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Si al Regolamento delle sale giochi, No a regolamento del Cimitero.

Due notizie, una positiva ed una negativa.

Da oggi il Comune di Latina ha il Regolamento per le sale giochi e giochi leciti per il contrasto e la prevenzione del GAP. La mozione nr.1 di questa consiliatura è stata proprio quella a mia prima firma insieme a quelle dei colleghi del PD e, dopo un iter che è durato 8 mesi, abbiamo approvato un regolamento che, siamo coscienti, costituisce solo un primo passo. Con i miei colleghi della provincia stiamo lavorando alacremente per dotare tutti i comuni della provincia di questo regolamento. Ma stiamo facendo molto di più. La prossima settimana si terrà il Consiglio Provinciale in cui verrà istituita su nostra proposta, la Settimana del Buon Gioco contro le ludopatie da tenersi ogni terza settimana di settembre. In questo modo ogni anno si dedicheranno momenti di approfondimento, studio, convegnistica, eventi pubblici per incentivare al buon gioco, quello sociale contro le modalità isolanti delle cosiddette “macchinette”.
Sono quindi molto felice ed orgogliosa per questo passo in avanti.

Purtroppo questa amministrazione non si è dimostrata altrettanto pronta a comprendere l’urgenza e la serietà della proposta di istituire una Commissione Consiliare Temporanea (Commissione Speciale) per studiare e concludere il percorso di definizione del Regolamento di Polizia Mortuaria in un tempo relativamente breve e che scioglierebbe tanti dei nodi che attualmente “soffocano” i nostri cittadini. Tutti conosciamo i problemi che i cittadini hanno rispetto alla questione cimitero: concessioni di 90 anni che vengono ricontrattate e soggette a rinnovo, spese per il mantenimento, servizi carenti perché non presenti nel contratto di project financing, un regolamento attuale parziale, uno risalente al 1938… Una commissione speciale avrebbe garantito un iter dedicato ad una questione molto intricata e che comporta ricadute economiche sui nostri cittadini.

Hanno detto no perché lo faranno con i metodi tradizionali. Ho chiesto loro: “Visto che la definizione e l’approvazione di questo regolamento non è presente nella vostra programmazione triennale degli obiettivi, quando verrà portata a completamento? Nel 2020 con il prossimo DUP? Quali tempi prevedete di impiegare per questo iter?”
Non hanno risposto. Hanno fatto finta che non avessi proprio formulato la domanda…
Devo dedurre che si prenderanno molto tempo per studiare la questione e che ci vorranno almeno 4 anni.

Mi dispiace.

Mio intervento sul Rendiconto di Gestione 2016

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Fare una discussione su consuntivo potrebbe sembrare quasi superfluo perché di fatto dobbiamo prendere atto di ciò che è stato e che non si può modificare. Ebbene, così non è. 

Dobbiamo premettere che di questo consuntivo 2016 è responsabile al 50% il commissario Barbato, e al 50% la presente amministrazione Coletta.

Detto questo voglio dimostrare in questi minuti che mi sono concessi come i numeri risentano fortemente delle scelte che apparentemente possono sembrare distantei da un discorso di bilancio, fatto di numeri, fatto di tecnicismi nei quali non mi addentrerò primo perché non sono un’esperta né sono tenuta d’esserlo, secondo perché quello che a noi politici attiene per funzione sono le scelte fatte a monte.

E ritengo che seppur limitate dai numeri o dalla “coperta corta”, come si suol dire, le scelte sono quelle che caratterizzano e possono sciogliere questioni annose.

PROGRAMMARE

Sappiamo che governare bene implica una attenta programmazione. Per quanto attiene al ruolo che condivido con i miei colleghi di minoranza, a noi sta espletare la funzione di controllo che può avvenire quando si posseggono tutti gli elementi per poter valutare e poi dare indirizzi. Purtroppo devo constatare che gli elementi a disposizione dei consiglieri sono molto carenti. Ci siamo ritrovati a parlare dei DFB solo qualche giorno prima del Consiglio Comunale in cui avremmo dovuto approvare la delibera di riconoscimento del DFB, e questo è meno del minimo sindacale perché è un obbligo di legge.

I contenziosi storici non mancano e le questioni si conoscono già da diversi anni e sicuramente sono state ben studiate, ben citati da tutti in campagna elettorale anche da voi.

Faccio un esempio: registro che non c’è stato alcun tipo di premura nel portare in commissione bilancio questioni come CONDOTTE e il terreno di nostra proprietà che perderemo: quando cadrà dal cielo questa spada di Damocle?

Verrà portata all’attenzione della commissione bilancio quando sarà già caduta.

Il punto è quindi intervenire e avere noi il controllo dei problemi, non farci governare dai problemi.

Un punto che ci affligge come amministrazione sono i DFB. Siamo davvero “fuori con l’accuso” si dice.

Abbiamo accantonato solo €3ML ma ne avremmo dovuti accantonare altrettanto e lo abbiamo fatto come escamotage per effetto dello slittamento di sei mesi delle eventuali notifiche di ingiunzioni che ci in questo modo ci permettono di aspettare il prossimo bilancio: un anno per respirare, ma andremo presto in apnea.

Ora è fondamentale capire quanto di questi contenziosi è in itinere.

In Commissione Bilancio abbiamo ascoltato i Revisori dei Conti a novembre che ci sollecitavano a

  1. esercitare un più attento monitoraggio,
  2. a capire come poter arrivare ad una possibile conciliazione.

Siamo alla fine di maggio ed io non ricordo che abbiamo fatto nessuna commissione bilancio con questo punto all’ordine del giorno nonostante abbia sollecitato più volte in questa direzione.

E come possiamo effettuare il nostro controllo dei problemi? E lo ricordo, che controllare è un obbligo anche dei consiglieri di maggioranza! Voi non siete lì solo per dire quello che i vostri assessori vi dicono di dire: voi siete qui per controllare! Il controllo va esercitato in Consiglio e nelle Commissioni!

I DFB sono sempre originati da un cattivo procedimento amministrativo.

Che significa?

Ritardi nel passare le carte tra uffici, mancanze nella sottoscrizione di contratti, una carente chiarezza nella definizione di quanto le parti pattuiscono all’interno di una obbligazione… Ecco tutto questo genera contenzioso. E ci sono situazioni attuali che a mio avviso non si sta monitorando a sufficienza. 

