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Mensa in bilico a Piazza Moro

La scuola, per il Comune, deve essere una priorità




Oggi i Nas hanno assistito alla distribuzione dei pasti nella scuola di Piazza Moro

Il servizio di refezione della scuola materna di Piazza Aldo Moro sarà sospeso dal primo giorno di rientro dalle vacanze pasquali . Lo ha deciso il dirigente scolastico, e provvederà a mettere in pratica questo “ultimatum” posto al Comune di Latina, se i locali della mensa non saranno messi in sicurezza. La situazione strutturale tuttora impedisce ai bambini, infatti, l’accesso agli idonei locali ed i pasti continuano ad essere serviti nelle aule dove si svolgono le lezioni.

Oggi nella scuola di Piazza Moro c’erano anche i carabinieri del Nas, chiamati da alcuni genitori, per verificare le condizioni in cui i pasti venivano serviti.

“È scandaloso che dopo settimane, per le lentezze e l’incapacità dell’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi, i bambini siano ancora relegati a mangiare nelle classi. Questo non comporta soltanto una questione di igiene, ma anche altri problemi: le monoporzioni nominative che vengono servite oggi, per esempio, hanno un costo maggiore rispetto al classico servizio mensa e siccome il Comune non paga un extra alla ditta appaltatrice, quest’ultima ha eliminato il personale refettore che assisteva ai pasti ed oggi sono le collaboratrici scolastiche a dover sopperire a questo compito. C’è un ulteriore aspetto da considerare: le famiglie sarebbero messe gravemente in difficoltà dalla sospensione del servizio mensa: davvero il sindaco vuole arrivare a questo?”.

Zuliani torna a sottolineare che la scuola deve essere una priorità per l’amministrazione comunale, che non può pensare di far trascorrere dei mesi prima di fare dei lavori di messa in sicurezza. “Per questioni di somma urgenza – spiega la consigliera democratica – il Comune potrebbe anche far svolgere i lavori e pagare le ditte dopo il termine degli stessi. Invece, con questo atteggiamento, Di Giorgi continua a dimostrare la precisa volontà politica di non fare. Il sindaco torni sui suoi passi: dirotti i soldi della pavimentazione della Ztl sulle emergenze della scuola, si impegni in prima persona per intercettare i fondi che le altre Istituzioni mettono a disposizione per l’edilizia scolastica”.

In tutta questa situazione non è di poco conto anche l’organizzazione della macchina amministrativa, che la consigliera democratica ha già fortemente criticato. “Il settore edilizia scolastica è letteralmente lasciato alla propria sorte, con responsabilità immense che gravano sul personale. A breve si dovrà stilare il Piano triennale delle assunzioni: il sindaco, oltre a riorganizzare l’Ente, proponga di assumere tecnici per rimpinguare gli uffici che ne hanno bisogno ed anche non sottovaluti un altro aspetto, quello di assumere personale di base che rimanga all’interno dell’amministrazione: da anni non vengono assunti dal Comune di Latina operai che restino in organico all’Ente, che invece deve così ricorrere continuamente ad incarichi per ditte esterne, con un conseguente aggravio di spese sul bilancio. Ricorrere a personale interno, invece, comporterebbe un risparmio oltre che una sicurezza”.

Persi i fondi 2015 dell’8 per mille Irpef per l’edilizia scolastica.

Persi i fondi 2015 dell’8 per mille Irpef per l’edilizia scolastica: Ennesima dimostrazione di incompetenzapza moro

Mensa scolastica pericolante, tutto fermo almeno per due mesi.
La sicurezza e l’igiene non sono cosa urgente per il Comune di Latina

Passeranno almeno due mesi prima che la mensa della scuola materna di Piazza Aldo Moro possa essere messa in sicurezza. Nel frattempo i bambini continuano a consumare i pasti in monoporzioni direttamente nelle aule dove si svolgono le lezioni. Questo perché il Comune di Latina non ha ancora fatto alcuna comunicazione alla scuola sui tempi necessari per lo svolgimento dei lavori, e per il fatto di aver inserito i lavori in una determina da circa 90mila euro che comprende anche sistemazioni in altri plessi del capoluogo. Inoltre non è fornito alcun personale per la pulizia delle aule successivamente al pasto. Il preside sarà costretto a sospendere l’attività di mensa.

