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Consiglio Comunale 28dic2018

REGOLAMENTO SUL CONTROLLO ABC
Ieri Consiglio Comunale. In seconda convocazione (e non è un dettaglio…): è sufficiente un numero inferiore di consiglieri per avere il numero legale. L’amministrazione sceglie la seconda convocazione per non incorrere in una spaccatura – che di fatto c’è ma così non inficia l’approvazione di punti che spaccano LBC. Uno per tutti, il Regolamento del Controllo Analogo dell’Azienda Speciale ABC.

17 i punti all’odg.:

  1. Piano di Azione 2018;
  2. Ricognizione delle Partecipate;
  3. Piano di Emergenza Comunale;
  4. Variazione di Bilancio per lavori strade
  5. Variazione di Bilancio per lavori scuole
  6. Contributi Asili Nido Comunali
  7. Variazione di Bilancio per festeggiamenti Natale 2018
  8. Variazione di Bilancio per passerelle mare e attrezzi giardinieri
  9. Variazione di Bilancio per acquisto autobus e transenne
  10. Variazione di Bilancio per mutuo pista ciclabile
  11. 2 Variazioni di Bilancio per debiti fuori bilancio
  12. Proroga termine esenzione TARI
  13. Convenzione Open Fiber
  14. Regolamento Scuole Infanzia Paritarie
  15. Regolamento Consulta Scuola
  16. Regolamento controllo ABC

Un fatto non irrilevante: alla fine non si discute proprio di ABC perché la maggioranza vota di rimandare la discussione del punto perché assente l’Assessora delle Partecipate per motivi di salute.
Si riaggiorna il Consiglio solo per questo punto al 10 gennaio 2019.

STORIA di due CONSULTE della SCUOLA di Latina.
Il 28 dicembre 2012 il Consiglio Comunale, su proposta del PD, vota all’unanimità la proposta di delibera n.186/2012 che istituiva la Consulta Scuola/Istruzione: doveva seguire un Regolamento per renderla operativa. L’amministrazione Di Giorgi lasciò invece tutto appeso. Consulta istituita ma solo sulla carta. Con la nuova amministrazione che in nome della partecipazione vuole dare un nuovo corso alla storia di Latina, spero che venga data applicazione alla nostra delibera che aveva già istituito la Consulta e che aveva solo bisogno di un Regolamento per iniziare a vivere. In Commissione mi dichiaro soddisfatta del Regolamento e faccio un plauso all’assessore che finalmente conclude un percorso già iniziato ma che s’era fermato alla sola istituzione.

Il 28 dicembre 2018, invece, l’Amministrazione a guida LBC fa finta che quella delibera del 2012 non sia mai esistita e, invece di dare semplicemente seguito ad un atto di Consiglio già approvato, fa finta che non sia mai stato approvato.
In Consiglio viene proposta l’istituzione di una seconda Consulta della Scuola che ora su chiama “Consulta Cittadina della Scuola”.

Ora ne abbiamo formalmente due: una su proposta PD approvata nel 2012, un’altra targata LBC.
Voler ignorare qualcosa non significa che quello non esista.

In un Ente  se un atto di Consiglio delibera qualcosa, non si può ignorarlo o pretendere che si cancelli da sé; o si attua, o si annulla o si revoca con un altro atto emanato dallo stesso organo. Queste sono le regole. Uguali per tutti, anche per LBC.
Visto che LBC non considera alcuna proposta che non abbia il timbro LBC, ora toccherà portare in Consiglio e votare la revoca/annullamento della delibera 186/2012 che istituiva la Consulta della Scuola che aveva una pesante colpa: non essere a firma LBC.
Autorefenziali, degni eredi del Marchese del Grillo.
Il PD ha votato comunque favorevolmente, ma ha fatto notare l’incapacità di riconoscere l’altrui lavoro.

VARIAZIONI per LAVORI di STRADE e SCUOLE
Nella megavariazione di bilancio che impegna circa €5ML per interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di strade e scuole l’amministrazione non inserisce due lavori che il Consiglio Comunale aveva votato all’unanimità: il finanziamento di uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza di via della Rosa e il semaforo a chiamata in Viale Le Corbusier davanti al Manzoni.

