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La “poltroncina” del Consigliere Delegato o un assessore di sostegno?

IMG_5128Con una inconsueta solerzia e determinazione LBC propone una piccola modifica allo Statuto Comunale: uno si aspetterebbe di trovare qualcosa di determinante per le sorti di questa martoriata città, e invece si ritrova con la proposta di una nuova figura di sistema politico: l’istituzione del Consigliere Delegato.
Quindi, oltre al Sindaco, agli Assessori, ai Presidenti e Vice-presidenti, ai Capigruppo, ai Consiglieri avremo una “poltroncina” in più.

Immagino che nessun latinense sentisse il bisogno di questa nuova “invenzione” tale da  costituire la prima modifica dello Statuto da parte dell’Amministrazione Coletta e sembra quasi avere un potere taumaturgico vista la velocità con cui ci si appressa a legittimarla.

Non sono mai stata d’accordo con questa idea, neanche quando si paventò nella scorsa consiliatura: il sindaco DI GIORGI di fatto nominò il consigliere di maggioranza Patarini delegato alle Smart City, ma non si avventurò nella modifica dello Statuto.

E non sono d’accordo neanche oggi e vi spiego il perché.

Prima di tutto non è una figura prevista dal legislatore quando ha scritto il Testo Unico degli Enti Locali. L’idea era ed è di mantenere ben distinte le funzioni spettanti agli organi di governo (la giunta ha principalmente il compito di collaborare con il sindaco nella gestione del comune come dice l’art. 48) da quelle del consiglio comunale (che ha funzione di indirizzo e controllo politico – amministrativo art. 42), da quelle del sindaco (che ha la responsabilità e la rappresentanza dell’ente art. 50). L’unco caso in cui si prevede un Consigliere Delegato dal TUEL è nell’articolo 54. Detto articolo infatti, concerne esclusivamente una specifica fattispecie relativa alla delegabilità dell’esercizio di funzioni di competenza uncamente statale.

È previsto un delegato consigliere solo nell’art.54 c.10: “il sindaco, previa comunicazione al prefetto, [...] può conferire la delega a un consigliere comunale per l’esercizio delle funzioni nei quartieri e nelle frazioni” ma solo per competenze di ordine pubblico e polizia giudiziaria.

Secondo la sentenza n. 04992/2012 del 26/11/2012, il Consiglio di Stato, Sezione Prima ha annullato, previa sospensiva, il decreto con il quale il Sindaco di Fara in Sabina aveva conferito ad alcuni Consiglieri Comunali generiche deleghe in materia di protezione civile, rapporti con i territori e istituti di partecipazione, sport; il motivo dell’annullamento sta nel fatto che “l’ampliamento delle funzioni di taluni consiglieri rispetto agli altri membri dell’organo collegiale e ingenera il rischio di interferenze sul corretto esercizio del mandato conferito dagli elettori. In altri termini, si realizza un disquilibrio tra le attribuzioni dei consiglieri e una confusione di ruoli nel Consiglio stesso, potenzialmente in grado di turbare la regolare e leale dialettica assembleare e, quindi, confliggente con il personale interesse dei consiglieri alla salvaguardia delle proprie prerogative, che sono prioritariamente rivolte a indirizzare e controllare l’attività della giunta comunale.

Tutto questo, dicono i nostri consiglieri di LBC, si supera con una semplice modifica dello Statuto in cui si prevede questo ruolo attribuito ad un Consigliere di fiducia del Sindaco.

Più che il metodo della collegialità e del lavoro cooperativo (questa è la motivazione addotta da LBC) a me sembra un uniformarsi al metodo del 90% dei comuni che hanno trovato l’escamotage per dare importanza a chi è rimasto fuori dai diversi incarichi: semplicemente una “poltroncina in più”. O un sostegno a chi non ce la fa.

Appunto:  invece di elaborare una politica nuova ed innovativa ci uniformiamo a quello che il 90% dei comuni italiani ha elaborato negli ultimi dieci anni. Wow!!! Che innovazione!