È una precisa volontà politica quella di non mettere in sicurezza la scuola. Com’è noto avevo sollevato la questione della mensa della scuola pericolante la scorsa settimana. Per spese che superano i 40mila euro, i Comuni sono tenuti ad indire una gara, mentre per importi inferiori e per lavori di natura urgente possono essere fatti affidamenti diretti alle ditte. Il punto è proprio questo: l’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi non ritiene che la messa in sicurezza di una mensa scolastica, che comporta anche un problema di igiene all’interno dell’istituto, sia un lavoro urgente. Il sindaco è responsabile della salute della città, ed è uno scandalo che non intervenga.

La verità è che della scuola, all’amministrazione Di Giorgi, non sembra importare nulla: è però molto usata per fare presenzialismo.
Quando in Comune hanno voglia di affidare lavori, anche non urgenti, sono disposti persino a procedere attraverso determine illegittime, come nel caso dello spacchettamento che ho fatto emergere per il cimitero di Borgo Montello. Mentre la scuola continua ad essere la Cenerentola di questa amministrazione.

8xmilleE non si trovino più scuse nella mancanza di soldi, Il Comune getta il denaro pubblico dalla finestra per spese inutili, come la pavimentazione della Ztl, il finanziamento al Festival del Circo, contratti multipli per medesimi servizi nei diversi uffici comunali. E poi perde o non si avvale dei finanziamenti offerti dalla Stato, come nel caso della richiesta di attingere ai fondi dell’8 per mille Irpef in favore dell’edilizia scolastica. I Comuni, grazie alla legge di stabilità del 2014, entro lo scorso 15 dicembre avrebbero potuto fare richiesta per ricevere, in percentuale, questi fondi destinati ad opere di ‘ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica’, così come indicato dalla stessa legge.

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Non avendone fatto richiesta, il Comune di Latina per tutto il 2015 non ne beneficerà.
E adesso voglio sapere il perché di questa mancanza: ne chiederò le motivazioni con un’interrogazione in Consiglio Comunale e porterò la questione in Commissione Trasparenza.

Banca delle risorse nella scuola: alla Don Milani è già realtà

imageLa dirigente dell’istituto Laura De Angelis spiega come è articolato il servizio.

La scuola è di tutti e tutti possono prendersene cura concretamente. Questo assunto è messo bene in luce dall’esperienza positiva vissuta dalla scuola don Milani di Latina, che ha inserito nel POF (Piano di offerta formativa) la cosiddetta “banca delle risorse”. Si tratta di un elenco di persone – parenti e amici dei bambini e dei ragazzi iscritti – che si sono messe a disposizione per piccole riparazioni o prestazioni professionali in caso di bisogno delle scuole di tutto l’istituto comprensivo.

“Sono circa 200 le persone che hanno offerto la propria disponibilità e le proprie competenze gratuitamente per le esigenze della scuola” – spiega la dirigente dell’istituto don Milani, Laura De Angelis. “Abbiamo pensato alla banca delle risorse come soluzione delle piccole emergenze quotidiane, perché spesso non vi si riusciva a far fronte e la gestione diventava sempre più difficile. Oggi invece abbiamo persino servizi che altrimenti non avremmo potuto permetterci: è il caso, per esempio, dello sportello d’ascolto, che ci è stato offerto gratuitamente e spontaneamente da una psicologa che è mamma di un nostro alunno. C’è un papà, invece, che quando ce n’è bisogno, ci trasporta i materiali con un furgoncino; un fabbro ci ha cambiato alcune serrature; un elettricista ha sistemato alcune prese; un giardiniere ci aiuterà con un piccolo orto; alcune mamme hanno cucito e montato le tende nella scuola di via Cimarosa, con un tessuto ignifugo a norma di legge regalatoci da un negozio di Latina; un’altra mamma si sta occupando di un approfondimento didattico di lingua inglese. È molto bello vedere come le persone di adoperino per la scuola, e non solo quella frequentata dai propri figli”.

