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La coerenza dello “spacchettamento”

C’è “coerenza” di metodo tra la gestione del verde e quella della gestione da parte del cimitero di Borgo Montello in tema di affidamenti per i lavori di manutenzione. Come era accaduto per la gestione del verde pubblico, a Latina ci troviamo nuovamente di fronte al sistema dello ‘spacchettamento‘, una procedura che la legge vieta e che non favorisce nessuno, se non le ditte che ricevono gli affidamenti diretti per lavori a committenza pubblica.

Lo “spacchettamento” consiste nella redazione di diverse determine, tutte da importi inferiori ai 40mila euro, i cosiddetti “sotto soglia“, in modo che l’ente non sia tenuto ad indire una gara per commissionare i lavori, ma possa procedere per affidamento diretto ad una ditta di fiducia.

Per il cimitero di Borgo Montello, l’unica gara indetta in questa consiliatura risale al 2012 per i lavori da effettuare nell’anno 2013, stimati nel valore di 65mila euro. Poi il Comune ha continuato ad affidare la manutenzione straordinaria del sito, sempre alla stessa ditta, a “pacchetti” di tre mesi. Lo ha fatto per tutto il 2014.

L’aspetto irregolare sta nel fatto che il valore di questi lavori affidati con determine, se sommato, supera i 40mila euro (Iva esclusa) e ci troviamo quindi di fronte ad una irregolarità da parte del Comune, che avrebbe dovuto indire una gara per l’affidamento della manutenzione del camposanto come aveva fatto nel 2012.

imageUn altro problema: il 22 gennaio 2015 viene pubblicata un’altra determina, la 1626 del 2014, riferita all’affidamento dei lavori al cimitero di Borgo Montello per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2015. La pubblicazione avviene dopo 4 mesi, a giochi fatti, quasi un mese dopo che il tempo d’affidamento è persino concluso. Questo significa che la ditta ha lavorato per tre mesi senza contratto, quindi in una posizione di assoluta irregolarità, e che l’Ente dovrà pagarli senza aver impegnato le somme, generando quindi un debito fuori bilancio

Basta prendere in giro i cittadini. Si tratta di una situazione che segnalerò al segretario del Comune e che è materia della Corte dei Conti. Il punto è però che a Latina questa è la prassi. Il mancato rispetto dei tempi è ormai una caratteristica del nostro Comune: giovedì si terrà un consiglio con ordini del giorno e mozioni presentate ad agosto del 2014, ignorando del tutto i fatti – gravissimi – che sono accaduti nel frattempo e che hanno investito l’amministrazione Di Giorgi. Un’amministrazione che, così com’è, non può durare neanche un giorno di più.

Comune a rischio pignoramento

image“L’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi non si smentisce nella scellerata gestione dei conti pubblici del Comune di Latina. Oggi emerge una situazione incresciosa che risale al 2011 e che ricade sulle spalle e sulle tasche di noi cittadini a causa delle lentezze e dell’incapacità del governo di questa città di gestire i conti pubblici”.

Ecco la storia di un nuovo pesante debito fuori bilancio, che ammonta a circa 160mila euro e che è da imputare a questa amministrazione.

