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Ennesimo episodio di violenza nella via dei pub sabato sera.

Zuliani PD: la video-sorveglianza un annuncio finora vuoto, e intanto cresce la violenza.

Non possiamo lasciare che la via dei pub dal venerdi alla domenica sia terra di nessuno, o meglio, diventi la terra dei violenti.
Queste le dichiarazioni della consigliera del PD Zuliani all’indomani di un episodio riportatole da diversi giovani.

Il giorno dopo l’episodio di accoltellamento, ben due pattuglie di Polizia Locale e due dei Carabinieri hanno percorso la zona dei pub sabato sera.
Peccato che fossero tutte insieme, una dietro l’altra su via Fratelli Bandiera.
Peccato, perché poco distante da lì, verso il parcheggio di via Neghelli si stava consumando un altro episodio di violenza tra due ragazze che, per fortuna, non è degenerato come quello della sera precedente. I ragazzi hanno visto le macchine delle forze dell’ordine girare tutte insieme, magari casualmente prima di prendere ognuno la propria strada. Nel frattempo, dal lato opposto, sguarnito, c’erano due persone che si picchiavano. I ragazzi, non solo restano increduli, ma esprimono un giudizio negativo e considerano inadeguato l’operato di chi dovrebbe tutelare la sicurezza del territorio.

Poi più tardi è seguito il blitz: sono state identificate 134 persone, di cui 23 con precedenti penali. Otto gli esercizi pubblici sottoposti a verifiche, di cui cinque multati. Gli accertamenti si sono estesi anche alla circolazione stradale e hanno permesso di controllare 47 veicoli ed elevare 17 contravvenzioni.

Quando la polizia va e viene tutto può succedere prima e dopo il loro arrivo.

Questo il racconto di un gruppo di ragazzi presente sabato sera: “Mi è sembrata ridicola la presenza delle forze dell’ordine perché li c’è il tempo di far nascere una rissa, prolungarla e finirla. C’è il modo di spacciare indisturbati e di vendere gli alcolici ai minori. So che se vado li in mezzo, posso fare di tutto perché non c’è nessuno che controlla. Sembra che loro passino giusto per farsi vedere”.

“Quando i giovani hanno questa considerazione dell’autorità costituita, – aggiunge la Zuliani – credo ci siano le premesse per una degenerazione sociale e culturale annunciata e dalle tinte così forti che gli unici a potersene avvantaggiare siano i gruppi malavitosi.”

L’impianto di video sorveglianza si è rivelato un annuncio senza attuazione. E nel frattempo si alza l’asticella della violenza mettendo Latina alla stessa stregua dei più pericolosi comuni d’Italia.

Le ristrettezze delle finanze comunali – conclude la consigliera democratica – hanno imposto orari e numeri di forze limitate ed evidentemente assolutamente insufficienti credendo che l’impianto di video sorveglianza fosse la soluzione. È indubbio che il problema sia da risolvere oggi una volta per tutte attraverso uno stanziamento significativo e congruo per garantire una presenza fissa di forze dell’ordine nelle vie interessate, e nel frattempo lavorare ad un piano organizzato insieme a Polizia di Stato, Carabinieri, Comune e Prefettura per una maggiore e più efficace operatività. Quando arriveranno le videocamere poi, ne riparleremo“.

Ancora consulenze esterne: colpa degli uffici

Zuliani: «Un costo aggiuntivo dovuto a incompetenza è segno di un’amministrazione incapace di gestire i rapporti tra pubblico e privato»

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Il Comune di Latina si avvarrà di un professionista esterno per calcolare a quanto ammonta il credito vantato nei confronti di Urbania, società che ha gestito i parcheggi a pagamento in città fino all’ottobre 2012.

«L’incarico di fare questo conteggio, affidato a un commercialista, ha un costo che si aggira intorno ai 5mila euro, ma soprattutto denuncia l’inaffidabilità della stima del credito effettuata dai dirigenti e dagli uffici comunali preposti, nonché l’incapacità dell’amministrazione comunale di gestire i rapporti tra il pubblico e il privato».

