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TPL: attivare whatsapp è Mission Impossible…

IMG_6860S’è saputo nulla sul numero di WhatsApp o sull’e-mail istituzionale non PEC del Comune per segnalare i disservizi del trasporto pubblico locale? Io non ho avuto nessun tipo di comunicazione a riguardo, e infatti nulla è stato fatto.

Eppure non deve essere difficile attivare un numero di WhatsApp e attivare una casella e-mail… un adolescente saprebbe attivare un numero whatsapp e una casella email in pochi minuti.

La mozione di settembre mi è stata fatta ritirare perché sembrava eccessivo scomodare il consiglio comunale per una proposta del genere, molto operativa e semplice da realizzare; è stato portato tutto in discussione nella commissione trasporti che ha votato all’unanimità la proposta; il tutto è stato portato agli uffici ma ancora non si vede nulla di fatto.

Questo è lo stato delle cose.

Sono stata costretta a presentare un‘interrogazione per capire cosa osta la realizzazione di una tale semplicissima proposta.

Scuola di Borgo Carso: tutta una messa in scena.

IMG_6596La statalizzazione della scuola dell’infanzia di Borgo Carso ci appare come un vero atto d’imperio che ignora l’impegno preso dal Consiglio nei confronti della comunità di Borgo Carso.

L’atto di consiglio chiedeva di valutare l’ipotesi di mantenere per l’anno 2017/2018 la gestione di un ordine religioso di un segmento d’istruzione (non d’obbligo) che è la scuola dell’infanzia. 

Il sindaco in Consiglio ha parlato di piano A (trovare un’altra congregazione) e di piano B (statalizzazione). Queste le parole di Coletta  in consiglio: [...] quindi la nostra Assessora con la struttura, la dirigente e i funzionari dovevano necessariamente intanto vedere se c’era la disponibilità del piano B che consisteva nella possibilità della statalizzazione [...]

Il piano A è ciò che si cerca di fare come prima cosa, il piano B è una via d’uscita secondaria. È stato anche approvato l’Ordine del Giorno all’unanimità che andava nella direzione della congregazione religiosa qualora non vi fossero cause ostative gravi.
Ma di lì a poche ore la giunta delibera invece la statalizzazione, ovvero attua il piano B, in barba ai cittadini, al Vescovo e al Consiglio Comunale. Ricordiamo che la Curia era stata impegnata dal sindaco nella ricerca di una congregazione mentre già la delibera di giunta era stata approvata in giunta il giovedì stesso del Consiglio, ma pubblicata solo 5 giorni dopo: perché il sindaco non ha rivelato le sue intenzioni subito?

La scelta di statalizzare dovrebbe indurci  a pensare che si volesse mandare via la congregazione già a priori?

Incoerenza istituzionale palese.

Dalla delibera di giunta si evincono valutazioni generali che fanno pensare ad un unica direzione: gestione pubblica. È importante conoscere l’indirizzo politico del proprio sindaco che non si evince da nessun documento programmatorio.

Prendiamo ad esempio, la Scuola dell’Infanzia “San Marco”: è una scuola salesiana molto apprezzata, la  prima di Latina, con una specifica missione educativa condivisa con insegnanti, genitori, personale amministrativo e di servizio. Le famiglie che scelgono questa scuola la scelgono perché è espressione della loro visione educativa. La statalizzazione di questa come di altre scuole dell’infanzia della nostra città, potrebbe significare l’imposizione di un unico sistema educativo, quello statale, privando la città della ricchezza dei principi e valori ispirati ai padri e alle madri fondatrici delle scuole salesiane.

È questo il programma di LBC e del sindaco Coletta? Non c’è traccia di alcuna statalizzazione di scuole dell’infanzia nel programma elettorale di LBC e di Coletta sindaco.

Sindaco, ci voleva il coraggio di dirlo subito in Consiglio se questa era la sua linea. Anzi no.
Doveva dirlo in campagna elettorale.

(Nicoletta Zuliani, Cinzia Romano, Francesca Maroso).

Priorità: famiglia

Ho chiesto nuovamente in Commissione Welfare di portare in discussione la bozza di Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia, Infanzia e Adolescenza depositata agli atti della commissione sanità della precedente amministrazione: è ora di dare voce ad una parte fondamentale della nostra comunità, prima cellula sociale dove si forma e si sviluppa ogni cittadino.

L’attenzione che una comunità dà alla famiglia ed ai bambini denota la capacità di costruire il proprio futuro ed è per questo che, proprio perché in assemza di un Assessorato alla Famiglia nel nostro Comune è tanto più doveroso creare uno spazio in cui la Famiglia diventa interlocutore e soggetto di politiche.

