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Turismo scolastico: un’occasione per rilanciare l’economia culturale e creare posti di lavoro

Mancano supporti logistici e percorsi integrati: basterebbe poco per valorizzare le risorse che già esistono

La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani questa mattina, nell’andare nelle sale dove si svolgono le commissioni consiliari, si è imbattuta in una scolaresca di Ladispoli in gita a Latina. Un evento che non accade spesso, tanto che la Zuliani ha immediatamente avvicinato i ragazzi e le loro insegnanti.

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“Le loro insegnanti – spiega la Zuliani – per curiosità hanno inserito la gita a latina nel programma di arte e di storia e stavano spiegando ai ragazzi l’architettura razionalista. Ma non sapevano dell’esistenza del Museo della terra pontina, del Museo Cambellotti e di tutte le possibilità culturali e di svago che la città offre”.

Il pullman che accompagnava i ragazzi era parcheggiato in via provvisoria in Piazza del Popolo, perché l’autista non sapeva dove lasciare in sosta il mezzo. Qualche difficoltà i ragazzi l’hanno avuto anche a trovare un bar capiente per tutti. Continue reading

Investiamo nei giovani cittadini !

In questo mio intervento cercherò di dimostrare che ciò che ho proposto come emendamenti al bilancio, è volto alla costruzione dei CITTADINI.

Non esiste solo la città da costruire, da manutenere, da valorizzare, esistono i cittadini e unaclasse politica ha la responsabilità di lavorare anche sulla comunità, non solo sul contenitore della comunità che è la città con le sue strade, i suoi quartieri ecc…

Ecco perché parlo della “costruzione dei cittadini“.

E quando si parla di bambini, di giovani, di scuola, non esistono elettori di destra e elettori di sinistra.

Esistono i cittadini in formazione, che sono la cosa più preziosa che una città possa avere. E sono compiaciuta del fatto che uno di questi emendamenti a mia firma è partecipato anche due consiglieri della maggioranza.

E questo nella consapevolezza che la parte più importante della nostra città, i bambini, i ragazzi e i giovani, vanno curati con amore e senza visioni di parte, facendo uno sforzo per andare oltre le barriere di appartenenza politica, lavorando a favore di un bene più grande che coincide con bisogni più profondi, più duraturi, che un terremoto non potrà mai fare crollare.

Guardiamo all’Emilia Romagna.

Cosa resta a quel popolo che ha visto crollare ogni bene materiale (case, attività, chiese, beni pubblici… ciò che, pensateci un po’, costituisce la quasi totalità degli emendamenti al nostro bilancio)?

Resta la capacità di aggregarsi, di andare oltre i propri piccoli interessi per ricostruire la propria comunità. Resta la capacità di affrontare la fatica, di non aspettare ma di farsi promotore. Queste cose si chiamano competenze emotive e relazionali che fanno si che i limiti, le difficoltà, gli impedimenti diventino “trampolini di lancio”, occasioni per un cambio di rotta repentino al quale si da una risposta, non la si subisce.

E dove si impara ad essere cosi?

scuola, nei gruppi, nelle associazioni, in una città che promuove queste competenze sfruttando in modo intelligente le scuole che vedono naturalmente convergere nello stesso luogo le famiglie, i bambini/giovani, gli educatori e le Associazioni per come io propongo questo percorso.
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METODO FEUERSTEIN
Scuola elementare di campo Boario (€4.000)

Assistiamo recentemente ad un incremento di comportamenti devianti da parte di giovani e giovanissimi (ormai anche undicenni) per i quali non è semplice individuare un modalità di intervento sia in termini di sicurezza che di prevenzione.
La verità è che il fenomeno è molto complesso ed ha radice nel tessuto familiare e comincia a manifestarsi nell’ambito scolastico inizialmente con deboli segnali che non sempre vengono riconosciuti, poi con comportamenti via via sempre meno gestibili.
I prodromi della devianza sono sempre ravvisabili attraverso il disagio scolastico.

DESCRIZIONE dell’AMBITO
Il disagio scolastico, sintomo iniziale di possibile devianza, può manifestarsi con varie modalità, tra cui comportamenti di disturbo in classe, irrequietezza, iperattività, difficoltà di apprendimento, di attenzione, difficoltà di inserimento nel gruppo, scarsa motivazione, basso rendimento, abbandono, dispersione scolastica.

Tra le possibili manifestazioni del disagio a scuola troviamo:

  • Difficoltà di apprendimento
  • Disinvestimento/flessioni del rendimento
  • Difficoltà relazionali/emozionali
  • In particolare aggressività di tipo fisico o verbale rivolta a compagni, insegnanti, oggetti; iperattività; basso livello di attenzione e di tolleranza alle frustrazioni; reazioni emotive eccessive (sia in positivo che in negativo); ansia.
  • Apatia
  • immobilità o riduzione dell’attività, mancanza di curiosità e di interessi, tendenza ad isolarsi, stanchezza generalizzata.