O per lo meno, noi consiglieri non ne sappiamo nulla.

Risultiamo in ritardo col pagamento delle fatture nei confronti delle imprese creditrici al 31/12/2016? Ebbene abbiamo una cifra complessiva altissima 17 milioni E € 800.000. Questo genera contenzioso e genera DFB.

E qual’è il numero delle imprese creditrici? 381.

Se prendiamo come esempio Pescara l’ammontare complessivo del suo indebitamento nei confronti dei suoi creditori è di 4 milioni mezzo.

L’importo che invece il Comune di Bergamo riporta è risalente al 2013, si vede che nel 2014, 2015 e 2016 non ci sono creditori che aspettano. Fornisce anche una griglia con il nome del creditore la data prevista del pagamento le fatture richieste equivalenti di pagamento. Nel primo trimestre del 2017 addirittura indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti È -1, ovvero pagano un giorno prima della scadenza dei 30 giorni previsti dalla legge.

Il Comune di Pescara di ha come indice di pagamento 49,40.

Quello di Latina è 80.

Da qui si capisce che evidentemente c’è molto da lavorare rispetto ai tempi di pagamento e c’è da chiedersi come mai questi tempi di pagamento per il nostro comune siano così lunghi: probabilmente

  1. non riteniamo di dover pagare
  2. le pattuizioni non erano abbastanza chiare e quindi si aspetta di chiarire, oppure
  3. perché riteniamo che i lavori svolti non siano rispondenti al contratto
  4. noi siamo proprio lenti nel procedimento amministrativo che precede il pagamento delle fatture.

Sappiamo che per quanto riguarda le utenze esiste un ristagno di circa 2500 fatture che in qualche modo ingolfano gli uffici. Un altro problema è determinato dai vari settori del comune che, non sospendendo le fatture che richiedono un approfondimento, di fatto bloccano il pagamento delle fatture con ordine cronologico successivo portando grossi problemi ai nostri fornitori di beni e servizi. Ho avuto modo di accertare in commissione la veridicità delle lamentele che diversi fornitori di servizio lamentano ovvero il ritardo dei pagamenti e che questo ritardo non è dovuto al servizio corrispondente, bensì ad un altro settore che non attivando l’istituto della sospensione di quelle fatture dubbie, di fatto blocca tutte le altre fatture in capo agli altri servizi ma che sono cronologicamente legate ad un unico ordine di flusso.

Nonostante abbia chiesto in commissione bilancio di portare questo punto per chiarire e comprendere come ovviare a questo problema non è mai stato dato seguito a questa mia richiesta.

E questo ritengo sia uno dei modi per controllare e prevenire eventuali contenziosi e quindi debiti fuori bilancio.

Voglio ritornare alla prima ipotesi: noi non riteniamo di dover pagare.

Questa è la causa di diversi contenziosi, di ingiunzioni di pagamento, di debiti fuori bilancio.

Infatti io vorrei sapere a che punto siamo con il rapporto con ATRAL che è il nostro gestore del servizio di trasporti e nei confronti del quale noi abbiamo eccepito rispetto a report che non sono stati inviati all’amministrazione e per il quali l’amministrazione ritiene di non dover corrispondere un pagamento. Sarebbe importante analizzare queste questioni che sono ormai in giro da quasi un anno o no?

Sempre con ATRAL abbiamo aperta la questione dei contratti della proroga: la proroga di ottobre non è stata ancora chiusa giuridicamente con la sottoscrizione di una obbligazione. Secondo voi, è possibile che a distanza di sette mesi ancora non sia stato firmato un contratto? Ma chi lo deve firmare questo contratto? Siamo assolutamente fuori legge. E credete che questo non potrà generare un eventuale contenzioso?

Qui il sindaco occorre che a tutela dell’Ente emetta immediatamente un’ordinanza contendibile ed urgente per sopperire a questa grave mancanza. Si prenda questa responsabilità! Si legga la sentenza del TAR Puglia nr.763/2015. Tra l’altro, secondo la sentenza, gli andrebbe pure concessa la rivalutazione del corrispettivo, o andremo incontro ad un ulteriore contenzioso che nel quale potremmo risultare soccombenti!!!

Ma non è finita qui!

Sappiamo che sarà necessaria un’ulteriore proroga del servizio trasporto pubblico locale. I tempi per la chiusura del bando e l’assegnazione del servizio non ci sono. A chi vogliamo affidare questo servizio in proroga di nuovo? Alla stessa ditta alla quale non abbiamo firmato il contratto? Alla stessa ditta alla quale abbiamo contestato modalità di presentazione dei documenti per il pagamento delle fatture? E chi lo firmerà quel contratto? Il dirigente che aveva invece giustamente scritto dicembre 2017 e che si è trovato modificato il termine temporale dalla giunta a giugno 2017 (data evidentemente impossibile per il raggiungimento di quell’obiettivo) o sarà la giunta che si prenderà la responsabilità della scelta fatta attraverso il Segretario Generale di sua nomina? Chi firmerà quel contratto?

Perché queste sono scelte che hanno ricadute economiche. che noi vogliamo evitare.

Fino ad oggi si è perso molto tempo, sono state fatte scelte sbagliate e che ci costeranno forse nel prossimo bilancio. Potremmo addirittura incorrere nel danno erariale per aver prorogato un servizio evidentemente insoddisfacente pur avendo avuto il tempo e i documenti pronti per espletare nei tempi giusti un regolare bando. Lo voglio ricordare il 28 febbraio tutti i documenti erano a disposizione del Segretario Generale pronti e prossimi per la pubblicazione del bando.

E tutto questo rientra nel discorso nel bilancio perché queste sono scelte economiche, sono scelte le cui ricadute sono economicamente pesanti in termini di ipotetici contenziosi, in termini di costi superiori, in termini di possibile danno erariale.

Un altro triste capitolo è la questione della Latina Ambiente. Mi direte: “ Ma che c’entra ora la LtAmbiente col consuntivo?” C’entra eccome!!!

Con la LtAmbiente abbiamo un contenzioso aperto circa fatturazioni commerciali non pagate per lavori svolti e contestati dall’amministrazione. Ed è esattamente il punto tre di cui sopra.

Ora, la LtAmbiente è stata dichiarata fallita il 4 novembre, quindi per quasi tutto il 2016 è stata la nostra società partecipata al 51% e per questo motivo deve essere presente all’interno dl nostro rendiconto di gestione del 2016. Ecco perché ne parliamo.

