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INTERVENTO sui rapporti con la soc.IPOGEO srl (gestione del cimitero)


Sig. Presidente e colleghi consiglieri, nella questione della gestione del cimitero c’è un grande disordine rispetto ai riferimenti normativi.
E il disordine genera discrezionalità e situazioni al limite della legittimità, se non proprio illegittime.
Ne è prova, una per tutte, il recentissimo il ricorso al TAR che il concessionario ha fatto, e che è stato respinto, rispetto ad un credito di somme (€1ML500mila) vantato proprio dal concessionario.

Mi voglio soffemare davvero brevemente, a mo’ di esempio, su questo fatto a riprova della confusione che regna in questo ambito.

Mi faccio una domanda, e me ne faccio diverse in questo intervento.

A chi vanno ascritti gli oneri per la manutenzione delle sepolture?

Questo è solo uno degli elementi, tra i tanti, che prendo per dimostrare quanto poco lineari siano i ragionamenti imposti da una giungla di riferimenti.

Ebbene, qui abbiamo ben due regolamenti cui le parti fanno riferimento: il concessionario fa riferimento l’art.25 del regolamento generale della gestione che però il concedente (noi Comune) non consideriamo. E sapete perché? Perché non è stato formalmente mai approvato. Il Regolamento per la Gestione del Cimitero era sì fisicamente allegato alla convenzione approvata in Consiglio Comunale quasi dieci anni fa, ma in delibera non se ne fa menzione, non risulta, di fatto non esiste.

Beh, già da qui capiamo quanto la vicenda non sia di facile soluzione.

E qui è la politica ad aver fallito. La politica che non è stata attenta. La politica che non è stata avveduta rispetto ad una questione che meritava cura ed oculatezza.

Prima questione: il Regolamento della Gestione c’è o non c’è?
O meglio, quale Regolamento va considerato?
Quale Regolamento sta producendo effetti sulle decisioni e sul bilancio?

Chi deve pagare i costi della manutenzione della parte storica di cui non capiamo bene come fare a reperire i titolari della concessione? Sappiamo tutti di questi €18,50 a sepoltura che moltiplicato 30.000 fa i €540mila annui.

Il concessionario fa riferimento a questo Regolamento fisicamente allegato ma non deliberato: noi (il Comune) facciamo riferimento, pensate… al Regolamento di Polizia Mortuaria del Podestà risalente al 31 dicembre 1938.
Il concessionario dice così con atto del 10 agosto del 2010:
il concedente rimane obbligato a provvedere in ogni caso al versamento in favore della Concessionaria (la Ipogeo) e per ogni della gestione dell’importo corrispondente al mancato introito per contributo alle spese di mantenimento determinato in ragione della irrintracciabilità degli utenti onerati e sulla base del rendiconto annuale predisposto ecc…- e poi continua – e pertanto per ogni annualità e all’esito del rendiconto la Concessionaria emetterà fattura relativa agli importi integrativia carico del Comune il quale dovrà provvedere entro 30 gg.
Invece il regolamento vigente dice:
art.61
quando le tombe si rendessero indecorose o fossero lasciate in condizioni di assoluto abbandono [...] l’Amministrazione ingiungerà agli obbligati l’esecuzione dei lavori entro un congruo termine. Se gli obbligati non ottemperassero agli obblighi nel termine fissato, l’Amministrazione Comunale revocherà le concessioni rientrando in possesso dell’area ed inumando le salme nei campi comuni, senza che i concessionari o gli aventi causa abbiano diritto a compensi o indennità di sorta.

Poi, nel successivo art.62 dice:
quando i concessionari [...] non siano reperibili, alla forma dell’avviso personale verrà sostituita la pubblicazione all’albo pretorio per due domeniche consecutive.

A me questa soluzione sembra assolutamente sensata: se il titolare della concessione non è rintracciabile o in alcun modo reperibile, si fa un avviso pubblico e si rientra in possesso dello spazio.
Perché non lo facciamo?

Con deliberazione del Commissario Prefettizio, la nr.44 del luglio del 2010, è stato accordato al concessionario due anni di tempo per provvedere all’aggiornamento dell’anagrafe dei titolari per fatturare loro l’importo della la manutenzione delle sepolture di cui sono titolari – i famosi €15,00 + IVA = €18,50 a sepoltura -
In questi due anni (2009-2010 e 2010-2011) il Comune ha provveduto al riequilibrio del Piano Economico Finanziario del Concessionario con poco più di €1ML.

