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Trasporto scolastico per disabili: non parte perché…

Stenta a partire il servizio di trasporto scolastico per gli alunni portatori di handicap. A fare la domanda per questo servizio al Comune di Latina sono stati in 16 quest’anno, ma sembra che finora siano disponibili le risorse soltanto per 7 di loro.“È una vergogna che in sede di approvazione del bilancio previsionale il consiglio non sia riuscito a trovare una somma così irrisoria per garantire un servizio che è invece necessario e fondamentale per le famiglie che ne hanno fatto richiesta. Ed è anche una questione di civiltà, oltre che di pari opportunità: i ragazzi disabili devono vedere garantito il loro diritto di entrare in classe esattamente come gli altri giovani della loro stessa età ed il Comune deve garantire alle loro famiglie la sicurezza che questo avvenga”.

Zuliani sottolinea anche il ruolo del sindaco Giovanni Di Giorgi in questa
vicenda: “In sede di approvazione di bilancio aveva assunto l’impegno che  avrebbe trovato personalmente il denaro per l’attivazione
completa di questo servizio, eppure non lo sta facendo. Soltanto ora persone di buona volontà in questa amministrazione stanno facendo il possibile perché si trovi una soluzione per questi ragazzi e le loro famiglie. C’è inoltre da evidenziare che una ulteriore responsabilità del sindaco in questo disservizio sta nell’aver tolto, dal febbraio 2013, la competenza del trasporto scolastico per disabili ai Servizi sociali per darla al settore Viabilità, colto però del tutto impreparato a questo cambiamento e tuttora in difficoltà nella gestione del servizio e delle esigenze delle persone che ne debbono usufruire. Solo per fare un esempio: negli anni passati, i mezzi dedicati a tale trasporto erano due e oggi invece uno solo; la Viabilità sta inoltre stilando una graduatoria del tutto inutile, visto che tutti i portatori di handicap, per il nostro Comune, hanno sempre avuto diritto al servizio e non è mai stata necessaria una lista di merito (elemento sottolineato persino in una nota ufficiale del nostro Segretariato sociale). Un terzo elemento di colpa del primo cittadino sta nel fatto che continua ad amministrare in modo insensato le risorse dell’Ente: gli sprechi sono all’ordine del giorno e si erogano fondi per manifestazioni, come non smetterò mai di dire – quella del Festival Internazionale del Circo – che nulla aggiungono al nostro Comune. E che in particolare, stavolta, tolgono ai disabili”.

Zuliani non risparmia neanche la maggioranza in consiglio comunale: “Un emendamento al bilancio avrebbe stanziato la somma necessaria al
funzionamento di questo servizio. Eppure, per mere questioni politiche, di equilibri in maggioranza, di vedute corte, la proposta è stata bocciata e si è
scelto di passare oltre”.

Viale Le Corbusier, strada pericolosa per gli studenti. Intervenga il sindaco

Con la riapertura delle scuole, il problema si acuisce.

Questo è il terzo anno che mi trovo a segnalare all’amministrazione comunale una situazione che, da molto più tempo, crea condizioni di scarsa sicurezza per gli studenti che frequentano l’istituto superiore Manzoni, le altre scuole della zona e la stazione autolinee”. Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito Democratico ed insegnante presso l’istituto superiore, denuncia ancora una volta le condizioni di pericolo che ogni giorno, se non saranno effettuati al più presto i lavori di messa in sicurezza, i ragazzi si troveranno a dover affrontare.

“La scuola si trova su viale Le Corbusier, letteralmente una strada da corsa, dove le auto sfrecciano e dove i ragazzi devono passare su un marciapiede strettissimo. Si trovano quasi a dover schivare le automobili, vere padrone di quel tratto. Lo scorso anno per poco una ragazza non è stata investita. Cosa si aspetta per mettere in sicurezza l’ingresso degli studenti a scuola? Ciò che era stato chiesto al Comune di Latina non è molto: un semaforo a chiamata, dei dissuasori di velocità, una segnaletica orizzontale più chiara e l’allargamento del marciapiede, in particolare il tratto che collega la scuola con le autolinee. La Provincia è sì l’ente di competenza per le scuole superiori, ma il Comune non può delegare ogni aspetto: ci sono delle competenze, come la cura del territorio che le circonda, che non possono essere delegate ad alcuno. E di questo parliamo: di strade e di sicurezza. Cosa c’è di più importante?” – chiede Zuliani, che chiama in causa nella questione direttamente il sindaco Giovanni Di Giorgi.