Nell’agosto del 2011 il Comune pagò alla Ati (Associazione Temporanea di Impresa) fatture per un ammontare di € 339.231,31 che riguardavano servizi per il trasporto pubblico locale non pagati risalenti agli anni 2003-2004. La Ati raggruppava la Società Automobilistica Interprovinciale SAI Srl, la Rossi Bus S.p.A., e la Schiaffini Travel spa, che dal 2001 al 2007 si è occupata del trasporto pubblico locale nei borghi. Questa somma di debito fuori bilancio è stata materialmente trasferita ben due anni dopo il riconoscimento in consiglio comunale, che aveva approvato la liquidazione delle fatture nel dicembre 2009, con deliberazione numero 142. Peccato che, al versamento, mancavano tutti gli interessi maturati nel frattempo e che, secondo un accordo, sarebbero stati inizialmente non pretesi dall’Ati nella somma di €153.134,48. Evidentemente il ritardo con cui sono state pagate le fatture del debito fuori bilancio deve aver fatto tornare sui propri passi la società, per cui il 26 novembre 2013 viene notificato un decreto ingiuntivo per la somma corrispondente agli interessi. Trenta i giorni per fare opposizione, ma il Comune lascia decorrere i termini ed il decreto ingiuntivo diventa irrevocabile ed esecutivo il 24 aprile 2014. Il 26 novembre scorso viene notificato l’atto di precetto che intima al pagamento della somma di € 153.134,48 oltre agli ulteriori interessi legali maturati a partire dal 2011 fino al totale soddisfo, quindi quasi 10mila euro in più. A dicembre, quando sono stati deliberati dal consiglio comunale i riconoscimenti dei debiti fuori bilancio, gli interessi maturati dall’Ati non comparivano. IL ritardo è già notevole ed oggi il Comune rischia il pignoramento, con il prelievo diretto della società dalle casse dell’Ente, ed ulteriori costi.

“Una situazione vergognosa, dovuta alle inadempienze dell’amministrazione Di Giorgi, che pecca di ulteriori ritardi anche in un altro ambito, non meno grave, che è quello della produzione della documentazione dei debiti fuori bilancio alla Procura regionale della Corte di Conti”.
La legge finanziaria del 2003 ha infatti stabilito questa procedura per l’accertamento e le verifiche su eventuali responsabilità rispetto danni erariali procurati all’Ente. “Il nostro Comune – afferma Zuliani – è inspiegabilmente tardivo nell’inoltro alla Procura della Corte dei Conti: diversi debiti fuori bilancio sono stati inviati quasi 2 anni dopo essere stati riconosciuti in consiglio comunale, rinunciando a qualsiasi impugnazione. Molti sono stati invece inviati all’ufficio sbagliato, di fatto eludendo il controllo della Procura della Corte dei Conti.

Se si tratti di dolo o di ignavia, sarà valutato dalla Procura quando riceverà il nostro esposto”.

Il Comune perde altri 200mila euro di finanziamenti

imageNei quartieri Q4-Q5 opere sportive che non vedranno mai la luce, ma il Rup è già stato pagato.

Altri 200mila euro dovranno essere restituiti dal Comune di Latina. Stavolta il denaro dovrà tornare nelle casse della Regione Lazio, che nel 2006 aveva finanziato la realizzazione di attrezzature socio-sportive nei quartieri Q4 e Q5, che però non sono mai state realizzate.

Ecco com’è andata: “La somma di 200mila euro viene accertata ed impegnata. Viene esperita una gara ed una ditta di Napoli la vince. Passa il tempo e nel 2009 viene fatta una nuova perizia di assestamento del quadro economico, a seguito del quale viene richiesto alla stessa ditta se intenda ancora realizzare le medesime opere per i nuovi importi. La ditta risponde che non è più interessata e quindi viene rescisso il contratto consensualmente. Nel frattempo la Regione aveva già erogato la somma di 120mila euro per la realizzazione delle opere. Passa altro tempo, ma il Comune, invece di realizzare l’opera, nel 2008 impegna i soldi per il Rup (responsabile unico del procedimento, ovvero un tecnico comunale che si interfaccia con i diversi attori, che la legge prevede per ogni opera che viene realizzata da un ente pubblico). La cifra di 3.500 euro, a lavori neanche iniziati, viene già versata al tecnico. Vista l’inerzia del Comune di Latina, la Regione revoca il finanziamento e intima la restituzione dei 120mila euro già erogati e fisicamente nelle casse dell’ente. Di fatto però il Comune può restituirne soltanto poco più di 116mila, perché il resto è stato già liquidato al responsabile del procedimento”.