Quello che la giunta decide di fare si fa; quello che il Consiglio indica, non si sa se verrà fatto o no.
E invece è esattamente il contrario: il Consiglio dà un indirizzo e la giunta e gli uffici devono eseguire. Una delibera di Consiglio non è un scherzo, né un gioco collettivo, è un atto amministrativo che ha due possibilità: o viene realizzato o viene annullato o revocato da un altro atto dello stesso organo che lo ha emanato. Ma LBC non lo sa e agisce secondo regole di propria fantasia.

Di fatto ci ritroviamo con atti di indirizzo che non verranno mai applicati.
LBC non rispetta e mortifica le decisioni del Consiglio Comunale. Il PD ha votato a favore.

LA CULTURA
Il Natale
Variazione di bilancio di 125mila per finanziare il programma del Natale a Latina: un atto di coraggio da parte di un assessore esperto e competente preso in prestito da un partito (il PD) perché la politica culturale di LBC ha sonoramente fallito. Ecco dove l’assessore ha preso il soldi per il Natale:

-€40mila da spese di ufficio
-€30mila da interessi passivi
-€14mila dall’indennità di della presidenza del consiglio
-€4mila da turismo
-€6mila dal SUAP
-€18mila da registrazione sentenze
+€10mila dalla regione ecco come siamo arrivati a €125mila.

Ci voleva l’assessore Di Francia per avere il coraggio di fare le scelte che LBC pavidamente non riusciva a fare!
Anche qui il PD ha votato favorevolmente.

Il teatro
Ma c’è un altro punto molto rilevante: l’assessore ha sconfessato l’indirizzo di LBC che votò la delibera per affidare il teatro a privati.
Il 12 luglio 2017 LBC con la delibera n.48/2012 (leggi la notizia)
veniva decisa la concessione a terzi della sala del teatro mediante evidenza pubblica, con affidamento al vincitore del bando per tre anni, con un contributo da parte del Comune di 100mila euro, per la realizzazione di 40 spettacoli annui. Nel corso della stagione il Comune si sarebbe riservato lo spazio per venti eventi.
Il PD votò contro.
Ora se ne sono accorti anche loro, forse… e dalle parole dell’assessore alla cultura capiamo che non se ne farà più niente.
Ma chi comanda? Dovrebbe comandare il Consiglio Comunale…
Di fatto, una delibera di indirizzo c’è, ma sarà con tutta probabilità inapplicata e LBC fa ancora finta di niente.

ACQUISTO di DUE autobus nuovi
A pochi mesi dall’affidamento del servizio trasporti al nuovo gestore, il Comune delibera l’acquisto di due nuovi autobus per un importo di oltre €800mila.

Questa delibera è molto strana: il servizio TPL è eseguito con mezzi messi a disposizione del gestore. In sede di gara era previsto che CSC prendesse in carico 5 mezzi, i più recenti, da utilizzare nel servizio. Non è indicato, né si capisce perché il Comune debba acquistare questi mezzi e a chi li dovrà consegnare e in base a quali accordi contrattuali.
Perché viene disatteso l’art.12 del capitolato che espressamente dice che “l’affidataria potrà utilizzare la parte degli autobus costituenti la flotta di proprietà dell’ente con oneri e costi a totale carico dell’affidataria“, “l’affidataria dovrà disporre materialmente di tutti i mezzi necessari, Compresi quelli da utilizzare per le eventuali sostituzioni, entro la data di inizio del servizio, Pena la revoca dell’affidamento dello stesso.
La CSC ha offerto 271.000 km in più rispetto al finanziamento regionale che devono coprire anche altre linee: perché non viene utilizzato questo chilometraggio in più per coprire questa nuova linea?
Perché dobbiamo spendere questi soldi da bilancio? Cui prodest?
Il PD ha votato contro.

Il PD ha votato favorevolmente 8 delibere su 16: sappiamo riconoscere le proposte che fanno il bene della città, ma non perdiamo la lucidità quando si tratta di eccepire su scelte sbagliate o rilevare modalità discutibili se non addirittura meschine.

Il PD è all’opposizione e continuerà a svolgere la sua funzione di controllo e indirizzo che i cittadini ci hanno affidato.