“Latina ospita praticamente la metà degli istituti superiori della provincia: 8mila studenti vengono da fuori e solo il liceo Manzoni ha una popolazione scolastica elevatissima. Sono persone che usano i servizi che offre la città, e allo stesso tempo sono clienti dei nostri commercianti (mangiano, bevono, comprano libri e altri prodotti). Non soltanto a Latina c’è una assoluta assenza di Politiche giovanili, c’è da parte del Comume una totale indifferenza nei confronti di questa “città” di utenti, che risultano completamente ignorati” – afferma Zuliani.

La consigliera del Pd prende quindi le distanze dall’indirizzo politico dell’amministrazione: “Il non riuscire a rispondere ad un bisogno così elementare, quello della sicurezza, ma anche così importante, denota la vera incapacità di gestire le problematiche più piccole. Un ufficio trasporti che in tre anni non è riuscito a dare una risposta a questo all’istituto Manzoni, che si trova su una strada da corsa, è deprecabile. Assurdo almeno quanto il fatto che non vi sia un assessore allaViabilità, perché la delega è in capo al sindaco e quest’ultimo non abbia preso in mano una situazione di così semplice gestione. Ora il sindaco risolva questo problema, si prenda la responsabilità che gli compete” – conclude Zuliani.

Spaccio e consumo libero

Nicoletta Zuliani: “Attuare una risposta sinergica tra le Istituzioni per contrastare l’emergenza droga”

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 Siringhe gettate a terra e piantate con gli aghi sui tronchi degli alberi. La situazione in cui versa un piccolo angolo verde tra le autolinee di via Romagnoli e via Magenta, è stata immortalata in alcune fotografie scattate da un alunno dell’istituto Manzoni, dove la consigliera comunale del Partito Democratico è docente.

“Il fatto che uno studente sia venuto a consegnarmi le fotografie di una situazione di degrado che ha rilevato nella zona che frequenta per andare a scuola, è indicativa di quanto i ragazzi riescano ancora ad avere fiducia nelle Istituzioni, ed è anche per questo che a loro dobbiamo una risposta sinergica per contrastare le emergenze sociali ed in particolare quelle che li riguardano, come il pericolo della droga, purtroppo sempre in agguato tra i giovani. Una delle zone maggiori di spaccio, sembra assurdo quanto grave ma è così, è proprio sotto i nostri uffici comunali, sotto l’Intendenza di Finanza in Piazza del Popolo”.

 “Il governo della città, in questi anni – aggiunge Zuliani – per il contrasto alla diffusione delle droghe tra i giovani ha fatto ben poco. Ci si è attivati sicuramente di più per lo sport, ma una città come Latina non può accontentarsi di qualche evento, dietro cui nascondersi per dire che si è fatto qualcosa per i giovani. Ora più che mai, visto l’arrivo della stagione estiva – quando i ragazzi sono per strada per molto più tempo rispetto all’inverno – bisogna tenere gli occhi aperti e fornire risposte ai bisogni aggregativi dei ragazzi, che altrimenti rischiano di prendere strade ed avvalersi delle compagnie sbagliate. Il Comune, come Istituzione più prossima ai cittadini, deve farsi carico di questa esigenza e cercare l’apertura di un tavolo con gli altri organi presenti sul territorio, primo fra tutti quello della Prefettura. Fra l’altro stupisce che, a distanza di un anno rispetto alla mia richiesta di incontro con il prefetto Antonio D’Acunto, proprio a proposito dell’emergenza sociale della diffusione delle droghe tra i giovani, non abbia ricevuto alcuna risposta”.

€570mila alle scuole di Latina: Renzi fa sul serio

E’ appena stato pubblicato l’elenco dei comuni e le somme per l’edilizia scolastica che il governo Renzi ha sbloccato. (CLICCA QUI)

Al Comune di Latina €570mila per la piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale.

renzi scuolaRenzi si dimostra un premier che fa ciò che promette: aveva detto che la priorità sarebbe stata la scuola e l’ha fatto.”