Per questo comportamento da parte dell’amministrazione, Zuliani ha scritto un’interrogazione in cui chiede quali siano i motivi che non hanno permesso di realizzare le opere finanziate dalla Regione Lazio e in che modo si intenda recuperare le somme erogate e liquidate a favore del Rup, compresi gli interessi passivi che oggi sono lievitati a 3.600 euro. “Sono convinta – afferma Zuliani – che non debbano pagare i cittadini di Latina, neanche un centesimo, per gli errori commessi dai pubblici amministratori. Tutti i soldi, infatti, visto che non sono ancora stati restituiti dal Rup, dovranno essere anticipati dal Comune”.

image“Lo scandalo di questa amministrazione è che gestisce i soldi pubblici in modo del tutto irresponsabile. Invece di cercare di tenersi stretti quei pochi finanziamenti che le sono stati accordati, per inerzia li perde ed è costretta a rispedirli al mittente. Il vero costo dell’incapacità di chi gestisce materialmente la cosa pubblica lo pagano i cittadini: non solo in termini di tassazione, ma anche e soprattutto con la carenza di strutture e servizi, come appunto i quartieri Q4 e Q5, in questo caso letteralmente scippati di uno spazio per giovani e meno giovani che questo finanziamento avrebbe permesso di realizzare. Uno scandalo che arriva dopo quello della revoca di un altro finanziamento regionale di 480mila euro per la scuola di Via Cimarosa”.

MobiLatina, un progetto finito con un ‘buco’ di 40mila euro”

image“MobiLatina è un progetto nato con un nobile intento, ma è finito nel peggiore dei modi: non ha raggiunto il suo scopo, che era il monitoraggio e la riduzione dei livelli di CO2 in città, ed è costato 40mila euro in più alle casse del Comune, nonostante beneficiasse di un finanziamento pubblico da parte del Governo centrale”. Il Ministero dell’Ambiente, aveva finanziato il progetto e al quale l’Ente di Piazza del Popolo ha dovuto restituire ben 40mila euro perché la destinazione dei fondi, e di conseguenza le relative determine del progetto, erano sbagliati.

Il progetto per la mobilità urbana integrata, per come era stato pensato, sarebbe stato anche positivo. (Leggi i dettagli del progetto) È però finito tutto in una (costosa) bolla di sapone.

IL PROGETTO
“Il progetto prevedeva una compartecipazione tra Ministero dell’Ambiente e Comune: Il Ministero dell’Ambiente ha finanziato l’idea con 250 mila euro, mentre il Comune ha cofinanziato 220 mila euro con proprie risorse di bilancio. Purtroppo il Comune si è pure sbagliato nella progettazione ed ha dovuto rinunciare ad un buon 20% del finanziamento (€40mila) a causa di determine fatte male: il denaro era stato infatti stanziato nei capitoli di spesa sbagliati ed il Ministero ha negato questi fondi al Comune, che ha dovuto pagare di tasca propria, o meglio, di tasca nostra…”.

Il progetto, poliedrico ed articolato, quindi anche bisognoso di particolare cura, ha subìto la disorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, a loro volta sottoposti negli anni ad una penosa tarantella dei dirigenti, in nome dell’anticorruzione, che è stata tipica dell’amministrazione Di Giorgi: con un tale avvicendamento, altro che anticorruzione!! In questo modo si favorisce la confusione e il non controllo: ne consegue una gestione secondo i criteri del favoritismo, senza gare e affidamenti fatti in fretta a chi, evidentemente, non aspettava altro.