I professionisti, al momento del bisogno, si accordano fra loro in base agli impegni personali, oppure operano a rotazione. Ogni anno compilano un modulo di adesione volontaria e facoltativa e le loro prestazioni sono sempre coperte dall’assicurazione, perché inserite nel Pof. Gli eventuali materiali necessari per riparazioni o sostituzioni, vengono sempre forniti dalla scuola, a meno che il professionista – come spesso accade – non sia intenzionato a regalarli.

Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Pd, più volte ha sottolineato come questo tipo di gestione dei plessi scolastici sia da prendere ad esempio. “La maggioranza in consiglio comunale del sindaco Giovanni Di Giorgi, pur continuando a lamentare la mancanza di soldi per le scuole – afferma Zuliani – quando ho proposto l’introduzione di un Protocollo di Partecipazione, si è però espressa in modo non favorevole”.

Il protocollo prevedrebbe un accordo formale tra le parti (Comune e Istituti Comprensivi), peraltro già presente in numerosi Comuni italiani e con risultati positivi, e sarebbe in grado di regolamentare in tutto il territorio di Latina proprio la collaborazione delle famiglie alla manutenzione della cosa pubblica.

Il Comune faccia ora tesoro di questa esperienza positiva e si decida ad esportarla a tutte le altre scuole.
Il risparmio, in termini sia di costi che di tempo, sarebbe notevole e l’esperienza positiva della don Milani lo conferma.

Senza contare il bellissimo effetto ‘collaterale’ di far sentire i cittadini davvero partecipi e responsabili della cosa pubblica”.

Pezzi di scuola in testa ai bambini…

pza moro La scuola dell’infanzia di Piazza Aldo Moro sta affrontando un problema molto serio in questi giorni: la mensa dei bambini è chiusa perché pericolante. Cadono pezzi di controsoffitto sul pavimento: i locali in cui siedono i bambini per mangiare sono stati, in un primo tempo, transennati, poi chiusi totalmente per sicurezza. Il problema sono le infiltrazioni d’acqua. Sul posto hanno già effettuato un sopralluogo un addetto alla sicurezza ed un tecnico del Comune, ma intanto i bambini stanno consumando i pasti nelle aule dove svolgono le lezioni e, se la situazione non muterà, la scuola sarà costretta a non offrire più il servizio mensa per comprensibili motivi di igiene.

Serve un intervento urgente da parte del Comune. pzza moro Le scuole di Latina cadono a pezzi e questo è un dato che ormai conosciamo da tempo, purtroppo. Ciò che stupisce è come mai l’amministrazione comunale non sia affatto preoccupata da ciò, continuando a rimandare interventi importanti e limitandosi a tamponare le urgenze.

Nella scuola bisogna investire e sappiamo quanto perché ce lo ha detto uno studio approfondito: 18 milioni di euro. Una somma che non abbiamo immediatamente ma che l’amministrazione comunale potrebbe decidere di recuperare rinunciando a progetti costosi e molto meno urgenti, come la pavimentazione della Ztl: più di 800mila euro sarebbero così pronti subito.
videment c’è scarso interesse del Comune per il settore della scuola: nell’ufficio lavora un solo dipendente che, per quanto possa essere accurato e solerte nel proprio lavoro, ha la responsabilità della gestione di ben 74 plessi. Come è possibile che l’amministrazione ed il sindaco Giovanni Di Giorgi non si rendano conto di quanto sia gravoso questo compito?

La carenza di personale nell’Ufficio Scuola del Comune impedisce la risoluzione dei problemi in tempi rapidi.

Ed è solo un esempio del pessimo grado di organizzazione degli uffici comunali”. Una conseguenza di questo, è il senso di abbandono lamentato dagli istituti scolastici, che non solo non sono in grado di ottenere certezze sui tempi del Comune, ma non ottengono nemmeno risposte alle loro missive scritte.

C’è anche un dato politico: il Comune di Latina ha sempre affidato l’edilizia scolastica all’assessorato ai Lavori pubblici, che gestisce una pesante mole di interessi economici, invece che al settore realmente deputato a questo tipo di problematiche, l’assessorato Scuola e Istruzione. La delega invece potrebbe avere un unico referente sia per l’istruzione sia per l’edilizia scolastica: due assessori sono troppi per un ambito che dovrebbe avere un quadro complessivo del settore.

