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I consiglieri comunali del Partito Democratico uniti per la scuola

Nel consiglio comunale di ieri in cui abbiamo presentato la mozione (leggi la mozione) che intendeva dirottare sulle scuole i soldi per la pavimentazione della ZTL, non abbiamo ottenuto la maggioranza dei voti. La mozione infatti è stata respinta, ma abbiamo ottenuto che il tema della drammaticità delle condizioni dell’edilizia scolastica della nostra città diventasse il tema centrale del dibattito politico.

Il sindaco e la maggioranza vanno dritti per la loro strada: allargheranno i marciapiedi di due strade della ZTL con un costo pari a 1 milione di euro, ma non potevano rimanere insensibili al tema delle scuole che sono, come sappiamo, in condizioni assolutamente inaccettabili: sì sono in fatti dichiarati disponibili ad aumentare le risorse destinate alla manutenzione degli edifici scolastici.

Questa mattina abbiamo presentato una nuova mozione (leggi la mozione) e speriamo che verrà votata anche dalla maggioranza.

La mozione, firmata da tutti i consiglieri PD, ha lo scopo di impegnare il Comune ad investire risorse sull’edilizia scolastica, un tema rimesso al centro del dibattito politico di Latina, e non soltanto nello scorso consiglio, grazie all’impegno del Partito Democratico.
Un milione e mezzo di euro è la cifra, dedicata ad interventi che riguardano esclusivamente la scuola, che i consiglieri del PD vogliono veder comparire sul prossimo bilancio.

“Con questa mozione – afferma il capogruppo Alessandro Cozzolino – diamo la possibilità al consiglio comunale di portare avanti i buoni propositi emersi nell’ultima assise consiliare. Tutte le forze politiche, infatti, almeno a parole, hanno espresso la volontà di vedere risolti i problemi ma soprattutto le emergenze delle scuole di Latina. Votando il testo, condiviso da tutto il gruppo consiliare del PD, si concretizzerebbero le buone intenzioni investendo risorse reali. Questa mozione è frutto di un lavoro che parte da lontano: grazie al tour nei plessi del capoluogo, abbiamo potuto renderci conto da vicino delle problematiche della scuola, ce ne siamo fatti carico, ed oggi il gruppo consiliare del PD dimostra di essere unito: la mozione è stata firmata da tutti i consiglieri”.

Per noi del Partito Democratico è infatti necessario un piano di interventi che, a partire dal bilancio di previsione 2015, impegni somme certe per risolvere soprattutto le problematiche strutturali dei 74 plessi di Latina, bisognosi di certificazione di sicurezza e antincendio, di conversione delle centrali termiche, di impermeabilizzazione di tetti e solai, di consolidamento, messa in sicurezza e ristrutturazione di parte degli edifici e strutture esterne ormai inagibili. “Nel Comune di Latina – si legge nel testo della mozione – la situazione è stata definita “drammatica” dallo stesso dirigente del servizio di manutenzione scolastica durante una recente seduta della Commissione Lavori Pubblici”.

“La politica è confronto al quale deve seguire la capacità di decidere. Noi del PD – sottolinea Omar Sarubbo – abbiamo deciso: la messa in sicurezza delle scuole pericolanti è la priorità. La sicurezza e la formazione e dei nostri figli sono la priorità”.

“Il PD di Latina con questa mozione non si rende soltanto partecipe della strategia politica nazionale, ma si fa cassa di risonanza delle istanze locali” – afferma Nicoletta Zuliani, prima firmataria della mozione e che da sempre si spende sul tema dell’edilizia scolastica. “Il tour delle scuole del capoluogo ci ha colpito e nel testo si è data molta importanza alla creazione di un ‘parco progetti cantierabili‘, uno strumento indispensabile per la risalita del Comune di Latina nelle graduatorie di bandi regionali, nazionali ed europei. Latina non può fare tutto da sola e, considerando che negli ultimi tre anni sono significativamente diminuite le risorse impegnate nel bilancio dall’amministrazione, oggi è necessario dare un segnale forte di inversione di tendenza, programmando gli interventi all’interno del prossimo piano triennale delle opere pubbliche secondo le priorità stabilite dal piano esigenziale che, vogliamo ricordarlo, ha stabilito in 18 milioni di euro la cifra totale per la manutenzione ed il risanamento delle scuole. È ora di agire”.