Cosa impedisce a tanti volontari di LBC che hanno fornito i loro curricula o a qualsiasi consigliere di LBC di mettersi  comunque a disposizione del  proprio Sindaco, con tempo extra dedicato allo studio e all’approfondimento di una  particolare tematica e di dargli poi il risultato del proprio approfondimento? A prescindere dall’incarico di nuova istituzione?

È necessaria l’ufficialità di una delega – a costo zero, che non comporti l’adozione di atti a rilevanza esterna, senza potere di firma – sostanzialmente uno che ti può solo approfondire e studiare un tema per riportarti le risultanze del suo studio? Il tutto in nome… della collegialità? A meno che l’assessore non sia sufficientemente capace ed abbia bisogno di un sostegno…

Comunque, Sindaco, i cittadini di Latina si aspetterano altro.

Prossima fermata: Regolamento Sale da Gioco

IMG_4938Potete capire quanto per me sia stata importante la mattina di oggi:  alle 9:30 si è tenuta una commissione congiunta tra Attività Produttive e Welfare con un punto all’ordine del giorno per il quale ho tanto combattuto: Regolamento Giochi Leciti e Sale da Gioco. Il 29 luglio avevo presentato una mozione in Consiglio con la quale chiedevo di approvare immediatamente un Regolamento in assenza del quale non si garantiva la tutela delle fasce più deboli dei nostri cittadini. Ed ecco finalmente il primo passo concreto.

Erano presenti, perché invitati per le loro competenze, anche il dottor Sabatucci, la dottoressa Iacovacci, il dottor Bruno Porcelli, la dott.ssa Carreca e l’associazione Saman, tutti operatori nel campo delle dipendenze del gioco d’azzardo. Ognuno ha relazionato brevemente per il proprio campo di intervento.

Il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo va affrontato su diversi livelli: livello terapeutico di competenza della Asl; c’è il livello della prevenzione di cui si occupano le associazioni, le istituzioni scolastiche ecc… grazie a fondi messi a disposizione dalla regione, e poi cioè il livello politico al quale spetta regolamentare la presenza di questi attori commerciali sul territorio.

Prioritario è stabilire quali siano le finalità della nostra azione politico-amministrativa: sono convinta che non possiamo limitarci a normare la presenza delle sale da gioco nella nostra città. Vorrei che il mio Comune operasse in una un’ottica di prevenzione e contrasto dichiarato nei confronti delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito.

La bozza preparata dagli uffici ricalca in maniera pedissequa il regolamento della città di Genova, che a mio avviso, è molto ben fatto. Ma ce n’è un altro che merita attenzione se non altro per l’approccio diverso che ha saputo mettere in campo: il Comune di Bergamo si dichiara garante della salute pubblica, della continuità affettiva, della serenità domestica, dell’integrità del tempo di lavoro, della sicurezza, del decoro e pertanto regolamenta la presenza delle slot nella città a tutela di questi valori e beni immateriali e per questo pone una serie di limitazioni normative e altrettante iniziative prosociali.

Non solo.

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È importante, come altri comuni hanno fatto, aderire al manifesto delle città no slot, disincentivare il gioco che da compulsivo degenera nella dipendenza patologica attivando iniziative di informazione e formazione seria, favorendo l’aggregazione sociale e la condivisione di un’offerta pubblica e gratuita pensata per valorizzare il tempo libero le relazioni positive in mancanza delle quali potrebbero originarsi pericolosi forme di disgregazione civile.

È necessario creare una collaborazione permanente con le associazioni, le scuole, e la Asl perché se vogliamo che gli interventi siano efficaci dobbiamo progettarli e realizzarli contemporaneamente a diversi livelli e per un tempo prolungato.

Non ultimo l’aspetto degli sgravi fiscali e gli incentivi così come previsti dalla nostra legge regionale numero 5 del 5 agosto 2013,  Per tutti quegli esercizi commerciali che dichiarano di non voler installare o di voler dismettere slot-machine, due letti, gratta e vinci.  questo importantissimo intervento va inserito in un quadro di strumenti concreti di contrasto alle patologie e alle problematiche derivanti dal gioco d’azzardo messi in campo da chi vuole davvero costruire e tutelare la propria comunità.

