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Europa futuro di Latina

Schermata 2017-03-11 alle 07.39.00L’approvazione in Consiglio dell’indirizzo a sostegno della adesione alla marcia promossa dal Movimento Federalista Europeo mi dà l’occasione di vedere la mia città con uno sguardo più alto.

Latina deve diventare una città capace di offrire eccellenze e attirare la mobilità di giovani e di imprenditori europei: questo dovrebbe essere l’obiettivo di un politico che governa il territorio.

Da molto tempo assistiamo ad una sorta di emorragia formativa e lavorativa di cui i nostri giovani sono protagonisti: vanno e non sappiamo se troveranno le condizioni per tornare.
Nonostante il continente europeo sia di dimensioni molto limitate rispetto al Nord America dove la mobilità e la cultura del cambiare casa, lavoro e stato sono endemiche, noi europei facciamo fatica a pensarci come ad un unicum: abbiamo la consapevolezza della forza identitaria di ogni singolo paese e non riusciamo ad essere ciò che per gli altri continenti è già una realtà, Europa e non Italia, Portogallo, Francia…
Questo ci impone una visione più alta del nostro essere europei e guardare al nostro territorio non più come serbatoio di cervelli per l’Europa, ma come luogo che può attirare cervelli europei sviluppando seriamente e strategicamente il settore del turismo, dell’agroalimentare e della industria artistico-culturale. E questo lo dico perché la nostra Latina che già ha prodotto – e non uso a caso questa parola – “software umano”, eccellenze individuali nel campo della scienza, dell’arte, della cultura, dell’imprenditoria.

Non solo.

Abbiamo anche l”hardware”: un territorio bellissimo, con condizioni climatiche e prodotti esclusivi. Ma questo va reso fruibile. Mi chiedo: cosa stiamo facendo per le nostre infrastrutture? Cosa ci chiedono gli imprenditori per non soccombere? Sono loro che realizzano le idee e ci mettono il capitale e sono una parte importante del nostro tessuto territoriale.

Chi fa politica oggi ha l’obbligo di avere una visione strategica, una immagine della Latina del futuro, quella che tempo fa si traduceva in un sogno come il porto, le terme, poi miseramente naufragate per palese deficit degli amministratori.
Parallelamente all’immediata quotidianità rappresentata dalle buche nelle strade o dalle scuole da ristrutturare o da qualche evento culturale sparso per la città, vogliamo vedere la Latina del futuro, dobbiamo immaginarci la Latina del futuro, quella per cui vanno create le condizioni o mai sarà.

Il PD ascolta la scuola: il mio intervento

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Punto focale e rivoluzionario è la qualità: qualità del corpo docente, qualità dell’offerta formativa di una scuola, qualità dell’intervento didattico, qualità del risultato.
Non so se vi è mai successo: ragazzi studiosissimi, bravi scolasticamente parlando, ma incapaci di inserirsi in modo assertivo nella società, incapaci di scegliere, fragili se la vita impone loro un cambio improvviso di direzione.
Mi chiedo: ma cosa insegniamo a questi ragazzi?
Perché usiamo criteri e parametri prettamente scolasti per valutarli quando il mondo non li valuta allo stesso modo? Perché i parametri e i criteri di valutazione della scuola si distaccano così tanto dalla prassi con cui la vita li valuta, li premia o li punisce?

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Noi cerchiamo di dimostrare che chi vale va avanti, chi lavora sodo ottiene risultati. Ma funziona così fuori della scuola?
I ragazzi sono sempre più svegli e disincantati e sanno che fuori della scuola purtroppo il merito vale poco. Ecco che allora a scuola si fa fatica a motivarli: tra scuola e società c’è incoerenza, se non schizofrenia. Il principio che loro vedono muovere le cose è “riesci se hai gli agganci giusti”, non credono che se sono veramente capaci potranno vincere nella vita.
Familismo ottocentesco, mentalità paternalistica e foriera di cultura mafiosa.
Primo obiettivo, dunque, sincronizzare la società con la scuola, (non il contrario).

C’è un gran discutere su come valutare i docenti: voglio risolverla con un concetto molto semplice, perché, secondo me, non vogliamo osservarla dalla prospettiva più vera.