A segnalare l’inopportunità e i costi in capo alla collettività della perizia affidata dal Comune tramite determina a un esperto esterno chiamato a quantificare l’importo dovuto al Comune da Urbania è la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani.
«La motivazione che è stata data per il reperimento di questo esperto – sottolinea la democratica – è che gli uffici dispongono solo di una valutazione approssimativa dei conteggi del credito vantato, comprese le penalità applicate. Questo significa che chi ha lavorato a questa valutazione non l’ha fatto in maniera completa e attendibile. Dunque, poiché gli uffici preposti hanno lavorato male, per computare questa cifra nella sua esattezza è stato necessario affidare l’incarico ad un professionista esterno. Questa perizia ha un costo che sfiora i 5mila euro, soldi che tra l’altro il Comune ha preso dal capitolo “Customer Satisfaction”».
Per la Zuliani, inoltre, la quantificazione dei crediti vantati nei confronti di Urbania in passato è stata considerata valida nei vari incontri con il concessionario che, si legge nella determina 424/2013, ha espresso in più occasioni la volontà di onorare il debito. «L’affidamento di una perizia esterna per l’individuazione della cifra dovuta dà prova di come non ci si possa fidare dei dirigenti comunali rispetto a operazioni di conteggio da fare nei confronti di un fornitore di servizi esterni. Questo rappresenta oltre ad un costo aggiuntivo che si potrebbe evitare, anche la palese inadeguatezza dei nostri amministratori nel gestire rapporti delicati tra il pubblico e il privato, rapporti da milioni di Euro».

La destra di Latina ha paura delle donne

Oggi in consiglio abbiamo dato alla città la possibilità di convergere su una proposta di buon senso che molte città italiane stanno adottando: il riequilibrio della toponomastica scegliendo nomi di strade, vie, luoghi pubblici ecc… che tengano conto della parità di genere.

20140218-221524.jpgAvevo precedentemente proposto, in Commissione, di modificare alcuni articoli del Regolamento di Toponomastica in discussione, per favorire un maggior riequilibrio di figure femminili nell’intitolazione di strade, piazze e luoghi pubblici della città.

Hanno votato contro le mie proposte. (leggi le modifiche).

Ho scritto allora una mozione che i consiglieri di maggioranza oggi NON HANNO VOLUTO VOTARE.
Sarà interessante, quando pronto, leggere la trascrizione degli interventi: vi prometto che la metterò online e lascerò a voi valutare.

La mia valutazione è la seguente: non riescono proprio a votare nulla che sia proposto da me o dalla minoranza: lo vivono come un’umiliazione. Addirittura hanno minacciato di presentare una mozione identica e votarsela. Forse non sanno che il regolamento questo lo vieta :-)

Allora, visto che volevano bocciare la mozione (che obiettivamente condividevano ma non potevano ammetterlo), hanno proposto di “congelare” la mozione per portare le idee in commissione e li discuterle. La votazione della mozione si sarebbe tenuta alla prossima seduta consiliare.

Ecco le proposte difficili da votare:
- promuovere le iniziative necessarie affinché nelle prossime assegnazioni di toponimi venga costantemente perseguito l’equilibrio di genere nella toponomastica cittadina
- promuovere per il prossimo, anno scolastico 2014-2015, un progetto per le scuole secondarie di primo grado (scuole medie) di Latina che individui e proponga alla Commissione Toponomastica figure di donne di rilievo culturale, scientifico, storico cui intitolare le prossime piazze, strade, scuole, o luoghi pubblici con allegata relazione della motivazione alla scelta.

Come capirete, troppo “difficili” da votare così su due piedi… “E poi”, hanno detto, “il Consiglio non era il contesto adatto a questa discussione”.

Valutate voi.

Giunta troppo al maschile a rischio annullamento

imageNicoletta Zuliani: «Il sindaco è tenuto a motivare l’assenza di altre donne»

«La formazione uscita dal recente rimpasto viola il principio delle pari opportunità e potrebbe per questo essere a rischio di annullamento». Netta prevalenza maschile, l’estromissione della Sovrani poi “ripescata” grazie all’affidamento della minidelega per asili nido e pari opportunità (che però non ha alcun valore per il TUEL): è la nuova giunta comunale dopo la rivisitazione delle quote operata da Di Giorgi, «una giunta – afferma la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani – che non rispetta un’equa rappresentanza di genere».