MONITORAGGIO di FACCIATA da €40mila.
Di certo, legato a ciò è anche il fatto che il progetto prevedeva un accurato monitoraggio espletato da una società – ben 40mila euro – perché verificasse il buon andamento del progetto e perché desse contezza dei risultati prodotti. Gli unici dati che oggi abbiamo sono quelli degli scuolabus Sabotino (2 linee) e Tor Tre Ponti (1 linea), perché sono l’unico servizio che la società ha potuto monitorare. Tutti gli altri aspetti legati al progetto, invece, sono partiti troppo tardi. Abbiamo quindi dati soltanto parziali del car pooling per i dipendenti comunali (al questionario hanno risposto soltanto 20 dipendenti su oltre 500) e nessun riscontro sul Pedibus, partito addirittura dopo la fine del monitoraggio da parte della società incaricata dal Comune. L’assurdità è che quindi il Ministero dell’Ambiente ha alla fine finanziato una cosa del tutto diversa da ciò per cui i fondi erano destinati: gli scuolabus, servizio di unica comptenza comunale, piuttosto che una mobilità integrata per la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Di cui, appunto, non abbiamo alcun dato”.

QUALE TRASPARENZA?
Un ulteriore aspetto, non meno importante, è stato la scarsa trasparenza di tutte le azioni amministrative legate a MobiLatina: “Reperire informazioni di natura economico-amministrativa sul progetto è pressoché impossibile: i dati sono nascosti nei meandri dell’albo pretorio e sul sito del progetto – costato da solo 15mila euro – non vi sono informazioni sufficienti”.

IPOGEO vs Comune di Latina: €ML14

imageIl Comune di Latina è stato citato in giudizio dalla Ipogeo, la società che gestice il cimitero comunale, per una cifra esorbitante: quasi €14 milioni. Si tratterebbe, secondo il gestore privato, di spese e costi sostenuti negli anni di cui avrebbe invece dovuto farsi carico l’Ente. Il Comune dovrà presentarsi in aula, per rispondere davanti al giudice delle proprie presunte inadempienze, il 13 aprile 2015.

Insieme al consigliere Marco Fioravante abbiamo denunciato, interrogato, sollecitato l’amministrazione a decidere, ad affrontare il problema, ma l’attesa pare sia il “modus operandi”, il carattere distintivo dell’Amministrazione Di Giorgi.

ATTENDISMO
Le situazioni non vengono mai affrontate al momento giusto.
Nella discussione sul tema dei debiti fuori bilancio durante il consiglio comunale di oggi, ho dovuto puntare il dito contro la scellerata gestione dei conti e degli affari del Comune da parte dell’amministrazione Di Giorgi.
Si rimandano i problemi, si mettono toppe ovunque e solo quando ormai è troppo tardi, si cercano soluzioni. Il risultato è un accumulo di costi a carico della collettività, tale da mandare in default un intero Comune.

I COSTI ESORBITANTI: progetto a metà.
L’elenco dei costi, che ha portato ad un totale di 13.798.244,61 euro (oltre ad un’ordinanza di ingiunzione di pagamento provvisoriamente esecutiva di €1.830.591), è impressionante. Emergono immediatamente gli oneri conseguenti alla mancata approvazione del progetto definitivo, ovvero i permessi che il Comune non rilascia affinché il progetto venga completato, con nuove sepolture ed un nuovo braccio che completa la terza fase del project financing. Solo questa voce è da 2 milioni e mezzo.

FATTURE SCADUTE NON PAGATE
Poi c’è la parte che riguarda le fatture scadute non pagate, in cui sono comprese le operazioni cimiteriali a carico dell’ente (sepolture provvisorie) per circa 90mila euro, ed il canone di mantenimento relativo alla terza, quarta e quinta annualità che ammonta a € 1.605.000.

LA QUESTIONE del MANTENIMENTO
Qui c’è un ulteriore aspetto che va approfondito. Il commissario prefettizio Guido Nardone aveva stabilito che il Comune dovesse anticipare alla società le somme del canone di mantenimento fino all’individuazione degli eredi delle salme che occupano i loculi della parte vecchia, per poter fatturare loro questo costo. Quindi la concessionaria avrebbe dovuto rimborsare il Comune le somme dell’anticipo. Sembra invece che la Ipogeo consideri queste somme, anziché un anticipo come dovrebbe, la compensazione per un costo che non riesce a coprire secondo le modalità stabilite dalla convenzione (rintracciando gli eredi di chi occupa le sepolture).
Perché queste somme anticipate non figurano nel bilancio come crediti?

