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I NODI AL PETTINE

Il Sig. Ortu è un ingegnere che vanta un credito nei confronti del Comune. Lo stabilisce una sentenza di primo grado del 2011, anno dell’insediamento di Di Giorgi.
Il Comune ha presentao ricorso in appello, e stiamo attendendo il giudizio.
Siamo quindi costretti a mettere in bilancio le somme.

Conseguenze?

Questo Debito Fuori Bilancio, di cui si prende atto in modo così tardivo,  fa saltare il banco. L’assestamento votato in Consiglio non vale più.
In sostanza, se non tagliamo le spese rispetto all’assestato (bloccare tutte le determine con impegno di spesa) e se prevediamo una diminuzione delle entrate (entrate tributarie, extratributarie e trasferimenti, cosa molto probabile viste le condizioni di ristrettezze economiche dei cittadini rispetto al pagamento delle varie bollette comunali) incorriamo nelle sanzioni stabilite dal MEF (Ministero Economia e Finanza) rispetto al non rispetto del Patto di Stabilità ovvero: (cito dalla nota del MEF)

MANCATO RISPETTO DEL PATTO DI STABILITÀ INTERNO

a) Riduzione del fondo di solidarietà comunale e del fondo sperimentale di riequilibrio
b) Limiti agli impegni per spese correnti
c) Divieto di ricorrere all’indebitamento
d) Divieto di procedere ad assunzioni di personale
e) Riduzione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza
f) Sanzioni connesse all’accertamento del mancato rispetto del patto in un periodo successivo all’anno seguente a quello cui la violazione si riferisce
g) Misure antielusive delle regole del patto di stabilità interno
h) L’attività di controllo della Corte dei conti

Quello che il PD ha sempre denunciato rispetto ai conti che non tornavano si è realizzato: il sindaco indugia, rimanda, si lascia tirare per la giacca, agendo in modo irresponsabile e distruttivo nei confronti della città lasciandola sostanzialmente senza guida: uno Schettino pontino.

Davvero abbiamo bisogno di un altro modo di gestire la cosa pubblica.
Dobbiamo ammetterlo: stiamo letteralmente affondando…
E non sono le piogge di questi giorni le responsabili.

Politica “in chiaro”

Forse non tutti sanno che è possibile leggere gli interventi dei consiglieri comunali nelle sedute consiliari: sono da qualche mese allegate ad ogni Delibera di Consiglio. Forse non lo sanno neanche diversi consiglieri…
Quanti dei miei colleghi rendono noti i propri interventi?
Qualcuno dei miei colleghi del PD lo so per certo.
Ma gli altri?
Personalmente la considero una cosa importante: mette in grado il cittadino di condividere momenti cruciali delle decisioni che riguardano la propria città oltre che alimentare una accountability oggi assolutamente imprescindibile.

Il rappresentante dei cittadini ha il dovere di documentare e rendere noto il proprio operato per poter essere apprezzato e valutato dai propri elettori, e i cittadini/elettori hanno il diritto-dovere di seguire il proprio eletto per instaurare un rapporto di collaborazione.
Se manca questo, il politico rimane solo e fuori da ogni controllo.
Ecco il link al verbale del consiglio di venerdì scorso, quello delle linee di fine mandato, contenente gli interventi di tutti i consiglieri.
Interessanti anche le dichiarazioni di voto.

Numeri e legalità: intervento in Consiglio Comunale

Sindaco, oggi abbiamo vissuto un momento speciale nella nostra città. La manifestazione organizzata dagli studenti, dai giovani di latina, che hanno gridato la propria vicinanza al giudice Lucia AIELLI con uno stile assolutamente efficace e da seguire: dichiarandosi contro l’illegalità.

Ma soprattutto chiedendo a gran voce di agire contro quei comportamenti che inibiscono la legalità.

Credo che per tutti noi politici sia stato un colpo quando i ragazzi hanno detto che non volevano noi alla manifestazione.
La percezione, evidentemente, è quella che non sia visibile una condizione di legalità nella nostra società, ma soprattutto nella nostra Latina.
Sono rimasta colpita quando hanno detto: “fateci vedere cosa siete capaci di fare contro la criminalità“. Cosa siamo capaci di fare noi contro la criminalità  che, ormai è noto, è radicata nel nostro territorio?Non credo che possiamo relegare il compito del contrasto alla criminalità solo alle forze dell’ordine.
Non credo che possiamo relegare il compito di contrastare la criminalità solo all’educazione quindi lasciare alle scuole questo onere.
Non credo neanche che possiamo ritenere di fare abbastanza soltanto partecipando ad una manifestazione che si dice contro le mafie e contro l’illegalità.Sembra che il documento che oggi andiamo a votare, l’assestamento di bilancio,  sia distante anni luce da quello che abbiamo vissuto questa mattina. Sembra distante anni luce il tema di un assestamento di bilancio comunale dall’entusiasmo, la forza, l’esuberanza dei giovani che chiedono a gran voce di vivere in una città più equa, più giusta, più legale.
Sembra distante anni luce dalle minacce che il giudice AIELLI ha ricevuto,  dalla condizione di paura che una famiglia è costretta a vivere perché si è vulnerabili: chi lavora per la legalità è vulnerabile.E allora il nostro compito di politici non è soltanto affiancarci a queste forze positive, buone come i nostri giovani, che ci chiedono più legalità e più coraggio.
A noi sta agire con atti amministrativi, numeri di bilancio, scelte di indirizzo, che sembrano non avere nulla a che fare con l’esuberanza  che abbiamo visto questa mattina.E invece no.
Sono il nostro DOVERE.

Guai partecipare ad una manifestazione senza aver dato la certezza a questi giovani che noi stiamo lavorando, che stiamo operando a favore della legalità!
Guai aver partecipato a questa manifestazione e non dare i frutti del nostro lavoro, non far vedere le conseguenze del nostro operare per la legalità!