Palestre e campi: verso un riordino.

Il lavoro fatto dagli uffici nell’ultimo anno è stato notevole: hanno prodotto elenchi, verificato la legittimità delle assegnazioni, avviato incontri con i dirigenti scolastici, tutte operazioni propedeutiche al riordino di una situazione probabilmente che si è voluta tenere confusa per anni.
Era necessaria una maggiore trasparenza rispetto alla pubblicazione dell’assegnazione delle palestre alle varie società sportive e così è stato predisposto dagli uffici: verranno pubblicati tutti i nomi delle associazioni sportive che usufruiscono di quali palestre.   A giugno 2015 verrà fatto il bando per le nuove assegnazioni delle strutture sportive (campi e stadio) e scolastiche.

Avevo segnalato danni riportati dai presidi ma mai riparati se non con soldi di bilancio: ci è stato confermato dagli uffici che mai è stata messa in atto il ricorso alle assicurazioni che obbligatoriamente le società sportive devono avere per poter usare tali strutture e conservarle integre.
Anche qui, sciatteria. Avremmo potuto usare i soldi delle assicurazioni per riparare le strutture danneggiate. E invece…

Si sta completando il regolamento dove vengono stabilite anche le nuove tariffe ma devo rilevare il ritardo di questa amministrazione nel porre ordine in questo settore: ci sono voluti quattro anni (e siamo a fine consiliatura) per redigere un nuovo e più attuale regolamento comprensivo di tariffe. Nelle commissioni questo regolamento “gira” da tre anni…
Altro tema: gli introiti.
Nel 2014 tra palestre scolastiche, stadio, piscina e palasport sono stati incassati dal Comune di Latina circa 64 mila euro così ripartiti:
- palestre scolastiche €34mila(€9 all’ora)
- piscina €7mila
- palasport €23mila
- stadio €0
Non faccio commenti…

Come PD proponiamo di progettare un piano di valorizzazione di questi beni immobili comunali per aumentare gli introiti e di finalizzare gli i proventi delle palestre per la manutenzione delle stesse.
Attualmente questi soldi vanno nel calderone del bilancio comunale e non hanno una destinazione assegnata. Noi vorremmo che questi introiti vengano spesi per la manutenzione degli stessi impianti sportivi per garantirne la sicurezza e la loro valorizzazione.

L’assessore-prefetto Salvatore La Rosa si è dimesso

L’assessore-prefetto Salvatore La Rosa si è dimesso.

(leggi il mio precedente articolo sul’assessore divenuto scomodo)

Un “signore” in mezzo a tanti piccoli uomini.
E non perché i piccoli uomini siano necessariamente i politici, ma perché riconoscere cosa sia BENE COLLETTIVO e saperlo far vincere in mezzo a tanti interessi privati è da persone dalla statura moralmente alta e che hanno un senso dell’etica pubblica elevato.
La maggior parte lo ha considerato un “tecnico” perché non proveniente da un gruppo politico.
Certo, non un tecnico dell’urbanistica.
La sua specialità è la legalità, il senso delle istituzioni, il rispetto delle regole
Di fatto, però, essendo stato chiamato da un sindaco e avendo ricevuto una delega per suo conto, aveva accettato di entrare a far parte di una “squadra politica” che dovesse esprimere e realizzare precise linee dettate dal sindaco. Quando si esprime una linea politica su delega del sindaco, si diventa di fatto dei politici. Ma qual’è la linea politica che su delega del sindaco l’assessore La Rosa doveva incarnare? Certamente la linea della legalità, dell’onestà, della correttezza procedimentale in un ambiente, come quello dell’urbanistica, sfregiato da correttivi e forzature apportate da interessi privati.

Questa era la maschera che l’ex prefetto si è accorto che tutti indossavano: quella della della finta legittimità nonostante tutto, nonostante il responso della “Cassazione”, come la Regione Lazio era stata chiamata dal sindaco Di Giorgi e da lui stesso, nonostante il suo parere che, evidentemente, è stato considerato meno di quello di Tedeschini.