Il progetto ha coinvolto 40 famiglie per 40 bambini appartenenti a due classi della scuola elementare.

Cambiamenti significativi rilevati nelle abilità di problem solving, passaggio da stili aggressivi e competitivi a uno stile collaborativo.

Le ricadute più evidenti: aumento della capacità di autocritica, aumento dell’autostima e passaggio ad atteggamenti attivi e partecipativi nel processo dell’apprendimento e della relazione.
Se l’obiettivo rimane evitare l’abbandono scolastico e la devianza, ci siamo.
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OPEN SCHOOLS (I.C. Don Milani €4.000)
Emergenza legalità –> non luoghi e assenza di figure di riferimento adulte –> alta esposizione a rischio di infiltrazioni di malavitosi nel gruppo dei ragazzi
Reati –> non rapporto <– incapacità di mettersi nella pelle dell’altro, incapacità di entrare in empatia –> educazione alla pro-socialità
Sperimentare la LEGALITA’, esserne esposti, vivere in situazioni di regole applicate e condivise.

L’emendamento intende quindi, in assenza di locali comunali a disposizione per ragazzi e giovani, supplire a questa mancanza attraverso le scuole esistenti sul territorio, specialmente quelle  aree  particolarmente esposte a rischio microcriminalità.
Le scuole sono per i ragazzi e i giovani già un punto di riferimento forte, familiare (…) che in questo modo potranno continuare la loro azione sociale anche nel pomeriggio ed in serata.

L’area individuata è il quartiere Q4-Q5, con l’Istituto Comprensivo Don Milani.

L’area su cui insiste la scuola vede la convivenza di gruppi sociali di diversa estrazione economica e sociale. Proprio per questo motivo occorre intervenire in maniera preventiva rispetto all’insorgenza di fenomeni di bullismo e devianza proprio attraverso la creazione di attività in luoghi protetti, con presenza di figure di riferimento adulte.

La scuola potrà essere un punto di riferimento per attività offerte da associazioni culturali e di volontariato della città.
Per le ristrettezze di bilancio possiamo avviare questa iniziativa, purtroppo, solo in una scuola, ma mi auguro che per il prossimo anno si potrà rimpinguare questo capitolo e contribuire cosi, in modo direi economico, alla prevenzione di un male che, se conclamato, richiede costi ben più ingenti.
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PROSOCIALITÀ (€3.500)
La prosocialità è un insieme di competenze che, come il termine stesso indica, promuove l’azione verso l’altro. Azione che non si conclude nell’unico agire per l’altro, ma soprattutto con l’altro. Si distacca da una mera dimensione individualistica che sponsorizza il sé prima di tutto, per avvicinarsi ad una visione più olistica in cui non si può essere se non in relazione all’altro.

Si continua a sostenere un percorso iniziato 4 anni fa e solo dallo scorso anno sostenuto anche dal Comune di Latina dietro proposta della consigliera Nicoletta Zuliani.

genitori, principali promotori di questa iniziativa, sono protagonisti di veri e propri momenti di ascolto e di dialogo durante i quale confrontarsi su qualsiasi problematica relativa all’educazione dei figli. Gli esperti che hanno curato questa parte del programma hanno ricostruito insieme ai genitori le difficoltà dello scavalcamento del gap generazionale, cercando di ridimensionare anche la distribuzione dei ruoli (marito/moglie, madre/padre) e dei poteri all’interno del nucleo familiare.

L’attività è stata modellata sulle esigenze della comunità richiedente. Il che risulta indispensabile se si considera che è stata la stessa comunità di genitori a lanciare una richiesta di aiuto attraverso la scuola.

Le attività sono state ideate in precedenza, ma modificate in base alle richieste dei partecipanti, agire in questo modo dimostra quanto le esigenze dell’altro vengano accolte, comprese e agite. Un intervento di questo tipo non può prescindere dalla professionalità degli esperti-tutor, che non si pongono come meri formatori, ma come depositari di un backgroud teorico molto forte, aggiunto ad un modus vivendi totalmente affine ai valori promossi. È grazie a questo stile che la formazione prende forma.

I feedback dei genitori hanno mostrato interesse verso la replica di interventi di questo tipo, applicati anche ad altre tematiche ribadendo il bisogno di essere ascoltati, aiutati e guidati.