Vi ricordate nel consiglio di ottobre quando portai all’attenzione del consiglio la mancata conciliazione debiti crediti con la latina ambiente che a me suonava come una grave mancanza?

Ebbene era scritto a chiare lettere da parte dei revisori dei conti del precedente collegio: dovevamo, ed era un obbligo, conciliare debiti e crediti con la latina ambiente.

Anzi, diceva che era una grave inadempienza. Io parlai di bilancio farlocco: i revisori dicevano che “solo raggiungendo la corrispondenza tra le reciproche posizioni dell’ente e della società partecipata si potrà pervenire ad una rappresentazione univoca della situazione finanziaria. Aggiungono: perdurando tale situazione si rischiano disallineamenti che potrebbero gravare sulle casse dell’Ente;” in parole povere questa mancata operazione di conciliazione della situazione debiti crediti sarebbe potuta costarci molto più di quanto potevamo immaginare.

Ora leggiamo cosa dicono gli attuali Revisori: abbiamo oggi una rappresentazione di un quadro indefinito, incerto e incompleto del nostro bilancio perché manca la parte che noi potremmo dover dare alla partecipata. Fosse anche un solo milione di €.

In sostanza non abbiamo rappresentato in questo consuntivo un quadro unico rispetto alle nostre partecipate, cosa che il principio di correttezza e veridicità impone. E questo non riguarda solo La LtAmbiente! Riguarda anche la Società Terme di Fogliano, il Consorzio Roma-Latina, Acqua Latina…

Ora, con la LtAmbiente abbiamo un rapporto piuttosto “sui generis”: l’abbiamo fatta fallire (la certificazione di alcuni debiti avrebbe a mio avviso scongiurato il fallimento) e lei, nonostante sia fallita produce utili nel suo bilancio e lavora in modo più che soddisfacente, e avrà con tutta probabilità una ulteriore proroga per suo esercizio provvisorio fino a dicembre 2017, il tempo per permettere all’Amministrazione di costituire una diversa ipotesi di gestione e raccolta rifiuti.

Vi ricordate che parlavo di elementi da acquisire per poter valutare e dare indirizzi? Anche qui devo segnalare che, nonostante le mie insistenti richieste al presidente della commissione bilancio di invitare i curatori fallimentari della Latina ambiente ad illustrarci la situazione della partecipata fallita ma attiva e produttiva, la richiesta è stata ancora una volta ignorata e si è dovuto procedere con l’audizione in commissione trasparenza nella quale abbiamo acquisito numerosi elementi precedentemente sconosciuti ai consiglieri.

Intanto questa società vanta crediti nei nostri confronti per  €13ML.

Cosa diciamo alla città? Ovvero, che numeri mettiamo nel bilancio?

L’assessore Capirci ha detto alla città che questi crediti vantati dalla Latina Ambiente sono tutti contestati e che perciò dobbiamo aspettare quello che deciderà il giudice (chissà quando, fra tanto tempo, magari il tempo che ci serve per mettere da parte qualche milione di € allo scopo).

Va fatto questo lavoro di conciliazione, e se non lo vogliamo fare dobbiamo per lo meno mettere una quota più che congrua in bilancio previsionale per accantonarla come dice la legge per far fronte al rischio dell’emersione di “passività latenti”.

Ecco come le scelte di oggi influiscono sui numeri di domani.

 

 

 

TPL: confermata la proroga.

schermata-2017-05-05-alle-18-54-32Era esattamente come dicevo io: a giugno non ci sarà nessun nuovo gestore dei trasporti e ATRAL avrà la proroga del servizio.

Ormai è una certezza e a comunicarla è stato il dirigente Aldo Doria. La “novità” è emersa nella Commissione Trasparenza di oggi in cui si iniziavano ad esaminare i dati relativi alle aree a rischio corruzione del primo settore in esame Attività Produttive e Trasporti.

La proroga è un istituto eccezionale che deroga alla norma che impone un concorso di evidenza pubblica per settori di grandi importi economici e di servizi pubblici che richiedono ingenti capacità di investimento e di gestione. Nella illustrazione del dirigente è emerso come i tempi per affidare il servizio trasporti al nuovo gestore oggi non ci siano  - e io aggiungo, nonostante l’Amministrazione Coletta abbia avuto tempi larghi per mettere a punto un bando di gara dal suo insediamento.  Il bando di gara era praticamente già redatto dal commissario prefettizio e richiedeva solo piccolissime modifiche per inserirvi la clausola del famoso ATO.

L’elemento a mio avviso poco chiaro e che per questo approfondiremo nella prossima seduta di Commissione Trasparenza è che esistono due PEG dei Trasporti: uno datato 18 aprile 2017 che riporta come tempi per l’affidamento del nuovo servizio TPL  dicembre 2017 come redatto dal dirigente Doria, e l’altro, quello approvato in Giunta e datato 20 aprile, che riporta invece il mese di giugno 2017, data che il dirigente in audizione ha dichiarato palesemente impossibile da rispettare. E’ chiaro che la Giunta abbia modificato il termine all’interno del PEG, termine palesemente impossibile da rispettare.

Inviterò l’Assessore ai trasporti Buttarelli a motivare la modifica e a chiarirci la posizione dell’Amministrazione Coletta in merito.

Nella gestione del tema trasporti è evidente la confusione che regna nella maggioranza: questo andare avanti e poi fare passi indietro continui è sintomo di di una visione non chiara che crea disorganizzazione e  che purtroppo genera pasticci ed errori. E gli errori si pagano.

E purtroppo a pagarli sono i cittadini senza però averne alcuna responsabilità…

VERSO UNA NUOVA PROROGA ALL’ATRAL

Nonostante siano stati pubblicati gli atti di gara, non avremo un nuovo gestore del servizio pubblico locale a luglio 2017 e l’Amministrazione lo sa. Avremo invece ancora una proroga all’ATRAL, che continua a ringraziare.

Nonostante tutti i documenti per la gara fossero pronti già dal 27 febbraio, a disposizione del sindaco e della giunta, si è atteso un tempo incomprensibile per approvare la delibera di giunta del 4 aprile scorso con la quale l’esecutivo ha deciso di affidare la nuova gestione del servizio attraverso gara pubblica ad evidenza europea. Da quel momento in poi, anche se si volesse, i tempi tecnici non ci sarebbero.