Ciò che lui aveva portato come contributo è stato smentito, rifiutato, rinnegato dallo stesso sindaco che lo aveva scelto. Restare avrebbe significato smentire se stesso, e questo, l’ex-prefetto, non lo avrebbe mai fatto.

Saluto l’assessore Salvatore La Rosa con grande stima e con un ringraziamento: in questo breve periodo lui ha veramente amato la nostra città, si è reso disponibile, ci ha messo la faccia, si è messo a servizio di un obiettivo nel quale lui ha creduto, ma si è accorto che era impossibile perseguirlo in solitudine.

Bollette del cimitero: perché?

IMG_0143.JPGSo che molti hanno interesse a conoscere l’origine di queste bollette relative alle spese di mantenimento del cimitero che in questi giorni sono arrivate e stanno ancora arrivando nelle cassette postali dei cittadini che hanno una concessione delle sepolture nel cimitero di Latina.

La società Ipogeo dal 2009, sotto l’amministrazione Zaccheo, gestisce il cimitero del Comune di Latina, compresa la manutenzione della parte vecchia e della parte nuova. Per quanto riguarda la parte nuova, con i contratti posti in essere dal 2009 in poi, sono stati stabiliti dei costi che sono stati addebitati al titolare delle sepolture: €15+IVA per sepoltura all’anno.
Dovunque – in Italia e all’Estero – si paga una certa somma che varia dai €10 ai € 30 annui per il mantenimento, la pulizia, le luci votive (non per Latina), la guardiania ecc… oppure, se il Comune gestisce direttamente il cimitero, nella TASI è compreso questo tributo per tutti i cittadini.

Perché i costi di manutenzione arrivano solo ora?
Da quando l’Ipogeo ha preso in mano la gestione del cimitero, a nessun titolare delle sepolture sono mai arrivati i costi da pagare relativi alla manutenzione e pulizia. Perché?
Il problema era che delle oltre 15.000 sepolture non si conoscevano la gran parte dei nomi dei titolari e quindi non si conosceva a chi spedire bollettini per coprire il costo di questo servizio.
Al tempo del commissario Nardone, non possedendo ancora la Ipogeo i nominativi dei titolari delle sepolture, le fu accordato dal Comune un anticipo di €540.000 annui per due annualità (2009/2010, 2010/2011, quelle in bolletta).
Un anticipo che andava poi restituito, anche perché i costi della pulizia e mantenimento andrebbero pagati eventualmente dai titolari delle sepolture, e non da tutti i cittadini – anche quelli che non hanno alcuna sepoltura.

Ma perché la società ipogeo non chiedeva i soldi direttamente ai titolari delle sepolture?
L’Ipogeo lamentava di non avere l’anagrafica di tutti i titolari e quindi di non riuscire a rintracciare i nomi che dovevano poi pagare questo bollettino a copertura dei costi di mantenimento annui.
Per effettuare questa ricognizione anagrafica, la Ipogeo ha svolto un lavoro – estraneo al contratto – per cui il Comune le ha accordato un pagamento di circa €76.000: senza questo lavoro di ricognizione anagrafica la società non poteva inviare i bollettini e coprire le spese del mantenimento.
Al termine di questa ricognizione, ecco pronto l’elenco dei nomi a cui intestare i costi di manutenzione.
Attualmente, però, tutti stanno ricevendo questi bollettini, sia quelli che hanno un contratto stipulato dopo il 2009, sia coloro che hanno un contratto stipulato prima del 2009, sul quale non c’è scritto che si dovesse pagare per questo servizio.

Da qui il dubbio sulla legittimità: è possibile modificare un contratto unilateralmente?
Nella maggior parte dei casi ante 2009, non era neanche stato stipulato un contratto tra il titolare delle sepolture e il Comune… Il dubbio allora è che, non avendo il cartaceo del contratto molti cittadini non sanno se quelle somme erano veramente comprese nella concessione o no.

Ma dov’è il rischio d’impresa?
Ogni società , investendo in una impresa, accetta di farsi carico dei rischi.
La società concessionaria doveva farsi carico del rischio di impresa e non richiedere al comune l’anticipo di questi costi che, ricordo, per due annualità sono stati coperti con soldi da bilancio comunale per un totale di €1.080.000, quindi pagati da tutti i cittadini, anche quelli che non hanno in concessione alcuna sepoltura presso il cimitero di Latina.