Fine della prima puntata.

Una scuola per i consiglieri? Non è compito del Comune.

IMG_4846Un corso comunale per consiglieri e assessori?
I partiti avevano le scuole dove venivavo preparati e formati politici e amministratori. Non era – e non è – compito del sindaco formare amministratori. Chi veniva eletto e saliva sulla “nave per farla navigare” doveva sapere cosa andava a fare, e doveva saperlo fare bene, o in lista non ci veniva messo.

Lentamente i requisiti politici sono diventati meno importanti, anzi, meno politico sei e più idoneo risulti come candidato.

Oggi, in diverse città italiane, ci si ritrova con tanta brava gente che però non sa dove mettere le mani.
E per compensare, a Latina, è venuta l’idea di organizzare corsi per i consiglieri inesperti.

Apprezzo l’umiltà e il riconoscere un limite che lo studio e un po’ di tempo possono superare, ma credo che a colmare la lacuna della competenza non debba essere la collettività: ci deve pensare il movimento/partito che li ha candidati e fatti eleggere.
Il Comune, invece, deve pensare a TUTTI i cittadini.

Al posto della scuola per i consiglieri e assessori neofiti della politica, ho proposto in commissione una Scuola Civica di Partecipazione.
Una Scuola Civica per TUTTI i cittadini, per crescere nella conoscenza della struttura articolata della “macchina amministrativa”, degli organi di governo e Istituzionali, nella conoscenza dei diritti dei cittadini e delle modalità civiche di partecipazione alla vita del proprio comune; nella conoscenza delle buone prassi di altri comuni virtuosi e nella conoscenza dei diversi livelli di ordini di governo territoriale ecc…
Per TUTTI i cittadini: per i giovani che vogliono conoscere e iniziare ad impegnarsi in questo campo e per gli adulti, per gli anziani, per gli “italiani acquisiti”, per tutti. Una scuola civica, apartitica, istituzionale, libera.
Perché il Comune deve saper avere lo sguardo aperto su tutta la propria cittadinanza e deve porsi come obiettivo la crescita della comunità intera, senza privilegiare una parte o l’altra.

Una Scuola Civica di Partecipazione promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale, in quanto più alta rappresentanza della città che contiene al suo interno la presenza di tutte le sensibilità, è secondo me la risposta più corretta alla sete di conoscenza di una comunità che vuole crescere in partecipazione.
Di una comunità nella sua interezza.

Per i consiglieri più inesperti che sentono il bisogno di studiare, una scuola serale organizzata dal proprio partito/movimento mi sembra la soluzione più corretta.

ZTL: un parto prematuro.

IMG_4842Nata come un esperimento, senza alcun tipo di “visione” o preparazione del tessuto urbano, la ZTL andava sottoposta ad una valutazione (come tutti gli interventi sperimentali) che non è stata mai fatta. E ce la siamo ritrovata cosí,  figlia della “fretta politica” di una maggioranza allo stremo, come un parto prematuro.

Al Consiglio di ieri, mi sembrava di essere tornata indietro di un anno e mezzo, in quel consiglio del 15 aprile 2015 dove la giunta Di Giorgi e tutta la maggioranza dicevano che “indietro non si può più tornare. La ripavimentazione va portata avanti”.
È cambiata la maggioranza ma le parole sono le stesse.

Si potrebbe pensare che forse sia io dalla parte sbagliata: “ma perché vuoi tornare indietro rispetto alla ZTL?”
Ma io non voglio tornare indietro, anzi!!

Avendo appurato che esistono criticità palesi e inconfutabili, come la bassissima affluenza di persone in ZTL nei giorni feriali, rimodulare, seppur per un periodo breve, gli accessi al centro di Latina non significa tornare indietro: significa, come per un lavoro certosino di affinamento, andare alla ricerca della soluzione migliore per il bene della città,

Bisognava pensare ad un periodo di transizione a modalità mista (ingressi in ZTL nei giorni feriali), periodo in cui si prepara la città a vivere il suo centro in modo diverso, valorizzando e riqualificando alcune sue importanti parti (Mercato Annonario, Palazzo M, Portici, corti interne) per poi partire con ZTL e isola pedonale?