Con la consulta – che è a costo zero – cambia il rapporto cittadino-politico: non più richieste che il singolo politico soddisfa e su cui chiede poi il consenso elettorale, bensi un rapporto trasparente ed onesto, non più personale col singolo consigliere bensí collettivo e istituzionale, ufficiale.

Nel 2012 il Consiglio Comunale istituisce all’unanimità il luogo di consultazione, di proposta e di confronto con l’Amministrazione sulle questioni e le realtà delle famiglie della nostra città. Alla istituzione non è mai seguito un regolamento e quindi la consulta non si è mai costituita.

Spero che questa Amministrazione si dimostri lungimirante e aggiunga, ai tantissimi tavoli e confronti che ha già avviato con tante categorie, anche quello con la Famiglia.

Non c’è più tempo da perdere: la famiglia è una priorità.

Questione ampliamento Biogas a Borgo Montello.

L’interrogazione (leggi) che Enrico Forte ed io abbiamo posto all’Assessore all’Ambiente Lessio chiedeva per quale motivo il Comune era assente alla Conferenza dei Servizi IMG_1720decisoria indetta dalla Provincia rispetto all’ampliamento dell’impianto biogas presente nella discarica di Borgo Montello.

Un ampliamento da €10ML e da 2,6MW, potenza che pensiamo si giustifichi solo con un futuribile ampliamento della discarica, e questo non lo vogliamo né noi né tutto il Consiglio Comunale.

Il Comune di Latina riceve comunicazione di una Conferenza dei Servizi sull’ampliamento di un impianto biogas a Borgo Montello il 12 settembre 2016, i giornali ne parlano e il 22 novembre il Comune di Latina è assente alla riunione. (leggi la convocazione inviata al Comune) L’Assessore per ben due volte e a due giornalisti diversi dichiara che lui non ne sapeva nulla: dagli uffici non gli è arrivato nulla.

Come può il Comune essere assente ad una riunione così importante che riguarda un territorio già martoriato e per cui si è anche deliberato in Consiglio Comunale rispetto alla chiusura della discarica? Perché non viene presentata nessuna osservazione? Perché potenziare a dismisura un impianto già presente se vogliamo che la discarica si chiuda? Non sono sufficienti gli impianti già presenti a smaltire il gas?

Noi presentiamo questa interrogazione. (leggi l’interrogazione)

Nella sua risposta l’Assessore è più preoccupato ad attaccare il giornalista che aveva fatto emergere il caso che non a dare una risposta a noi. (leggi la risposta). Tra l’altro dichiara l’inutilità di quel passaggio in conferenza dei servizi in Provincia, come se tutto venisse deciso sopra le testa dei cittadini e lui non potesse farci nulla… Di fatto non ci risponde, anzi, alla fine, ci chiede in cosa consiste il “Lessio Gate” (????) di cui si parla in una articolo di giornale, che noi ignoriamo e che non era menzionato nella nostra interrogazione; evidentemente confonde i politici con chi racconta la politica sui giornali.

Riteniamo che l’assenza del Comune di Latina in questo passaggio decisorio un fatto grave e per questo chiediamo un’istruttoria per un’inchiesta interna per appurare eventuali responsabilità di chi ha omesso la comunicazione, oppure le dimissioni dell’Assessore.

E intanto in Provincia precisano che dalla conferenza dei servizi è pervenuto il solo parere dei Vigili del fuoco il 20 settembre 2016 e che “ad oggi non sono stati espressi dissensi qualificati delle amministrazioni interessate alla conferenza dei servizi”.

Perché il Comune di Latina era assente.

Debiti Fuori Bilancio? Un maggior controllo anche politico.

IMG_1719I debiti fuori bilancio costituiscono per la nostra amministrazione una anomalia talmente grande che anche questo collegio dei revisori non ha potuto fare a meno di rimarcarlo. Oggi in Commissione Bilancio era presente il collegio al completo (Proietti Sette, Rubini, Marcone)

Già solo nei primi quattro mesi i revisori hanno dovuto rendere ben 22 pareri per altrettanti DFB uno dei quali addirittura ha richiesto la nomina di un commissario ad acta per essere riconosciuto per inerzia dell’Ente… un DFB della bellezza di €400mila per una concessione edilizia mai accordata su un terreno vicino al mare.