Secondo il principio del “farsi carico del rischio d’impresa” la IPOGEO non dovrebbe affatto interpellare il Comune di Latina se vede che i suoi conti non tornano. Cosa che invece ha fatto richiedendo l’anticipo dei costi di manutenzione.
Se voi ci fate caso, infatti il bollettino che è arrivato ha con un conto corrente a nome del Comune di Latina. Questo avviene perché il Comune di Latina deve avere rimborsate le somme anticipate nel 2010 e nel 2011.
Errore: secondo me il Comune non deve ricevere il rimborso dai titolari delle sepolture, bensì dalla società Ipogeo. Purtroppo in un accordo successivo al primo, vengono stabilite e sottoscritte le modalità di riscossione messe in atto in questi giorni.

Altra domanda: per quale motivo è la ipogeo che ci invia queste bollette?
Dal racconto che fanno in Comune, il Comune di Latina non aveva risorse umane sufficienti per poter effettuare questo lavoro di bollettazione e invio dei bollettini – anche perché era la società ipogeo ad avere l’elenco dei nomi degli eredi delle sepolture – ed ha quindi incaricato la IPOGEO pagandola circa €10.000 per il servizio di bollettazione, soldi che ritornano al Comune con l’euro e cinquanta presente in bolletta per la spedizione. (Leggi la determina che affida la bollettazione alla Ipogeo)
Errore: secondo me le funzioni del Comune e della Ipogeo vanno tenute separate e invece hanno sempre risentito di una reciproca ingerenza indebita, sancita da codici e codicilli nelle varie convenzioni e addendum alle convenzioni.

Essendo queste “storture” messe nero su bianco, hanno valore legale e sono pertanto vincolanti. Ecco perché la Ipogeo ha citato il Comune di Latina in giudizio per €14ML per inadempienze contrattuali.
Per questo ho chiesto di portare la questione in Commissione Bilancio per chiarire le posizioni.

Dobbiamo pagare le bollette?
Se non pagate, vengono messe a ruolo e Equitalia, che effettua il recupero crediti per conto del Comune, agisce nei confronti dei morosi. Chi ritiene di non doverle pagare e di essere in possesso delle carte che sostengono questa posizione, può comunque percorrere la strada del ricorso. Sono sicura che le associazioni dei consumatori hanno tutti gli strumenti per consigliare per il meglio.

Per conto nostro, stiamo usando tutti gli strumenti in nostro possesso per obbligare l’Amministrazione a fare chiarezza sulla questione, ma si sa, quando le cose nascono storte, non muoiono dritte.

di questo ringraziamo l’amministrazione Zaccheo. Sentitamente.

 

SCUOLE: il pressing ha funzionato.

Giovedi 2 aprile si è tenuta la commissione Lavori Pubblici del Comune di Latina e abbiamo ottenuto un doppio risultato a favore dell’edilizia scolastica, che è stata argomento di discussione durante la seduta e tema sul quale ci siao da sempre battuti.
Finalmente, dopo aver sottovalutato se non ignorato per quattro anni il settore dell’edilizia scolastica, la maggioranza si è decisa ad aprire gli occhi, facendo una proposta praticabile: utilizzare le economie dei ribassi, mettendo quelle somme a disposizione del settore scuola, per essere quindi usate a favore dei lavori di messa in sicurezza e di manutenzione dei plessi della città.

Proprio sulla realizzazione dei progetti esecutivi arriva l’altro importante risultato del Partito Democratico: del milione e 700mila euro ottenuto come finanziamento triennale dalla Regione Lazio per l’edilizia scolastica, i primi 80mila euro andranno proprio per i progetti esecutivi, necessari per eseguire i lavori in alcune scuole. “Vigileremo affinché venga data la priorità alle situazioni gravi ed agli interventi davvero urgenti, perché la scuola non deve essere uno strumento per attrarre il consenso degli elettori”.