«Il 5 marzo 2013 – sottolinea la Zuliani – il presidente dell’Anci Graziano Del Rio, in una lettera a tutti i sindaci, ricorda che nella nomina degli assessori venga rispettato “il principio di pari opportunità tra uomini e donne garantendo la presenza di entrambi i sessi”, norma che può dirsi effettivamente rispettata, dice la lettera, “se si traduce in un’equilibrata presenza sia sotto il profilo numerico che qualitativo”. Nel caso della giunta comunale di Latina non si può certo parlare di equilibrata presenza dato che donne e uomini si trovano in un rapporto di 1 a 8».

«Se non trovano donne o non è equilibrata la presenza di genere – dice la consigliera – chi è al governo è tenuto a motivare certe scelte con ragioni di inidoneità, incompatibilità o mancanza di alternative valide».

La Zuliani porta a sostegno della sua tesi la sentenza n.24 del Tar del Piemonte del 10 gennaio 2013 nel cui dispositivo si legge che “la presenza di un solo assessore di genere femminile non vale certamente a soddisfare il principio di un’equilibrata presenza di donne e uomini nella composizione dell’organo di governo. (…) tale scelta è ammissibile purché l’eventuale dissenso rispetto a qualunque candidatura femminile venga giustificato da concrete ragioni di inidoneità o incompatibilità politica alla funzione, nonché dalla mancanza di alternative valide, compatibili con il quadro politico, diversamente traducendosi in un’ingiustificata elusione di un cogente precetto costituzionale.”

«Possibile che tra le fila del centrodestra – si chiede la democratica – non esistano almeno due donne valide per rendere altrettanto valida la giunta Di Giorgi? In mancanza di opportune motivazioni – ribadisce la Zuliani – la giunta può essere annullata. Che il sindaco non riesca tenere a bada la schiera di consiglieri plurivotati ed evidentemente altamente competenti nella materia assessorile a loro delegata a favore del rispetto di una norma (Lg.251/2012) e dell’emancipazione culturale e politica della sua città – conclude la consigliera – è un fatto grave e del quale il primo cittadino dovrà rispondere».

MINI-DELEGHE: non esistono per il TUEL ma a Latina se ne fa gran uso.

DownloadsE’ di oggi la notizia del nuovo ingresso di Nasso assessore allo sport e delle mini-deleghe alla Sovrani per Pari Opportunità, Asili Nido e Gemellaggi e a Picca in ambito dei rapporti con la Camera di Commercio. Ne abbiamo già una di mini-delega:: quella data ad Alberto Pansera ai Trasporti e Viabilità.

Sostanzialmente la mini-delega è un ampliamento surrettizio del numero degli assessori, cosa non consentita dalla legge, per accontentare gli scontenti e smarcarsi così dalle mille pressioni dei politici rimasti fuori.

Si, perché il mini-assessore in materia di Enti Locali NON ESISTE.

Il TUEL non lo prevede e la parola delega è unicamente usata per riferirsi a una persona sulla quale sono trasferite funzioni del primo cittadino, appunto, su sua delega, e la persona con delega si chiama assessore. Alle città come Latina è consentito un numero non superiore a nove assessori: la regola va rispettata, non aggirata con stratagemmi ai quali vogliamo anche piegare gli articoli dello Statuto.

I mini-delegati, come si intende in questi casi Latinensi, trattandosi di semplici cittadini (la Sovrani è decaduta da consigliere comunale, Picca e Pansera non sono eletti) non possono in nessun caso né rappresentare il primo cittadino, né agire per suo conto, né firmare alcun documento, né partecipare ai lavori delle commissioni, né usare gli uffici e la struttura del Comune in quanto tale.

Si possono invece prevedere figure ad ausilio del primo cittadino che studiano, e supportano il lavoro del sindaco che ha scelto di mantenere per sé alcune deleghe. Il rapporto viene regolato con contratto in cui vengono definite funzioni e le modalità della collaborazione, ovviamente a costo zero per l’amministrazione.

La commissione affari istituzionali sta lavorando per modificare lo Statuto del Comune di Latina anche rispetto a questo punto cercando di dare una parvenza di ufficialità a questa figura che, pur di avere un posticino di prestigio, è pronta a lavorare gratis.