Il Concessionario ha provveduto, secondo l’accordo col Comune, all’aggiornamento dell’anagrafe altrimenti non gli avremmo corrisposto gli €87mila concordati a lavoro fatto che risultano pagati.

Ma pare che il lavoro non abbia portato però i risultati auspicati.

La Ipogeo ancora non riesce a venire a capo degli eredi e risulta che continui a chiedere lo stesso importo come se la ricognizione anagrafica, che ripeto risulta pagata e quindi completata, non avesse avuto alcun effetto.

Vorrei ora fare una considerazione sulla modalità di reperimento dei nominativi degli eredi:
Ma secondo voi negli elenchi dell’anagrafe ci sono scritti i rapporti di parentela? A me non risulta.
E quindi, mi chiedo, era efficace?
L’Amministrazione sa che nei certificati di famiglia possono essere certificati conviventi non imparentati, infatti.
Un altro caso: se un parente di un titolare di sepoltura si è trasferito in altro comune e magari è l’erede, c’è traccia di questi nell’anagrafe del nostro Comune? A me non risulta. E quindi, ripeto, un lavoro che non ha portato a risultati certi.
Perché allora è stato commissionato un lavoro che gli uffici sapevano che sarebbe stato incompleto ed inefficace?
E per quelli che sono stati trovati negli elenchi, abbiamo un documento che accerti l’irrintracciabilità?
È stata certificata questa irrintracciabilità? A me non risulta.

Allora, passiamo all’avviso pubblico, espropriamo le sepolture, liberiamole dalle salme, come dice saggiamente il regolamento del ’38, (l’unico vigente, ricordo) rientriamo in possesso delle migliaia, di loculi e reintroduciamoli nel circuito dei loculi disponibili, visto che siamo così a corto di sepolture.

Credo che questa possa essere una soluzione.

E poteva esserlo da tempo.
Perché dobbiamo pagare milioni di € per sepolture che potrebbero essere liberate e messe a disposizione di nuovi titolari?

La situazione che viviamo attualmente è paradossale: ci accolliamo il costo della manutenzione di sepolture di oltre 70 anni di cui non sappiamo chi sono i familiari eredi, paghiamo €87mila per farne cercarne gli eredi con un sistema fallace e alla fine siamo ancora tutti qui con pugno di mosche a dover ancora sborsare denaro pubblico (e si trattra di centinaia di migliaia di €) per pagare la manutenzione di salme imparentate con non sappiamo chi.
Non ha alcun senso, pagare per dei fantasmi che esistono sembra solo per generare movimentazione economica a danno dei cittadini!

Altro punto di grande vulnus.
La Ipogeo richiede €500mila di risarcimento per il ritardo dell’approvazione del progetto definitivo. Non solo. Si legge nel verbale della riunione dello scorso 17 dicembre che vengono richieste dalla Ipogeo altri €500mila per l’apertura forzata del cimitero per l’intera settimana.

Per quanto riguarda l’approvazione del progetto definitivo, vorrei capire: abbiamo veramente bisogno della costruzione di tutte queste nuove sepolture?
Mi spiego.
Di recente ho richiesto all’ufficio anagrafe del comune una ricognizione dei decessi e delle cremazioni. Voi mi direte: perché delle cremazioni? Perché lo spazio ch
e occupa una salma cremata non è esattamente quello delle salme non cremate. 

dati cremazioniTra l’altro le ceneri possono essere disperse, possono essere portate a casa, quindi tutta una serie di soluzioni diverse dalle sepolture costruite che consumano territorio.

Questi dati sono importanti e vediamo perché: sul totale dei decessi dei residenti del Comune di Latina in 10 anni circa 8.700, con una media annua di 870, il dato delle cremazioni influisce moltissimo perché arriva ad essere quai la metà del numero dei decessi ed è in aumento pari a circa l’80% ogni anno. Aggiungiamo a questi, i posti che si libererebbero degli irrintracciabili e capiamo che non siamo certo in una situazione di emergenza sepolture.

Mi chiedo a questo punto se siamo davvero in una situazione di emergenza.