Da giovani si vive e si è pronti a morire per delle idee, per degli ideali forti: lo abbiamo visto in Cina, lo abbiamo visto in Argentina, lo abbiamo visto in Turchia. La giovanissima afghana che rischiava la vita per andare a scuola ne è un esempio  illuminante.
Da adulti bisogna faticare per cambiare le cose. Bisogna creare le condizioni perché quegli ideali diventino realtà.

Ed Ecco che dobbiamo arrivare ai numeri.
Da adulti capiamo che i numeri contano, parlano, stabiliscono, realizzano, in poche parole dentro ai numeri è racchiusa la capacità del cambiamento.

Un assestamento di bilancio non è altro che una piccola manovra per mantenere i conti pari: le entrate e le uscite devono essere sempre in equilibrio, ciononostante i numeri parlano. Ma non parlano solo i numeri che ci sono: ci sono anche i numeri che mancano, che non sono presenti, e che quindi, proprio per la loro assenza, parlano, anzi gridano forte.
I numeri che mancano sono i numeri delle scelte non fatte che pesano come macigni.

Cominciamo dal cimitero: solo oggi si comincia sul serio a valutare l’ipotesi di una annullamento del contratto oppure di una transazione tra le parti, tra noi e il concessionario. Ma la cosa non si risolve con l’ipotesi di una semplice transazione che, comunque, comporterebbe un onere per l’Ente milionario.

Esistono elementi che vanno considerati meglio perché anche i numeri hanno un nome: si potrebbe profilare una situazione di debiti fuori bilancio che non possono essere risolti con una semplice transazione tra lente ed il concessionario. I debiti fuori bilancio vengono valutati anche dalla corte dei conti, devono passare in commissione ed in consiglio, devono essere votati, tutto questo comporta un iter che valuta ed analizza.
La questione delle sepolture ante 1993 è una questione ancora aperta. Chi ha in mano il contratto non può vederselo annullato da una transazione tra l’ente ed il concessionario: andremmo incontro a contenziosi. E già ci sono casi in cui persone con in mano il contratto hanno visto accolto la propria richiesta a non pagare ulteriori soldi per una regolare concessione che non può essere invalidata da un accordo fatto oggi tra ente e concessionario.
Queste sono cose importanti che vanno analizzate, prese in considerazione, cosa che fino ad oggi non è stata fatta seriamente o forse è meglio dire che sono state analizzate, sono state prese in considerazione, ma non è stata fatta una scelta.
Aspettiamo  il parere dei revisori dei conti in merito alla transazione.Altra questione la s.l.m. e le terme: se non riusciamo a vendere le quote della s.l.m. entro un mese, perderemo tutti i diritti sulle quote e passeremo dall’altra parte saremo debitori invece di essere possessori di un bene. Questo significherà una perdita patrimoniale con tutto quello che ne consegue: questa è una condizione risultante da un atteggiamento di attendismo, dal non voler scegliere.
Siamo ormai a fine mandato e chi sceglierà per la città? Saranno le scadenze a scegliere per noi: non saremo più noi ad avere il pallino in mano, non saremo più noi a scegliere sindaco, saranno le scadenze.Altro gioiello di attendismo e di non scelta: la metro.
Ma ci rendiamo conto che solo pochi giorni fa il sindaco ha inviato una lettera Zingaretti in proposito?
Ma ci rendiamo conto che abbiamo già acquistato e pagato delle vetture ormai obsolete che anche se le volessimo usare oggi non potremmo usarle perché vecchie di concetto?
Ci rendiamo conto che se mettiamo in fila tutti soldi che già abbiamo speso per la Metro senza averla, probabilmente ci avremmo guadagnato a costruirla?
E invece abbiamo solo buttato soldi.
Sindaco, lei era presidente della commissione viabilità, avrà certamente studiato affondo tutto il sistema metro e quello che ha comportato! Certamente una volta diventato sindaco, avrà avuto tutti gli elementi per poter scegliere e magari cambiare in itinere. Magari potevate cambiare il percorso, svilupparlo verso la marina, pensare qualcosa di diverso, qualcosa che nascesse da un’idea di città… e invece siamo ancora qui a dirci: il Consiglio ha deciso per la sospensione del progetto…
Qui il problema è che nell’una o nell’altra opzione dobbiamo mettere in conto dai €20 ai €30 ML.
Ma lasciate la scelta ai posteri, meglio non essere ricordati per una scelta impopolare ed economicamente stressante.
E la LatinAmbiente? Sappiamo già tutto. Ma io mi chiedo: possibile che una partecipata a maggioranza nostra, non riesce a chiarire i numeri riguardanti la parte creditoria/debitoria?

Ma se siamo proprietari per il 51%, perché non convochiamo immediatamente un’assemblea dei soci e imponiamo una condotta? Perché non decidiamo di sciogliere questo nodo? Perché cambiare continuamente presidente e membri dell’assemblea? Perché non chiarire i numeri?Voglio concludere con le parole della fine della manifestazione per bocca dei giovani: “noi amiamo la politica ed è l’agire politico che ci permette di portare avanti i nostri ideali, i nostri sogni, le nostresperanze.” Ci dicono: “non voltate le spalle ai problemi, non restate immobili. Vogliamo vedere il cambiamento”.

E il cambiamento, sindaco, non è immobilismo, non è attendismo.

Auguro alla nostra città di vedervi dinamici nelle scelte.

Consiglio Comunale fiducia a Di Giorgi: intervento della consigliera Nicoletta Zuliani

Ho analizzato a fondo il suo documento. Si sta parlando del governo di una città grande, molto articolata, con un pregresso molto problematico: un passato fatto di annunci, contratti capestro, promesse, sogni infranti.