 

Nidi in convenzione, il Comune non paga

«Vicenda emblematica di malgoverno e mala amministrazione»

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«La vicenda che sta riguardando gli asili nido in convenzione, con i mancati pagamenti che il Comune deve a queste strutture, è emblema di mala amministrazione, di incapacità gestionale e di scarsa sensibilità verso un settore che meriterebbe un’attenzione particolare da parte di chi è al governo della città». La consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani commenta così la protesta dalle titolari di alcuni nidi convenzionati approdate questa mattina in Comune perché creditrici nei confronti dell’amministrazione comunale, rea di non aver pagato loro le fatture dell’anno

Dietro al mancato pagamento non c’è un motivo politico. «Esiste una legge che impone alle amministrazioni pubbliche di pagare in modo cronologico quanto dovuto – spiega la Zuliani – dunque se per qualche motivo l’amministrazione non può pagare una fattura di ottobre, tanto per fare un esempio, tutte quelle a seguire restano bloccate. Il Comune di Latina è debitore nei confronti dei nidi convenzionati proprio perché ci sono fatture rimaste bloccate sui tavoli dei Servizi Sociali. E la ragione di quest’impasse risiede nel fatto che a dicembre scorso nel settore dei Servizi sociali sono stati cambiati ben cinque dirigenti. Un valzer di incarichi costato caro agli asili nido gestiti da privati in convenzione con il Comune».

«Queste strutture – sottolinea la consigliera Pd – sono piccole imprese che hanno bisogno di soldi mese per mese avendo da sostenere una serie di spese per garantire un servizio qualitativamente adeguato e il salario ai dipendenti che vi lavorano. Sono esempi di imprenditorialità giovane e al femminile da tutelare. Se il Comune non paga mette queste imprese in grandi difficoltà oltre a dimostrarsi insensibile nei confronti di una particolare categoria di soggetti».

«Quanto sta succedendo – conclude la Zuliani – è il risultato di una cattiva amministrazione, un’amministrazione che non riesce a trovare identità, che è in balia di pressioni e caroselli dirigenziali, che è incapace di decidere e il cui immobilismo ha come effetto collaterale un danno nei confronti di un settore rispetto al quale il Comune dovrebbe avere maggiore attenzione e responsabilità».

Con il codice di comportamento stop agli alibi

Non potevamo non rispondere all’accusa fatta al gruppo PD dal quotidiano locale Latina Oggifoto (1) sull’approvazione in Consiglio del Piano triennale anticorruzione e trasparenza.

«Il consiglio comunale dello scorso 30 gennaio aveva all’ordine del giorno l’approvazione del Piano anti-corruzione e per la trasparenza e l’integrità. Il Piano è stato approvato all’unanimità e in forza delle norme in esso previste metteremo in atto tutte le attività di controllo che ci competono da forza di opposizione quale siamo. Con il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, al momento al vaglio dell’Organismo indipendente di valutazione e per cui stiamo sollecitando un’adozione rapida, l’amministrazione non avrà più scusanti e sarà messa alle strette anche nell’attribuzione degli incarichi dovendo tener conto di norme sull’accumulo ad interim di due cariche incompatibili».

Così i due consiglieri del Partito democratico Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani rispondono all’articolo pubblicato in data odierna sul quotidiano Latina Oggi e all’accusa di immobilismo rispetto alla posizione di conflitto di interesse del segretario generale del Comune. «Se le opposizioni non hanno sollevato il problema in sede di consiglio comunale – affermano i due democratici – è perché l’assise serviva proprio ad approvare un piano propedeutico e rafforzativo rispetto alla denuncia di situazioni di incompatibilità».

Ma il Piano anticorruzione non è il solo strumento utile in tal senso. «Esiste anche ed è altrettanto importante – spiega la Zuliani – il codice di comportamento dei dipendenti pubblici che non è stato ancora adottato nonostante i termini per la sua adozione scadessero lo scorso 16 dicembre. Ci sono inoltre disposizioni in materia di incompatibilità e cumulo di incarichi previste dall’articolo 53 del dl 165/2001 ripreso, come ben specificato dal direttore di Latina Oggi, nella Lg.190/2012 in cui si legge che nel conferimento di incarichi individuali “occorre tener conto di situazioni di conflitto, anche potenziale di interessi, che pregiudichino l’esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente” ».