Su questo aspetto interviene la consigliera Nicoletta Zuliani, che sottolinea: “Bisogna introdurre un criterio che vada a far pesare, nella scala di priorità degli interventi da parte del Comune, la gravità e l’urgenza. Oggi con la legge 10, la Bucalossi, che destina i proventi delle alienazioni e delle concessioni edilizie, ottiene i fondi chi prima impegna le somme, senza altri criteri. O a volte facendo valere le forze politiche vicine. Questo non dovrà più accadere”.

L’altro aspetto riguarda la previsione demografica della città: “Finora non è stata fatta una previsione di utenti per le scuole materne e le scuole elementari. Il settore urbanistica costruisce nei borghi, ma le scuole saranno adeguate al certo aumento di alunni? Se non si lavora in termini di proiezione demografica nelle varie zone della città, non saremo neanche in grado di prevedere dove siano necessarie scuole o l’aggiunta di sezioni: potremmo trovarci, quindi, con scuole vuote in alcuni quartieri, ma con altri plessi incapaci di rispondere alla domanda in altre zone. Fino ad oggi, sin dall’inizio della consiliatura, i diversi settori continuano a viaggiare su binari diversi, mentre ciò che serve è un lavoro di collaborazione e coordinato”.

“L’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi ha in questi quattro anni diminuito le risorse economiche e il personale al punto da non riuscire a risolvere nemmeno delle semplici urgenze. L’ultimo esempio è legato all’Istituto Giovanni Cena – commenta il capogruppo in consiglio comunale Alessandro Cozzolino – per il quale ad oggi non sono stati ancora effettuati i lavori alla caldaia, che da tempo vengono richiesti dal personale scolastico e dalle famiglie dei ragazzi. Fortuna vuole che finalmente sia arrivata la primavera e che, con essa, anche una temperatura che permette di procrastinare l’intervento”.

Fino ad oggi, il Comune di Latina, ha beneficiato di pochissimi fondi per l’edilizia scolastica: questo perché, in mancanza dei progetti esecutivi, nelle graduatorie otteneva sempre il punteggio minimo. “Lo hanno confermato lo stesso dirigente comunale, ing. Lorenzo Le Donne, ed il funzionario del settore scuola, che oggi erano presenti in commissione – afferma Omar Sarubbo – Hanno ribadito davanti ai commissari ciò che noi del Partito Democratico avevamo già detto: mancano i progetti esecutivi delle scuole e, in assenza di questi, il punteggio per qualunque bando ad oggi risulta fortemente ridotto e preclude ogni possibilità di ottenere i finanziamenti. È necessario quindi dotarsi di un parco progetti per essere in grado di poter rispondere in maniera immediata ed efficace a tutti i bandi, che sono ormai l’unica fonte di finanziamento per gli enti locali”.

No progetto esecutivo? No finanziamento. Sorry.

image«La Regione Lazio ha sbloccato ancora dei fondi per l’edilizia scolastica, ma il Comune di Latina rischia di perdere anche questa nuova occasione perché non ha le carte in regola per accedere ai finanziamenti». Lo denunciano i consiglieri del Pd Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani.

I due colleghi democratici fanno riferimento ad un bando regionale per cui i Comuni con più di 100mila abitanti possono presentare fino a quattro progetti per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di scuole comunali o di immobili adibiti ad alloggi e residenze per studenti universitari di proprietà degli enti locali, nonché per la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e per la realizzazione di palestre nelle scuole o di interventi volti al miglioramento di quelle già esistenti. Il bando, che scadrà il prossimo 15 aprile, prevede la possibilità per i Comuni di accedere a mutui di durata trentennale con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato e che un’amministrazione locale possa usufruire di tali agevolazioni purché sia in possesso di un progetto esecutivo di ristrutturazione o costruzione di una scuola immediatamente cantierabile.

