cirilli) per comunicare la revoca della concessione delle 10 biciclette date alle associazioni.

Poi ci sono altri privati che si attivano per incentivare l’uso delle biciclette – senza alcun coordinamento da parte dell’amministrazione -: lodevole l’iniziativa di un chiosco a mare (lato sx) che mette una rastrelliera per bici nel suo parcheggio garantendo uno sconto sui lettini. 20140608-090310-32590931.jpg
Ricordiamo, rastrelliere a mare erano state promesse dal comune prima dell’estate 2013…

Pasticcio è parola troppo generosa. Confusione è quella che meglio definisce lo stile dei rapporti tra i vari assessorati, tra i politici che guidano questa macchina senza navigatore e senza meta.

ESISTE UN PROGETTO COMPLESSIVO sulla ciclabilità?
È prevista o no la compartecipazione delle associazioni?

A tre anni dall’insediamento di questa amministrazione abbiamo solo il PLUS, grazie a Dio, che ci obbliga a tempi contingentati o non vedremo mai i soldi. Se l’amministrazione non è “costretta“, non riesce a completare nulla.
O meglio: tutto ciò che è costruzione (urbanistica e lavori pubblici) desta grande interesse e grande fermento in amministrazione; tutto il resto – cultura, musei, progetti di sostenibilità, città a misura di infanzia e di disabili, turismo, lavoro, pari opportunità e tutto il resto… siamo all’anno zero.

Sulle partecipate e le grandi questioni (Metro Latina, Ipogeo, LatinAmbiente, SLM…) il sindaco dice che vuole iniziare a metterci mano: beh, dopo tre anni direi che è un po’ difficile. Man mano che il tempo passa – ed è già passato oltre il limite – le decisioni sono sempre più soggette al ricatto dell’urgenza.
Il ricatto dell’urgenza.
Quando si è costretti a decidere a ridosso delle scadenze, le decisioni sono SEMPRE a scapito del pubblico e a favore del privato che ha un contratto in mano con clausole chiare e a tutela del proprio interesse. Contratti sottoscritti dall’amministrazione Zaccheo e approvati dal Consiglio Comunale che ha ancora oggi rappresentanti importanti in maggioranza risalenti a quel tempo.

Anche qui, a tre anni dall’insediamento, abbiamo ancora solo annunci e dichiarazioni di intento.

Ma, mi chiedo, basta questo per governare una città con pesantissime ipoteche sul suo futuro?
20140608-090733-32853873.jpgLa questione della metro ci peserà per oltre €12ML nel caso di una rescissione del contatto.
Cosa stiamo facendo?

20140608-090929-32969194.jpgLa LatinAmbiente è ormai superata: si deve pensare al POST LatinAmbiente: quale modello di gestione dei rifiuti vogliamo? Quali servizi diamo al gestore e quali teniamo inhouse? Vogliamo darli tutti al gestore del servizio? La gara europea doveva essere già redatta o si va in proroga. Vogliamo allora la proroga? Ovviamente data alla LatinAmbiente? Le maestranze – i lavoratori – che fine faranno? E quelli del riassetto dei cassonetti? E i debiti che la società ha, come verranno ripianati?

Le questioni sono tante, ma la volontà di risolverle evidentemente non c’è: rimandare tutto a ridosso delle elezioni è certamente più comodo.
Per fare poi altre promesse.

€80 di Renzi un problema per i comuni? Pensiamo a non sprecare piuttosto!

20140606-184959-67799065.jpgNon sono gli 80 euro di Renzi il problema dei Comuni con le casse in rosso. (leggi i luoghi comuni sugli €80) Soprattutto per Latina, lo sono invece lo spreco di risorse, i finanziamenti persi e i contratti troppo costosi
Il Comune di Latina è in deficit perché l’amministrazione, anziché risolvere le questioni importanti, ha pensato ai nomi e alle poltrone da occupare
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“Mancano due anni alle elezioni e già possiamo fare un bilancio dell’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Di Giorgi. Le questioni importanti sono rimaste irrisolte: il sindaco Di Giorgi, ancora prima di essere eletto, ben sapeva che il cimitero, la metro leggera, i parcheggi a pagamento a gestione Urbania, la Slm, le Terme di Fogliano, la Latinambiente, fossero buchi di un grande colabrodo. Il sindaco sapeva però anche che, una volta incaricato dai cittadini alla guida della città, avrebbe dovuto porre rimedio.

Se guardiamo al nostro Comune, capiamo invece quanto spreco le precedenti amministrazioni abbiano autorizzato e quanto è stato taciuto da quella attuale. A tre anni dal suo insediamento, dobbiamo prendere atto che, oltre al non fatto, è evidente l’incapacità di trattenere fondi regionali ed europei (si prenda ad esempio il mezzo milione perso per via Cimarosa) ed il costo di figure dispendiose la cui ricaduta positiva è ancora tutta da verificare”.