L’iniziativa raggruppa tre tipologie di interventi chiamati SCUOLE BELLE, SCUOLE SICURE e SCUOLE NUOVE. Latina è rientrata nel gruppo delle SCUOLE BELLE per il quale, complessivamente, sono stati stanziati €450ML per un totale di 17.961 edifici in tutta Italia.

A Latina ben 42 scuole riceveranno migliaia di euro per la manutenzione, decoro e ripristino funzionale. La consigliera del PD Nicoletta Zuliani da sempre in prima linea sul fronte scuola ed educazione, tira un sospiro di sollievo: “Con il bilancio di previsione 2014 per il quale si prevedono tagli drammatici temevo che sarebbe andato in apnea un settore vitale: in questi ultimi anni la manutenzione scolastica si è vista ridurre gli importi progressivamente.” Attualmente per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei 56 edifici scolastici di Istituti Comprensivi sul territorio comunale di Latina venivano stanziati totalmente circa €800mila annui. Nel conto va calcolato tutto: rifacimento tetti, opere murarie, estintori, ascensori, impianti elettrici ed idraulici da manutenere e riparare, ecc… La cifra che il governo Renzi stanzia aumenta notevolmente la posta in bilancio per le scuole comunali per quest’anno. Le cifre sono divise un due gruppi: 26 scuole riceveranno €378.634, le restanti 16 avranno €190.400.

Ma la Zuliani avverte: “ Nel futuro immediato non sappiamo se potremo disporre di queste somme di nuovo, per questo è opportuno tesaurizzare le risorse e parallelamente mettere in atto modalità di cura e valorizzazione delle strutture scolastiche in accordo con la comunità che le accoglie, in primis i genitori e gli insegnanti.” Il riferimento è al Protocollo di Partecipazione che la consigliera del PD ha proposto nei giorni scorsi. Il Protocollo, oltre che valorizzare e tutelare le risorse progettuali e professionali interne alla comunità scolastica, soprattutto dei genitori rispetto alla gestione e alla cura nelle scuole, permetterebbe anche all’amministrazione di potersi dedicare alle altre mille urgenze che i 56 plessi scolastici comunali presentano.

Le scuole sonscuolafuturoo il bene più prezioso che abbiamo: tirano su i cittadini di domani. E il Premier lo sa bene.”

 

Protocollo di Partecipazione: scuole più efficienti e sicure con i genitori “in campo”

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Sono anni ormai che i genitori, stufi delle lungaggini burocratiche, si impegnano in prima persona per riparare maniglie e serrande, tinteggiare le aule, mettere le tende per rendere più sicuro e vivibile l’ambiente scolastico dei propri figli. Il contributo dei genitori per lavori di miglioramento o di piccola manutenzione delle scuole oggi non è regolamentato e viene svolto in modo un po’ ufficioso. In altri Comuni d’Italia lo si può fare, invece, e alla luce del giorno.

La mozione che la consigliera del Partito Democratico Nicoletta Zuliani presenterà come prima firmataria, riguarda proprio la possibilità, da parte dei genitori, di entrare nella gestione della piccola manutenzione dei plessi scolastici cosa che, fino ad oggi, veniva spesso negata a malincuore dai dirigenti scolastici per problemi legati ad un vuoto regolamentare.

Si tratta dell’introduzione di un Protocollo di Partecipazione – spiega Zuliani – del tutto simile a quello già adottato da anni, con successo, da altri Comuni italiani. L’intento della mozione è sostenere e regolamentare la disponibilità che i genitori degli alunni danno – come già spesso accade – per effettuare piccoli lavori nei plessi frequentati dai loro figli, mettendo a disposizione gratuitamente le loro capacità per velocizzare, risolvere o prendere l’iniziativa rispetto ad urgenze della struttura scolastica costituendo un Comitato dei Genitori ed un Albo dei volontari. Quando i genitori contribuiscono in questo senso, non solo garantiscono immediatezza nella risoluzione di piccoli problemi strutturali che altrimenti richiederebbero infinita burocrazia tra dirigente scolastico e comune, ma soprattutto contribuiscono a creare un forte senso di appartenenza ad un bene pubblico, come la scuola, che già viene vissuta come una “casa comune“.