NON LASCIAMO SOLA LA SCUOLA

schermata-2018-12-21-alle-11-38-03L’attentato all’Istituto Rosselli di Aprilia apre uno squarcio su una realtà che pensavamo esente da rischi: li violenza di massa sui nostri figli. Le immagini delle scuole degli stati uniti vengono improvvisamente richiamate dai fatti della scuola di Aprilia.

Esprimo la mia solidarietà alla Dirigente Scolastica dell’Istituto che si deve far carico di una riflessione profonda e di misure che contemplino anche evenienze di questo genere.

Di fatto, se avessimo una legge che consente di acquistare armi come in USA, ci troveremmo oggi di fronte ad una vera e propria strage.
Il Ministro Salvini spinga meno l’acceleratore per fomentare la paura, non solo perché i dati delle questure danno numeri diversi rispetto ai crimini, ma anche perché il problema di ragazzi che mettono su da soli un attentato con tanto di divisa, bombe costruite magari grazie a video su youtube, e poi si mettono a piangere, rivelano invece un’altra cosa: la pericolosità della fragilità.

I ragazzi sono persone in formazione. Lo ripeto: in formazione.
La scuola, che prende un cucciolo di uomo da quando ha 3 anni e lo lascia dopo 16 anni, gioca un ruolo importantissimo e in troppi casi è l’unica agenzia formativa.

Troppa responsabilità.

La famiglia è in profonda crisi (da zero a sei anni di forma il “copione” di vita che verrà poi solo attuato nei successivi anni); sempre più di frequente le famiglie si pongono in opposizione alla scuola come se dovessero “difendere” il figlio dalle “ingiustizie e dalle difficoltà” della vita.
Le società sportive spesso incentivano la competizione e la selettività, anche sotto spinta delle famiglie. L’organizzazione sociale e politica non riesce a tradurre in sistema ciò che la scuola va insegnando: la solidarietà, la cooperazione, l’integrazione, il merito, la fatica e il tempo per ottenere risultati. Tutto si deve avere subito, possibilmente prima di pagarlo. Una bugia che applicata in tutti i campi genera frustrazione e violenza.

Ecco allora, che la scuola rimane l’unica speranza per intervenire sulla formazione dei cittadini. Non entro nel merito della miriade di attività e progetti che realizzano le scuole, più o meno efficaci (qui le scuole devono mettere mano ai dati e capire l’efficacia dei propri interventi).

Prendo atto che la comunità scolastica ha un osservatorio e un raggio di azione privilegiato perché il 100% dei cittadini (per fascia d’età) passa per la scuola, nessuno escluso: bambini, genitori, nonni, associazioni, lavoratori del settore.
Se la scuola è un luogo dove si vive quello che si insegna, se la scuola è coerente con la propria mission, se l’umanità alimenta i rapporti interpersonali di tutte le componenti di una scuola essendo capace di superare i limiti formali, questa diventa come una famiglia, una vera comunità, una seconda “casa“.
Lo dico perché lo vivo in prima persona nella mia scuola e so che molte scuole sono così.
Solo questo potrà sviluppare anticorpi utili per costruire una società migliore.

Ma da sola la scuola, anche se la migliore, non può tutto.
Solo il raccordo con le altre agenzie formative (famiglia, sport, parrocchia, associazioni…) e la coerenza dei valori applicati e concretizzati in ambito politico e sociale ci garantiranno una copertura e una sicurezza al 100%

NON LASCIAMO SOLA LA SCUOLA.

Dimensionamento: la politica fallisce ancora.

Il caso dell’accorpamento del classico e del Vittorio Veneto votato e deciso in provincia non può passare inosservato in un momento storico in cui la partecipazione dei cittadini non è da intendersi come un atto di cedimento verso il populismo, ma come un momento indispensabile per creare coesione sociale e prevenire i conflitti.

Se la politica non comprende che le decisioni che coinvolgono i cittadini devono essere prese avviando processi di partecipazione, allora non abbiamo capito niente né di politica né di società.