Questo dannoso temporeggiare ha reso di fatto impossibile rientrare nei termini stabiliti dalla legge, che prevedono fasi ben precise e tempi tecnici non modificabili – a meno che l’Amministrazione non intenda derogare alle disposizioni sui procedimenti di gara, ovvero, ritagliarsi le regole a proprio piacimento. Infatti, dalla pubblicazione del bando di gara, alla quale dobbiamo aggiungere il tempo per la ricezione delle buste cui segue il lavoro della commissione aggiudicatrice che individua il vincitore della gara, dobbiamo aggiungere poi non meno di due mesi prima della stipula del contratto, non un giorno di più, non un giorno di meno.

Non basta dire che sono stati pubblicati gli atti di gara. L’Amministrazione Coletta deve dire chi sarà il gestore dei trasporti a Lugliosarà interessante leggere il Piano Economico di Gestione del servizio trasporti nel quale si esplicitano obiettivi e tempi di realizzazione, documento che aspettiamo di leggere in Commissione.

Perché non ammettere chiaramente e pubblicamente che si dovrà prorogare  ancora all’ATRAL? Certo poi si dovrà motivare anche il perché, visto che sarà già la seconda proroga all’ATRAL  dell’era Coletta.

… e le proroghe non vanno tanto d’accordo con la legge.

Rifiuti: contro ogni regola, ecco le proroghe…

LA NON SCELTA
Ancora un vuoto decisionale caratterizza il Comune di Latina: Coletta, come Di Giorgi, proroga.
All’amministrazione DI GIORGI abbiamo imputato la responsabilità di non aver scelto ed alla fine, con un atto che è costato caro al vecchio sindaco, il 12 maggio 2015 il Consiglio ha votato per la esternalizzazione  del servizio cui poi è seguita la caduta dell’amministrazione ed il Commissariamento del comune di Latina.

L’ANAC BACCHETTA CHI PROROGA

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L’ispezione che ha interessato la Latina Ambiente per un periodo che va dal 2013 al 2016 compreso il periodo commissariale, ha rilevato “ che non è stata attivata per tempo alcuna procedura volta alla soluzione dei problemi della LATINA AMBIENTE e/o alla scelta di un nuovo esecutore del servizio o del socio privato della società. Con la proroga, infatti, si è proceduto ad affidare per ulteriori 18 mesi la gestione dei servizi ambientali in via diretta senza il rispetto delle necessarie procedure ad evidenza pubblica, alla scadenza di una convenzione della durata di ben 18 anni.” Pur riconoscendo le oggettive difficoltà in cui si è venuto a trovare il commissario straordinario, la relazione imputa anche al lui gravi responsabilità. Tanto più si può dire di Coletta e la sua amministrazione che si è insediata con una gara in corso e che si è preso la responsabilità di sospenderlo per prorogare l’esercizio provvisorio di una società che in qualche modo ha contribuito a far fallire.

Allora mi chiedo: per quale motivo l’amministrazione Coletta non fa ricorso all’ANAC per sapere se è corretto e legittimo permettere una ulteriore proroga ad una società fallita in esercizio provvisorio già da cinque mesi? Forse perché sa già che l’ANAC bacchetta chi proroga?

ATTI DI INDIRIZZO CONTRASTANTI
Oggi ci troviamo di fronte ad una sostanziale sovrapposizione di atti di indirizzo che sussistono contemporaneamente: qual’è quello valido ed efficace?
L’Amministrazione Coletta faccia chiarezza!
Il 12 maggio 2015 viene dato un chiaro indirizzo dall’ente nella direzione della esternalizzazione della raccolta e gestione rifiuti: DCC nr.24/2015, tanto che il commissario BARBATO dà seguito a questo atto e predispone il bando di gara.
Con l’insediamento di COLETTA il bando viene sospeso – con nota inviata dal sindaco alla dirigente del servizio ambiente – in attesa di un parere ANAC che neanche sappiamo se mai arriverà in tempo utile per darci la certezza che quel bando fosse davvero fatto male.
Intanto l’amministrazione sovrappone all’indirizzo del maggio 2015 una delibera di consiglio comunale, quella dell’11 novembre 2016, dove (cito dalla delibera)“si rileva che l’attuale bando non corrisponde agli obiettivi programmatici di questa amministrazione sulla gestione dei rifiuti, la loro raccolta e riciclaggio, [quindi] l’ipotesi più idonea è senza dubbio la gestione in-house.

Rimaniamo nel campo delle idee e delle opinioni, non degli atti chiari, tanto che nello stesso documento viene rimandato a tempi successivi il Piano Industriale e la relazione ex articolo 34 (documento che deve motivare il cambio di indirizzo che evidentemente ancora non è efficace). Quindi questa delibera non delibera un bel niente.

Il 24 marzo 2017 (dopo la bacchettata dell’ANAC) con la delibera di giunta nr.97/2017 la Giunta propone di deliberare in consiglio comunale un’altra forma di gestione del servizio rifiuti: l’Azienda Speciale, senza citare la revoca o l’annullamento delle precedenti due delibere di consiglio.
Ricapitolando, oggi abbiamo tre atti: due di questi confusi e pasticciati e che dicono tre cose diverse: il primo l’esternalizzazione (affidamento a società esterna); il secondo la municipalizzata (l’ente gestisce il servizio); il terzo l’Azienda Speciale (l’ente costituisce un’azienda per perseguire uno scopo).
In tutto questo il bando di gara è ancora in piedi.