È ora di cambiare per il bene della città e per la sicurezza dei bambini.

Palestre scolastiche e società sportive: nessun controllo da parte del Comune

PalestraLe palestre delle scuole elementari e medie, quando non usate per attività sportive degli istituti stessi, vengono concesse a società sportive per svolgere le proprie attività. Il Comune dà in affitto queste strutture al prezzo di 9 euro l’ora, per un totale di circa 700 euro al mese spesso ripartite tra varie società. Quando vengono recati danni alla struttura da parte delle società o ci si trova di fronte agli effetti dell’usura, a doversi muovere è sempre il Comune, il quale però – a fronte di un canone d’affitto così basso – non riesce a far fronte a tutte le necessità che di volta in volta si presentano. Il principio dovrebbe essere: chi rompe paga. Ma questo non succede per mancanza di controlli, e chi si ritrova a pagarne le conseguenza sono i bambini delle scuole che si ritrovano impianti rovinati.

Non è soltanto un problema di tipo economico, ma anche di trasparenza.

Non c’è alcun tipo di controllo sulla gestione delle palestre scolastiche, immobili comunali e quindi pubblici, sulle società private.
Chi verifica, ad esempio, la correttezza delle fatture per la pulizia degli ambienti?
E chi si assicura che i bambini che frequentano la scuola abbiano strutture non rovinate ed un servizio funzionante e sicuro, sempre?

palestra sabotinoL’altro giorno siamo andati come Pd nella scuola di Borgo Sabotino, che aveva sul soffitto dei pannelli pericolanti e pezzi di intonaco staccati dalle pareti, non certo a causa dei bambini…
Se le scuole non possono rivalersi sulle società perché è il Comune il titolare del rapporto, ed il Comune non controlla, il rischio è che a rimetterci saranno sempre e solo gli alunni della scuola pubblica.

La questione, più grave, che sarà portata in commissione Bilancio, è questa: bisogna regolamentare in modo univoco tutte le situazioni d’affitto esistenti sul territorio. Finora non è mai stato fatto un bando per avere accesso alle palestre delle scuole elementari, quindi fino ad oggi si è sempre affittato a prezzi più che convenienti a società in qualche modo ‘vicine’ al governante di turno, a cui è bastato chiedere per ottenere gli spazi per svolgere le proprie attività, e i criteri non sono palesi, non sono pubblicati sul sito.
Con questo non si vuole dire che il prezzo degli affitti va aumentato e quindi spalmato come ulteriore spesa a discapito delle famiglie che portano i figli a fare sport. Si vuole invece rendere più trasparente tutta la gestione, per migliorare il servizio offerto dalle scuole pubbliche, tutelandole per non considerarle ed usarle come strumento per garantirsi un bacino di consenso elettorale.
Sul sito del Comune, a tutt’oggi non vi è neanche un elenco delle società che usufruiscono delle nostre palestre.

Come dice don Luigi Ciotti, dove non c’è una regola o un controllo, si possono insinuare sistemi opachi di amministrazione.
È proprio questo che va evitato.

Latina ad Auschwitz… senza paragoni

imageIl Comune di Latina organizzerà anche per il 2015 il consueto viaggio ad Auschwitz perché gli studenti del capoluogo visitino ed abbiano impresso nella memoria le immagini dello sterminio e dell’orrore che ancora oggi gelano il sangue. Una notizia che viene accolta con favore da Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico di Latina, che però trova scorretto, nel comportamento dell’amministrazione comunale, l’ennesimo affidamento diretto – senza bando – ad un privato per l’organizzazione del viaggio del prossimo 23 gennaio.

“La trasparenza sembra proprio non essere nelle corde dell’amministrazione comunale di Latina. Lo si può constatare dall’ennesima assegnazione di un incarico ad un privato, senza nemmeno un’analisi comparativa. Il punto è però – spiega la consigliera democratica – che nonostante il sollecito di un dirigente scolastico a fare almeno una comparazione dei costi con altri soggetti, è stata imposta la linea del primo cittadino, pretendendo che l’affidamento dell’incarico precisamente all’agenzia di viaggio già scelta e già utilizzata lo scorso anno per lo stesso viaggio”.