Ci sono frangenti in cui il decisionismo, il coraggio di prendere subito una decisione è sicuramente positivo: le condizioni dei rifiuti e dei trasporti necessitano di un affidamento immediato con bando di gara (sono pronte le gare per entrambi). Aspettare per avere il tempo di studiare, pensare, immaginare, progettare, induce ad agire con atti di urgenza, con atti che devono rimediare ad una emergenza che è l’humus perfetto per illegalità ed illegittimità.

Ma la questione della ZTL, questa si può e si deve ripensare.

Cittadini non sono solo coloro che vanno a fare una passeggiata per il centro e se lo godono quando hanno un po’ di tempo libero: cittadini sono anche gli operatori commerciali del centro, sono anche coloro che ci abitano (quei pochi che sono rimasti).

È dovere di ogni amministratore rilevare le criticità che vengono fatte emergere – in campagna elettorale mi pare che tutti i candidati sindaco si siano impegnati a rivedere gli accessi nella zona traffico limitato della città di Latina – e gestirle con spirito aperto.
Rimango stupita dall’approccio “modalità panzer” che spesso questa amministrazione mette in atto: non si torna indietro, il terzo lotto della ripavimentazione si farà.
Ed infatti questo sarà.

La nostra proposta di ripensare l’orario di chiusura del centro nei giorni feriali, da concordare nella commissione consiliare preposta, non è infatti stato accolto.
Verrà istituito, invece, un Osservatorio con la partecipazione delle parti sociali ed economiche coinvolte nella questione, per raccogliere i dati e al termine dei sei mesi di osservazione, riportare i dati in consiglio comunale. A questa proposta della maggioranza abbiamo votato favorevolmente.

Nel frattempo la ZTL rimarrà esattamente così com’è e si porterà avanti il terzo lotto della ripavimentazione.

Come si fallisce nonostante le buone intenzioni.

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Valutazioni, aneddoti e consigli sul trasporto urbano

Maria C.
Trovo assurdo che l’autobus fermi alla chiesuola e poi da lì al borgo Carso come torniamo noi a casa? A piedi e’ impensabile visto che non esiste marciapiede dalla chiesuola a borgo Carso e la strada è pericolosa per i pedoni! Strano che il primo borgo ad essere vicino alla stazione non sia coperto da bus navetta da e per la stessa tra pendolari per lavoro e studenti universitari. Servirebbe anche un piano mobilità a più ampio raggio. Buon lavoro

Piera
manca totalmente un bus che faccia via nascosa lato destro. Conosco una signora che per venire a latina deve pagare delle persone che la vadano a prendere. Quindi almeno due corse la mattina e due al poneriggio . Poi io mi sono trovata per un anno senza auto e su via Isonzo le corse passano ad orari sbagliati rispetto agli orari di lavoro: ce ne vorrebbero di più

Daniela P.
Bisognerebbe mettere maggiori linee per i quartieri Q4-Q5 .siamo 24mila!!! Il collegamento alle autolinee non funziona, dalla stazione a casa ho impiegato due ore.
La domenica queste poche linee dovrebbero arrivare fino qua. Il treno è l’unico modo per andare a Roma.
Utopia …l’orario ad ogni fermata …chi non ha questi preziosi foglietti con gli orari scaricati da internet è morto: io li ho, ma sono andata agli uffici e quasi nessuno li aveva

Andrea F.
“quando gioca il latina non può essere che l’fs salta tutto il giro praticamente, e dalle autolinee va diretto a pontesilli”
Altra considerazione:
“L’ultimo treno da roma che arriva a latina è alle ore 23.48, a quell’ora non ci sono bus che ti portano a latina centro”

Francesca N.
per i trasporti pubblici, ti segnalo quanto segue, buona parte degli alunni che utilizzano il trasporto pubblico per andare a scuola, non pagano mai il biglietto!!! Il controllore non chiede e non verifica se i trasportati hanno o non hanno il biglietto!!! E’ possibile tutto ciò!!! Sono rimasta allibita !!!