Piuttosto mi porrei il problema di fare un semplice lavoro di pianificazione e capire, con i numeri alla mano, come vanno modificati i termini che ci legano al Concessionario, stante la situazione.

Ma soprattutto il buon padre di famiglia stabilisce delle priorità e mette ordine.
E come dicevo all’inizio qui c’è un grande disordine.

Come in altri casi ho evidenziato, l’amministrazione sembra essere affetta da una sorta di sindrome bipolare: da una parte da’ ragione alla Ipogeo e vuole andare avanti con l’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuovi loculi e predisponendo atti per il riconoscimento dei crediti, dall’altra ritiene illegittimo il riferimento al Regolamento di Gestione allegato ma non deliberato e istituisce una commissione per redigere un Regolamento di Polizia Mortuaria, che viene completato, viene trasmesso alla Commissione di cui è presidente il consigliere Ialongo ma che non è mai stata convocata con questo punto in discussione.
Questa Bozza di Regolamento contiene soluzioni dirimenti rispetto alle questioni in causa.
Ripeto commissione mai stata convocata.

Non solo.

La medesima commissione ha anche completato l’iter per l’approvazione del Regolamento per la Cremazione.
Mai portato in Consiglio. Anche questo è grave.
Perché non abbiamo ancora regolamentato questa questione?
Perché stiamo aspettando tutto questo tempo?
E poi, perché nella convenzione con il Concessionario abbiamo messo che la costruzione dell’impianto di cremazione deve essere fatta entro il 29simo anno della durata della concessione?
Questo serve! Non altri loculi!
Ripeto, le cremazioni stanno crescendo a livello esponenziale con costi altissimi per la lontanza degli impianti di cremazione.
Perché non vogliamo porre fine ad un’annoso tema amministrativo che guardando ai numeri riporta somme a 7 cifre?
E non possiamo stare zitti quando queste 7 cifre, ovvero milioni di euro sono a carico dei cittadini!!! Quando il project financing, come forma di gestione, doveva esimere il pubblico dall’esborso di denaro!! Lo doveva sollevare dal problema di un lavoro di gestione che non voleva e non aveva le competenze per fare e soprattutto che comportava costi per la collettività.
Dovevamo risparmiare…
Siete in ritardo. State aspettando cosa?
I regolamenti sono pronti.
Perché non vengono portati in commissione?
Si parla di accordo bonario concordato tra le parti visto il pasticcio ingenerato nella precedente consiliatura, e di cui voglio ricordare che la maggioranza è tutta qua.

(Trasparenza dei prezzi e delle modalità di pagamento dei servizi sul sito della Ipogeo srl. mancano i prezzi e le modalità di pagamento sul sito della Ipogeo latina)

Signori della maggioranza, avete un debito serio con i vostri cittadini.
Un debito di chiarezza, un debito di tutela, un debito che non potete rimandare di pagare.

L’inconsistenza delle proposte e le promesse tardive

Due notizie mi hanno colpito questa mattina sui siti online: lo scandalo della gestione delle biciclette prima concesse agli Scout e poi ritirate, e la decisione del sindaco di metter mano alla questione delle partecipate, Ipogeo ecc…

Il micro e il macro.

20140608-084326-31406785.jpgLa questione delle biciclette, triste epilogo di un inizio di collaborazione attiva tra associazioni e Comune, è l’emblema della confusione che regna nelle stanze del Comune.
L’assessore al turismo (Di Cocco) concede le biciclette temporaneamente, a mo’ di esperimento, all’associazione AGESCI che insieme ad altre associazioni avrebbero messo su un sistema di “ripristino e riciclo” delle biciclette comunali. Ad uso pubblico, naturalmente – esempio di come i cittadini desiderano donarsi e “costruire” una città migliore.
Poi assessore al Commercio (Tripodi) e presidente della Strategica (Patarini), in un comunicato stampa, annunciano un’iniziativa di rastrelliere private davanti ai bar con bici messe a disposizione dall’esercente ad uso pubblico.
Successivamente arriva una comunicazione ufficiale dall’assessorato all’ambiente (Cirilli) per comunicare la revoca della concessione delle 10 biciclette date alle associazioni.