In questo caso specifico, la prudenza è d’obbligo: quando le decisioni investono comunità intere, bisogna dare tempo alle parti di recepire e di vagliare nuove opzioni. L’accorpamento Classico-Vittorio Veneto/Salvemini è percepita come una “fusione a freddo” tra due istituti di orientamenti professionali e pedagogici completamente diversi tanto che sono istituiti con due DPR diversi. Inoltre, il classico ha un titolare dirigente, mentre il Vittorio Veneto/Salvemini è in reggenza.

Le parti che compongono una comunità scolastica sono molteplici: studenti famiglie, docenti e personale ATA che, seppur rappresentati in consiglio d’istituto, hanno bisogno di conoscere scopo, modalità e tempi di un cambiamento così importante, in sostanza necessitano di avere un piano di transizione quando si parla di rivoluzione. Perché essere definitivi invece che prospettare un periodo di due anni per capire le prospettive di ognuno? Perché, soprattutto, ragionare sul dimensionamento scolastico sempre a ridosso della scadenza?

Se la politica riconosce il valore della partecipazione e intende ascoltare invece che imporre, in casi che coinvolgono forti cambiamenti come questo dovrebbe operare con maggior prudenza e coinvolgere tutte le parti in un percorso di ascolto e di condivisione delle decisioni. Solo così si prevengono i conflitti che oggi e sempre vediamo in queste occasioni.

Pensiamo piuttosto a costruire un progetto di lunga visione per la riorganizzazione della formazione sul nostro territorio invece di ragionare di anno in anno e sempre su pressione di uno o dell’altro istituto. Perché non indire gli Stati Generali della Scuola della nostra provincia e costruire per il futuro un’offerta formativa che si possa distinguere per l’eccellenza e la sua aderenza alla vocazione di questo territorio?

Mi pare che la forza della protesta abbia decretato il fallimento della politica anche in questo frangente.

Al Karama. Tutto fermo: amministrazione incapace.

schermata-2018-10-29-alle-10-42-22 Dopo oltre un anno dalla commissione trasparenza in cui convocai i 4 servizi coinvolti dalla questione Al Karama (Lavori Pubblici, Servizi Sociali, Patrimonio e Anagrafe) ancora nulla è stato fatto rispetto ad un tema che LBC dichiarava prioritario.

Perché un conto è quando hai a che fare con carte e adempimenti, altro è quando ci sono di mezzo persone e soprattutto bambini: l’immobilismo su questo fronte non ha giustificazioni e mi porta ad affermare che se non si è capaci di fare le cose, è meglio lasciarle fare agli altri.

Il sito, su cui insistono le casupole di Al Karama in cui vivono persone e bambini, è terribile: spesso una fogna a cielo aperto, presenza di amianto e topi che scorrazzano.

Il terreno è di proprietà della Regione e il documento che consente al Comune di Latina l’utilizzo è scaduto da oltre un anno. L’impegno dell’amministrazione al termine della commissione del settembre 2017 era di andare in Regione e prolungare la convenzione per l’uso dell’area per avere le carte in regola per proseguire con tutte le operazioni necessarie.

Neanche questo è stato fatto.

La proposta del PD di costituire una commissione speciale che si occupasse di mettere in fila le numerose questioni e garantire tempi certi per portare risolvere la questione definitivamente, non fu accolta da LBC che motivò dicendo che era stato attivato un tavolo tra i vari servizi per ordinare il tutto con a capo la Segretaria Generale. Come dire: ci stiamo pensando noi, sappiamo come fare.

Risultano solo due incontri fatti a maggio 2017 con la Segreteria Generale e i servizi Servizi Sociali e Lavori pubblici, non verbalizzati e ai quali non è stato mai dato seguito.

La soluzione? Va sbloccata la situazione di stallo dell’ultimazione dei lavori per la costruzione di moduli abitativi già finanziati; va liberata e bonificata l’attuale area occupata dalle persone, trasferendo, nell’area adiacente sempre di proprietà della regione, i residenti che ne hanno diritto.

Nel frattempo la piattaforma di cemento con tutte le infrastrutture per le utenze già pronte per i moduli abitativi è diventata una discarica a cielo aperto per materiale edilizio lì versato in modo illegale.