La cosa più insopportabile è che tutto questo ha causato gravi danni economici e una speranza che lei ha saputo trasformare in disperazione.

Nel suo documento Lei parla di problematiche legate all’economia e allo Stato: è vero, i comuni sono ridotti ad essere gabellieri per conto dello Stato, ma oltre ai problemi economici che costituiscono un cappio al collo che consente poco margine di movimento, ci sono altri problemi che aspettano di essere affrontati e non sono economici, sindaco, ma hanno ripercussioni economiche, pur non essendo di natura economica. Sono di natura politicaorganizzativa, amministrativa.

Paragoniamo la gestione del Comune di Latina alla costruzione di una casa.

Intanto bisogna avere chiaro il progetto e il disegno, che si vuole realizzare: un palazzo, una villetta con giardino, un edificio con funzione di servizio, una casa dove vivere, da sviluppare, da offrire o da cui scappare… ma soprattutto bisogna capire con chi vuole finire di costruire questa casa. CON CHI è importante. La sua giunta, sindaco non va separata da queste linee di fine mandato.

Torno alla metafora della casa: io non vorrei che la mia casa fosse costruita da persone che cambiano continuamente, che lasciano un lavoro a metà, lavoro che va nelle mani di un altro, che lasciano il posto a tempo determinato perché non sono più miei amici o perché qualcuno batte i piedi più forte e va calmato o gratificato sotto il ricatto di mollare tutto e lasciarla senza maggioranza Ma che criterio usa, sindaco?
I cittadini hanno tutti l’impressione che questa “tarantella” come l’hanno definita, serve solo al potere.
NON SERVE AI CITTADINI.
Lei ha un potere, quello che nel 2011 le è stato messo nelle mani, che non ha realizzato quasi nulla di quello che si era prefissato e che, anzi, come lei ha definito, ha lavorato per i propri interessi particolari, personali, tirandola per la giacca, organizzato in gruppi di potere.

Invece oggi siamo qui, in perfetta continuità con ciò che ha fatto fino ad oggi, ovvero fare e disfare, dire e rimangiare il detto, posizionare e riposizionare, contrattare, dare e pesare. Tutto, sindaco, tranne che governare.
CON CHI vuole continuare a fare questo balletto infinito del governo della città?
Giunta tecnica, esperti luminari, fedelissimi, strillatori…

Mi pare che nulla sia cambiato: anche la sua prima giunta, la prima di una lunga serie, era fatta un po’ di tecnici e un po’ di politici. Ma è durata un paio di mesi… Dopo vari altri passaggi di cambio di giunta eccoci di nuovo qui a parlare di tecnici.

Ma a noi pare che l’unico ad essere estromesso sia il vicesindaco, nonché assessore all’ambiente…
Abbiamo capito allora chi era il problema.
Ora, si camminerà spediti, immaginiamo.

Voglio analizzare e commentare i punti elencati (non mi sembra che si possa chiamare diversamente) nelle sue linee di fine mandato.

Punto 1) Riorganizzazione della struttura organizzativa.
E lei crede che in un anno e mezzo possa ristrutturare una macchina amministrativa? In tre anni e mezzo ci sono stati servizi che hanno visto l’avvicendamento di ben sette dirigenti in due mesi.

Poi tra l’altro mi dovete spiegare come fate a valutare questi dirigenti quando sono costantemente spostati di servizio in servizio!
Cosa relazionano?
Cosa dicono di aver fatto?
Su quale raggiungimento di obiettivi verranno valutati?
Forse il vero obiettivo è che non siano valutati affatto?

La scelta di far ruotare i dirigenti è una scelta indicata dalla normativa sull’anticorruzione: ma credo sia stata male interpretata da voi perché un dirigente ha un contratto fino a tre anni in quei tre anni va valutato poi può essere spostato. Mi dica lei, lo ripeto, come si fa a valutare un dirigente se lo si fa stare anche meno di un mese a dirigere un servizio?
Il problema dei moltissimi onerosissimi debiti fuori bilancio che hanno tagliato le gambe a questa amministrazione è stata causata dal cattivo procedimento amministrativo ovvero i dirigenti lavorano male: chi doveva controllare non ha controllato, chi doveva accertarsi che le cose fossero fatte bene, non se n’è accertato e questo ha comportato  contenziosi in cui il Comune è parte soccombente. E giù a pagare e a inserire debiti fuori bilancio, somme sottratte alla collettività per pagare i danni di un cattivo lavoro.
Ho sempre denunciato l’inutilità dei dirigenti di area: solo oggi a tre anni e mezzo dal suo insediamento caro sindaco, lei si accorge che vanno eliminate le Aree.
Solo oggi a un anno mezzo dalle prossime elezioni lei vuole fare una rivoluzione di legalità: meno male che se n’è accorto.

IL TEMA DELLA LEGALITA’
Io non credo che lei stia facendo questo perché si è accorto solo ora che c’è il rischio di cadere nell’illegalità. Credo che lei sia costretto, che si stia arrampicando sugli specchi per poter usare una parola importante, una parola che qualifica chi la dice: legalità.
Ma l’operato di questa amministrazione è spesso sull’orlo della illegittimità: quando ho denunciato il caso del Capo di Gabinetto che firmava determine che non poteva firmare perché la sua era una nomina politica, e sappiamo che gestione e l’indirizzo politico sono due sfere assolutamente distinte negli enti locali, lei ha fatto lo spiritoso sui giornali, dicendomi con un hashtag di star serena, che l’avvocato MIGNANO non era stato defenestrato, (quando poi lo è stato realmente) non rispondendo assolutamente al punto centrale che era: si firmavano atti gestionali da parte di un incaricato della sfera politica.