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La valutazione delle scuole e dei docenti è già in atto.
I genitori sanno benissimo dove mandare i propri figli. Sanno distinguere gli insegnanti che vogliono e quelli che non vogliono per i loro figli. Sanno decidere quale scuola è la migliore per la formazione dei propri figli: riconoscono la qualità.
Basta applicare a noi insegnanti i criteri che usiamo noi stessi, se genitori, per scegliere la scuola o gli insegnanti per i nostri figli.
Come voglio che sia l’insegnante di mio figlio? Sono sicura che le risposte sarebbero le stesse. Ecco i criteri e i parametri per valutare i docenti.

Sempre sul versante docenti, assistiamo ad una palese incapacità da parte dei vertici della scuola di gestire casi, chiamiamoli così, “critici“: ci sono, e non sono tantissimi per fortuna, ma ci sono insegnanti che causano danni importanti sui bambini o gli adolescenti. Questi casi di docenti “problematici” vanno affrontati dal punto di vista normativo in modo coraggioso.
Perché i dirigenti non hanno gli strumenti per tutelare i ragazzi prima che sia troppo tardi? Spesso si arriva al “caso” per risolverlo nel momento in cui i media costringono a venire ad una soluzione. Perché arrivare a questo punto?
In Commissione Istruzione nel mio comune c’è la proposta, condivisa da tutta la maggioranza, di valutare l’ipotesi di istallare delle videocamere nelle aule degli asili nido perché i genitori possano controllare… E perché non nelle scuole dell’infanzia? E alle elementari?
Ebbene, dobbiamo essere capaci di intervenire prima noi come istituzione.

E da ultimo vorrei sottoporre un errore di sistema: l’Italia è l’unico paese, L’UNICO PAESE in cui le lingue straniere vengono insegnate in classi di abilità miste fatte di studenti appartenenti a livelli che vanno da principiante a intermedio. Le lingue straniere devono essere insegnate per classi di competenze omogenee o l’azione è inefficace. Tra le materie con risultati meno buoni nel biennio delle superiori c’è appunto l’inglese.
La valutazione in decimi per le lingue straniere è assolutamente fuori da ogni standard internazionale di valutazione. Le competenze di uno studente possono solo chiamarsi beginner, elementary, pre-intermediate, intermediate, upper-intermediate o advanced: tutto il resto non ha alcun riscontro nel quadro internazionale.

FONDI EUROPEI, IL COMUNE ESCA DALL’IMMOBILISMO PER ENTRARE NEL FUTURO

Siamo capaci, oltre a farci revocare i finanziamenti come per la scuola di via Cimarosa, anche a farceli assegnare?” Questa la domanda della consigliera del PD Nicoletta Zuliani che sprona l’amministrazione a rispondere ai bandi relativi al programma PROGRESS per il periodo 2007-2013.

La Commissione UE ha infatti stanziato 3,6 milioni di euro per finanziare 10-15 progetti che dovranno concentrarsi su due priorità: il “Divario di retribuzione tra uomini e donne” e l’ “Equilibrio di genere nelle posizioni decisionali del mondo economico”.

20130711-074957.jpg Il bando è rivolto a ONG, parti sociali, università, istituti e centri di ricerca e prevede la possibilità di coinvolgere come partner di progetto soggetti come le autorità locali e regionali, i ministeri e gli organismi di parità. I progetti proposti dovranno mirare a generare un valore aggiunto a livello europeo, apportando benefici per più di un Paese e rafforzando le sinergie e la cooperazione al di là dei confini nazionali, pertanto sono fortemente incoraggiati progetti e partnership transnazionali e non verranno presi in considerazione progetti che richiedano una sovvenzione inferiore a 250.000 euro. Le proposte possono essere presentate fino al 28 agosto 2013.

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Il fantasma delle TERRE PONTINE

COMMISSIONE CULTURA-TURISMO UNANIME sul progetto TERRE PONTINE
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Il progetto “sconosciuto anche agli uffici” prende forma, una forma che non piace a nessuno.

In commissione cultura-turismo ieri si è parlato del progetto TERRE PONTINE. Un progetto sconosciuto a tutti, maggioranza, presidente di commissione e uffici. La delibera di giunta è stata firmata il 1 settembre 2011. La commissione consiliare già lavorava a pieno ritmo dalla fine di luglio… E nessuno si era accorto delle implicazioni di TERRE PONTINE.

E invece è un progetto importante, che metterà in campo ben 600.000 euro, 50% dal ministero, 40% dal Comune di Latina che risulta Capofila, e il 5% rispettivamente dagli altri due partner principali: la Camera di Commercio e la Provincia.

Il progetto “confeziona” attraverso un portale, dei totem informativi, e infopoint, percorsi turistici delle terre pontine.

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