Degrado chiama degrado e illegalità.

schermata-2018-10-29-alle-10-41-46Ci sono residenti di Al Karama in regola, con un regolare contratto di lavoro e altri non in regola e noti delinquenti.  I regolari abbiamo il dovere di tutelarli, soprattutto le famiglie con bambini. Questo distinguo verrebbe finalmente attuato con la sistemazione in moduli abitativi dignitosi dei regolari, mentre chi delinque va allontanato soprattutto dai bambini che oggi, purtroppo, rischiano di “frequentare”, loro malgrado, una scuola di delinquenza.

Oneri e onori per chi governa: LBC e l’amministrazione sono oggi responsabili di questa promessa non mantenuta e dei no detti alla minoranza PD che fece la sua proposta.

Un prezzo altissimo per l’umanità coinvolta.

 

UNA MOZIONE per la TRASPARENZA

schermata-2018-10-23-alle-07-27-28Non avrei mai immaginato che con un’amministrazione che aveva la parola TRASPARENZA nel DNA del proprio programma avrei trovato così tanta difficoltà nell’esercizio della mia azione amministrativa proprio su questo elemento.

Eppure la legge e la cultura dei social hanno imposto un sempre crescente livello di trasparenza e accesso a questioni e documenti che riguardano la vita di tutti noi.

Trovo scandaloso ed insopportabile che questioni di grande importanza per la vita della città non siano immediatamente accessibili a chi ha il dovere di controllarne l’iter e rettificarne l’andamento.schermata-2018-10-23-alle-07-27-40

Non è possibile che il Consiglio Comunale, organo preposto al controllo e indirizzo, non sappia cosa accade negli uffici rispetto a problemi che ricadono pesantemente sui cittadini.

Un esempio per tutti la questione di ABC: se non ci fosse stato l’accesso agli atti di due consiglieri di opposizione per avere la relazione semestrale di Cappucci che ha fatto emergere pesanti criticità sull’andamento dell’Azienda Speciale, tutto sarebbe passato in sordina lasciando credere a città e consiglieri che tutto andava bene.

E invece non va bene proprio niente.

E allora?

La proposta che facciamo a tutto il Consiglio è di dotare i consiglieri di un accesso dedicato al protocollo dell’ente per conoscere in tempo reale le vicende che riguardano la città ed esercitare così un maggior controllo a garanzia di tutti.

Si può fare e lo dice il T.A.R. Sardegna n. 29/2007 e n. 1782/2004 affermando che «deve essere accolta la richiesta dei consiglieri comunali di prendere visione del protocollo generale [...] senza alcuna esclusione di oggetti e notizie riservate e di materie coperte da segreto, posto che i Consiglieri comunali sono comunque tenuti al segreto, ai sensi dell’art. 43, comma 2, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267’

Non solo.

Anche il Ministero dell’Interno si è espresso in termini favorevoli all’accesso rilevando, in particolare, che:

«Superando le precedenti decisioni contrarie, fatta salva la necessità di non aggravare la funzionalità amministrativa dell’Ente con richieste emulative, la giurisprudenza (cfr. TAR Sardegna n. 29/2007 e n. 1782/2004, TAR Lombardia, Brescia, n. 362/2005, TAR Campania, Salerno, n. 26/2005), è, infatti, oggi orientata nel ritenere illegittimo il diniego opposto dall’amministrazione di prendere visione del protocollo generale e di quello riservato del Sindaco, comprensivo sia della posta in arrivo che di quella in uscita. [...] Pertanto, si ritiene che la previa visione dei vari protocolli [...] sia necessaria per poter individuare gli estremi degli atti sui quali si andrà ad esercitare l’accesso vero e proprio».

E l’Albo Pretorio? Attualmente alcuni atti sono privi di documento allegato: (un esempio per tutti) non è presente in albo pretorio nella parte storica delle determine dirigenziali la determina n. 1563/2016 riguardante una importante determina della piscina comunale, che figura nell’ elenco come titolo ma non è presente come documento. Tra l’altro, non sono presenti nella parte storica i permessi a costruire (oscurati dopo 15 giorni), come anche non sono direttamente accessibili atti amministrativi risalenti al periodo anteriore a cinque anni dalla data della loro pubblicazione… e in un ente con storie amministrative di decenni è davvero ridicolo toglierli dall’accesso pubblico.