Ho interrogato il Segretario Generale che mi ha risposto con una serie di citazioni di norme e di articoli di legge che non facevano altro che sottolineare quello che dicevo io.

Il presidente dell’OIVP che, come funzione, svolge quella di valutare le performance dei dirigenti del Comune di Latina, ha vergognosamente bypassato rispondendo laconicamente in quattro righe dicendo che a lui non competeva darmi questo genere di risposte: dovevo andare dal Segretario Generale.
Ma io dico, se una persona firma come dirigente non deve essere quindi valutato come dirigente?
Così funziona l’organo che deve vigilare che devi controllare che deve valutare la gestione del nostro ente?
Ma ricordiamolo: i membri dell’OIVP sono nomine politiche. E qui, quando il controllore è nominato dal controllato, non possiamo che aspettarci che un operato assolutamente compiacente.

La macchina amministrativa, con i suoi dirigenti, è quello che si interfaccia con i cosiddetti colletti bianchi, con i professionisti, con l’esterno della nostra società civile professionale e imprenditoriale. Fatto sta, che successivamente al Capo di Gabinetto di nomina politica è stato impedito di firmare altri atti gestionali, e l’ingegner Le Donne,  nominato dirigente dello staff del sindaco, ha praticamente rifatto tutte le determinazioni con impegno di spesa precedentemente firmate dal Capo di gabinetto facendo variazioni irrisorie rispetto alle cifre dell’impegno di spesa per poter giustificare la nuova determinazione e renderle finalmente valide.

Ho voluto qui riportare questo episodio della vita di questa amministrazione non solo perché me ne sono occupata personalmente, ma perché ritengo che forzature della norma, deroghe alle regole in questi tempi rappresentano esattamente quello che è lo spazio all’interno del quale si insinua l’interesse privato, l’interesse dei cosiddetti colletti bianchi, quello a cui alludeva il questore De Matteis quando parlava di presenza della malavita nel nostro territorio…

E come siamo attrezzati per contrastare questo che è il problema dei problemi?

I DIRIGENTI del COMUNE di LATINA
Ebbene questa macchina amministrativa ègestita da 19 dirigent.
A parte il fatto che con 19 dirigenti su 500 dipendenti noi abbiamo una media di un dirigente ogni 26 dipendenti, media assolutamente inaccettabile.
Porto l’esempio di un comune virtuoso, quello di Trento, che ha 1500 dipendenti e attualmente sta lavorando per abbassare il numero dei propri dirigenti da 35 a 25, il che significa portare il rapporto dirigente dipendente da 42 a 60.
Ripeto noi abbiamo un rapporto di un dirigente per ogni 26 dipendenti.

Questo è assurdo.

Questi dirigenti vengono valutati in base a criteri e parametri stati individuati ne lontano 2005 dal Segretario Generale Brusca, parametri che andrebbero aggiornati perché il peso dell’operato dei dirigenti è sempre più importante all’interno di un’amministrazione, il costo sulla macchina amministrativa che spesso molti procedimenti amministrativi errati costano è pesante sulle casse della nostra città e lo vediamo con i debiti fuori bilancio che pesano per milioni di euro.

E qui voglio segnalare un’anomalia a mio avviso inaccettabile.

I dirigenti devono fornire delle relazioni rispetto agli obiettivi che vengono prefissati per ogni servizio entro la fine di ogni anno.
Ci sono dirigenti che non firmano neanche una determinazione, ci sono dirigenti che non presentano relazioni ormai da due anni, ci sono i dirigenti che costano comunque ogni anno all’Ente delle somme che in totale ammontano a oltre € 700.000 di stipendio base senza contare poi il resto che viene dato raggiungimento dell’obiettivo, ovvero a presentazione della relazione.

Io mi chiedo in che modo la spending review vieni attuata nel nostro comune rispetto ad una dirigenza che va valutata, sindaco?
E questi sono temi importanti.
Questi sono temi cui dobbiamo dare risposte attraverso una gestione che non deroga alle norme, che non forza la norma per poter ottenere il raggiungimento di un obiettivo privato, personale.

In questi anni di vostro governo è stata gradualmente depotenziata l’avvocatura comunale, appesantendola con contenziosi di minima importanza come quelli della TIA per poi andare a chiedere pareri pro veritate e spendere soldi pubblici per usare avvocati esterni all’ente aumentando così il livello clientelare delle relazioni.
Ricordiamolo il parere proveritate di € 10mila sulla variante di Borgo Piave…

Troppe volte invece questa amministrazione si è trovata a lavorare, ha scelto di operare al limite del legittimo se non oltre il limite della legalità, e questo ce lo sapranno dire soltanto le inchieste che andranno avanti.
Inchieste sindaco che pesano eccome!

PERENNI PROROGHE
In commissione sport abbiamo sempre sottolineato come fosse anomala la gestione del campo sportivo Francioni, come fosse anomala la gestione del campo sportivo senza un rinnovo del contratto, come fosse anomalo che nessun provente entrava nelle tasche del Comune di latina con una società che stava riscuotendo un grande successo, e quindi, anche economicamente, doveva e poteva contribuire alle casse dell’ente pubblico.
E invece avete fatto finta di niente.
Sono dovuti intervenire i giudici con le loro inchieste.

Si va avanti in regime di proroga su troppi fronti: ricordiamo le concessioni per impianti sportivi, proroghiamo gli incarichi con firme di un capo di gabinetto che non possono essere ritenute valide, proroghiamo incarichi a dirigenti che non presentano le relazioni del loro operato per l’anno precedente, proroghiamo per le mense, proroghiamo per le strisce blu, rimandiamo le scelte importanti, rimandiamo il tema del cimitero, rimandiamo il tema della metro, rimandiamo il tema del regolamento dei contributi alle associazioni che è pronto e non viene mai portato in votazione per essere adottato…
Ma qui parliamo di elargizioni ad associazioni con l’unico criterio che sono amiche di chi governa perché ancora non avete portato in votazione il regolamento per l’assegnazione di contributi!!!!!!

