Vi riporto il “senso” del Consiglio Comunale dell’8 novembre scorso.
So che la brevità è apprezzata e che permette di leggere le cose fino in fondo. Farò del mio meglio.
Università-facoltà di medicina
La richiesta di convocazione del Consiglio è stata fatta da noi del PD per discutere il punto della facoltà di medicina a Latina. A settembre è stato un argomento caldissimo, con mille dichiarazioni su tutti i giornali, ma i tempi imposti dalle regole hanno permesso una discussione del tema solo a novembre, quando l’argomento era ormai consumato ed esaurito.
Ovviamente tutto il Consiglio vuole che la Facoltà di Medicina resti a Latina. Ma in sintesi, quali sono i problemi?
Convivono da qualche tempo in ospedale medici ospedalieri e medici universitari con diversi contratti lavorativi e afferendo a Ministeri diversi, ma soprattutto con modalità di reclutamento diverse (gli ospedalieri con concorso e gli universitari con nomine). I problemi arrivano quando in mancanza di un primario ospedaliero, ed esempio per pensionamento, gli subentra un universitario alterando la connotazione lavorativa dei medici lavoratori di quel reparto che entrano come ospedalieri e si ritrovano a dover ubbidire a logiche universitarie. E’ come ritrovarsi le regole cambiate durante la partita…
Il destino della facoltà di medicina è strettamente legato quindi a quello dell’Ospedale di Latina recentemente declassato da DEA II livello a DEA I livello. Che significa? Con il DEA di II livello si assicurano, le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza, tra cui
- la cardiochirurgia,
- la neurochirurgia,
- la terapia intensiva neonatale,
- la chirurgia vascolare,
- la chirurgia toracica.
In breve, si evita di andare a Roma per le emergenze. La Regione, declassandoci, ci impone di dipendere da Roma, e magari di morire per strada... Nella nostra mozione ponevamo come requisito imprescindibile il ritorno al DEA di II livello.
Portare le cliniche universitarie nel sud pontino decentrandole dal capoluogo di provincia solo per motivi di prestigio senza un criterio di funzionalità sinergica con la rete ospedaliera e nell’ottica del servizio al cittadino, ci pareva un’idea da combattere. Si rischia di separare settori che DEVONO lavorare insieme nello stesso posto.
Sono state portate in Consiglio ben diverse 3 mozioni sul tema Università di medicina, ma per dare forza al sindaco in sede di tavolo di contrattazione con gli interlocutori coinvolti (ASL e Università) abbiamo deciso di lavorare ad una sintesi delle tre mozioni che vedesse il Consiglio compatto su posizioni condivise. Mozione passata all’unanimità con incluso la richiesta di ripristino del DEA di II livello per l’ospedale di Latina e una chiara e netta regolamentazione delle mansioni dei medici ospedalieri e universitari.
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