«Da un controllo effettuato oggi presso gli uffici – segnalano Zuliani e Sarubbo – abbiamo preso atto che il Comune non ha alcun piano esecutivo nei propri cassetti, ma solo qualche progetto preliminare che servirà a ben poco. Insomma, l’ennesima occasione sta per essere persa a danno degli studenti, delle loro famiglie e del personale docente delle nostre scuole già disastrate. La mancanza di programmazione e progettazione è una grave responsabilità da imputare all’amministrazione Di Giorgi che, come in quest’ultimo caso, produce danni concreti negandoci la possibilità di partecipare a bandi pubblici in favore dell’edilizia scolastica. Se avesse redatto anche solo un progetto esecutivo all’anno utilizzando le proprie risorse interne, oggi potremmo usufruire di contributi pubblici (statali e regionali) di cui beneficeranno invece altre amministrazioni locali della regione più meritevoli e virtuose. Quest’amministrazione – concludono i due consiglieri del Pd – continua solo a fare danni ed oggi abbiamo preso atto che, oltre a fare poco, neppure riesce a progettare su carta».

Spariti gli emendamenti al bilancio proposti dal PD: wifi alle scuole e barriere architettoniche

gruppoPDDi fatto sono stati sottratti alla città €50mila per il wi-fi nelle scuole e università e altri 50mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nella città. Senza dimenticare la sparizione di 35mila euro dal bilancio per installare la videosorveglianza nei borghi Nord denunciata da Omar Sarubbo qualche giorno fa.
€135mila in tutto. L’amministrazione Di Giorgi spieghi dove sono finiti.

Sono questi i tre emendamenti del Partito Democratico di Latina che avevano trovato accoglimento da parte dell’intera assise e che avevano ricevuto un voto favorevole unanime in Consiglio Comunale.
Sono anche però questi i tre emendamenti, con i relativi fondi a loro sostegno, che non si sa che fine abbiano fatto.

È proprio questo il nodo della questione che intendono affrontare, in tutte le sedi, il consiglieri del Pd e la vice presidente del consiglio comunale Nicoletta Zuliani che sottolinea:”Si inaugura così una irritualità pericolosa attraverso questa prassi. Quelle somme erano state previste per la realizzazione dei progetti deliberati da tutto il Consiglio. Che fine hanno fatto i fondi che il Consiglio aveva deciso di stanziare? €135mila sono tantissimi, non può esserci un ‘buco’ così grande nelle casse del Comune, né tantomeno gli uffici possono aver ignorato un atto di indirizzo varato dall’organo rappresentativo del Comune. Oppure sta succedendo qualcosa di molto grave: l’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi potrebbe avere arbitrariamente stabilito che quei soldi vadano indirizzati altrove. In questo caso, ci troveremmo davanti a un vero e proprio atteggiamento antidemocratico, oltre che ad una gravissima inadempienza. Ne andrebbe della credibilità dell’Ente davanti a tutta la città, ed il potere del Consiglio Comunale, che è l’organo di massima rappresentanza del Comune, ne uscirebbe svilito e mutilato.

È per questo motivo che chiediamo formalmente al sindaco Di Giorgi di rispondere con urgenza a queste nostre domande, soprattutto considerando che non è la prima volta che mozioni, ordini del giorno e indirizzi precisi vengono ignorati in dispregio alla sovranità democratica delle Istituzioni.

Illegittimità al vaglio della Procura della Repubblica

Venerdi 20 marzo la commissione Trasparenza del Comune di Latina ha formalmente chiesto al segretario generale dell’Ente di consegnare alla Procura della Repubblica il documento da lui redatto, in risposta ai quesiti posti dalla consigliera del Partito Democratico Nicoletta Zuliani, nel quale esprimeva il parere di illegittimità in merito alle determine redatte dall’Ente sui lavori effettuati al cimitero di Borgo Montello.

image“In qualità di presidente della Commissione Trasparenza, ringrazio la consigliera Zuliani per averci sottoposto questo ennesimo caso di riscontrata illegittimità nella produzione di atti amministrativi. Sto redigendo in queste ore la lettera di trasmissione degli atti al Segretario Generale e al Dirigente Affari Istituzionali, affinché venga immediatamente informata la Procura dell’accaduto. È nostro dovere, infatti, nel momento in cui riscontriamo delle irregolarità in atti amministrativi, informare la magistratura”.

A dirlo è il consigliere comunale del Partito Democratico Omar Sarubbo, nonché presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Latina, che nella convocazione di oggi ha analizzato le carte che portano in calce la firma del segretario generale dell’Ente, dove si sancisce l’irregolarità delle determine per i lavori di manutenzione ordinaria al cimitero di Borgo Montello. Determinazioni che, utilizzate nel modo in cui ha fatto il Comune, rappresentano di fatto uno “spacchettamento”, cioè una suddivisione illegittima di spese di valore complessivo superiore a 40mila euro che, poste in una unica determina come avrebbero dovuto essere, avrebbero dovuto comportare l’indizione di una gara e non una serie di affidamenti diretti come è avvenuto.