Una segnalazione? Semplice semplice. Aggiustare le macchine obliteratrici all’interno degli autobus, il più delle volte non funzionano.
Saluti Giuseppe.

Antonio F.
vista la popolosità del quartiere q4-q5 direi di aggiungere almeno due corse: alla partenza 6:30 e ritorno alle 19:20.

Augusto M.
Ciao Nicoletta, gli orari devono essere utili all’utenza; devo essere fitti la mattina, e quelli che ci sono vanno bene; devono essere fitti anche al ritorno: non si possono aspettare 50′ la sera, magari piove… Allora ci vorrebbe buon senso: dalle 17 alle 21 ogni 20′ e dalle 21 alle 24 ogni 30′. Mi è capitato di tornare la sera e non c’è più nulla, manco un taxi. E non può e non deve essere basato sulla convenienza, perché è un servizio sociale, non un’attività a fin di lucro.
Ciao, spero di essere stato chiaro. Fosse anche un solo passeggero che arriva con l’ultimo treno della sera: ha diritto ad avere un bus che lo porti a casa.

Lavoro in teatro, spesso a Roma. Da alcuni anni non ho più la macchina e utilizzo i mezzi pubblici, nonostante i disagi che questo comporta. Disagi che già conosci ma quello più pesante per me è il seguente: Finendo spesso di lavorare tardi, prendo l’ultimo treno da Roma, alle 23,35. Arrivando a Latina scalo alle 00.15 circa, non ci sono più autobus a quell’ora. É possibile che non sia prevista una corsa disponibile per chi arriva con l’ultimo treno da Roma?

Tanti sedili hanno la gomma staccata quindi se sbatti la testa ti fai molto male

A volte gli autisti non sanno dove sono le fermate

Che ci sono pochi pulman e tanti studenti

Le macchine per onliterare i biglietti nn funzionano

La maggior parte delle volte gli autisti sono arroganti

A volte alcuni autisti saltano delle fermate

E i pulsanti per prenotare le fermate non funziona

Non hanno il senso della puntualità

La irregolarità e l’improvvisa mancanza di corse credo siano il problema principale!
Il fatto che magari c’è un orario preciso segnato sul sito e magari poi massano con 30 minuti di ritardo con conseguenza perdita di treno in stazione!

No vabbè a parte gli scherzi, oltre al problema legato all’igene c’è che alcune zone di latina non sono proprio coperte dai percorsi degli Atral

Quoto, ci sono persone che pagano 100 euro di abbonamento annuale ed i controllori non passano mai, legato al fatto che invece ci sono persone che non pagano e viaggiano normalmente e GIORNALMENTE senza problemi e senza ricorrere a sanzioni.

Si veramente io una volta ho aspettato un ora e mezza al mare

Molto sporchi prof, pochi controlli per chi davvero paga il biglietto sempre, autisti che guidano col cellulare, alcuni autisti invece di controllare a tutti il biglietto lo controllano solo alle persone straniere e lo trovo veramente ingiusto.

Allora: pessime condizioni igieniche, pochi controlli per quanto riguarda abbonamenti e/o biglietti, la maggior parte delle macchinette per timbrare i biglietti non funzionano, spesso e volentieri gli autisti sono scorbutici e se chiedi un informazione sembra di star chiedendo 10000€

Il posto per la roba grossa tipo i nostri strumenti non ce quindi molte volte succede un casino per trovarlo o provare a farlo centrare da qualche parte

Anche che quando piove scende l’acqua e ci bagniamo

Anche io concordo con i fatto dei controllori. Alcuni autobus non passano proprio. A certe persone chiedono il biglietto, ad altre neanche li fanno timbrare, secondo me o tutti o nessuno, le regole valgono per tutti. Una volta mi è capitato che hanno fatto scendere di corsa tutti dall’autobus perché stava perdendo olio, la gente ha dovuto aspettare mezz’ora prima che arrivasse l’altro. Quindi servirebbe un po’ di manutenzione perché davvero cadono a pezzi.