E allora? Si è costretti a fare accesso agli atti alterando così il regolare svolgimento dell’attività degli uffici, come più volte lamentato dal Sindaco e dal SG, occupando il tempo del personale già ridotto all’osso che è obbligato ad aprire un procedimento amministrativo assolutamente inutile se avessimo accesso diretto ai documenti in possesso dell’ente come la legge prevede.

Siamo ancora in assenza di un Regolamento di accesso agli atti per i Consiglieri Comunali che, secondo gli obiettivi del DUP, era previsto entro il mese di giugno 2018.

Insomma, dopo due anni e mezzo di governo della città è arrivata l’ora di dimostrare per davvero che la Trasparenza non era solo uno slogan elettorale.

Ecco il testo della mozione.

 

aggiornamento 18apr2018

Molte cose sono successe in queste ultime settimane.

ELEZIONI PROVINCIALI e mie DIMISSIONI da Presidente

A seguito della mia firma a sostegno della candidatura di Coletta a Presidente della Provincia (il 29 aprile si rinnova la carica di Presidente), ho presentato le mie dimissioni da Presidente della Commissione Trasparenza.

Qui trovi i dettagli in una mia dichiarazione esplicativa https://www.facebook.com/nicoletta.zuliani/posts/10214231395271889

e un’intervista video che mi ha fatto Ivan Eotvos https://www.facebook.com/nicoletta.zuliani/posts/10214247432512810 .

CONSIGLIO COMUNALE del 17apr2018

Ieri c’è stato Consiglio Comunale con all’odg diversi Regolamenti e una mia proposta sugli spazi acqua comunali della piscina che il comune non utilizza (spazi destinati alle fasce più deboli).

Qui i dettagli che la giornalista Rita Cammarone ha ben documentato. Molte cose sono successe in queste ultime settimane. https://www.latinacorriere.it/2018/04/17/latina-zuliani-le-categorie-fragili-ottiene-lunanimita-dei-presenti/

SCUOLA FORMAZIONE POLITICA

Sono stata contattata dai vertici della Lega di Latina per un convegno di formazione rivolto ai giovani (e non) della Lega in qualità di relatrice.

Il tema sarà il Populismo.

Ci sarà anche un esponente storico della destra di Latina, Cesare Bruni. Io rappresento, evidentemente, l’altra parte politica.

PD a Latina

Il partito comunale si sta organizzando per la metà di maggio con un incontro aperto a tutti dove portiamo all’attenzione temi su cui vogliamo offrire a LBC un contributo concreto. Siamo consapevoli e vogliamo costituire un fronte comune alla crescente destra. Vogliamo poter dimostrare che Latina può essere governata da una forza alternativa alla destra e lo possiamo fare solo facendo fronte comune con le altre forze in campo alternative alla destra.

Un abbraccio.

Nicoletta.

AGGIORNAMENTO Consiglio Comunale 8 marzo 2018

AGGIORNAMENTO Consiglio Comunale 8 marzo 2018

(e linkato volendo approfondire):

1- PEF immondizia: il piano economico finanziario dei rifiuti che rappresenta il costo complessivo che determina le bollette, contiene criticità che l’assessore ha pensato bene di non evidenziare. Io gliele ho elencate carte e numeri alla mano. Ho espresso il mio voto contrario.

(Guarda il mio intervento dal minuto 37:56 in poi)

2- DUP (documento di indirizzo e operativo): si è rivelato un libro dei sogni con l’80% non fatto di quanto programmato. Perché scrivono 100 cose se poi ne fanno 20? Il mio voto è stato contrario. (Guarda il mio intervento)

3- Personale: i migliori funzionari se ne vanno dal nostro comune perché non sono valorizzati (o forse solo alcuni) e sono trascurati. Il personale è invece la parte più importante di tutta la macchina amministrativa. Questo articolo sintetizza bene il problema che ho sollevato.