IMG_0130.JPG“Tra le illegittimità riscontrate – rileva Zuliani, che aggiunge così un ulteriore elemento – ci sono anche i compensi previsti dall’articolo 92 del Tuel, che spettano ai dirigenti, in percentuale, in base al progetto dei lavori. Peccato per il cimitero di Borgo Montello non c’era alcun progetto. Eppure i dirigenti hanno ugualmente percepito somme, a quanto ci risulta quindi in modo del tutto illegittimo. Quello è denaro dell’Ente, e va recuperato. Anche questo sarà compito del segretario generale”.

Le ripetute illegittimità secondo i consiglieri democratici sono ormai un modus operandi dell’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi.

Anche per quanto riguarda il parere Tedeschini, oggi sotto osservazione da parte della magistratura, emerge un altro aspetto da chiarire: “Come mai – chiede Zuliani – a firmare il parere per il conferimento dell’incarico al professionista per conto del Comune fu il dott. Melaragni, capo di gabinetto del sindaco e non, invece, un dirigente? Sappiamo infatti che ogni determina o ogni parere tecnico in premessa a una qualsiasi Delibera di Giunta, in base all’articolo 49 del Tuel, per essere valida deve essere reso da un dirigente comunale o, in mancanza di quest’ultimo, dal Segretario Generale dell’Ente. Ciò mi fa dedurre che la Delibera di Giunta stessa sia illegittima. Melaragni, non essendo un dirigente, ha espresso un parere senza averne titolo. Questo a mio avviso invalida l’atto, mentre quei 10mila euro versati al professionista come compenso potrebbero essere stati versati illegittimamentee rappresentare addirittura un illegittimo esborso e certamente danno erariale”.

Mensa in bilico a Piazza Moro

La scuola, per il Comune, deve essere una priorità




Oggi i Nas hanno assistito alla distribuzione dei pasti nella scuola di Piazza Moro

Il servizio di refezione della scuola materna di Piazza Aldo Moro sarà sospeso dal primo giorno di rientro dalle vacanze pasquali . Lo ha deciso il dirigente scolastico, e provvederà a mettere in pratica questo “ultimatum” posto al Comune di Latina, se i locali della mensa non saranno messi in sicurezza. La situazione strutturale tuttora impedisce ai bambini, infatti, l’accesso agli idonei locali ed i pasti continuano ad essere serviti nelle aule dove si svolgono le lezioni.

Oggi nella scuola di Piazza Moro c’erano anche i carabinieri del Nas, chiamati da alcuni genitori, per verificare le condizioni in cui i pasti venivano serviti.

“È scandaloso che dopo settimane, per le lentezze e l’incapacità dell’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi, i bambini siano ancora relegati a mangiare nelle classi. Questo non comporta soltanto una questione di igiene, ma anche altri problemi: le monoporzioni nominative che vengono servite oggi, per esempio, hanno un costo maggiore rispetto al classico servizio mensa e siccome il Comune non paga un extra alla ditta appaltatrice, quest’ultima ha eliminato il personale refettore che assisteva ai pasti ed oggi sono le collaboratrici scolastiche a dover sopperire a questo compito. C’è un ulteriore aspetto da considerare: le famiglie sarebbero messe gravemente in difficoltà dalla sospensione del servizio mensa: davvero il sindaco vuole arrivare a questo?”.

Zuliani torna a sottolineare che la scuola deve essere una priorità per l’amministrazione comunale, che non può pensare di far trascorrere dei mesi prima di fare dei lavori di messa in sicurezza. “Per questioni di somma urgenza – spiega la consigliera democratica – il Comune potrebbe anche far svolgere i lavori e pagare le ditte dopo il termine degli stessi. Invece, con questo atteggiamento, Di Giorgi continua a dimostrare la precisa volontà politica di non fare. Il sindaco torni sui suoi passi: dirotti i soldi della pavimentazione della Ztl sulle emergenze della scuola, si impegni in prima persona per intercettare i fondi che le altre Istituzioni mettono a disposizione per l’edilizia scolastica”.