Macchine sporche nessuno fa il biglietto fatiscente poche corse questo mi dice mio figlio che gli prende

Io per quanto riguarda Altral FS è sempre pieno

A Luglio una domenica ho provato ad andare al lido col bus: l’autista ha chiesto a noi il percorso, non l’ha capito ed è andato da un’altra parte. Al ritorno ho atteso un’ora e mezza un autobus stracolmo

Quartiere nuova nascosa: corse diradate

E alcune linee limitate, con orari troppo distanti l’uno dall’altro, come ad esempio per quanto riguarda la Q5

In orario scolastico la mattina da piazza Moro al centro è praticamente impossibile prendere l’autobus … autobus stracarico /solo posti in piedi.

Se parliamo di Atral e FS… beh, hanno tutti le portiere distrutte. È quasi un pericolo muoversi con quegli autobus. Ricordo che una volta presi la G/ e un bambino rischiò di volarsene fuori. Stessa cosa una volta sull’FS.

Quello del carico esagerato me lo ricordo fin da quando andavo io a liceo: certe mattine restavano a piedi perché non c’entravamo tutti. Poi mettici il degrado della stazione delle autolinee (fa paura andarci da sole), la mancanza di una biglietteria o di un punto informazioni

Nel quartiere Nuova Latina (Q4) poche corse con orari spesso non rispettati.Autisti che cambiano itinerario .Autobus super affollati su cui bisognerebbe controllare quanti effettivamente abbiano pagato

A volte le portiere rimangono aperte…

Io una volta andai a scuola con fs e le porte erano bloccate, non si aprivano (se non manualmente) e una volta aperte non si chiudevano, abbiamo viaggiato tutto il tempo con le porte aperte

Passano col rosso ai semafori

Consiglio Comunale 11 agosto 2016: Linee di mandato

imageEbbene sì, me le sono studiate bene e le ho “spulciate”: le linee di mandato del sindaco Coletta meritavano attenzione.
Un sindaco che giustamente dichiara di voler cambiare la città merita tutta l’attenzione, non solo dei cittadini, ma anche dei chi sta dall’altra parte dei banchi e viene chiamato opposizione.
Pochi consiglieri della maggioranza conoscono il “linguaggio” della politica: ignorano il peso e le conseguenze che le loro parole assumono in un contesto istituzionale e applicano in modo improprio prassi non consone ad un contesto di rappresentanza: si appellano per questo motivo alla pazienza e alla comprensione di quei pochi più avvezzi relegati nei banchi dell’opposizione.
Non per questo si deve abdicare alla funzione di “specchio” che l’opposizione ha: porre rilievi e riflessioni nei momenti e nei luoghi che le istituzioni imponono, assolvendo alla propria funzione lealmente, è un dovere nei confronti della democrazia.

Intervento (prima parte)

La visione di chi è “altro da te” aggiunge elementi di verità al quadro che un sindaco e una maggioranza devono necessariamente avere sempre davanti se vogliono governare in modo saggio.

Ecco il motivo del mio studio delle linee dalle quali ho tratto dei rilievi e delle conclusioni portate in Consiglio.

Intervento (seconda parte)

Condivisibili e belle le introduzioni con i principi che sono posti alla base degli assi tematici che fanno riferimento ai singoli assessori: li sostengo e promuovo pienamente.
I contenuti delle Linee di mandato di Coletta stanno però ancora un po’ troppo in aria. I contenuti dovevano illustrare cosa e come si intende fare nell’arco dei 5 anni di mandato.

E non è, come hanno detto, che aspettano il Documento Unico di Programmazione economica per entrare più nel dettaglio… Mi dovrebbero allora spiegare perché settori come il Welfare, Bilancio, Organizzazione sono assolutamente espliciti e dettagliati, mentre altri come la Trasparenza, Sicurezza, Sviluppo… siano aleatori, indefiniti e vaghi.

Evidentemente in alcuni settori si sa bene cosa fare, in altri no.
Questo si evince da quanto è scritto.