4- E’ stato accolto il mio emendamento al bilancio di €10mila per la realizzazione delle LatinaJazzClinics, un’occasione per lanciare Latina a livello nazionale per la didattica musicale all’insegna dell’inclusione e della pace. (Leggi di cosa si tratta)

Nicoletta Zuliani

Consiglio Comunale 1 marzo 2018

Oggi in Consiglio approvate le nostre due mozioni:

  1. Mercato Q4
  2. Semaforo a chiamata Viale Le Corbusier
E’ stato approvato anche:
  1. il Regolamento per l’Accesso Documentale, Civico e Generalizzato,
  2. il Regolamento del Sito web e social del Comune (per questo ho votato contro perché scritto malissimo, pieno di refusi, ripetizioni e nonostante avessi chiesto di modificare diverse parti, aggiustarlo e riportarlo in votazione nel prossimo consiglio, hanno voluto per forza andare avanti) Ascolta il mio intervento in Consiglio.
  3. il Regolamento del Forum dei Giovani
  4. una Mozione sul ristoro per i residenti limitrofi alla discarica di Borgo Montello
Domani c’è la chiusura della campagna elettorale e con noi ci sarà Nicola Zingaretti!! Viale Italia ore 18:00 (in caso di pioggia andremo al Teatro Moderno).
Nicoletta

Bilancio 2018 e Trasparenza su Recall

Piccolo aggiornamento: queste sono settimane molto intense per i consiglieri comunali.
Nei documenti del bilancio di previsione sono contenuti decine di documenti posti al nostro vaglio per esprimere poi il voto tra qualche giorno. Commissioni e analisi si avvicendano e immagina il tempo e lo studio che ci vuole.
Se volete visionarne qualcuno puoi cliccare su questo link dove ho trasferito tutti i file.

In Commissione Trasparenza ieri abbiamo analizzato la questione della Recall, l’impianto che sta ottenendo i permessi necessari per essere costruito e operare nella zona di Latina Scalo. Ecco un resoconto della seduta.

I 3 vicesegretari, e la «regola» del riesame e riapprovazione dei verbali di giunta

Le scelte che l’amministrazione Coletta fa su indicazione della Segretaria Generale appaiono sempre un po’ inquietanti e destano dubbi di legittimità: l’abbiamo già sperimentato con l’Azienda Speciale ABC.

Voglio evidenziare due scelte a mio avviso discutibili:

  1. la scelta di individuare ben 3 vicesegretari in sostituzione della Segretaria Generale
  2. la delibera di riesame e riapprovazione dei 111 verbali di Giunta da gennaio a marzo 2017, in un’unica soluzione.

Potrebbero suonare temi poco comprensibili e lontani dalle vicende e dai problemi che i cittadini vivono, invece sono una sirena assordante di possibile superamento del limite di decenza giuridico-amministrativa.

I 3 vicesegretari

Che importa ai cittadini se vengono nominati uno o tre vicesegretari generali?
Ebbene, tre potrebbero costare più di uno, ovvero €12mila annui, stando al Piano Valutazione Dirigenti 2018.

La precedente vicesegretaria, che piaccia o no, era vincitrice di concorso pubblico (quindi non discrezionalmente scelta) e le veniva assegnato ad interim senza costo aggiuntivo, la responsabilità di un settore. Attualmente è in comando per 6 mesi in altro comune.

I nuovi tre sono scelti dal sindaco e la posizione di temporaneità di due di loro (uno è in proroga su una posizione che da poco è stata messa a concorso e l’altra in comando, quindi non di ruolo a Latina pur avendo tutti i requisiti essendo Segretaria Generale nel comune di provenienza) non garantisce che non venga gestita come subalternità a svantaggio della terzietà che la funzione di SG dovrebbe comportare.

La scelta di un vice segretario generale dirigente entrato per concorso pubblico è in questo senso a maggiore garanzia.

La segretaria generale percepisce una cospicua indennità aggiuntiva da direttore generale (per un totale di oltre 130mila/anno) dimostrando, quindi di sentire l’esigenza di prevedere questa figura non obbligatoria e di essere in grado di esercitarla conciliandola con il suo ruolo di Segretario Generale. Invece, però, alleggerisce la funzione da segretario prevedendo la possibilità che in consiglio la sua funzione possa essere assolta addirittura da un consigliere e nominando ben tre vice segretari.

Temo che qualcosa non torni e… soprattutto ho la certezza che tutto ciò non aiuti al buon nome del ruolo del segretario comunale.