Lei è assolutamente coerente: in perfetta continuità con le linee di inizio mandato, caro sindaco. lo ripeto, lei è perfettamente in linea con se stesso, con il se stesso che ha governato fino ad oggi.
Non le sto a raccontare lo stupore delle persone che mi hanno chiamato per chiedermi se ci fosse altro rispetta le linee di fine mandato: si aspettavano che il documento che noi andiamo a votare in questo consiglio fosse più approfondito più preciso, che riportasse dettagli ed elementi più chiari.
E invece no.
Ho dovuto dire che era tutto lì. E commenti sono stati: “ma questo è il niente del niente”!
Faceva prima a fare un tweet.

URBANISTICA PARTECIPATA
Punto 3 Urbanistica e Territorio.
Ma secondo lei, a fine mandato, è possibile redigere un nuovo Piano Urbano Comunale Generale impostato sul minor consumo del suolo e sul recupero urbanistico di aree dismesse di siti degradati?
Ma come fa a credere possibile una cosa del genere? Non era forse da fare a inizio mandato? Perché non l’ha fatto?

Tra l’altro la nostra amministrazione si è dotata già da due anni di un ufficio e di un dirigente addetto all’urbanistica partecipata.
Ora, l’urbanistica partecipata è un tema assolutamente complesso, moderno, e che risponde alle esigenze di partecipazione dei cittadini che in questi ultimi tempi abbiamo visto prorompenti nella nostra città.
Rispetto a questo servizio di urbanistica partecipata io feci due anni fa un’interrogazione perché non comprendevo come mai il dirigente che veniva selezionato per questa importante settore non potesse essere anche un architetto un ingegnere, ma, secondo la nostra amministrazione, doveva essere unicamente un avvocato.

Ma andiamo a leggere quali sono i compiti di questo dirigente addetto alla urbanistica partecipata: attività di consulenza e supporto tecnico giuridico per la predisposizione degli strumenti di governo e trasformazione territoriale, con particolare attenzione alle possibilità perequative al coinvolgimento dei soggetti sociali nella costruzione delle scelte di piano: ripeto il coinvolgimento dei soggetti sociali nella costruzione delle scelte di piano.
Sono andata a ricercare la relazione che la dirigente ha fornito all’ente per poter ottenere nuovamente l’incarico come  dirigente del servizio urbanistica partecipata: a parte il fatto che non risultano relazioni all’ufficio controllo del Comune di Latina preposto al controllo e alla valutazione dell’operato dei dirigenti, bensì la relazione che mi è stata fornita era la copia di quanto serviva semplicemente per poter aver rinnovato l’incarico per l’anno successivo, ma a parte questo ripeto, le parole contenute nella relazione, ovviamente, contenevano il senso dell’urbanistica partecipata ma ahimé, non hanno realizzato nulla di tutto ciò altrimenti non avremmo avuto cittadini che insorgono e che si sentono violentati da una classe politica che opera unicamente a favore degli operatori edili, dei costruttori, e degli interessi privati.

Ma cosa quest’amministrazione non ha messo in campo?
L’urbanistica partecipata prevede un ufficio che si occupa unicamente di interfacciarsi con gruppi di cittadini suddivisi per aree a seconda dei vari interventi che devono essere operati su porzioni di città, per avviare un dialogo e proporre modifiche all’assetto urbanistico ascoltare i cittadini con le loro proposte ed integrarle, infine, nel progetto finale.

Ovviamente, un ufficio siffatto, opera con personale qualificato ma soprattutto con operatori e funzionari che hanno a cuore il dialogo con i cittadini che sanno organizzare momenti partecipativi e di integrazione dei contributi.
Non ho mai visto operare la nostra amministrazione in questo senso.
Eppure paghiamo un dirigente quasi €40mila l’anno per svolgere questo servizio.
Quando si compra una casa, un appartamento, e lo si acquista anche perché di fronte c’è una bella area verde, l’amministrazione si deve far carico di comunicare ai cittadini che l’assetto urbanistico viene modificato, tanto più se si è dotati di un ufficio preposto all’urbanistica partecipata!

Non si può continuare a pensare che l’amministrazione cerca sempre di fregare il cittadino!
Non si può continuare a vivere in questo clima in cui il cittadino deve armarsi contro l’amministrazione, contro l’istituzione che deve SERVIRE la collettività!
Non è possibile che ogni categoria di cittadino debba far ricorso ai propri politici di riferimento per veder difesi i propri diritti, non le proprie velleità, i propri diritti fondamentali come quelli dei portatori di handicap che quasi scendevano in piazza x il trasporto a scuola.

MARINA di LATINA
Ma secondo lei abbiamo bisogno di un assessore alla marina? Perché CIRILLI non andava bene? Allora era lui il problema? I lavori del plus vanno avanti se c’è una macchina amministrativa esigente, corretta, che lavora dentro i tempi. Un assessore non fa la differenza.

UNIVERSITÀ:
lei ha messo dentro diritto allo studio, nuove facoltà, un campus per fare esperienze di aggregazione dentro la città…
Queste sono le ricette per un rilancio dell’università? ad un anno e mezzo dalla fine del mandato? Non dobbiamo piuttosto consolidare, rafforzare quello che c’è perché in un anno e mezzo non è possibile farlo diventare quello che lei scrive.