Non solo. «Dovremmo inoltre poter disporre – aggiungono Sarubbo e la Zuliani – del regolamento per il sistema dei controlli interni, utile anch’esso a valutare e accertare eventuali situazioni di incompatibilità, e anche questo al momento non è reperibile in rete. Esistono dunque una serie di norme molto stringenti e quando l’amministrazione si doterà anche del codice di comportamento dei dipendenti non ci saranno più alibi per nessuno. Per questo – concludono i due consiglieri Pd – solleciteremo la maggioranza a procedere al più presto con l’approvazione e l’adozione del codice e in caso di ritardi o impasse presenteremo un’interrogazione per conoscere le intenzioni degli amministratori in merito».

 

CIMITERO: TERZO ATTO

Ci sono dubbi di legittimità, c’è il “costo zero” lievitato a 8 cifre e una classe politica immobile e incapace di tutelare i suoi cittadini.

LA CONCESSIONE
Il primo atto è stato l’affidamento al concessionario IPOGEO srl della gestione del cimitero di latina.
Il project financing doveva essere a costo zero per la città di Latina. Chi ha approvato in consiglio comunale nel 2009 una convenzione come quella ha sulle spalle una pesante responsabità. Ad oggi l’ostentato “costo zero”, che ha spinto i consiglieri del tempo a votare a favore del progetto pieno di trabochetti, è a 8 cifre.

LE ANOMALIE: le utenze
Sin dall’inizio ho denunciato le anomalie del rapporto tra amministrazione comunale e concessionario.
Dapprima nel dicembre 2011, evidenziando come le utenze dell’acqua e elettriche non fossero ancora state separate: il comune, infatti, si faceva rimborsare dal concessiorrio una cifra forfettaria. Solo a seguito di tale denuncia e di continui controlli da parte della consigliera si è giunti alla separazione delle utenze.

LA MANUTENZIONE parte vecchia
Altro nodo cruciale: la parte vecchia, con sepolture “ante gestione” IPOGEO srl.
C’è da pagare manutenzione e pulizia: ma chi paga?
Non esisteva un’anagrafica alla quale attingere per inviare le richieste di pagamento per la pulizia e manutenzione, e allora il Comune ha affidato, sempre al concessionario IPOGEO srl, l’incarico di una ricognizione anagrafica. Nel frattempo il Comune, e quindi tutti i cittadini di Latina, avrebbero sostenuto il costo della pulizia e mantenimento della parte vecchia: €540mila all’anno per due soli anni dal 2009 al 2011 (Delibera Commissariale del 2010) fintanto che non si fossero conosciuti i nomi degli eredi degli occupanti dei loculi della parte vecchia ai quali far arrivare il bollettino di €15.
Nel 2012 viene liquidata la somma di €89mila all’Ipogeo srl per il lavoro di ricognizione anagrafica.
Quindi, tutto a posto!
Il costo della manutenzione lo pagheranno i titolari dei loculi? Il mezzo milione di Euro annui a carico dei cittadini per la pulizia della parte vecchia non verranno più messi in bilancio?
E invece no.
Nel bilancio 2013 e proiettati anche per il 2014 e 2015, appaiono ancora le somme di €540mila ogni anno!!
Ho sollevato la questione di illegittimità della reiterazione di questi pagamenti in sede di approvazione di bilancio il 29 ottobre 2013.
Qualcosa non quadra.
Chiedo ripetutamente di discutere questo tema in commissione Bilancio e Sanità, ma i punti non vengono messi in discussione.

IL REGOLAMENTO
Nel frattempo un tavolo tecnico del comune si esprime sue anomalie della convenzione e, a tutela dell’ente, elabora una bozza di regolamento cimiteriale (l’unico strumento per intervenire sulla questione cimitero) che arriva ai consiglieri della commissione presieduta da Ialongo nel mese di settembre, ma che il presidente non convoca mai. (Pensate, il Regolamento vigente risale al 1938!!) Se il nuovo regolamento non passa in commissione e in consiglio, non sarà mai applicato.
Ma perché è importante questo regolamento?
Il regolamento mette ordine in una questione che attualmente comporta un costo di qualche milione di euro a carico dei cittadini a favore della Ipogeo srl: i titolari dei loculi della parte vecchia che hanno principalmente un contratto perenne o a 99 anni. Dal 2010, ovvero con l’inizio della gestione nuova, i contratti per i nuovi loculi hanno diverse tipologie di contratto tra cui  a 90/60/30 anni, ma i vecchi titolari nel momento in cui liberano il loculo delle ossa del vecchio occupante, e mettono un “nuovo morto” della loro famiglia, si vedono avanzare una richiesta di pagamento per un nuovo contratto dalla Ipogeo srl. Molti pagano, ma non dovrebbero!! Il contratto, infatti, stipulato col comune prima della gestione non può decadere, come per effetto retroattivo, nel momento in cui un concessionario subentra al comune nella gestione del cimitero!!
La questione richiede una regolamentazione.
Progetto bloccato