Si tratta di un comportamento che pecca non soltanto in fatto di trasparenza, ma anche dal punto di vista dei conti pubblici. “È interesse dei presidi, infatti, non solo far risparmiare l’ente comunale nelle spese che deve andare a sostenere, ma anche far partecipare a simili viaggi di rappresentanza ed istruzione il maggior numero di alunni possibile”. Una parte della quota del viaggio è infatti a carico del Comune: “Su 500 euro che è il prezzo totale, 300 vengono messi dalle famiglie, mentre i restanti 200 vengono versati dall’ente. Se dalla comparazione dei costi si risparmiasse anche una sola quota, sarebbe un bambino in più nel viaggio.

L’interesse predominante, evidentemente, sembra la salvaguardia di certi rapporti, costi quel che costi. E non ci si barrichi ancora dietro la scusa che si tratta di un incarico al di sotto dei 40mila euro e che quindi l’affidamento del servizio può avvenire senza bando: il comportamento del sindaco non è stato consono per chi dovrebbe pensare ad amministrare la città ed i soldi pubblici nel modo più opportuno specie di questi tempi che richiedono un surplus di trasparenza. Anche alla luce del fatto che i Comuni della Provincia di Latina – fatta eccezione per Cisterna – non potranno usufruire del contributo dell’ente di via Costa”.

8 per mille per le scuole?

“Edilizia scolastica: il Comune dimentica di fare richiesta per l’accesso ai fondi dell’8 per mille. Con i problemi di bilancio che ci sono, l’Ente non può permettersi queste ‘distrazioni’”

Il Comune di Latina non ha ancora fatto richiesta per ottenere l’accesso ai fondi previsti per l’edilizia scolastica provenienti dall’8 per mille. Eppure la legge parla chiaro: la scadenza è fissata al 15 dicembre.

La norma è stata introdotta con la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n.147, art.1, comma 206), che nell’8 per mille Irpef a gestione statale ha affiancato alla quota prevista per la conservazione dei Beni culturali, un’ulteriore categoria beneficiaria relativa però all’edilizia scolastica pubblica. A queste somme i Comuni accedono inoltrando una domanda e in base alla percentuale ottenuta dalle donazioni, si ricevono fondi da destinare ad opere di “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”, così come indicato dalla stessa legge.

L’amministrazione comunale di Latina è del tutto impreparata nella gestione dei conti pubblici: “In una situazione economica già penosa per il Comune di Latina, in cui le casse comunali piangono una sempre maggiore penuria ed il bilancio, con il nuovo debito da 800mila euro arrivato nei giorni scorsi, ci fa uscire dal Patto di Stabilità, l’amministrazione non può permettersi certe “distrazioni”. Con 74 plessi di propria competenza, il Comune di Latina potrebbe beneficiare di decine di migliaia di euro, se solo facesse richiesta d’accesso ai fondi al Governo centrale e se solo pubblicizzasse ai cittadini l’opportunità di devolvere il proprio 8 per mille alla scuola pubblica. A ben pensarci, non dovrebbe essere così difficile, eppure nulla ancora è stato fatto.

E colgo l’occasione per chiedere cosa appunto intendano fare gli uffici, visto che il termine scade fra meno di una settimana”.

“Nella scuola che vorrei…” eccoci

imageUn evento riuscitissimo quello di venerdì pomeriggio al circolo cittadino di Latina.

Nove tavoli per discutere su nove temi scottanti che riguardano la scuola: le varie proposte apporteranno modifiche al documento della Buona Scuola del governo Renzi.

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Il gruppo de Partito Democratico che ha lavorato all’organizzazione dell’evento ha dimostrato freschezza, competenza e grande creatività.

Continueremo a confrontarci con chi vive le situazioni critiche sulla propria pelle, perché solo attraverso una sana e generosa partecipazione la politica tornerà al suo ruolo di servizio alla comunità.