Concludendo: sindaco, lei ha citato Giorgio La Pira, politico e sindaco come lei, cristiano che ha iniziato il percorso di beatificazione. Il vero politico non si limita a reagire, ad eseguire, a fare “quel che deve essere fatto”, ma rischia per creare le condizioni per fare altrimenti, per fare il nuovo, per generare la città.

“Nella scuola che vorrei…” eccoci

imageUn evento riuscitissimo quello di venerdì pomeriggio al circolo cittadino di Latina.

Nove tavoli per discutere su nove temi scottanti che riguardano la scuola: le varie proposte apporteranno modifiche al documento della Buona Scuola del governo Renzi.

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Il gruppo de Partito Democratico che ha lavorato all’organizzazione dell’evento ha dimostrato freschezza, competenza e grande creatività.

Continueremo a confrontarci con chi vive le situazioni critiche sulla propria pelle, perché solo attraverso una sana e generosa partecipazione la politica tornerà al suo ruolo di servizio alla comunità.

NELLA SCUOLA CHE VORREI…

laBuonaScuolaTavoli tematici sui 12 punti della riforma sulla Buona scuola

Quest’iniziativa è un punto di partenza per far fronte alle sfide importanti e per dare un futuro alla “Buona scuola”: dalle infrastrutture al dimensionamento, dall’alternanza scuola – lavoro, alla scuola digitale e all’orientamento, tutti temi che saranno trattati “Nella scuola che vorrei……” evento organizzato dalla Segreteria Comunale del PD di Latina – venerdì 21 novembre 2014 dalle ore 16.30 presso il Circolo Cittadino, Piazza del Popolo a Latina.

PROGRAMMA:

-ORE 16.30 INGRESSO E REGISTRAZIONE PARTECIPANTI;
-ORE 16.45 SALUTI DEL SEGRETARIO GIOACCHINO QUATTROLA E INIZIO LAVORI ;
-ORE 18.00 TERMINE DEI LAVORI NEI TAVOLI TEMATICI E RINGRAZIAMENTI DI CINZIA ROMANO CON DELEGA ALLA SCUOLA E ALLA CULTURA;
-ORE 18.15 I RELATORI RELAZIONANO ALLA PLATEA CON IL COORDINAMENTO DEL
DIRIGENTE SCOLASTICO ELISABETTA BURCHIETTI;
-ORE 19.00 – CHIUSURA DEI LAVORI

Con i seguenti tavoli di discussione:

TAVOLO 1 GLI INSEGNANTI: reclutamento, selezione, supplenze.
Un piano straordinario per assumere 150 mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Gradua¬torie ad Esaurimento. 40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D’ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzio¬ne. Mai più ‘liste d’attesa’ che durano decenni. Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzio¬ni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli stu¬denti la continuità didattica a cui hanno diritto.

TAVOLO 2 LA VALUTAZIONE: valutazione d’istituto, dei docenti, dei dirigenti.
Scatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof. su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ad una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al migliora¬mento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento. Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa.

TAVOLO 3 L’AGGIORNAMENTO: competenza, formazione (personale docente e ATA)
Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.

TAVOLO 4 LINGUE E LINGUAGGI: tecnologia, musica, sport, arte, lingue straniere.
Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secon¬daria. Diffusione dello studio dei principi dell’E¬conomia in tutte le secondarie. Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell’Italia. Nel processo di cambiamento, la scuola di oggi deve essere un luogo capace di dare ai giovani le “abilità culturali” inerenti l’approccio interculturale, l’orientamento al confronto e l’educazione per diventare davvero cittadini del mondo.

TAVOLO 5 LA GESTIONE TRASPARENTE: finanziamenti, finanze, scelte di investimento.
Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attra¬verso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi. Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

TAVOLO 6 SCUOLA E TERRITORIO: alternanza scuola-lavoro, enti, associazioni. .
Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.

TAVOLO 7 INCLUSIONE: studenti stranieri, BES, DSA, diversamente abili, dispersione scolastica e diritto allo studio.
Saranno affrontati i temi: del Diritto allo Studio di tutti gli alunni sin dalla Prima infanzia, Scuola primaria, Dispersione, Pluriclassi, Diritto allo Studio. Diventa importante riflettere sui temi della preparazione e riflessione dei docenti in merito a come si apprende oggi, ai campi comuni tra più discipline, ai nuovi media per l’apprendimento, alla relazione tra scuola come comunità che accoglie e scuola come comunità che propone sapere e competenze per tutti.

TAVOLO 8 LUOGHI E STRUTTURE : infrastrutture, attrezzature, decoro, sicurezza, manutenzione.
Saranno affrontati i temi dell’edilizia scolastica, sicurezza, scuola e territorio, tema ricollocato al centro dell’iniziativa politica e parlamentare. Si tratta di ripensare l’educazione proprio nei luoghi deputati al più significativo e prolungato incontro tra generazioni. E rimettere mano alle strutture, pensando sì a nuove scuole ma anche ai tanti piccoli accorgimenti che potrebbero subito fare molto. Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wi-fi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.

TAVOLO 9 GLI STUDENTI: Saranno affrontati i seguenti argomenti: le pagelle dei docenti; i nuovi programmi, un giorno a settimana di sport arte e cultura? Perché no, questo ed altro, la parola agli studenti; basta supplenze: le proposte degli studenti tra nuove alfabetizzazioni, scuola digitale ed attività “extracurriculari” ; le 100 procedure da abolire ; il report degli studenti sugli stage .

I PROTAGONISTI SIETE VOI:
Sono i presidi e gli insegnanti che ogni giorno portano avanti i loro lavoro tra mille difficoltà, facendo il meglio che possono, con i pochi mezzi e strumenti che la scuola mette a loro disposizione.
Sono le famiglie, perché hanno l’obiettivo di chiedere il meglio per i propri figli, e alla scuola chiedono l’opportunità di lavorare di concerto per traguardare il futuro con concretezza ma anche ottimismo.