Quest’anno, nell’incontro di Marzo, sono stati realizzati dei laboratori a cui hanno partecipato circa 80 persone fra genitori ed insegnati, in cui tre psicologi hanno dimostrato com’è possibile educare alla pro socialità.
Le due giornate di Maggio hanno visto un’articolazione diversa dei laboratori che hanno coinvolto tutti i ragazzi delle classi quinte del settimo circolo e relativi insegnanti e genitori (104 ragazzi e una decina di insegnati) insieme ai loro genitori (circa 50).

Si torna a parlare di cultura, ma sono solo parole…

Dal 4 giugno l’organismo non si riuniva: il Pd torna alla carica con le proposte per una governance partecipata e attenta delle politiche culturali della città

Dopo quasi un mese di inerzia  il presidente della commissione cultura ha ritenuto opportuno riprendere le attività dell’organismo. Dal 4 giugno, infatti, non veniva convocata la commissione cultura al Comune di Latina.

«Il teatro che cade a pezzi – commenta il consigliere comunale del Pd Alessandro Cozzolino – è la triste fotografia di quanto questa amministrazione abbia in considerazione la cultura: non ci sono investimenti, non ci sono progetti, manca anche un assessore». La delega infatti è rimasta nelle mano del sindaco.

«Il Pd aveva responsabilmente ritirato la mozione sul palazzetto dello sport – dice ancora il consigliere – per parlarne in commissione, ma non se ne è fatto nulla. La maggioranza evidentemente deve assumersi le proprie responsabilità».

«Anche sui grandi eventi della città tutto tace – aggiunge la consigliera comunale del Pd Nicoletta Zuliani –, era stata annunciata una commissione ad hoc per i festeggiamenti per gli 80 anni di Latina, nulla di fatto anche in questo caso. Le decisioni vengono prese altrove e le commissioni si ritrovano svuotate delle loro funzioni. L’amministrazione non accetta confronti, contributi e proposte».

Un esempio concreto di quanto ci sia lassismo in tema di cultura è la programmazione della nuova stagione teatrale, per la quale si è sempre in ritardo.

«Abbiamo cominciato la discussione di diversi regolamenti in commissione cultura – dichiarano i due consiglieri – come quello per l’assegnazione dei fondi alle associazioni, l’uso delle sale comunali, l’utilizzo dei teatri. Un modo per garantire una vita culturale partecipata della città. Ma è rimasto tutto a livello di una discussione, nessun passo avanti è stato fatto. Sembra che la cultura e la governance delle politiche culturali per questa amministrazione siano una cosa superflua e inutile. Nella commissione del 22 presenteremo di nuovo le nostre proposte, e vigileremo affinché siano democraticamente discusse per evitare che i cittadini subiscano le decisioni prese altrove. Invitiamo il sindaco, in quanto delegato alla cultura, a venire in commissione e illustrarci il percorso che ha pensato per la cultura a Latina. Nel programma elettorale c’erano nove punti dedicati a questo tema: nemmeno una di quelle sfide è stata centrata. Anche su questo continueremo a chiedere che rispetti il mandato che i cittadini gli hanno affidato».

Gestione del Teatro a terzi ?!? La cultura è un problema.

Manca una governance della cultura a Latina: la maggioranza affida a terzi la gestione del teatro perché non sa farlo in proprio

«La scelta di voler dare il teatro in mano ai privati nasconde l’incapacità di questa amministrazione comunale di gestire la cultura a Latina». La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani propone un’altra idea sulla governance della cultura in città. «L’Atcl non tiene in considerazione le espressioni locali – suggerisce la Zuliani -. La gestione comunale, invece, dovrebbe tener conto della comunità e mettere in cartello anche le espressioni culturali di qualità del territorio. Basta applicarsi coinvolgendo persone che abbiano a cuore la cultura».

Il sindaco Di Giorgi, che ha mantenuto per sé la delega alla cultura, ha dichiarato esplicitamente l’intenzione di mettere tutto in mano ai privati. Ma, in parte, è stato già fatto: con la determinazione n° 21/2012 del  12/03/2012 il Comune ha affidato la gestione dei servizi tecnici delle sale teatrali e delle sale conferenze alla società Elettrotecnica F.lli Marini S.r.l.

«Possibile che il sindaco e assessore non sappia come stanno le cose?», si interroga la consigliera.

Ma la questione supera i confini della spicciola organizzazione della struttura. Il vero problema è lagovernance del settore: «L’impressione è che il sindaco voglia liberarsi definitivamente della questione – aggiunge la Zuliani – affidando l’appalto della gestione del teatro ad un esterno. Ma non possiamo lasciare che la cultura sia in mano ai privati i quali, si sa, seguono logiche esclusivamente economiche e non tengono in considerazione elementi culturali e sociali della città; la cultura forma i cittadini e ne è espressione. La politica non può delegare a terzi questa funzione. Evidentemente non c’è nessuno nella quadra di governo di Latina che sia in grado di gestire questo settore. E quindi si preferisce affidarlo a qualcun altro. Preferiscono evitare l’onereperché non lo considerano neanche un onore».