In tutta questa situazione non è di poco conto anche l’organizzazione della macchina amministrativa, che la consigliera democratica ha già fortemente criticato. “Il settore edilizia scolastica è letteralmente lasciato alla propria sorte, con responsabilità immense che gravano sul personale. A breve si dovrà stilare il Piano triennale delle assunzioni: il sindaco, oltre a riorganizzare l’Ente, proponga di assumere tecnici per rimpinguare gli uffici che ne hanno bisogno ed anche non sottovaluti un altro aspetto, quello di assumere personale di base che rimanga all’interno dell’amministrazione: da anni non vengono assunti dal Comune di Latina operai che restino in organico all’Ente, che invece deve così ricorrere continuamente ad incarichi per ditte esterne, con un conseguente aggravio di spese sul bilancio. Ricorrere a personale interno, invece, comporterebbe un risparmio oltre che una sicurezza”.

Persi i fondi 2015 dell’8 per mille Irpef per l’edilizia scolastica.

Persi i fondi 2015 dell’8 per mille Irpef per l’edilizia scolastica: Ennesima dimostrazione di incompetenzapza moro

Mensa scolastica pericolante, tutto fermo almeno per due mesi.
La sicurezza e l’igiene non sono cosa urgente per il Comune di Latina

Passeranno almeno due mesi prima che la mensa della scuola materna di Piazza Aldo Moro possa essere messa in sicurezza. Nel frattempo i bambini continuano a consumare i pasti in monoporzioni direttamente nelle aule dove si svolgono le lezioni. Questo perché il Comune di Latina non ha ancora fatto alcuna comunicazione alla scuola sui tempi necessari per lo svolgimento dei lavori, e per il fatto di aver inserito i lavori in una determina da circa 90mila euro che comprende anche sistemazioni in altri plessi del capoluogo. Inoltre non è fornito alcun personale per la pulizia delle aule successivamente al pasto. Il preside sarà costretto a sospendere l’attività di mensa.

È una precisa volontà politica quella di non mettere in sicurezza la scuola. Com’è noto avevo sollevato la questione della mensa della scuola pericolante la scorsa settimana. Per spese che superano i 40mila euro, i Comuni sono tenuti ad indire una gara, mentre per importi inferiori e per lavori di natura urgente possono essere fatti affidamenti diretti alle ditte. Il punto è proprio questo: l’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi non ritiene che la messa in sicurezza di una mensa scolastica, che comporta anche un problema di igiene all’interno dell’istituto, sia un lavoro urgente. Il sindaco è responsabile della salute della città, ed è uno scandalo che non intervenga.

La verità è che della scuola, all’amministrazione Di Giorgi, non sembra importare nulla: è però molto usata per fare presenzialismo.
Quando in Comune hanno voglia di affidare lavori, anche non urgenti, sono disposti persino a procedere attraverso determine illegittime, come nel caso dello spacchettamento che ho fatto emergere per il cimitero di Borgo Montello. Mentre la scuola continua ad essere la Cenerentola di questa amministrazione.

8xmilleE non si trovino più scuse nella mancanza di soldi, Il Comune getta il denaro pubblico dalla finestra per spese inutili, come la pavimentazione della Ztl, il finanziamento al Festival del Circo, contratti multipli per medesimi servizi nei diversi uffici comunali. E poi perde o non si avvale dei finanziamenti offerti dalla Stato, come nel caso della richiesta di attingere ai fondi dell’8 per mille Irpef in favore dell’edilizia scolastica. I Comuni, grazie alla legge di stabilità del 2014, entro lo scorso 15 dicembre avrebbero potuto fare richiesta per ricevere, in percentuale, questi fondi destinati ad opere di ‘ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica’, così come indicato dalla stessa legge.

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Non avendone fatto richiesta, il Comune di Latina per tutto il 2015 non ne beneficerà.
E adesso voglio sapere il perché di questa mancanza: ne chiederò le motivazioni con un’interrogazione in Consiglio Comunale e porterò la questione in Commissione Trasparenza.