Il Protocollo di Partecipazione si occupa proprio di questi aspetti: il documento, infatti, ottemperando al principio di sussidiarietà orizzontale promosso dall’articolo 118 della Costituzione e a numerosi altri articoli di legge elencati nella mozione, impegnerebbe l’Ente a stipulare un Protocollo con i Dirigenti Scolastici che consenta a comitati di genitori costituiti all’interno dell’Istituto Scolastico, di intervenire nelle scuole su base volontaria e senza aggravio economico per le famiglie che spesso si vedono costrette ad acquistare esse stesse materiali come vernici, armadietti, tende e così via. Le spese dei materiali e della copertura assicurativa, laddove la scuola non l’avesse già, sarebbero infatti a carico del Comune. Il Protocollo, quindi, oltre che valorizzare e tutelare le risorse progettuali e professionali interne alla comunità scolastica, soprattutto dei genitori rispetto ai lavori di piccola manutenzione nelle scuole, permetterebbe anche all’amministrazione di potersi dedicare alle altre mille urgenze che i 70 plessi scolastici comunali presentano.

“Il valore della partecipazione è immenso: è importante regolamentarlo in accordo con la normativa vigente. Si può formulare un accordo tra le parti (Comune e Istituti Comprensivi) dove nell’Istituto scolastico si sia costituito un Comitato Genitori che di anno in anno fornisce un elenco di competenze professionali/volontarie messe a disposizione ed elencate in un Albo delle Competenze. Il Comune paga l’assicurazione e i materiali ed al resto pensano il comitato genitori e la scuola. Nei momenti difficili una vera comunità si distingue per la sua capacità di far fronte a problemi grandi attraverso una partecipazione compattezza creativa e generosa.
E i genitori, questo, lo hanno sempre dimostrato.
Non mortificarla e lasciarla esprimere con l’amore tipico di una famiglia, significa moltiplicare davvero le grandi energie della nostra città”.

Via Cimarosa: ecco il perché

Ma perché i lavori della scuola di via Cimarosa sono ancora fermi?

Perché si sono fermati?

Chi paga?

Ve lo spiego.

Scuola primaria a pezzi: Il Comune: “Non ci sono i soldi”

(leggi gli immobili occupati senza titolo in fondo al documento)

“Scandaloso. Per lo stadio 800mila euro subito e lavori in tre settimane. La scuola invece può restare pericolante per oltre un anno”

Non sono bastate due verifiche e le firme dei genitori: ancora nessuna risposta.

La scuola di via Bolognini, a borgo Isonzo, è pericolante: attualmente per questioni di sicurezza sono state chiuse tre aule perché quando si cammina al piano superiore, non soltanto il pavimento vibra, ma al piano inferiore cadono pezzi di intonaco. Sono state finora due le verifiche effettuate da un ingegnere di Latina: la prima il 14 marzo 2013, mentre la seconda il 27 febbraio 2014, dopo una richiesta da parte dell’amministrazione comunale sulla base delle sollecitazioni del personale del plesso e da parte dei genitori, che hanno anche raccolto 150 firme per far ripristinare le condizioni di sicurezza nella struttura frequentata dai loro bambini. I sopralluoghi si sono svolti alla presenza del personale della scuola e di una ditta in ausilio, oltre che di un rappresentante dei genitori.

La relazione tecnica commissionata dal Comune ha evidenziato che la struttura, edificata 60 anni fa, forse in più tempi, “presenta diverse tecnologie costruttive che si evidenziano anche nei solai di livello. L’aula oggetto di verifica è situata al primo piano nell’angolo nord est. L’ispezione visiva è stata estesa anche al pavimento della stessa ed al soffitto dell’aula sottostante: è emerso che la situazione è rimasta pressoché invariata rispetto al 14 marzo 2013. Le indagini sono state svolte eseguendo un piccolo saggio sull’intonaco del soffitto dell’intonaco dell’aula sottostante in modo da poter mettere a nudo le strutture portanti e durante l’esecuzione del saggio si è avuto il distacco di parte dell’intonaco che ha evidenziato una cattiva aderenza alla struttura portante. Le operazioni sono state sospese per evitare il distacco di tutto l’intonaco dal soffitto”.
Il risultato della relazione è che l’aula al piano di sotto deve restare chiusa per la caduta dell’intonaco, ma il piano superiore può essere ancora usato. L’intervento proposto dall’ingegnere è di togliere completamente l’intonaco dal soffitto dell’aula al piano di sotto sostituendolo con un intonaco cementizio e di eseguire un rinforzo strutturale del pavimento al piano superiore per ripartire il carico in modo migliore.