Innumerevoli volte la commissione cultura, sollecitata dal Partito democratico, ha cercato di dare apporti al sindaco-assessore alla cultura, ma mai abbiamo avuto riscontro.

Sono pochissimi i settori che pagano per l’utilizzo della struttura (scuole di danza; scuole materne, elementari e medie; teatro amatoriale). Con una deroga al regolamento il sindaco cede gratis il teatro a chiunque lo lo richieda a lui personalmente. «Ma le spese le paghiamo tutti noi, poiché l’Iva comunque si deve versare – aggiunge la Zuliani –. Risultato? Poche realtà pagano le sale del teatro: Teatro Ragazzi, Scuole di Danza e Teatro Amatoriale, per citarne alcune».

Latina non riesce a trarre beneficio da un bene grande come la nostra Casa della Cultura.

Commissione Cultura inefficiente, ma costosa

Ci avviciniamo ormai all’”anno” amministrativo del sindaco Di Giorgi, nonché consigliere regionale, nonché assessore alla cultura, alla mobilità, allo sport del Comune di Latina.
I consiglieri Zuliani e Sarubbo, membri della Commissione cultura denunciano: “dal punto di vista della cultura dobbiamo accendere i riflettori rispetto al NON fatto, al non detto, al non programmato, e lo diciamo a malincuore“. Nella Commissione Cultura si registra la piena disponibilità dell’opposizione, sempre presente alle commissioni e che ha presentato richieste di punti da discutere, di tematiche da approfondire. Purtroppo, però non si può dire altrettanto della gestione della Commissione che non ha prodotto nulla di concreto, nulla di incisivo. L’unica cosa che ha prodotto è gettoni da pagare, soldi sonanti ai membri che si incontrano per discutere… di nulla”. Le ultime tre commissioni fatte la settimana scorsa erano state convocate, in via straordinaria, per l’audizione dei dirigenti rispetto al Piano Esecutivo di Gestione (PEG) che include anche lo schema economico.

Dei quattro dirigenti convocati, solo uno ha relazionato, quello del settore Turismo. Nelle riunioni successive ci si è limitati ad annotare l’assenza dei dirigenti. “E i gettoni per i membri vengono erogati comunque. D’altronde, se si pone solo un punto all’ordine del giorno e questo non può essere discusso, la seduta risulta valida… per un nulla di fatto”, incalza la consigliera.
Alessandro Cozzolino spiega:”Nel mese di gennaio abbiamo presentato la seguente lista di punti da calendarizzare

- Bandi pubblici per assegnazione contributi comunali;
- Regolamento per l’assegnazione degli spazi comunali ad associazioni culturali;
- Modalità di definizione della “stagione teatrale” del Teatro Comunale di Latina;
- Eventi cittadini e risorse artistiche locali: ricognizione;
- Regolamento per la gestione delle Sale del Palazzo della Cultura,
- Stato della liquidazione della Fondazione Teatro. Continue reading

REGISTRI INACCESSIBILI: una gestione “opaca” e inadeguata della cultura a Latina.

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La cultura per il nostro Comune è davvero una Cenerentola. Orfana di Assessore, ha l’onore di avere il Sindaco come mentore e padre, ma poco o nulla si riesce a capire di cosa lui o la sua amministrazione intenda fare.

Nella ‘sfida del fare’ si legge:

  • Predisposizione di infrastrutture moderne, adeguate ed ospitali;
  • MELA PARK ( Multimedia Eventi Laboratori Artistici ), una cittadella alle porte della città che ospiterà uno spazio per gli eventi fino ad ottomila partecipanti;
  • laboratori di produzione artistica;
  • Nuovo Conservatorio;
  • un Centro Multimediale;
  • una Vetrina per le imprese del territorio;
  • spazi nel verde per gli sport minori.
  • Inseriremo Latina nel circuito degli eventi Internazionali per favorire la crescita formativa della comunità, creando  spazi sociali mobili per favorire l’industria del turismo,
  • realizzeremo per il  TEMPO LIBERO luoghi dinamici ed accoglienti.

Da Cenerentola a Alice nel Paese delle Meraviglie.

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Nulla di tutto questo è stato ipotizzato in un piano triennale delle opere o menzionato come punto all’ordine del giorno in nessun Consiglio Comunale o Commissione Consiliare, e ancor meno si dice

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