Sono i ragazzi, gli studenti di ogni età, perché hanno il potere della creatività e hanno le chiavi per capire il mondo che cambia, per interpretare le cose che accadono. Mentre accadono.

Sono operatori del sociale, della cultura e dello sport che a vario titolo forniscono servizi di assistenza scolastica e/o servizi educativi aggiuntivi e/o di alternanza tra scuola, sport ed attività culturali.
Sono i rappresentanti delle associazioni di categoria che potranno fornire una visione sulle competenze e abilità oggi richiese dal mondo del lavoro e come la scuola può uniformarsi con proposte formative in alternativa a quelle proposte. Le forme dell’alternanza scuola-lavoro.
Sono le imprese che potranno indicarci quali sono le competenze e capacità che i giovani devono possedere, affinché possano essere inseriti in un contesto lavorativo al passo con il mercato in continua evoluzione.
Siamo tutti noi, quando proviamo a ragionare assieme, orientati da una visione comune, senza pregiudizi, senza luoghi comuni, false credenze e senza pessimismi.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Potete prenotare attraverso un post, indicando il numero del tavolo e il relativo tema. Saranno accolte max 8 persone ad ogni tavolo con l’obiettivo di poter realizzare un lavoro efficace. CLICCA QUI
Nella scuola che vorrei…….si racconterà a più voci una scuola che vuole essere migliore!
Condividete e partecipate alla discussione.

CIMITERO: accordo per il vecchio ma non per il nuovo

Questa mattina è stato firmato un accordo di transazione tra la società Nuova Ipogeo, che gestisce il cimitero comunale, ed il segretario generale del Comune. Si tratta di un accordo tra le due parti che va a sanare, con 2 milioni di euro che il Comune dovrà versare al privato, una serie di questioni negli anni non erano state definite dalla convenzione iniziale e che andavano a costituire un cumulo di piccole spese che, sommate, andavano a pesare sul bilancio generale del Comune e sul Pef della società privata. Un milione sarà preso dalla Cassa depositi e prestiti, mentre la restante parte graverà sul bilancio comunale.

Tutto questo lasciando completamente all’oscuro le Commissioni che si occupano di studiare, vagliare e votare le decisioni più importanti del Comune e che sono composte da tutti i rappresentanti: maggioranza ed opposizione.

“Il lavoro delle commissioni da questa amministrazione viene ormai letteralmente bypassato – sottolinea Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico – Non si tratta però soltanto di un atteggiamento irrispettoso nei confronti di un organo comunale composto dai rappresentanti dei cittadini, ma anche di un comportamento molto discutibile dal punto di vista amministrativo e politico. Non è infatti la prima volta che accade una cosa del genere: sempre più spesso, a causa della scarsa coesione politica della maggioranza, si genera un immobilismo molto difficile da superare. Per mesi le commissioni, quando vengono convocate, parlano di tematiche minori e vengono lasciate le decisioni più importanti e significative per la città alle scelte dirigenziali. La questione andava invece trattata in commissione, se non meglio in una seduta congiunta di Sanità e Bilancio, vista la trasversalità dell’argomento”.
“L’aspetto positivo della firma di oggi è comunque quello di vedere soddisfatta una richiesta, quella di sanare gli incompiuti della convenzione, che noi chiediamo da tempo. Per esempio – spiega Zuliani – per quanto riguarda le utenze di acqua ed energia elettrica nell’accordo bonario si precisano alcuni elementi interessanti: il Comune di Latina non ha adempiuto ai propri obblighi in maniera integrale, in particolare riguardo alla sezione degli impianti mai messi a norma dall’amministrazione, ed alla costruzione di un pozzo e di un nuovo impianto di irrigazione che il gestore è stato costretto ad attivare vista l’inadempienza dell’amministrazione. Costi che il privato ha pagato di tasca propria e che verranno imputati al Comune. Dal documento la concessionaria si fa anche carico, pur non essendo tenuta a questo, di determinare le attività della camera mortuaria e della camera autoptica mai definite dal Comune. Dobbiamo quindi ribadire che l’attendismo di questa amministrazione ed il rimpallo da un dirigente all’altro rispetto alle competenze, hanno generato costi maggiori”.

“Nel lontano luglio 2012 il Segretario Comunale Russo produceva una nota relativa alla proposta di delibera redatta dal RUP Le Donne avente per oggetto l’approvazione del progetto di ampliamento del cimitero – afferma Fioravante -. Dopo due anni e mezzo il progetto non è stato ancora approvato e continuano ad essere utilizzati i loculi provvisori. Questo ritardo nell’approvazione del progetto, da parte del Comune di Latina, ha causato un danno all’impresa appaltatrice dei lavori di ampliamento del cimitero. Quindi, a causa della negligenza della politica locale, l’impresa all’interno di una transazione rinuncia a circa un milione di euro per oneri relativi alla ritardata approvazione del progetto ma richiede comunque un pagamento equivalente a circa due milioni di euro per i lavori non iniziati. Una mancanza, quella da parte del comune di Latina, che andrà a gravare sulle casse dei cittadini e, soprattutto, non presente nelle commissioni preposte a studiare le carte”.

La PAURA di un Consiglio richiesto dal PD

La maggioranza ed il sindaco di questa città non intendono venire in Consiglio martedi 18 novembre: così hanno dichiarato.
Non vogliono farsi dettare l’agenda dal PD.

Essere presenti in Consiglio quando un terzo dei cittadini della città lo chiede è un DOVERE, è rispondere ad un’istanza di DEMOCRAZIA.
La scelta di non esserci e far andare deserta l’adunanza è uno schiaffo ai cittadini che chiedono ragione e motivo non solo delle DIMISSIONI ma anche della revoca ormai sopravvenuta.