LATINA AMBIENTE REDIVIVA
schermata-2017-04-06-alle-19-27-22La società per cui l’Amministrazione Coletta – come quella Di Giorgi – non ha voluto certificare la situazione debito-creditoria, oggi è ancora attiva pur essendo fallita dal 7 dicembre 2016. Oggi opera in modalità di esercizio provvisorio con proroga da gennaio fino al 31 marzo, e dal 1 Aprile con proroga fino al 30 giugno.
Ancora proroghe.
La società sta producendo utili (€110mila al mese) da quasi un anno e l’amministrazione Coletta, che ha contribuito a decretarne la morte formale con il fallimento, continua a beneficiarne anche se morta, perché la società continua a raccogliere i rifiuti e li gestisce ancora per noi, fa corsi di formazione e collabora con le scuole per la differenziata.
Secondo l’assessore all’ambiente Lessio ci vuole un’altra proroga, nel frattempo che l’amministrazione cerca di studiare come e in che forma gestire i rifiuti.
Intanto, se avessimo dato corso alla gara a quest’ora avremmo da tempo una nuova società già attiva, con mezzi nuovi, un sistema nuovo, e il comune avrebbe dovuto solo occuparsi di controllare (non di gestire), con notevoli risparmi sulle bollette. Ricordiamolo: più scegliamo di andare avanti a colpi di proroghe con il vecchio sistema, più saremo costretti a continuare a conferire a RIDA con i costi impossibili che ci impone sull’indifferenziata.
In questo l’amministrazione Coletta si sta prendendo la responsabilità di un costo erariale che poteva risparmiare a tutti i cittadini (sarà la Procura della Corte dei Conti a stabilire se ci sarà danno o meno per l’Ente). Si poteva completare la gara, e invece ancora proroghe

Il sogno dell’AZIENDA SPECIALE
L’ultimo sogno di Coletta è un’Azienda Speciale. Nel frattempo ne abbiamo visti altri di sogni che ci hanno fatto perdere tempo prezioso: l’ATO dei trasporti, per esempio, che ci è costato ulteriori proroghe all’ATRAL; l’in-house (l’ipotesi municipalizzata), miseramente affondata con la legge Madia; la partecipazione al consorzio Formia Rifiuti Zero.
Ora abbiamo l’Azienda Speciale che presenta però delle criticità.
Quanto ci costerà una azienda speciale per i rifiuti? Quanto investiamo per i mezzi? Quanto per le spese di personale? Il personale avrà un contratto disciplinato dal Codice dei Contratti Pubblici: quanto ci costerà? Ci sarà bisogno di fare trattative con i sindacati: quanto tempo occorrerà? Quali saranno le modalità operative della raccolta dei rifiuti? Dove verranno allocati i materiali prima del conferimento per le varie destinazioni finali? Come verranno calcolate le bollette? Si farà la tariffa puntuale? Come vengono gestite le varie zone di raccolta della nostra variegata città? (Marina, borghi, alta densità, centro…)
Il piano è un piano complesso che richiederà minimo 9 mesi di tempo per essere definito.
Nel frattempo, chi raccoglie l’immondizia se Latina Ambiente chiude i conti?

Il personale dell’Azienda Speciale.
Una ulteriore criticità si presenta in ordine di gestione del personale.
Un Decreto Legislativo, infatti, il nr.24 del 2012 stabilisce che dal 2013 le aziende speciali sono soggette a patto di stabilità interno, sono soggette al rispetto della disciplina del Codice dei Contratti pubblici nonché delle disposizioni che stabiliscono, a carico degli enti locali, il divieto o la limitazione alle assunzioni di personale. Sono escluse solamente quelle aziende speciali che si gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi, culturali e farmacie.
E non è certo il nostro caso. Come verranno configurati 150 lavoratori, o forse più, all’interno di questo quadro normativo?

Due cose andavano fatte appena insediati: il bando dei trasporti e quello dei rifiuti. Ed è quello che il PD ha più volte affermato sin dall’inizio di questa consiliatura.
Per i trasporti forse capiremo cosa succederà per la fine dell’anno.
Per i rifiuti vedo solo una grande confusione, e a rimetterci sono ancora i cittadini costretti ad aspettare e a pagare.

Aspettando il bando: ATRAL ringrazia.

img_7252È un film già visto: il Commissario prefettizio Nardone prepara il bando per il trasporto pubblico locale e il sindaco Di Giorgi sceglie di prorogare.
Il Commissario Barbato prepara il bando per il trasporto pubblico locale e il sindaco Coletta sceglie di prorogare.
Cambia amministrazione, cambia libro, ma le pagine sono le stesse ed anche il protagonista indiscusso: ATRAL.

Cosa diceva LBC
La campagna elettorale di LBC puntava ai nodi di scambio con il trasporto extraurbano, si parlava di alta frequenza, di aumento delle corse e anche di corsie preferenziali o semafori ad azioni intelligenti. Per le zone a bassa densità si parlava di attuare soluzioni di servizi a chiamata, flessibili, da erogare sulla base delle effettive richiesta proveniente dall’utente. Di un ATO nessuna traccia.
Coletta avrebbe chiesto al Commissario Barbato di “non emettere documenti di gara per il trasporto pubblico lasciando alla nuova amministrazione la scelta del come e con chi operare”. Caso mai l’amministrazione stabilisce i criteri e il capitolato: il sindaco non può scegliere assolutamente chi vince, giusto? Una richiesta che, nei termini con cui sarebbe stata fatta, direi quanto meno azzardata.

Per LBC meglio l’ATO che il bando
Il bando per il TPL è sostanzialmente pronto ed approvato dal dirigente sin dal 2015, molto prima dell’insediamento di Coletta, e nelle more dell’espletamento del bando, viene data una ulteriore proroga fino a giugno 2016.
Nonostante le sopraggiunte direttive della UE in tema di concessioni ed appalti pubblici contenute nel DL 50 dell’aprile 2016, in tempo record il 31 maggio 2016 dagli uffici veniva approvata la determina dirigenziale con le modifiche per partire con la gara.
Quindi tutto era super pronto.
Improvvisamente si cambiano le carte in tavola: in una conferenza dei servizi del 22 agosto l’assessore Buttarelli dichiara che il sindaco ha ricevuto una comunicazione dalla città di Aprilia con cui si chiede la possibilità di valutare un servizio in ambito più vasto e quindi propone l’ATO (Cisterna, Aprilia, Cori, Rocca Massima, Lanuvio, Sermoneta). Si sceglie quindi di soprassedere al bando, e l’ATO viene inserito in extremis nel DUP del 2016 e proposto il 3 novembre in Consiglio Comunale.
Nel programma LBC non ve n’era traccia.
Si traccheggia, si perde tempo sostanzialmente, dietro all’ipotesi di questo fantomatico quanto inutile ATO (ditemi che vantaggio ne avrebbe Latina con le sue specificità tra borghi, marina e stazione a cedere i suoi chilometri a Rocca Massima o a Lanuvio…); si fanno presentazioni in pompa magna da parte dei consiglieri Giri e Campagna in Commissione Trasporti; si presenta il progetto in conferenza stampa per poi fare marcia indietro. Il 31 ottobre si determina l’ennesima proroga ad ATRAL fino a giugno 2017.
Ancora ATRAL.