I motivi dell’origine dei DFB è un cattivo procedimento amministrativo spesso causato da incuria, errori, negligenza o disguidi imputabili però ad una organizzazione molto carente. Anche il sottodimensionamento del personale gioca un ruolo importante: chi è sovraccaricato di lavoro tende a non dedicare il tempo necessario a ciascuna pratica, e quindi c’è una maggiore probabilità che venga svolta male. Per ogni DFB la legge richiede che vi sia una relazione dettagliata che documenti i vari passaggi per risalire al punto critico che ha generato il cattivo procedimento amministrativo per evitare quella criticità in futuro.

Circa l’80% di questi DFB sono di contenziosi giunti a sentenza da pagare entro 30 gg, il restante è imputabile ad azioni di indebito arricchimento da parte dell’Ente (lavori svolti e non pagati).

L’Ente è costretto ad accantonare ogni anno nel bilancio di previsione somme per il pagamento di questi debiti a patto che non compromettano l’equilibrio del bilancio. Questa è la fase di predissesto. Queste somme sono evidentemente sottratte ad altri usi (scuole, strade, cultura, servizi sociali…) e sono da accantonare obbligatoriamente vincolandole al pagamento dei DFB. Se non si riesce a rispettare gli equilibri si va in dissesto. Bisogna conoscere in anticipo, quindi, gli eventuali DFB che sopraggiungeranno nell’anno.

Cosa ho proposto in Commissione?

Innanzitutto va valutato l’istituto della transazione, mai considerato dall’Ente, che ci consentirebbe, in situazioni di evidente soccombenza da parte del Comune, di anticipare la soluzione e ridurre i costi.

Altro strumento in mano a noi politici è espletare il nostro potere di controllo sulle varie questioni che potrebbero diventare contenziosi o generare situazioni da DFB. Come? Convocando in Commissione Bilancio i responsabili dei settori per far emergere i dati su contratti, proroghe, contenziosi avviatiSpesso, senza la sollecitazione della Commissione questi dati non vengono neanche raccolti.

Mi chiedo infatti: come sta andando rispetto alla IPOGEO? E sulla MetroLatina, a che punto siamo? Abbiamo un Regolamento Cimiteriale Comunale? I contratti con le Associazioni Sportive rispetto all’uso delle strutture Comunali a che punto stanno?

I revisori hanno apprezzato.

Questo è il controllo che dobbiamo operare e lo strumento che abbiamo è la Commissione Bilancio: ho sollecitato il Presidente Di Trento a lavorare di più in questa direzione affrontando i temi che gli comunicherò in un lungo elenco.

Scuole al gelo: che si poteva fare?

IMG_6380Ogni anno si ripresenta il solito problema: al rientro dalle vacanze di Natale qualcosa succede alle caldaie delle scuole comunali. Il problema è annoso e si ripete ogni anno, quindi, significa che si può prevedere e si può in qualche modo prevenire o attenuare.

Gli impianti termici delle nostre scuole comunali sono vecchi e obsoleti, fatiscenti e mal funzionanti. Sono talmente vecchi (alcuni 40/50 anni) che quando si rompe un pezzo bisogna aspettare del tempo perché si trovi quello giusto per quel modello di caldaia. Nei passati decenni non è mai stata fatta una corretta manutenzione, non sono mai stati messi soldi per le scuole: venivano messi invece per ben altro  come le recenti inchieste hanno fatto emergere e come noi dall’opposizione abbiamo sempre denunciato. Ci sono responsabilità grandi da ascrivere alle precedenti amministrazioni che  hanno mancato in una programmazione seria ed efficace nei confronti delle scuole, anche per quanto riguarda l’organizzazione degli uffici comunali che se ne occupavano.

Già nell’aprile 2015 come gruppo consiliare del partito democratico avevamo presentato una mozione che, tenuto in considerazione lo studio che l’amministrazione aveva commissionato a tre professionisti esterni di valutare il fabbisogno strutturale e manutentivo di tutti i plessi scolastici del Comune di Latina,  chiedeva al sindaco e alla giunta di predisporre nel bilancio previsionale del 2015 una somma pari a €1,5ML per iniziare l’adeguamento alle norme di sicurezza di tutte le scuole: se mai si inizia, mai si finisce.
Lo studio prevedeva una cifra di €18ML per l’adeguamento e la ristrutturazione di tutti i 74 plessi scolastici: una media di €243mila per edificio. Tutti sappiamo com’è finita quella amministrazione e la nostra mozione non fu mai portata in Consiglio Comunale.

Ma anche l’Amministrazione Coletta non brilla per solerzia o per capacità di prevenzione dei rischi. Nonostante conosca bene il mondo ed i bisogni della scuola (ha un assessore insegnante e due consiglieri dirigenti scolastici ed una consigliera ex-rappresentante di istituto degli studenti) s’è fatta revocare l’ammissibilità al finanziamento regionale per la sicurezza e l’adeguamento sismico degli edifici scolastici che risultano, secondo il dossier Ecosistema scuola di Legambiente, le meno sicure d’Italia. Peggio del capoluogo pontino c’è solo Messina. Inoltre solo il 13,5% degli edifici scolastici è stato costruito con sistemi antisismici.