NELLA SCUOLA CHE VORREI…

laBuonaScuolaTavoli tematici sui 12 punti della riforma sulla Buona scuola

Quest’iniziativa è un punto di partenza per far fronte alle sfide importanti e per dare un futuro alla “Buona scuola”: dalle infrastrutture al dimensionamento, dall’alternanza scuola – lavoro, alla scuola digitale e all’orientamento, tutti temi che saranno trattati “Nella scuola che vorrei……” evento organizzato dalla Segreteria Comunale del PD di Latina – venerdì 21 novembre 2014 dalle ore 16.30 presso il Circolo Cittadino, Piazza del Popolo a Latina.

PROGRAMMA:

-ORE 16.30 INGRESSO E REGISTRAZIONE PARTECIPANTI;
-ORE 16.45 SALUTI DEL SEGRETARIO GIOACCHINO QUATTROLA E INIZIO LAVORI ;
-ORE 18.00 TERMINE DEI LAVORI NEI TAVOLI TEMATICI E RINGRAZIAMENTI DI CINZIA ROMANO CON DELEGA ALLA SCUOLA E ALLA CULTURA;
-ORE 18.15 I RELATORI RELAZIONANO ALLA PLATEA CON IL COORDINAMENTO DEL
DIRIGENTE SCOLASTICO ELISABETTA BURCHIETTI;
-ORE 19.00 – CHIUSURA DEI LAVORI

Con i seguenti tavoli di discussione:

TAVOLO 1 GLI INSEGNANTI: reclutamento, selezione, supplenze.
Un piano straordinario per assumere 150 mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Gradua¬torie ad Esaurimento. 40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D’ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzio¬ne. Mai più ‘liste d’attesa’ che durano decenni. Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzio¬ni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli stu¬denti la continuità didattica a cui hanno diritto.

TAVOLO 2 LA VALUTAZIONE: valutazione d’istituto, dei docenti, dei dirigenti.
Scatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof. su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ad una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al migliora¬mento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento. Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa.

TAVOLO 3 L’AGGIORNAMENTO: competenza, formazione (personale docente e ATA)
Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.

TAVOLO 4 LINGUE E LINGUAGGI: tecnologia, musica, sport, arte, lingue straniere.
Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secon¬daria. Diffusione dello studio dei principi dell’E¬conomia in tutte le secondarie. Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell’Italia. Nel processo di cambiamento, la scuola di oggi deve essere un luogo capace di dare ai giovani le “abilità culturali” inerenti l’approccio interculturale, l’orientamento al confronto e l’educazione per diventare davvero cittadini del mondo.

TAVOLO 5 LA GESTIONE TRASPARENTE: finanziamenti, finanze, scelte di investimento.
Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attra¬verso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi. Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

TAVOLO 6 SCUOLA E TERRITORIO: alternanza scuola-lavoro, enti, associazioni. .
Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.

TAVOLO 7 INCLUSIONE: studenti stranieri, BES, DSA, diversamente abili, dispersione scolastica e diritto allo studio.
Saranno affrontati i temi: del Diritto allo Studio di tutti gli alunni sin dalla Prima infanzia, Scuola primaria, Dispersione, Pluriclassi, Diritto allo Studio. Diventa importante riflettere sui temi della preparazione e riflessione dei docenti in merito a come si apprende oggi, ai campi comuni tra più discipline, ai nuovi media per l’apprendimento, alla relazione tra scuola come comunità che accoglie e scuola come comunità che propone sapere e competenze per tutti.

TAVOLO 8 LUOGHI E STRUTTURE : infrastrutture, attrezzature, decoro, sicurezza, manutenzione.
Saranno affrontati i temi dell’edilizia scolastica, sicurezza, scuola e territorio, tema ricollocato al centro dell’iniziativa politica e parlamentare. Si tratta di ripensare l’educazione proprio nei luoghi deputati al più significativo e prolungato incontro tra generazioni. E rimettere mano alle strutture, pensando sì a nuove scuole ma anche ai tanti piccoli accorgimenti che potrebbero subito fare molto. Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wi-fi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.

TAVOLO 9 GLI STUDENTI: Saranno affrontati i seguenti argomenti: le pagelle dei docenti; i nuovi programmi, un giorno a settimana di sport arte e cultura? Perché no, questo ed altro, la parola agli studenti; basta supplenze: le proposte degli studenti tra nuove alfabetizzazioni, scuola digitale ed attività “extracurriculari” ; le 100 procedure da abolire ; il report degli studenti sugli stage .