ATRAL senza controlli
Evidentemente l’amministrazione Coletta reputa più importanti altri settori dell’amministrazione perché il funzionario preposto al controllo dell’esecuzione del contratto con ATRAL viene spostato d’ufficio ad altro settore (segreteria del sindaco) e i tre dipendenti addetti al controllo del servizio ATRAL vengono spostati per il servizio di portierato del mercato annonario, lasciando un tempo assolutamente residuale al controllo dei servizi ATRAL. Il gestore del TPL può stare tranquillo senza alcun controllo, tanto più che i cittadini non potranno comunicare disfunzioni con whatsapp o email semplici perché la proposta, pur unanime, non è stata realizzata. Quindi o ti rechi personalmente negli uffici a denunciare una disfunzione, o nessuno riporterà alcun disservizio.
È innegabile che in tutto questo chi ci guadagna è ATRAL, gestore indiscusso da 12 anni (di cui 6 di proroghe) e ormai privo di controlli da parte del comune di Latina.

Chi ci guadagna?
“Follow the money”, si dice quando si vuole capire il motivo di certe scelte, e qui pare che il guadagno non è certo a favore della città che si ritrova con mezzi che cadono a pezzi, e un servizio a dir poco indecente: chi ci guadagna è sempre ATRAL, che, ricordiamolo, detiene quote ragguardevoli della società Metro Latina che potrebbe strozzare il nostro comune se rivendicasse tutto quello che è in suo potere di rivendicare.
Fino ad oggi chi perde ancora sono invece i cittadini, grazie alla nuova amministrazione che preferisce sognare un ATO invece di realizzare immediatamente la gara che avrebbe dato un nuovo gestore, con nuove regole, nuovi mezzi, e avrebbe fatto risparmiare circa un milione di euro di proroga e che invece dobbiamo dare ad ATRAL.
Perché si è perso tutto questo tempo? Perché non si avviano subito le procedure di gara? L’amministrazione deve dirci immediatamente quali sono i tempi per realizzare il bando e i motivi di questo ritardo.
La beffa
L’ultima beffa: di nuovo Giri e Campagna seduti accanto al rappresentante dell’ATRAL a pubblicizzare un abbonamento che è in vigore dal 2005. È scritto nella delibera di consiglio 47/2003 dove si approva il sistema tariffario del sistema trasporti e mobilità urbana. Mi sono chiesta: ma per quale motivo pubblicizzano un abbonamento mensile per soli due mesi che sono rimasti? Perché non l’hanno fatto prima, magari in campagna elettorale? Perché non l’ha comunicato bene l’ATRAL? Oppure si sa già che ci sarà una ulteriore proroga?
Sicuramente ATRAL ringrazia.​

Trascrizione dell’illustrazione degli emendamenti al bilancio previsionale 2017

CONSIGLIERA ZULIANI NICOLETTA: illustrazione degli emendamenti.

Allora, innanzitutto vorrei dire che questi emendamenti sono stati, non sono degli emendamenti che come pretesto per allungare i tempi del Bilancio io ho scritto, sono stati piuttosto frutto di una specie di sondaggio, diciamo così, le persone che mi seguono in qualche modo hanno ricevuto da parte mia una richiesta, secondo loro ho chiesto che cosa voi vorreste fare? Come vorreste modificare il Bilancio? Quali sono gli aspetti che voi con queste somme, perché è possibile modificare il Bilancio in queste parti, voi che cosa fareste? Più o meno settecento persone alle quali io ho inviato questa richiesta mi hanno risposto, non settecento ma un numero molto alto tanto che sono stata praticamente due giorni anche a rispondere uno per uno per dire, per spiegare tante volte che alcune cose non si potevano fare perché c’è la spesa corrente,

c’è la spesa in conto capitale, quindi è stata anche una occasione per spiegare un attimo come funzionano alcune cose che i cittadini non conoscono.
Sono arrivate, devo dire, delle proposte, tantissime proposte bellissime, di queste ne ho prese cinque, quindi due sono in conto capitale e sono quindici mila euro per la manutenzione straordinaria per il Parco Farroupilha. Il Parco Farroupilha è un parco che si trova nella Q4, è il parco dove c’è anche il bar, quel bar che per fortuna in qualche modo riesce a tenere l’area sorvegliata e riesce a fornire un servizio alle persone che vanno lì, è un parco bellissimo.

Ricordo all’inizio quando tutti i giochi erano in funzione veramente era frequentatissimo, anche adesso lo è, certo in misura inferiore proprio perché i giochi sono ormai rotti e quindi è impossibile poterli utilizzare tutti quanti.

Sono andata a vedere e circa quindici mila euro erano sufficienti, ho parlato con gli uffici e quindici mila euro erano la somma che poteva essere stanziata e distratta da un capitolo per poter rendere questo parco finalmente agibile per tutti i bambini.

Come voi vedrete o come avete già visto tutti i miei emendamenti sono un po’ faziosi perché vanno sempre nella direzione un po’ dell’infanzia perché credo che questo sia… sono super faziosi, io sono super faziosa.

Quindi ritengo che questo intervento non sia soltanto possibile perché lo dicono i Revisori dei Conti, non solo perché lo dice il dirigente Giuseppe Manzi, non solo perché lo dice anche il dirigente che dovrebbe cedere i soldi come quello che dovrebbe prenderli.

Io dico che questo emendamento è sicuramente qualche cosa che va a favore della nostra città, va a favore dei bambini e io spero che voi diciate sì perché hanno detto sì tutti quelli ai quali è stato chiesto il parere.

Tra l’altro io vorrei anche sottolineare una cosa.
Quando si emenda un Bilancio non è che lo si fa per avere visibilità come alcuni di voi hanno detto, ah, perché adesso dovete avere visibilità con questi emendamenti.
Io non credo di avere bisogno di visibilità, non mi interessa, a me interessa dare una risposta alle persone che mi hanno interpellato, mi hanno usato per poter fare arrivare qui la loro richiesta.
Gli emendamenti servono per partecipare e questa è la forma di partecipazione che probabilmente non avete considerato nel vostro annovero dei percorsi partecipativi però il legislatore ci aveva già pensato che quando si fa un Bilancio l’unico modo per poterlo partecipare è la possibilità di emendarlo, la possibilità di emendarlo anche con il Bilancio armonizzato è rimasta perché la politica è sovrana nelle scelte, un politico potrebbe anche fare una scelta scellerata e decidere di andare

contro il pareggio di Bilancio, è una scelta scellerata ma è una scelta politica che può fare prendendosi tutte le responsabilità, questo è il potere del politico.
Io credo che noi non possiamo abdicare a questo potere perché è questo quello che ci fa veramente capaci di andare in contro alle vere esigenze dei cittadini che spesso, nel momento in cui i politici vengono assorbiti da tanti tecnicismi tendono a dimenticare, questo è il primo emendamento.