OBITORIO
È stata conteggiata, poi una serie di costi a causa, secondo la Ipogeo, del mancato rispetto delle disposizioni contrattuali: le attività di supporto al servizio obitoriale, che non erano annoverate nella convenzione, ma che di fatto sono state sostenute dalla società (€ 88.000); le luci votive: si parla di copertura del costo per mancato introito.
Un altro costo sarebbero stati i maggiori oneri sostenuti per diversi orari di apertura rispetto a quelli previsti in convenzione (€ 600.000).

IL COSTO del “NON DECIDERE”
Anche qui il Comune, per aver lasciato in sospeso una questione importante, rischia di far pagare tutti i cittadini: l’Ente ha infatti richiesto orari diversi per il cimitero senza però regolamentarli. Così la Ipogeo ritiene valido il regolamento non approvato nella delibera che approva però la convenzione.

ACCATASTAMENTI e CONCESSIONI
Quattromila euro sono invece richiesti quale costo che la concessionaria avrebbe sostenuto per l’accatastamento dei loculi prima del 2009. E ancora: il mancato introito a seguito dell’impossibilità dei rinnovi delle concessioni (€8.356.000).

IL TOTALE
La somma di tutte le spese ammonta a 13.665.771,16. Poi ci sono gli interessi, che ammontano a € 132.000 473, per un totale di €13.798.244,61. Con questo siamo in pieno default. Probabilmente il giudice non accorderà il totale di quanto richiesto dalla Ipogeo, ma si mette in atto un contenzioso che porterà certamente il Comune a prendere delle decisioni che finora non ha mai avuto il coraggio di prendere.
La questione, come più volte ho denunciato, non è mai stata portata nelle commissioni preposte, Bilancio e Sanità. Ora l’Ente sarà costretto a definire un regolamento cimiteriale perché fino ad oggi la società intende il proprio regolamento come l’unico regolamento cimiteriale, mentre il Comune di Latina ha elaborato un proprio regolamento dei servizi cimiteriali all’interno del quale, ovviamente, sono inseriti articoli che colmano quel vuoto normativo che ha generato la citazione in giudizio.
Mai, ripeto, sono stati oggetto di discussione né nelle commissioni né in consiglio. Ed ancora una volta si bypassano gli organi rappresentativi per eccellenza.

IPOTESI di TRANSAZIONE BONARIA
Esiste un’ipotesi di transazione bonaria pervenuta agli uffici comunali già nel maggio del 2014, ma mai discussa, né mai portata all’attenzione delle commissioni.
Questo è il perfetto esempio di come far lievitare oneri a carico di società o di persone che hanno rapporti economici con il nostro Comune: rimandare, non decidere, è il modo per accumulare pesanti ipoteche per il futuro, per procrastinare decisioni che aumenteranno il proprio peso con il tempo che passa, il proprio carico oneroso nei confronti della collettività.

imageLE RESPONSABILITÀ
Per colpa di chi?
Per colpa di chi, in questi ultimi pochi anni, non ha deciso.
E queste persone hanno nome e cognome: c’è un sindaco, c’è un assessore al settore, anzi due, ci sono diversi dirigenti, un responsabile unico del procedimento, ci sono presidenti di commissione, c’è una maggioranza che ha preferito non discutere, non convocare commissioni con punti all’ordine del giorno da noi ripetutamente richiesti, ripetutamente richiesti.

La maggioranza è rimasta supina, inerte, silenziosa.
E cosa genera questo comportamento?
Cattiva politica e malaffare.
E debiti, debiti, a carico della collettività.

Grazie sindaco e grazie alla maggioranza tutta: se il vostro obiettivo era quello di non mandare in dissesto questo comune nel 2014 ma nel 2015, credo che ci siate riusciti.
Complimenti.