“Da una verifica presso gli uffici – afferma la consigliera comunale del Pd Nicoletta Zuliani – si è evidenziata l’incapacità del settore Lavori Pubblici-Urbanistica a reperire nelle pieghe del bilancio comunale i 140mila euro necessari alla messa in sicurezza della scuola di Borgo Isonzo. Le carte per avviare immediatamente le procedure per un affidamento dei lavori sono pronte: manca l’indicazione di dove andare a prendere i soldi perché gli uffici rispondono che non ci sono. È uno scandalo – sottolinea Zuliani – il Comune conosce benissimo da oltre un anno la situazione della scuola di borgo Isonzo e non si è preoccupato di provvedere alla messa in sicurezza di un luogo pubblico frequentato ogni giorno da bambini e dal personale che si reca al lavoro. Però, appena si è saputo che la squadra di calcio della città sarebbe passata in serie B, sono stati subito trovati gli 800mila euro per la riqualificazione dello stadio e in tre settimane sono stati terminati i lavori. Pretendiamo risposte immediate”.

Il Comune paga 8 milioni per le utenze: siamo un colabrodo.

nicpizzoIl vice presidente del consiglio comunale, Nicoletta Zuliani, fa il punto sulle bollette pagate dall’ente. “Ogni anno il Comune di Latina spende 8 milioni di euro per pagare le utenze di uffici, scuole, impianti sportivi, chiese ed edifici comunali. È necessaria una spending review, ma soprattutto l’istituzione di un unico ufficio che si occupi esclusivamente dei contratti e che monitorizzi tutte le spese sostenute dall’ente comunale per le utenze”.

La consigliera del Pd spiega che attualmente per verificare quanto spendiamo, ad esempio di energia elettrica, bisogna recarsi in tanti diversi uffici: lavori pubblici per le scuole, sport per gli impianti sportivi, un altro diverso contratto è di competenza dell’ufficio manutenzioni. Il Comune si avvale di tre diversi fornitori di energia elettrica a seconda di quale ufficio stipula il contratto: Heracomm, Enel e Ceie Power. Con Enel c’è anche un contenzioso irrisolto.

In una situazione generale così caotica – afferma Zuliani – viene a mancare ogni principio di trasparenza, ma soprattutto ogni tentativo di risparmio da parte dell’ente resta vano. Oggi il Comune è un colabrodo ed è inoltre in regime di salvaguardia: quando la legge lo ha permesso, l’ente non ha scelto un fornitore di servizi nel libero mercato alla tariffa più conveniente, ma è rimasto com’era, ossia ad una tariffa più alta”. Un chiaro esempio di quanto sia critica la situazione comunale rispetto alle bollette, viene dalla scuola di via Tasso: il Comune non ha pagato il conto telefonico e così il plesso è rimasto senza linea, un servizio che invece è vitale per una scuola che ha sezioni della scuola dell’infanzia.

La carenza gestionale di questa amministrazione provoca un uso certamente non ottimale delle risorse. Finché non ci sarà un ufficio unico ad occuparsi delle utenze – afferma Zuliani – non ci sarà controllo e contezza di quanto e come si spende, quindi non ci sarà nemmeno modo di risparmiare. L’amministrazione deve adesso dimostrare di riuscire a controllare con metodo e sistematicità le proprie spese, altrimenti si crea una zona grigia che può diventare pericolosa”.

Una zona grigia che vale 8 milioni di euro.