L’altro emendamento in conto capitale è a 45 mila euro per ripristinare un luogo pubblico che è chiamato Piazza Nuova, che probabilmente nessuno di voi conosce, neanche i funzionari quasi sapevano che si chiamasse Piazza Nuova.

Praticamente è quel piccolo parco vecchio Replastic, ex Replastic che si trova su via Del Lido, via Sant’Agostino che si trova vicino al Grassi, quello è un parco bellissimo, è piccolo ma è bellissimo, c’è una fontana e serve praticamente una zona che prima di oggi era frequentatissima.

Anche lì ci sono dei giochi che sono ormai distrutti, anche lì ci sono delle panchine, c’è una area che è un po’ isolata perché c’è una siepe, è ovviamente una di quelle aree degradate che io ho pensato di poter offrire, rioffrire alla cittadinanza.

Quindi questi sono due emendamenti per le spese in conto capitale e ci sono sempre i bambini.
Poi c’è un altro emendamento la cui idea mi è stata sottoposta da più persone che hanno a che fare con lo sport. Voi sapete che quando i bambini iniziano a fare uno sport devono obbligatoriamente presentare una certificazione medica che è arrivata al costo di cinquanta euro.

Ora da alcune associazioni sportive mi è stato segnalato che questa spesa all’inizio dell’anno è esosa, non ce la fanno, cinquanta euro con l’inizio dell’anno, la scuola, tutte le spese che una famiglia deve affrontare, questa dei cinquanta mila euro per le certificazioni mediche veramente è una cosa che non riescono tanto che o procastinano la adesione a gruppi sportivi oppure non lo fanno proprio.

Beh, alcuni di questi mi hanno detto che personalmente ci mettono di tasca loro però sentono che, visto che ovviamente lo sport, e noi come Consiglieri abbiamo avuto modo più di una volta di confrontarci su questo e sappiamo quanto lo sport sia anche un presidio proprio di legalità, quanto sia importante tenere i ragazzini, i bambini impegnati in una attività sociale sotto sorveglianza ma in un ambiente tutelato che li controlli e li aiuti a crescere al di fuori del bullismo, al di fuori di tutta una serie di violenze che spesso sono sottoposti.

Allora in questo senso voglio ipotizzare un piccolo fondo, io qui avevo pensato cinque mila euro per poter fare una convenzione con l’ASL e sostenere le famiglie per poter fare  delle certificazioni ai meno ambienti.

Questo è ovvio, poi è una forma che noi dovremmo capire come fare, lì ci sarà bisogno di confrontarci e capire come, a chi, cercare anche con l’Assessore ai servizi sociali, cercare di comprendere in che modalità erogare questi soldi però è dare una risposta a un settore che secondo me lo merita.
Un altro emendamento sempre di cinque mila euro era stato, voglio essere pessimista, voglio essere ottimista, spero che verrà creato per offrire un servizio di traduzione Lis all’interno del nostro Comune.
Noi abbiamo una comunità di sordomuti nella nostra città abbastanza nutrita e pensate già noi quando dobbiamo andare in un ufficio comunale a presentare una difficoltà spesso non ci si capisce, immaginate se si è sordomuti. C’è bisogno per forza di concordare l’incontro con i nostri uffici insieme a una persona che sia in grado di comprendere il linguaggio dei sordomuti perché il sordomuto altrimenti come farebbe a parlare di una pratica edilizia oppure una qualsiasi altra pratica che comunque implica una conoscenza di un linguaggio specifico e tante volte la burocrazia è talmente intricata che anche noi riusciamo a capirci.
Quindi molti Comuni l’hanno adottato questo servizio Lis, ovviamente questi sono pochi soldi ma sono un segno di attenzione molto grande rispetto alla integrazione di persone che altrimenti rimarrebbero emarginate e che comunque trovano nella comunicazione una grande barriera che non è architettonica ma è una barriera di comunicazione, è una barriera di integrazione.
Ovviamente questo servizio verrebbe fatto a certi giorni, soltanto a certe ore, perché è ovvio che cinque mila euro non possono coprire un grande tempo, un grande arco di tempo però è un inizio, è un segno, è un modo per integrare questo Bilancio e renderlo un po’ più anche delle persone perché questa, vi devo dire, non è una idea mia, ve lo ripeto, queste sono tutte idee che mi sono state date dalle persone che mi hanno scritto.
Quindi non intendete questo come un emendamento proposto da Zuliani, dalla Consigliera politica che magari prima chissà che ha combinato nella precedente consiliatura, Zuliani e Forte, il Partito Democratico, con tutto quello che queste parole vi possono evocare.
Pensate che sono proposte di persone, le persone che io rappresento e che non sono poche e che vogliono partecipare a questo Bilancio, che lo vogliono sentire anche un po’ loro perché l’emendamento è questo, è far sentire un Bilancio anche di chi non l’ha redatto, anche di chi è qui e rappresenta quella parte della città che vuole sentirsi rappresentata e vuole trovare una voce.
Quindi io spero di avere aperto una breccia perché veramente adesso quando, non so che cosa dirò a queste persone rispetto a quello che deciderà LBC. Una persona mi ha detto: “Nicoletta, ti va proprio di andare a mendicare queste cose alla Maggioranza”? Io ho detto: “hai ragione, è vero, è un po’ mendicarle, però sai cosa c’è? Io lo faccio volentieri perché sento che è una cosa che faccio veramente per le persone che me l’hanno chiesto per cui io mendico con molta dignità e con molto orgoglio”.

Grazie.

BILANCIO 2017: no alle polemiche, ma i tempi sono proibitivi.

Si sta facendo polemica sulle modalità di analisi e discussione del bilancio.