Riflessioni a ridosso del Natale

In questi ultimi giorni due eventi mi hanno portato a riflettere: la strage di Peshawar e le intercettazioni delle telefonate di colleghi consiglieri del PD con Bruno Landi.

Non si può non provare rabbia e indignazione.

Per le intercettazioni, posso solo confermare l’opportunità dell’uscita dal gruppo PD di De Amicis e la valutazione del Comitato di Garanzia del partito per Mattioli: accondiscendenza e complicità con persone inviaschiate in storie legate alla gestione criminosa dei rifiuti sono da escludere dalle modalità relazionali di persone pubbliche come noi.

Per Peshawar, se l’odio e il male generano epiloghi efferati e disumani come la strage di 132 bambini in una scuola, allora occorre alzare il livello dell’amore e del bene per realizzare una civiltà di vera famiglia umana, costruendo invece di demolire.
E le parole sono importanti per costruire o per “raddrizzare”: le parole non si vedono ma agiscono, uccidono, incoraggiano, motivano alla vita e fanno cambiare idea…

Ho saputo che il sindaco ha deciso, dopo il mio intervento sulla stampa, di operare diversamente in questo ambito.  Bene.

CONSIGLIO COMUNALE 22/dic/2014
La presentazione della nuova giunta tutta seduta sugli scranni accanto al sindaco non ha impedito alla maggioranza di “squagliarsi” piano piano, e dopo 4 punti discussi già mancava il numero legale per la terza volta ed abbiamo dovuto chiudere il Consiglio: povera Latina… la delibera che aveva per oggetto il Regolamento TARI che faceva si che coloro che godono di esenzioni o riduzioni potessero avere l’opportunità di usufruirne ancora per l’anno 2014 è rimasta fuori dalla discussione. (Vi ricordate che gomme rosa incartate con carta che diceva “RITENTA, SARAI PIÙ FORTUNATO”? Mi sembra che siamo ridotti a questo.)

Occorrerà un altro Consiglio Comunale, con evidente costo a carico della collettività, per poterlo deliberare.

BUON NATALE
image (2)Voglio augurarvi un sereno Natale, più capace di dare, più capace di fare famiglia, di condividere, non solo perché oggi molti più sono gli indigenti, ma perché il nostro vivere non avrebbe alcun senso se continuassimo ad escludere.
La famiglia di sangue, quella allargata, la famiglia umana, ha bisogno di essere costruita: non diamola per scontata.
Ed ogni Natale arriva per questo.
Nicoletta

Latina ad Auschwitz… senza paragoni

imageIl Comune di Latina organizzerà anche per il 2015 il consueto viaggio ad Auschwitz perché gli studenti del capoluogo visitino ed abbiano impresso nella memoria le immagini dello sterminio e dell’orrore che ancora oggi gelano il sangue. Una notizia che viene accolta con favore da Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico di Latina, che però trova scorretto, nel comportamento dell’amministrazione comunale, l’ennesimo affidamento diretto – senza bando – ad un privato per l’organizzazione del viaggio del prossimo 23 gennaio.

“La trasparenza sembra proprio non essere nelle corde dell’amministrazione comunale di Latina. Lo si può constatare dall’ennesima assegnazione di un incarico ad un privato, senza nemmeno un’analisi comparativa. Il punto è però – spiega la consigliera democratica – che nonostante il sollecito di un dirigente scolastico a fare almeno una comparazione dei costi con altri soggetti, è stata imposta la linea del primo cittadino, pretendendo che l’affidamento dell’incarico precisamente all’agenzia di viaggio già scelta e già utilizzata lo scorso anno per lo stesso viaggio”.

Si tratta di un comportamento che pecca non soltanto in fatto di trasparenza, ma anche dal punto di vista dei conti pubblici. “È interesse dei presidi, infatti, non solo far risparmiare l’ente comunale nelle spese che deve andare a sostenere, ma anche far partecipare a simili viaggi di rappresentanza ed istruzione il maggior numero di alunni possibile”. Una parte della quota del viaggio è infatti a carico del Comune: “Su 500 euro che è il prezzo totale, 300 vengono messi dalle famiglie, mentre i restanti 200 vengono versati dall’ente. Se dalla comparazione dei costi si risparmiasse anche una sola quota, sarebbe un bambino in più nel viaggio.