Ben altra chiarezza è nelle Linee di Mandato del sindaco Gori a Bergamo: per curiosità fate la comparazione.

Dall’usura alla scuola alla Asl: i mondi coinvolti dalle ludopatie.

imageLa mozione sulle Ludopatie è passata e questo rappresenta un segnale importante.

Una mozione è un atto di indirizzo, è un’indicazione di percorso da intraprendere di cui tutto il Consiglio, compresi sindaco e giunta, si fanno carico pubblicamente.
In una mozione non si può elencare tutto quello che secondo il proponente va fatto, né deve necessariamente contenere dettagli vincolanti: è una spinta verso una direzione, ma una direzione chiara e precisa. E che lo abbia fatto un Consiglio Comunale all’unanimità è segnale ancora più forte.
In una mozione non si può essere esaustivi rispetto a tutti gli elementi che devono poi trovare una concretizzazione nei diversi settori, né si può essere dettagliati rispetto ad importi o aspetti economici che richiedono una evidente analisi da parte del dirigente e degli uffici di ragioneria.
Una mozione non pregiudica alcun approfondimento che può essere fatto in sede di Commissione o anche in Consiglio: essendo un atto di indirizzo, segnala una direzione. Infatti, l’adozione di un Regolamento (che gli uffici avevano nel cassetto ma che non era mai stato approvato e quindi non era efficace) è la prima cosa da fare (e la mozione la richiede): un Regolamento entra nella materia della definizione delle tipologie di gioci, dei limiti posti agli esercenti, dei controlli ecc… Poi, sul contenuto preciso degli articoli, la discussione si fa ovviamente in commissione.

Ho citato ad esempio nel mio intervento lo sportello Anti-Slot che non è ancora mai stato attivato: sono stati assegnati al Comune di Latina, come comune capofila, ben 20.000 € con una determina del dicembre 2013 da parte della regione Lazio.
Dei numerosi contatti avuti con l’Ufficio di Piano per sapere quando lo sportello sarebbe stato attivato, l’ultimo risale al marzo scorso: mi veniva detto che l’attivazione sarebbe stata imminente.
In data odierna non c’è ancora alcuno sportello anti-slot al Comune di Latina.
Oggi, con un’Amministrazione insediata, posso formulare un’interrogazione scritta all’Assessore ai Servizi Sociali per conoscere il motivo di un ritardo cosí grave e per sapere finalmente la data di apertura di questo sportello tanto atteso da operatori asl e associazioni.

Gli aspetti che le ludopatie implicano sono molteplici: vanno dalla prevenzione alla cura della malattia (il GAP è stato inserito a pieno diritto nei LEA) per i quali c’è da lavorare a braccetto con la Asl e il terzo settore che realizza progetti finanziati dalla Regione; interessano il tema della sensibilizzazione sociale e culturale del gioco come attività sociale e collettiva, non per come individuo isolato, oppure a quello del sostegno a chi fa una scelta etica rispetto al non installare o dismettere dispositivi di gioco, lotterie istantanee e gratta e vinci. In questo, ad esempio, occorre lavorare sia sul fronte eventualmente degli sgravi fiscali, sia sul fronte della costruzione di una consapevolezza del consumatore che va reso sempre più cosciente e “complice” di buone prassi: qui la scuola, col suo immenso bacino di cittadini e con la capillarità di intervento educativo può garantire un fondamentale ed irrinunciabile apporto.

C’è poi l’aspetto più doloroso, quello di devastazione economica delle famiglie coinvolte dal problema: molti si rivolgono al mercato dell’usura e questo è un fronte che vede altri attori, altri scenari, e richiede altri tipi di soluzioni che coinvolgono altri attori ancora, (Istituti di Credito, Associazioni Antiusura, Questura…) con altre implicazioni.

Non bisogna cambiare approccio: qui, al Comune di Latina, l’approccio va impostato da zero.