20140329-215804.jpgNon polemizzo, ma devo ammettere che così com’è , l’iter sembra costruito per non dare spazio alla minoranza che invece deve svolgere il proprio mandato di controllo ed indirizzo e in quanto minoranza va rispettata e tutelata. Il bilancio approntato in poco tempo è una cosa davvero buona ed apprezzabile, anche se non per iniziativa dell’amministrazione, bensì per obbligo di legge che ha imposto un termine senza possibilità di proroga. Il termine verrà rispettato ma… bisogna ammettere che la minoranza è stata sacrificata in nome di un rigore che cozza con il buon senso. Si sarebbe potuto agire certamente con più tolleranza. E da parte di chi governa con certi numeri, la disponibilità diventa un fatto di eleganza politica.

La questione riguarda la tempistica e le azioni.

Il 2 marzo la giunta approva la delibera di bilancio previsionale (leggi e scarica il bilancio previsionale 2017) con tutti gli allegati. Con l’attuale regolamento di contabilità modificato dal Commissario Barbato, i consiglieri  hanno tempo di depositare gli emendamenti al bilancio entro 10 giorni (di solito solo la minoranza presenta emendamenti perché la maggioranza sostanzialmente predispone il bilancio). Voglio sottolineare che questa è l’unica occasione che un consigliere di minoranza ha di dare un contributo in termini di proposte realizzabili  sia di opere che di servizi per la comunità cittadina.

Abbiamo fatto notare, in una conferenza capigruppo, alla presenza anche del Sindaco Coletta, che il tempo per presentare emendamenti era troppo ravvicinato anche perché non avremmo avuto né il parere dei Revisori dei Conti (il termine per la presentazione del loro parere al bilancio scade il 16) né gli elementi di conoscenza necessari che si acquisiscono durante le Commissioni Bilancio dove ogni assessore illustra quanto e come vengono finanziati i vari servizi. Le Commissioni sono infatti ancora in corso e ne avremo ancora per la prossima settimana.
Come si può apportare eventuali modifiche ad un Bilancio senza il parere dei Revisori e senza le necessarie spiegazioni rispetto alle scelte fatte? Si rischia di fare emendamenti senza senso!

Se ci fosse stata unanimità da parte di tutti avremmo potuto posticipare il termine a conclusione dell’iter nella Commissione Bilancio.

Abbiamo dovuto constatare un irrigidimento veramente incomprensibile da parte del Presidente del Consiglio e di LBC soprattutto perché ha costretto la minoranza ad agire in una condizione di non senso, rischiando di discutere emendamenti strumentali o redatti senza cognizione di causa.

Forse l’inesperienza non ha fatto riconoscere il valore di saper cedere un po’, e questa volta per una causa veramente giusta.

Europa futuro di Latina

Schermata 2017-03-11 alle 07.39.00L’approvazione in Consiglio dell’indirizzo a sostegno della adesione alla marcia promossa dal Movimento Federalista Europeo mi dà l’occasione di vedere la mia città con uno sguardo più alto.

Latina deve diventare una città capace di offrire eccellenze e attirare la mobilità di giovani e di imprenditori europei: questo dovrebbe essere l’obiettivo di un politico che governa il territorio.

Da molto tempo assistiamo ad una sorta di emorragia formativa e lavorativa di cui i nostri giovani sono protagonisti: vanno e non sappiamo se troveranno le condizioni per tornare.
Nonostante il continente europeo sia di dimensioni molto limitate rispetto al Nord America dove la mobilità e la cultura del cambiare casa, lavoro e stato sono endemiche, noi europei facciamo fatica a pensarci come ad un unicum: abbiamo la consapevolezza della forza identitaria di ogni singolo paese e non riusciamo ad essere ciò che per gli altri continenti è già una realtà, Europa e non Italia, Portogallo, Francia…
Questo ci impone una visione più alta del nostro essere europei e guardare al nostro territorio non più come serbatoio di cervelli per l’Europa, ma come luogo che può attirare cervelli europei sviluppando seriamente e strategicamente il settore del turismo, dell’agroalimentare e della industria artistico-culturale. E questo lo dico perché la nostra Latina che già ha prodotto – e non uso a caso questa parola – “software umano”, eccellenze individuali nel campo della scienza, dell’arte, della cultura, dell’imprenditoria.

Non solo.

Abbiamo anche l”hardware”: un territorio bellissimo, con condizioni climatiche e prodotti esclusivi. Ma questo va reso fruibile. Mi chiedo: cosa stiamo facendo per le nostre infrastrutture? Cosa ci chiedono gli imprenditori per non soccombere? Sono loro che realizzano le idee e ci mettono il capitale e sono una parte importante del nostro tessuto territoriale.

Chi fa politica oggi ha l’obbligo di avere una visione strategica, una immagine della Latina del futuro, quella che tempo fa si traduceva in un sogno come il porto, le terme, poi miseramente naufragate per palese deficit degli amministratori.
Parallelamente all’immediata quotidianità rappresentata dalle buche nelle strade o dalle scuole da ristrutturare o da qualche evento culturale sparso per la città, vogliamo vedere la Latina del futuro, dobbiamo immaginarci la Latina del futuro, quella per cui vanno create le condizioni o mai sarà.

Aggiornamento Consiglio 8 marzo 2017

Schermata 2017-03-08 alle 19.00.49Un Consiglio dai toni festosi per la Giornata Internazionale della Donna: un mazzetto mimose attendeva ogni consigliera donna al suo scranno, ed in sala due classi seconde del Liceo Manzoni ad assistere alla seduta di Consiglio.

Dai ringraziamenti venuti dall’aula, la vicepresidente Aramini che presiedeva in quel frangente, ha chiesto al sindaco di leggere la lettera scritta per tutte le donne e che io stessa avevo citato ringraziandolo per le parole e la sensibilità mostrata.

Sono state approvate all’unanimità tutte le delibere e mozioni presenti all’ordine del giorno (tranne il Regolamento sui Controlli e l’atto di indirizzo del 60° con una parte astenuta):  l’intitolazione di tre strade di Latina a tre donne, il Regolamento di Toponomastica, le modifiche al Regolamento sui Controlli Interni, l’adozione della Carta Europea per la partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale, l’atto di indirizzo in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma, la mozione  sullo SPRAR, la mozione sul Disability Manager e la mozione sui posacenere negli spazi pubblici.

Speriamo che i prossimi Consigli, seppur nella dialettica viva e animosa, mantengano sempre questo tono sereno e rispettoso.