L’interesse predominante, evidentemente, sembra la salvaguardia di certi rapporti, costi quel che costi. E non ci si barrichi ancora dietro la scusa che si tratta di un incarico al di sotto dei 40mila euro e che quindi l’affidamento del servizio può avvenire senza bando: il comportamento del sindaco non è stato consono per chi dovrebbe pensare ad amministrare la città ed i soldi pubblici nel modo più opportuno specie di questi tempi che richiedono un surplus di trasparenza. Anche alla luce del fatto che i Comuni della Provincia di Latina – fatta eccezione per Cisterna – non potranno usufruire del contributo dell’ente di via Costa”.

I soldi per la pavimentazione della Ztl vadano alle SCUOLE

imagePavimentare la Ztl rappresenta una scelta da irresponsabili perché investe risorse economiche importanti che invece dovrebbero essere meglio impiegate destinandole alle scuole”. Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico torna sul tema della pavimentazione dell’area che è stata limitata al traffico nel centro cittadino di Latina, che oggi è stata argomento di discussione in Commissione Lavori Pubblici.
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“Un esempio per tutti: la scuola di Piazza Dante, con problemi di riscaldamento, viene sistemata con i soldi presenti nel fondo di riserva. Prima o poi questo fondo finirà, e allora con quale denaro interverremo per altre urgenze? Il sindaco Giovanni Di Giorgi, così facendo, interviene in maniera irrituale ed irresponsabile. Nella stessa, se non peggiore, situazione di Piazza Dante, ci sono la quasi totalità delle scuole di Latina, che presentano urgenze nei 74 plessi di competenza comunale. Con i soldi della pavimentazione metteremmo a norma almeno 4 scuole.
Uno studio effettuato di recente, infatti, ha stimato 18 milioni di euro per la messa a norma di tutti gli edifici scolastici comunali” – riferisce Zuliani.
Ma quando cominciamo?

“La pavimentazione della Ztl è dunque un’opera che oggi non possiamo permetterci. Ci sono troppe emergenze in città perché si pensi a realizzare un progetto sì bello, ma non necessario. Materiali pregiati che verranno a costarci 900mila euro per un’opera che va ad interessare solo parte del centro cittadino, quando invece quei soldi potrebbero essere destinati alla scuole, frequentate dai bambini, il nostro vero futuro”.

Zuliani ritiene la scelta di pavimentare la Ztl politicamente sbagliata per diversi motivi. Si tratta, a suo avviso, di una spesa eccessiva per il bilancio comunale, di cui ben si conoscono le problematiche. Poi c’è l’aspetto che riguarda l’affidamento a tre architetti diversi per il progetto, che vanno a rappresentare altri 50mila euro di spesa per studi e rilevazioni di vario genere. “Lo studio del progetto, poteva essere a costo zero, se affidato al nostro servizio interno – dice la consigliera dem – Il Comune ha architetti professionisti preparati e già retribuiti per il loro lavoro per l’Ente”.

8 per mille per le scuole?

“Edilizia scolastica: il Comune dimentica di fare richiesta per l’accesso ai fondi dell’8 per mille. Con i problemi di bilancio che ci sono, l’Ente non può permettersi queste ‘distrazioni’”

Il Comune di Latina non ha ancora fatto richiesta per ottenere l’accesso ai fondi previsti per l’edilizia scolastica provenienti dall’8 per mille. Eppure la legge parla chiaro: la scadenza è fissata al 15 dicembre.