La «regola» del riesame e riapprovazione dei verbali di giunta
A pag.22 del Piano Anticorruzione del Comune di Latina approvato in Giunta il 29 gennaio scorso dice: “Le deliberazioni, dopo la pubblicazione, vengono riesaminata dalla Giunta mediante riapprovazione del verbale delle sedute precedenti con cadenza periodica”.
Questa dicitura compare nel capitolo Formazione delle Delibere di Giunta e di Consiglio Comunale.

la retroattività
Questa «regola» che la giunta si è data ha portato a riesaminare e riapprovare ben 111 delibere di giunta dei primi tre mesi dell’anno 2017.
Intanto la legge non prevede retroattività per gli atti amministrativi, e questa misura è inserita nel Piano Anticorruzione del 2018. Pur ammettendo la legittimità di questa disposizione, non può che applicarsi per il futuro, «nullum crimen sine lege». Gli atti non sono mai retroattivi. E poi, perché la revisione e la riapprovazione proprio dal gennaio 2017 e non dall’insediamento di sei mesi prima?

Quali sono le motivazioni che portano al riesame?
Il pericolo è che si vogliano modificare cose scomode fatte nel passato facendole passare come un semplice controllo…
Qual è la necessità di ritornare sui propri passi? La Segretaria Generale c’era o non c’era durante le sedute di Giunta validando le decisioni prese? Il controllore controlla se stesso?
Questo significherebbe che, dopo essere approvate, una volta ed essere state pubblicate, dopo aver prodotto il loro effetto economico e/o giuridico, le delibere possono essere a distanza di un anno riesaminate e i verbali riapprovati, quindi messe in discussione proprio da chi ne aveva ratificato la validità!
Un caso di schizofrenia amministrativa.

Riapprovazione o reinterpretazione degli atti
La legge dice che un’amministrazione non può modificare o integrare col fine, ad esempio, di interpretare meglio o diversamente, ciò che un proprio atto precedentemente emanato ha già stabilito perché l’integrazione costituisce un’interpretazione non fedele, non potendo avere l’atto successivo efficacia ex tunc (Cons.St. sez V 27 sett. 1990). In sostanza, se si vuole integrare un proprio precedente atto amministrativo riesaminandolo e riapprovandolo diversamente da come era stato approvato precedentemente, si fa un falso.

Ad avvalorare la tesi che non possono essere riapprovati atti di sedute precedenti c’è anche il Consiglio di Stato sezione IV con la sentenza numero 6876 del 15 settembre 2010. Sostanzialmente se un provvedimento amministrativo deve essere riesaminato e riapprovato si presuppone che si vogliano valutare dei nuovi elementi e questo obbliga ad una nuova istruttoria e quindi a dar vita ad un provvedimento diverso dal precedente suscettibile quindi di autonoma impugnazione.

Qui poi si pone l’altro problema: e l’atto di prima non vale più?
Insomma, non si può modificare un atto amministrativo in alcuna parte del proprio iter, anche perché potrebbe cambiare «l’assetto degli interessi» come ad esempio, i membri della giunta che figurano in quel determinato atto.

Se anche fosse una semplice riapprovazione dei verbali (non ci è dato sapere perché nulla era allegato) solo i presenti al primo verbale potrebbero provvedere, e invece anche chi non era presente a quella seduta riapprova.
Se si volesse modificare una virgola di un atto di Giunta in cui erano presenti Buttarelli e Costanzo, questo configurerebbe un vero e proprio falso in atti pubblici!
E sarebbe un reato penale.

In nessuna parte nella delibera viene citata la legge che autorizzerebbe questa pratica alquanto dubbia, né compaiono in allegato i verbali così come “riapprovati”.

Ma se non sono stati modificati, perché riapprovarli? Evidentemente delle modifiche sono intervenute altrimenti non ci sarebbe stata la necessità di riapprovarli.
Già erano stati approvati, pubblicati e pienamente efficaci!
Come si fa a verificare? Non si sa: i verbali non sono visibili a nessuno.
Pessima prova di trasparenza.

Iniziativa davvero singolare, che comporta potenziali problematiche e conseguenze giuridico-amministrative.