L’altro aspetto riguarda la gestione della criticità gelo (peraltro ampiamente annunciata dalle previsioni meteorologiche): si è verificato che gli impianti siano stati messi in funzione gradualmente e con grande anticipo per evitare bruschi ed improvvisi sovraccarichi ai motori e stress insostenibili per le tubature? L’ordinanza per la chiusura delle scuole, poi rettificata lasciando ai dirigenti la discrezionalità, ha rappresentato una mancanza di punti di riferimento di cui si è sentito la mancanza: è stato un colpo per tutti i bambini e le famiglie rimasti disorientati, come su una nave senza capitano.

Come Partito Democratico presenteremo questa mattina una mozione su questo tema che merita la priorità.

Comm.ne Ambiente 2/1/2017 ACQUALATINA

IMG_6241Oggi l’Assessore Lessio ha illustrato la situazione della società che gestisce la distribuzione dell’acqua nella nostra provincia.

Non sono d’accordo con chi vede il pubblico come il sana totum, e il privato come un male dal quale difendersi: il vero problema sta nell’operare un sano e onesto controllo. Controllo che mai le amministrazioni precedenti hanno operato nei confronti sia della Latina Ambiente che di AcquaLatina. Anche la gestione pubblica, se risponde a criteri di clientelismo, è alla stessa stregua di come oggi si intende il privato: una entità dalla quale difendersi.

La situazione precedente alla gestione della società AcquaLatina, ovvero quando l’acqua era gestita dai comuni, era infatti proprio questa: il consorzio di comuni che gestivano la distribuzione dell’acqua operavano in modo clientelare riducendo tale attività ad  uno dei tanti  carrozzoni pubblici costosi ed inefficienti. Con il  Decreto Ronchi nel 2009, i comuni furono obbligati a ricorrere ad una gestione mista attraverso gare pubbliche.

Fu così che nacque AcquaLatina nel 2002.

Le criticità che oggi ci troviamo ad affrontare sono di tre tipi:

  1. lo statuto della societàe il contratto che ci lega al socio privato contengono clausole che in modo evidente penalizzano la parte pubblica in termini di capacità decisionale
  2. nel 2007 la società AcquaLatina contrae un mutuo con la Depfa Bank di €114ML per finanziare il piano investimenti necessario a realizzare un servizio integrato (distribuzione acqua, rete fognaria e depurazione) efficiente. Il contratto che ci lega alla Depfa Bank la rende “potente” perché, nel caso di mancata approvazione del bilancio, può esercitare l’azione forzosa sui patrimoni dati in garanzia (le quote societarie). In questo modo può decidere più dei Comuni.
  3. le bollette sono molto cresciute a fronte di un servizio che vede grosse porzioni di territorio senza una rete fognaria né una rete idrica capillare, per non dire delle acque nere, grigie e bianche che vengono tutte convogliate nella stessa condotta

Ho chiesto in Commissione di analizzare il Piano Industriale (difficilmente accessibile dal sito di AcquaLatina) nella prossima seduta, auspicando anche una maggiore attività di controlli.

Da parte loro, l’Assessore ci ha comunicato che dalla Provincia è stato incaricato l’avv. Prof. Lucarelli per un parere pro-veritate rispetto alla variazione della compagine societaria del gestore (dare al pubblico in una maggiore capacità decisionale).

 

Consiglio Comunale 30 nov. 2016

Sono appena tornata dal consiglio comunale con un po’ d’amaro in bocca… All’ordine del giorno c’erano un debito fuori bilancio, numerose variazioni di bilancio che andavano approvate entro oggi, ed una delibera che riguardava le linee di indirizzo per la nomina dei rappresentanti del Comune in società partecipate ed enti vari.

LBC ha sempre invitato l’opposizione alla collaborazione, e in questa direzione andava il nostro emendamento, poi firmato da tutta l’opposizione, che inseriva tre punti che andavano nella direzione di una maggiore pubblicizzazione e trasparenza: non erano altro che i tre punti presenti nel documento che Damiano COLETTA aveva sottoscritto come candidato sindaco rispetto alle audizioni pubbliche per la individuazione dei rappresentanti dell’ente presso società partecipate, enti ecc… IMG_5549Questo documento, tra l’altro, impegnava i sindaci a dotarsi di queste linee di indirizzo entro i primi 100 giorni del loro mandato, cosa che non è accaduta. Soltanto dopo che il giornale aveva riportato di questo ritardo, l’amministrazione si è mossa.