La norma è stata introdotta con la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n.147, art.1, comma 206), che nell’8 per mille Irpef a gestione statale ha affiancato alla quota prevista per la conservazione dei Beni culturali, un’ulteriore categoria beneficiaria relativa però all’edilizia scolastica pubblica. A queste somme i Comuni accedono inoltrando una domanda e in base alla percentuale ottenuta dalle donazioni, si ricevono fondi da destinare ad opere di “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”, così come indicato dalla stessa legge.

L’amministrazione comunale di Latina è del tutto impreparata nella gestione dei conti pubblici: “In una situazione economica già penosa per il Comune di Latina, in cui le casse comunali piangono una sempre maggiore penuria ed il bilancio, con il nuovo debito da 800mila euro arrivato nei giorni scorsi, ci fa uscire dal Patto di Stabilità, l’amministrazione non può permettersi certe “distrazioni”. Con 74 plessi di propria competenza, il Comune di Latina potrebbe beneficiare di decine di migliaia di euro, se solo facesse richiesta d’accesso ai fondi al Governo centrale e se solo pubblicizzasse ai cittadini l’opportunità di devolvere il proprio 8 per mille alla scuola pubblica. A ben pensarci, non dovrebbe essere così difficile, eppure nulla ancora è stato fatto.

E colgo l’occasione per chiedere cosa appunto intendano fare gli uffici, visto che il termine scade fra meno di una settimana”.

Urbanistica = una montagna di soldi…

imagePerché spunta fuori solo ora questo debito? Gli uffici del Comune lo conoscevano bene. Perché non è stato inserito nel bilancio previsionale del 2013? Perché il Comune resta inerte e fa lievitare la somma a quasi un milione di euro?

Un debito fuori bilancio di 809.498,65 euro che fa uscire il Comune di Latina dal Patto di Stabilità. È questo quanto emerge dalla nota che il Servizio di Programmazione e Bilancio ha dovuto redigere dopo la notifica della scadenza dell’ultimo termine arrivata nei giorni scorsi, di una causa ancora pendente e che arriverà a sentenza in appello il prossimo 16 dicembre.

Si tratta di un contenzioso tra l’ente di Piazza del Popolo e l’ingegner Benito Ortù, il quale aveva progettato circa 20 anni fa per conto del Comune i piani particolareggiati per i quartieri R6, R3 ecc.. Alcuni di quei progetti però ebbero parere negativo da parte della Regione Lazio ed il Comune non li realizzò. Questo comportò il mancato pagamento dei relativi progetti, che invece l’ingegnere vorrebbe vedersi saldati.

“La notifica di esecutività della prima sentenza che obbliga al pagamento – afferma Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico – era già in Comune nel 2013. Perché, quindi, non è stato inserito tra i debiti fuori bilancio già lo scorso anno? E perché non è stato dato seguito ai tentativi di conciliazione bonaria più volte avanzati dal professionista? Chiediamo questo al sindaco Giovanni Di Giorgi, che ancora oggi ha nelle sue mani la delega al Bilancio”.

Zuliani sottolinea quali sarebbero le prime conseguenze del mancato rispetto del Patto di Stabilità:
- riduzione del fondo di solidarietà comunale e del fondo sperimentale di riequilibrio;
- limiti agli impegni per spese correnti;
- divieto di ricorrere all’indebitamento;
- divieto di procedere ad assunzioni di personale;
- riduzione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza.

Questo significherebbe avere un Comune quasi del tutto immobile.

Cosa ha generato questa situazione? Perché il servizio Urbanistica non ha attivato procedure transattive? Il “dovuto” nei confronti del professionista è praticamente raddoppiato a causa delle conseguenze che i termini scaduti ingenerano, facendo arrivare la somma a quasi un milione di euro.

Una gestione scellerata dei conti pubblici ormai caratteristica di questa amministrazione poteva essere senza dubbio evitata, quantomeno rispondendo alla proposta transattiva che la controparte ha avanzato senza alcuna risposta dall’Ente”.

Non si gioca con i soldi dei cittadini. La questione è gravissima e mi aspetto che ce ne siano diverse altre della stessa fattispecie, magari nascoste in un cassetto”