Dettare l’agenda, come l’avete definita, non è questione di orgoglio, è una questione di urgenza, di vera necessità. Il puntiglio politico di convocare VOI un consiglio nasconde una immensa debolezza e i cittadini lo sanno.

La città aspetta.

La città aspetta da troppo tempo che vengano affrontate questioni scottanti e onerose, dal costo di milioni di euro, nodi che andavano sciolti nel 2011 appena insediati e che ancora aspettano di essere affrontati.
Ma chi torna sui propri passi e non esce dal guado vuole portarsi dietro tutta la città, come Sansone.

No, sindaco.
Noi non ci stiamo.
Noi saremo in Consiglio martedì 18 novembre 2014.
Come democraticamente stabilito.

Ancora un incidente davanti al Manzoni

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Oggi ancora un incidente. Solo lo scorso anno una ragazza è stata investita. Cosa impedisce al Comune di Latina di mettere in sicurezza la strada? L’amministrazione non può più ignorare la situazione, mettendo a rischio ogni giorno l’incolumità degli studenti e di chi frequenta l’istituto superiore. Aspetta forse che si verifichi un incidente mortale prima di intervenire?”.

IMG_1127Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico ed insegnante presso il liceo davanti al quale è avvenuto l’incidente, esprime tutto il suo sconcerto per l’accaduto. “È inammissibile – dice – che il Comune continui a sottovalutare in modo così irresponsabile la situazione davanti alla scuola: viale Le Corbusier è una strada pericolosissima, classificata a ‘scorrimento veloce’, dove le automobili sfrecciano e non c’è nessun dispositivo di sicurezza che lo impedisca. Sono pronta a fare anche un esposto se non verranno presi al più presto i dovuti provvedimenti”.

La consigliera dem ricorda di aver già fatto più volte richiesta al Comune di installare almeno due attraversamenti pedonali rialzati in prossimità dell’istituto, per costringere in ogni caso le auto a rallentare, ed un semaforo a chiamata. Quest’ultimo dispositivo era peraltro stato promesso dall’amministrazione comunale, nella persona del delegato del sindaco alla Viabilità, Alberto Pansera, che si era impegnato a farlo installare sin dall’inizio dello scorso anno.

“Ad oggi ancora nessun intervento è stato fatto e chi frequenta l’istituto è in costante pericolo. “Un dirigente comunale mi disse – racconta Zuliani – che 20mila euro per un dissuasore di velocità erano troppi e che non sarebbe stato possibile installarlo. Ma io dico che per la sicurezza dei nostri giovani anche 40mila sono pochi. Ed aggiungo anche un altro fatto: tutta la zona circostante all’ingresso della scuola è scarsamente illuminata. Anche la sera i nostri ragazzi sono quindi in costante pericolo, all’uscita dall’orario scolastico pomeridiano, che in alcuni giorni si protrae fino alle 18 circa. La poca luce è infatti, non soltanto un rischio dal punto di vista della strada, ma anche un’attrattiva per potenziali malintenzionati”.

Trasporto scolastico per disabili: non parte perché…

Stenta a partire il servizio di trasporto scolastico per gli alunni portatori di handicap. A fare la domanda per questo servizio al Comune di Latina sono stati in 16 quest’anno, ma sembra che finora siano disponibili le risorse soltanto per 7 di loro.“È una vergogna che in sede di approvazione del bilancio previsionale il consiglio non sia riuscito a trovare una somma così irrisoria per garantire un servizio che è invece necessario e fondamentale per le famiglie che ne hanno fatto richiesta. Ed è anche una questione di civiltà, oltre che di pari opportunità: i ragazzi disabili devono vedere garantito il loro diritto di entrare in classe esattamente come gli altri giovani della loro stessa età ed il Comune deve garantire alle loro famiglie la sicurezza che questo avvenga”.

Zuliani sottolinea anche il ruolo del sindaco Giovanni Di Giorgi in questa
vicenda: “In sede di approvazione di bilancio aveva assunto l’impegno che  avrebbe trovato personalmente il denaro per l’attivazione
completa di questo servizio, eppure non lo sta facendo. Soltanto ora persone di buona volontà in questa amministrazione stanno facendo il possibile perché si trovi una soluzione per questi ragazzi e le loro famiglie. C’è inoltre da evidenziare che una ulteriore responsabilità del sindaco in questo disservizio sta nell’aver tolto, dal febbraio 2013, la competenza del trasporto scolastico per disabili ai Servizi sociali per darla al settore Viabilità, colto però del tutto impreparato a questo cambiamento e tuttora in difficoltà nella gestione del servizio e delle esigenze delle persone che ne debbono usufruire. Solo per fare un esempio: negli anni passati, i mezzi dedicati a tale trasporto erano due e oggi invece uno solo; la Viabilità sta inoltre stilando una graduatoria del tutto inutile, visto che tutti i portatori di handicap, per il nostro Comune, hanno sempre avuto diritto al servizio e non è mai stata necessaria una lista di merito (elemento sottolineato persino in una nota ufficiale del nostro Segretariato sociale). Un terzo elemento di colpa del primo cittadino sta nel fatto che continua ad amministrare in modo insensato le risorse dell’Ente: gli sprechi sono all’ordine del giorno e si erogano fondi per manifestazioni, come non smetterò mai di dire – quella del Festival Internazionale del Circo – che nulla aggiungono al nostro Comune. E che in particolare, stavolta, tolgono ai disabili”.

Zuliani non risparmia neanche la maggioranza in consiglio comunale: “Un emendamento al bilancio avrebbe stanziato la somma necessaria al
funzionamento di questo servizio. Eppure, per mere questioni politiche, di equilibri in maggioranza, di vedute corte, la proposta è stata bocciata e si è
scelto di passare oltre”.