La consigliera comunale del Pd di Latina, Nicoletta Zuliani, risponde alle critiche mosse dal sindaco Di Giorgi e dal presidente della commissione Bilancio Gianni Chiarato nei confronti del premier Matteo Renzi e delle manovre economiche messe in atto dal suo Governo, come ad esempio quella riguardante gli 80 euro in busta paga, che nella loro opinione andrebbe ad intaccare i già magri conti degli enti locali. “In realtà il ‘rosso’ degli enti locali è dovuto ai tanti sprechi posti in essere dalle relative amministrazioni, e non si può pensare di attribuire a Renzi – che sta facendo delle riforme rivoluzionarie per l’Italia – questa colpa. I responsabili sono invece gli anni di amministrazione poco efficiente e di sprechi. In particolare il sindaco è responsabile della gestione delle finanze dell’Ente degli ultimi tre anni. Chiarato, che per il ruolo che ricopre, ha poi un quadro d’insieme nitido e ben sa quali sono le cause dei problemi economici del Comune: spreco di risorse, finanziamenti persi e contratti troppo costosi per le possibilità dell’Ente”.

20140606-185458-68098537.jpgL’esempio che Zuliani porta in evidenza è, ancora una volta, quello delle dirigenze: “Mentre prima il capo di gabinetto del Comune aveva un contratto di collaborazione gratuita, ora è più così. Non c’era poi la figura del Direttore Generale, che invece oggi è stata istituita. E ancora il “balletto” delle poltrone di assessori, dirigenti e presidenti: oggi abbiamo tre dirigenti di area, di cui non si sente la necessità, che ci costano 250mila euro all’anno. Questo tipo di gestione è dannoso e costoso, perché appartiene ad un vecchio modo di fare politica inconcludente, basato sui nomi e non sui temi, dai quali viene quindi spostata l’attenzione.
Non vanno dimenticati nella lista gli sprechi: il Comune non ha ancora una centrale di acquisti per tutti i servizi, non ha un ufficio unico per la gestione delle utenze, oppure un unico ufficio per il controllo e la gestione dei rapporti con le partecipate. Ho già sollecitato questo problema in discussione di bilancio consuntivo, nel consiglio del 28 aprile scorso. Come può l’amministrazione restere ancora indifferente a questi sprechi e, per giunta, attribuire la colpa delle proprie mancanze ad altri
?”.

Cimitero: discussione rimandata

In Consiglio non si è discusso della situazione del cimitero. Il Segretario Generale ha comunicato che è in corso una trattativa per arrivare ad un accordo tra Comune e Concessionario (IPOGEO LATINA srl). Il gruppo del Partito Democratico ha immediatamente fatto richiesta di un nuovo Consiglio Comunale per discutere il punto.

La situazione è complessa a causa di scelte, a mio avviso,  sbagliate fatte nel passato. Ne stiamo pagando tutti le conseguenze.

Innanzitutto occorre un riordino del regolamento e una ottimizzazione delle sepolture, espropriando quelle degli eredi irrintracciabili e stimando le reali necessità del Comune, visto il costante aumento del numero della cremazioni.

Il concessionario del cimitero comunale di Latina, la società Ipogeo, ha fatto di recente ricorso al Tar per una somma ritenuta dovuta di circa 1 milione e mezzo di euro. Il ricorso è stato respinto, ma – afferma la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani – per l’amministrazione comunale deve restare un campanello d’allarme sulla situazione, non più procrastinabile, di completo disordine normativo in tema di servizi cimiteriali. Proprio su una serie di contraddizioni del regolamento comunale si basava infatti quel ricorso e il disordine genera discrezionalità, nonché situazioni al limite della legittimità, se non addirittura illegittime. Il Comune di Latina basa oggi il suo Regolamento Cimiteriale su una norma risalente al 31 dicembre 1938: il cosiddetto Regolamento di Polizia Mortuaria del Podestà”.

La situazione che si presenta oggi al cimitero comunale di Latina è paradossale: l’ente, e quindi tutti i cittadini, si accolla il costo della manutenzione di sepolture di oltre 70 anni, di cui non sa chi siano i familiari eredi e recentemente ha pagato 87mila euro per cercarli attraverso un sistema fallace, che non ha portato risultati soddisfacenti. “Non ha alcun senso – affonda Zuliani – pagare per sepolture che non non risultano avere alcun erede interessato. Questi ‘fantasmi’ pare che esistano solo per movimentare denaro a carico di tutti i cittadini”.

Evidentemente aveva notato il problema anche il commissario prefettizio Guido Nardone, che con una delibera nel luglio 2010 aveva concesso solo per due anni alla Ipogeo questo contributo, solo per il tempo necessario per aggiornare l’anagrafe dei titolari ai quali inviare la fatturazione per la manutenzione delle sepolture (18,50 euro Iva inclusa a sepoltura, che fa 540mila euro all’anno). Il lavoro è stato fatto e risulta pagato dal Comune con 87mila euro, ma non ha portato i risultati auspicati: la Ipogeo, infatti, ancora avanza al Comune la richiesta dei costi di mantenimento per lo stesso numero di sepolture, come se la ricognizione anagrafica, che ripeto risulta pagata e quindi completata, non avesse avuto alcun effetto. La soluzione a questo paradosso, ora, può essere soltanto quella di eseguire quanto indicato del Regolamento del 1938, l’unico vigente: esporre un avviso pubblico ed espropriare le sepolture di cui non si trovano gli eredi, liberandole dalle salme e facendo rientrare il Comune in possesso dei loculi per reintrodurli nella disponibilità dei defunti di oggi.