Eravamo assolutamente aperti alle modifiche che LBC avesse voluto apportare e aperti a elaborare insieme un testo che potesse essere condiviso.
L’amarezza deriva dalla chiusura totale che hanno dimostrato presentando invece un loro emendamento rafforzando così l’idea di non volere il contributo di nessuno.

L’esito: loro hanno tutti votato CONTRO il nostro emendamento e noi abbiamo votato a FAVORE della loro delibera.

La chiedono, ma in realtà non vogliono nessuna collaborazione.

Consiglio Comunale del 14 nov. 2016

È passato il Consigliere con Mandato e siamo i primi in Italia ad averlo.

Quando domenica pomeriggio mi sono messa a studiare una via d’uscita, ho pensato di sottolineare l’aspetto dello studio ed approfondimento che LBC sentiva come prioritario, e sostituirlo alla parola “delega” che significa invece “trasferimento di competenza“. Un mandato di studio ed approfondimento di una tematica era il punto di incontro tra le due diverse posizioni.

Credo che uno dei compiti più importanti della politica questo: trovare il punto di incontro tra posizioni che divergono per riconoscere il valore che c’è in ogni posizione .

Diverso è quello che invece è successo alla fine del consiglio con l’ultimo punto discusso: la mozione presentata da me ed Enrico Forte chiedeva originariamente di redigere urgentemente un regolamento per la gestione cura dei beni pubblici con la partecipazione dei cittadini  Per tutelare l’amministrazione rispetto alle numerose e libere iniziative di cittadini ed associazioni che volontariamente già si cimentano in azioni di cura di aree pubbliche.
Circa tre settimane fa mi fu chiesto di modificare la mozione e chiedere, al posto dell’approvazione di un regolamento in consiglio comunale, di richiedere una trattazione del punto come ordine del giorno nella commissione  preposta.

Ho fatto quanto mi richiedevano, ma in cambio non c’è stata la volontà di incontro.

In contrapposizione alla nostra mozione è stato scritto in fretta e furia un Ordine del Giorno da LBC in cui affermavano che già era loro intenzione fare quanto richiedevamo nella mozione, ma che il metodo da loro scelto avrebbe richiesto più tempo perché comportava una partecipazione anche più ampia tra varie altre commissioni, e quindi avrebbero al più presto avviato l’iter per la discussione di questo regolamento. Sostanzialmente uguale ma formalmente era la loro proposta.

Potevano chiedermi di modificare ulteriormente la mozione e l’avrei fatto.
Ma votare una proposta dell’opposizione è diverso che fare e votare una propria proposta.

Altro sarebbe stato se ci avessero chiesto di scrivere insieme una sintesi tra le due proposte e votarla insieme: avrebbero dato prova di apertura e di spirito di collaborazione.

L’epilogo: due proposte assolutamente assimilabili sono state pretesto di una prova di forza facilmente vinta da LBC.

Consiglio Comunale 11 nov. 2016 (rifiuti)

Nel Consiglio di oggi (qui un resoconto molto dettagliato dei vari interventi eiportato dalla giornalista Rita Cammarone) c’è stata l’occasione di chiedere con più forza quanto avevo già chiesto nelle Commissioni Bilancio e Ambiente ma che non aveva avuto risposta: una maggiore chiarezza rispetto alle questione dei debiti e dei crediti nei confronti della Latina Ambiente. Ecco il mio intervento. Le motivazioni che inducono a chiedere una maggiore chiarezza sono state scritte in un Ordine del Giorno sottoscritto dal PD, Marchiella, Celentano e Calandrini (leggi la nostra proposta) che ha avuto esito negativo perché LBC ha votato contro. Nel suo intervento l’assessore al bilancio Giulio Capirci ha dichiarato che i conti sono tutti chiari, non c’è pericolo che fallendo la società il Comune debba pagare alcun debito, e non è neanche detto che la legge Madia impedisca che si possa, come Comune di società partecipata fallita, aderire ad un consorzio (Formia Rifiuti Zero) o fare una municipalizzata. Devo quindi desumere che quanto detto dai revisori dei conti fino ad oggi siano stati allora un mucchio di errori. (Ho riportato nel testo dell’OdG le loro parole) Vedremo. Un Ordine del Giorno più fortunato è stato quello che abbiamo presentato per scongiurare l’utilizzo della discarica di Borgo Montello (leggi): dopo aver riconosciuto che andavamo nella stessa direzione, il voto di questo OdG è stato unanime.