I PROTAGONISTI SIETE VOI:
Sono i presidi e gli insegnanti che ogni giorno portano avanti i loro lavoro tra mille difficoltà, facendo il meglio che possono, con i pochi mezzi e strumenti che la scuola mette a loro disposizione.
Sono le famiglie, perché hanno l’obiettivo di chiedere il meglio per i propri figli, e alla scuola chiedono l’opportunità di lavorare di concerto per traguardare il futuro con concretezza ma anche ottimismo.

Sono i ragazzi, gli studenti di ogni età, perché hanno il potere della creatività e hanno le chiavi per capire il mondo che cambia, per interpretare le cose che accadono. Mentre accadono.

Sono operatori del sociale, della cultura e dello sport che a vario titolo forniscono servizi di assistenza scolastica e/o servizi educativi aggiuntivi e/o di alternanza tra scuola, sport ed attività culturali.
Sono i rappresentanti delle associazioni di categoria che potranno fornire una visione sulle competenze e abilità oggi richiese dal mondo del lavoro e come la scuola può uniformarsi con proposte formative in alternativa a quelle proposte. Le forme dell’alternanza scuola-lavoro.
Sono le imprese che potranno indicarci quali sono le competenze e capacità che i giovani devono possedere, affinché possano essere inseriti in un contesto lavorativo al passo con il mercato in continua evoluzione.
Siamo tutti noi, quando proviamo a ragionare assieme, orientati da una visione comune, senza pregiudizi, senza luoghi comuni, false credenze e senza pessimismi.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Potete prenotare attraverso un post, indicando il numero del tavolo e il relativo tema. Saranno accolte max 8 persone ad ogni tavolo con l’obiettivo di poter realizzare un lavoro efficace. CLICCA QUI
Nella scuola che vorrei…….si racconterà a più voci una scuola che vuole essere migliore!
Condividete e partecipate alla discussione.

Ancora un incidente davanti al Manzoni

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Oggi ancora un incidente. Solo lo scorso anno una ragazza è stata investita. Cosa impedisce al Comune di Latina di mettere in sicurezza la strada? L’amministrazione non può più ignorare la situazione, mettendo a rischio ogni giorno l’incolumità degli studenti e di chi frequenta l’istituto superiore. Aspetta forse che si verifichi un incidente mortale prima di intervenire?”.

IMG_1127Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico ed insegnante presso il liceo davanti al quale è avvenuto l’incidente, esprime tutto il suo sconcerto per l’accaduto. “È inammissibile – dice – che il Comune continui a sottovalutare in modo così irresponsabile la situazione davanti alla scuola: viale Le Corbusier è una strada pericolosissima, classificata a ‘scorrimento veloce’, dove le automobili sfrecciano e non c’è nessun dispositivo di sicurezza che lo impedisca. Sono pronta a fare anche un esposto se non verranno presi al più presto i dovuti provvedimenti”.

La consigliera dem ricorda di aver già fatto più volte richiesta al Comune di installare almeno due attraversamenti pedonali rialzati in prossimità dell’istituto, per costringere in ogni caso le auto a rallentare, ed un semaforo a chiamata. Quest’ultimo dispositivo era peraltro stato promesso dall’amministrazione comunale, nella persona del delegato del sindaco alla Viabilità, Alberto Pansera, che si era impegnato a farlo installare sin dall’inizio dello scorso anno.

“Ad oggi ancora nessun intervento è stato fatto e chi frequenta l’istituto è in costante pericolo. “Un dirigente comunale mi disse – racconta Zuliani – che 20mila euro per un dissuasore di velocità erano troppi e che non sarebbe stato possibile installarlo. Ma io dico che per la sicurezza dei nostri giovani anche 40mila sono pochi. Ed aggiungo anche un altro fatto: tutta la zona circostante all’ingresso della scuola è scarsamente illuminata. Anche la sera i nostri ragazzi sono quindi in costante pericolo, all’uscita dall’orario scolastico pomeridiano, che in alcuni giorni si protrae fino alle 18 circa. La poca luce è infatti, non soltanto un rischio dal punto di vista della strada, ma anche un’attrattiva per potenziali malintenzionati”.