STOP AI PERMESSI
Da parte del concessionario ci sono forti pressioni perché deve, per contratto, proseguire nella costruzione della parte nuova per completare il progetto e dare nuove sepolture. Dal comune tardano, in modo incomprensibile, le procedure burocratiche per consentire al concessionario di proseguire nella realizzazione dell’opera. Questo comporta per la Ipogeo un sicuro ritardo di incasso di proventi derivanti dalla vendita dei loculi. E intanto “batte cassa” per il pagamento della manutenzione della parte vecchia del cimitero.
Ma, ancora, qualcosa non funziona: il comune da una parte prepara tutti gli atti prodromici al pagamento, dall’altra non autorizza il pagamento.
C’è evidentemente qualcuno che reputa legittimo pagare e qualcun altro che non lo reputa legittimo.
È di non più di due settimane fa la notifica da parte della Ipogeo srl di due ricorsi al TAR contro il Comune di Latina: secondo il concessionario, il comune non ha autorizzato il pagamento di somme dovute e che non consentono al gestore di avere la certificazione dei crediti.
Ho chiesto tutti gli atti e i verbali delle riunioni in cui venivano discussi i temi relativi alle questioni gestionali del cimitero.
Giovedì in commissione bilancio riceveremo i documenti.

Fine terzo atto del dramma “cimitero a costo zero“.

LATINA e il genio femminile

Aggiornato di recenteChe Latina sia stata costruita da uomini e DONNE lo sanno tutti, ma dai nomi delle strade, piazze, scuole, non si direbbe: sembrerebbe quasi che la città ignori le figure di donna dallo spessore culturale, storico e scientifico che sono cresciute qui o alle quali Latina guarda con ammirazione e di cui si “nutre” giornalmente.

Ho proposto in Commissione di modificare alcuni articoli del Regolamento di Toponomastica in discussione, per favorire un maggior riequilibrio di figure femminili nell’intitolazione di strade, piazze e luoghi pubblici della città. Hanno votato contro le mie proposte. (leggi le modifiche)

Più della metà della popolazione è donna; la donna vive (e quindi lavora) di più e contribuisce in modo determinante alla formazione e alla crescita degli uomini che, in maggior numero, governano e decidono le sorti della città.

Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memorabilità. Ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili, quali le conseguenze nella percezione delle persone? Questa la frase che apre il sito di TOPONOMASTICA FEMMINILE, nato da un gruppo su FaceBook e che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rispetto al fronte culturale della parità di genere.

A settembre avevo chiesto al Comune di aderire al Bando indetto da Toponomastica Femminile e FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, finalizzato a riscoprire e valorizzare il contributo offerto dalle donne alla costruzione della società. Non ho ricevuto alcuna manifestazione di interesse. (Leggi la proposta).

Presenterò una mozione in Consiglio Comunale per impegnare il sindaco e la giunta nella direzione di un riequilibrio in questo senso.

Temo, però, che Latina sia ancora molto lontana dai livelli di rispetto e di valorizzazione del genio femminile…

 

 

 

 

Accesso agli atti? (Seconda puntata)

Per la cronaca: il giorno 17 gennaio mi sono state recapitate due buste:
PRIMA RICHIESTA (fatta il 5 dic.2013)
Protocollo di Intesa siglato tra il Comune di Latina e il Consorzio di Bonifica: in via di perfezionamento (io interpreto: “ancora non l’abbiamo fatto“)

SECONDA RICHIESTA (fatta il 16 dic.2013)
Documenti relativi al ripascimento 2003: mi hanno fatto copia delle ordinanze relative al traffico e all’uso della strada deviato per il passaggio dei camion del 2013, e la determina della regione relativa al ripascimento del 2013 (io interpreto: non ti lo vogliamo dare quello che hai chiesto)

Lunedì andrò negli uffici a spiegare cosa mi serve.

(to be continued…)