 

Report consiglio riequilibrio e Ludopatie 28lug2016

Che delusione.
Vi ricordate quando vi raccontavo che, la maggioranza Di Giorgi ci bocciava tutte le mozioni perché non volevano lasciare all’opposizione la paternità di proposte valide seppur condivisibili?
Ebbene, identica alla maggioranza Di Giorgi, LBC ha RESPINTO l’emendamento al riequilibrio da noi proposto che reintegrava €49mila tolti dal commissario alle scuole per la minuta manutenzione (emendamento aveva ricevuto parere FAVOREVOLE da parte del Dirigente del servizio finanziario e dei Revisori dei Conti). E poi che hanno fatto? Hanno presentato un Ordine del Giorno con LA STESSA PROPOSTA!!!! Leggetelo.
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Solo che in un Ordine del Giorno non si può indicare alcuna cifra perché è un atto di indirizzo, ben diverso da un emendamento al bilancio che invece DEVE entrare nello specifico di somme e di capitoli di bilancio. Quindi, come si legge nella foto, tolgono la parte della definizione della somma.
E volevano votarla…
imageHanno respinto la nostra che era certa, e con pareri favorevoli già prodotti, per proporre un indirizzo generico e senza certezza.
A che pro? Non certo a vantaggio del Bene della città: piuttosto a parare una figuraccia di LBC che non “c’aveva pensato prima lei…”
Dopo che il sindaco ha compreso l’impasse ed è intervenuto, si è sospeso il Consiglio per mezz’ora, e nella conferenza dei capigruppo hanno stilato, un nuovo Ordine del Giorno condiviso che è poi stato votato all’unanimità.
Non credevo, sinceramente che con questa maggioranza mi sarei ritrovata a vivere le stesse dinamiche di “ostruzionismo” alle proposte dell’opposizione che ci faceva la destra di Di Giorgi… Ma cosa intendono per bene comune? Solo quello che viene proposto dai loro banchi?

La democrazia è fatta di partecipazione. E anche l’opposizione ha diritto a partecipare e costruire con proprie proposte che hanno pari dignità e, se buone per la città, debbono essere riconosciute come tali e accolte dalla maggioranza.

MOZIONE LUDOPATIE
Erano pronti a votare contro perché volevano che stralciassi il punto che impegnava l’amministrazione a “predisporre incentivi fiscali per gli esercenti che dismettono o dichiarano di non installare slot VLC o gratta e vinci.”
L’assessore sosteneva che la legge regionale dice che l’ente “può prevedere…”, non che debba predisporre. E quindi andava tolto.
Comunque, visto che non me l’avrebbero votata, ho scelto di fare un passo indietro e stralciare  quella parte e farla approvare.
Ecco l’amaro resoconto di un Consiglio di riequilibrio 2016

Report Comm. Bilancio 26lug2016

Ieri in commissione 3/4 d’ora di polemica tra Calandrini, Calvi e Tiero con il presidente Di Trento sulla seguente frase detta dal presidente in apertura di commissione:”[...] la richiesta di dati che è stata strumentalizzata…” Lui, ha poi chiarito, che si riferiva alla stampa, ma la polemica era stata innescata e 45min di parole poco utili al tema oggetto di commissione…

Poi Manzi ha illustrato la relazione e sostanzialmente i 6ML di risparmi del commissario sono frutto di mancati trasferimenti che come conseguenza hanno portato minori spese. 

Non mi sembra un gran risultato: diverso da quello che si era percepito…

Ho chiesto se era mai stato fatto un controllo sull’IMU dei terreni edificabili. Risposta: no. Il commissario aveva pensato ad un progetto di accertamento ma che non è mai partito.

Ho formalmente chiesto di avviare una collaborazione tra Ufficio Tributi e Ufficio Urbanistica per programmare un piano di accertamenti a tappeto, investendo in risorse umane per non lasciar passare i 5 anni e perdere introiti.

Urgente è una perizia per determinare il valore dei terrei edificabili senza il cui dato non si può quantificare il dovuto.

Questa mattina vado ai Tributi e mi informo rispetto a quanto incassato ad oggi da questo capitolo.

Con una città programmata x 200mila abitanti suppongo i terreni edificabili siano moltissimi…

A Roma hanno fatto questo immane lavoro ed hanno recuperato tantissimo.

“>Report sui risparmi