Un altro punto di grande vulnus è il risarcimento di 500mila euro chiesto dalla Ipogeo al Comune per il ritardo dell’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuove sepolture, e di altri 500mila per l’apertura forzata del cimitero per l’intera settimana.

Per quanto riguarda l’approvazione del progetto definitivo, vorrei capire: abbiamo veramente bisogno della costruzione di tutte queste nuove sepolture? A parte il recupero di quelle senza eredi che ammontano a oltre 20.000, ci sono da considerare anche i posti non richiesti da chi, invece del loculo, chiede la cremazione. Su 8.700 decessi negli ultimi 10 anni, infatti, le richieste di cremazione sono state del 40%, ed il numero è in aumento pari a circa l’80% ogni anno. Non ritengo ci sia dunque una situazione di emergenza. Piuttosto mi porrei il problema di fare un semplice lavoro di pianificazione e capire, con i numeri alla mano, come vanno modificati i termini che ci legano al concessionario. L’amministrazione sembra essere però anche in questo caso ‘affetta’ da una sorta di sindrome bipolare: da una parte dà’ ragione alla Ipogeo e vuole andare avanti con l’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuovi loculi e predisponendo atti per il riconoscimento dei crediti, dall’altra ritiene illegittimo il riferimento al Regolamento di Gestione non deliberato (e quindi come inesistente) ed istituisce una commissione per redigere un Regolamento di Polizia Mortuaria, che viene completato, viene trasmesso alla Commissione di cui è presidente il consigliere Giorgio Ialongo, ma che non è mai stata convocata  con questo punto in discussione. Ora va pagato il debito con i cittadini”.

Gommalandia: la città sta ancora aspettando.

Dopo due anni di solleciti, forse gli uffici comunali pronti alla firma della convenzione

Il caso Gommalandia può essere ormai annoverato tra gli irrisolti del Comune di Latina. “L’unica azione per ripristinare la legalità – afferma Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Pd – è un esposto alla Corte dei Conti, che quantifichi e risarcisca la cittadinanza di un bene mai fruito e di un rapporto con un privato gestore di un’impresa che svolge attività commerciale su un terreno comunale da 8 anni”.


Zuliani è decisa ad andare fino in fondo nella sua battaglia: “Sono ormai due anni, sin dal mio insediamento in consiglio, che sollecito l’amministrazione e gli uffici comunali ad una soluzione, senza che essa sia stata raggiunta.

Si tratta di una vicenda che ha dell’incredibile: un parco pubblico concesso al privato senza alcuna convenzione, recintato e chiuso proprio ai suoi “fruitori di diritto”, i cittadini.


Il pubblico invece, in base ad una delibera di Giunta del 2005, dovrebbe invece accesso all’area attigua al tendone gratuitamente, fino alle 20:00 d’inverno e fino alla mezzanotte d’estate. Inoltre il gestore avrebbe dovuto installare bagni pubblici ed un chiosco bar accessibile a tutti. La concessione dovrebbe avere una durata di 19 anni. Tutto questo però non accade perché quella delibera di Giunta è resa inefficace dall’assenza di un contratto formale che vincoli la società alle condizioni imposte dal Comune e, di fatto, da 9 anni l’area verde pubblica di viale Nervi non è mai stata resa disponibile al pubblico, se non pagando una tariffa d’ingresso a Gommalandia stessa.

“Sono mesi – afferma Zuliani – che sono tornata a chiedere agli uffici del Comune cosa si stia facendo per concludere questa triste storia di privazione di uno spazio pubblico all’uso dei cittadini. Ogni volta mi dicono “in settimana…”. E ci voglio credere, ma di fatto la città aspetta.

Lo spazio attualmente occupato da Gommalandia non è stato mai contrattualizzato: gli uffici che avevano “dimenticato” di sottoscrivere una convenzione con il gestore, rendendo inefficaci gli impegni previsti nella delibera di giunta. Oggi gli uffici mi dicono di essere pronti – nuovamente “la prossima settimana” – per la firma del contratto”.

Il punto è che la società di Gommalandia continua a gestire il parco sulla base di una vecchia convenzione del 2002 che regolava la concessione di un’altra area in Viale Le Corbusier. E se la nuova convenzione per viale Nervi venisse stipulata oggi, salvo nuove condizioni imposte dalla Giunta, i 19 anni stabiliti dalla “famosa” delibera del 2005, partirebbero dal giorno della firma perché la legge nazionale così impone.