Via Cimarosa: ecco l’interrogazione

Già il 23 maggio del 2013 avevo segnalato questo scandalo: perdere soldi in tempi di tagli è davvero vergognoso.  (Leggi denuncia)

Ormai le parole “via Cimarosa” non si intendono più riferite ad una amena via periferica del quartiere Q4 (o Nuova Latina) della città di Latina, bensì allo scandalo dei fondi restituiti alla Regione Lazio – ben €480mila – per incapacità gestionale e politica del nostro Comune.

Fatto sta che, l’ampliamento di questa Scuola dell’Infanzia, necessario ad accogliere i tantissimi bambini del quartiere che ha il numero più alto di presenze di famiglie giovani della città, dobbiamo pagarcelo noi con i soldi del bilancio comunale (già magrissimo).

Mezzo milione di Euro non sono pochi. Ce li aveva dati la Regione, ma ce li ha poi revocati perché il Comune non ha adempiuto per tempo ai passaggi necessari. Sono lenti ed incapaci. E soprattutto dannosi.

Una formale interrogazione (leggi interrogazione) presentata insieme da me e Marco Fioravante chiederà conto formalmente e in forma scritta della scandalosa perdita del finanziamento.

Allarme edilizia scolastica: «Il Comune non usa i locali per gli scopi cui sono destinati»

20130413-144859.jpg«L’amministrazione non sa rispondere alla crescita della popolazione studentesca e del fabbisogno strutturale»

«I finanziamenti persi per le scuole dei quartieri Q4 e Q5, il plesso di piazza Moro che non riesce più a contenere gli iscritti, il ragioneria sbattuto sulla Mediana nonostante l’impegno del sindaco, il liceo Manzoni, istituto tra i più gettonati in città, costretto a trasferire 15 classi in una succursale: se l’edilizia scolastica a Latina è in ginocchio e le strutture sono inadeguate a rispondere alla domanda di istruzione è a causa della totale mancanza di programmazione da parte di un’amministrazione miope per cui gli interessi dei privati vengono prima delle esigenze dei cittadini». A lanciare l’allarme edilizia scolastica a Latina indicando il Comune quale responsabile di una situazione di emergenza è la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani.

foto 2«Assistiamo al paradosso di una popolazione scolastica in continuo aumento con relativa crescita di fabbisogno strutturale e piuttosto che far fronte a quest’incremento il Comune – constata la Zuliani – si prende le scuole per metterci dentro altro. Se da una parte cresce la domanda di locali scolastici, dall’altra manca una programmazione seria e puntuale da parte di un’amministrazione che utilizza le strutture per scopi altri da quelli per cui sono destinate».

La consigliera cita alcuni casi emblematici: la scuola di via Varsavia dove trovano casa l’ufficio commercio e l’archivio del Comune, la scuola di via Ezio che ospita l’ufficio elettorale, ancora in  via Ezio  una scuola materna  ospita  un centro sociale per gli anziani e un’altro servizio di tipo sanitario; l’elementare di Col di Lana di recente è stata “data” al 118 con la motivazione che altrimenti si sarebbero persi fondi importanti e intanto l’adeguamento di quella struttura ad uno scopo per cui non era stata progettata è costato centinaia di migliaia di euro. «Stiamo parlando di zone – sottolinea la Zuliani – dove sono state date concessioni edilizie che hanno visto crescere demograficamente intere aree che ora hanno fame di servizi scolastici. La priorità è stata data ai costruttori, categoria tanto amata dalla maggioranza, a riprova di come la cementificazione venga prima di tutto. Dei cittadini che popoleranno quei quartieri, invece, non interessa niente a nessuno».

La consigliera del Pd si chiede perché non sia stato progettato un assetto organico e perché la Commissione Istruzione non venga mai convocata nonostante le continue richieste dell’opposizione e rileva come dopo tre anni di amministrazione Di Giorgi ci si trovi ancora in emergenza. «Chi governa una città – conclude l’esponente democratica – ha il dovere di programmare, non di rispondere a chi fa pressioni più forti. Sono tutti capaci e pronti a mettere toppe, ma finora nessuno è stato in grado di agire secondo una programmazione operativa. E quando si ha a che fare con il futuro – la scuola è il vivaio del futuro – o si programma o si fa danno».