Poi ci sono altri privati che si attivano per incentivare l’uso delle biciclette – senza alcun coordinamento da parte dell’amministrazione -: lodevole l’iniziativa di un chiosco a mare (lato sx) che mette una rastrelliera per bici nel suo parcheggio garantendo uno sconto sui lettini. 20140608-090310-32590931.jpg
Ricordiamo, rastrelliere a mare erano state promesse dal comune prima dell’estate 2013…

Pasticcio è parola troppo generosa. Confusione è quella che meglio definisce lo stile dei rapporti tra i vari assessorati, tra i politici che guidano questa macchina senza navigatore e senza meta.

ESISTE UN PROGETTO COMPLESSIVO sulla ciclabilità?
È prevista o no la compartecipazione delle associazioni?

A tre anni dall’insediamento di questa amministrazione abbiamo solo il PLUS, grazie a Dio, che ci obbliga a tempi contingentati o non vedremo mai i soldi. Se l’amministrazione non è “costretta“, non riesce a completare nulla.
O meglio: tutto ciò che è costruzione (urbanistica e lavori pubblici) desta grande interesse e grande fermento in amministrazione; tutto il resto – cultura, musei, progetti di sostenibilità, città a misura di infanzia e di disabili, turismo, lavoro, pari opportunità e tutto il resto… siamo all’anno zero.

Sulle partecipate e le grandi questioni (Metro Latina, Ipogeo, LatinAmbiente, SLM…) il sindaco dice che vuole iniziare a metterci mano: beh, dopo tre anni direi che è un po’ difficile. Man mano che il tempo passa – ed è già passato oltre il limite – le decisioni sono sempre più soggette al ricatto dell’urgenza.
Il ricatto dell’urgenza.
Quando si è costretti a decidere a ridosso delle scadenze, le decisioni sono SEMPRE a scapito del pubblico e a favore del privato che ha un contratto in mano con clausole chiare e a tutela del proprio interesse. Contratti sottoscritti dall’amministrazione Zaccheo e approvati dal Consiglio Comunale che ha ancora oggi rappresentanti importanti in maggioranza risalenti a quel tempo.

Anche qui, a tre anni dall’insediamento, abbiamo ancora solo annunci e dichiarazioni di intento.

Ma, mi chiedo, basta questo per governare una città con pesantissime ipoteche sul suo futuro?
20140608-090733-32853873.jpgLa questione della metro ci peserà per oltre €12ML nel caso di una rescissione del contatto.
Cosa stiamo facendo?

20140608-090929-32969194.jpgLa LatinAmbiente è ormai superata: si deve pensare al POST LatinAmbiente: quale modello di gestione dei rifiuti vogliamo? Quali servizi diamo al gestore e quali teniamo inhouse? Vogliamo darli tutti al gestore del servizio? La gara europea doveva essere già redatta o si va in proroga. Vogliamo allora la proroga? Ovviamente data alla LatinAmbiente? Le maestranze – i lavoratori – che fine faranno? E quelli del riassetto dei cassonetti? E i debiti che la società ha, come verranno ripianati?

Le questioni sono tante, ma la volontà di risolverle evidentemente non c’è: rimandare tutto a ridosso delle elezioni è certamente più comodo.
Per fare poi altre promesse.

Voto alle Europee

“Nico, chi voti per le europee?”
Possiamo esprimere fino a tre preferenze e io ho deciso di sostenere:
Simona BONAFE’ 20140523-094502.jpg
Abbiamo molte cose in comune oltre alla famiglia, all’età (più o meno), il modo di intendere la politica e il partito. Persona umile, onesta e con cui si lavora alla pari. Questo un breve suo profilo.

http://www.europaquotidiano.it/2014/04/09/chi-e-simona-bonafe-capolista-pd-alle-europee/

Silvia COSTA 20140523-094749.jpg
Con Silvia abbiamo tantissime cose in comune: l’amore per la scuola, la famiglia, i giovani, l’arte e le cose fatte bene fino alla fine. Mi ha sostenuto alle amministrative con grande generosità e tra noi c’è molta stima.
E’ una donna di GRANDE competenza, di eccezionale energia e chiarezza di visione. L’unica dei due del PD ad aver rendicontato tutto il suo lavoro svolto in Europa negli ultimi 5 anni in cui è stata europarlamentare (leggi il rendiconto). Una risorsa enorme. Da riconfermare. Questo il suo sito (clicca qui)

Nicola DANTI
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perché mi garantisce di continuare, a livello europeo il lavoro che Renzi sta portando avanti a livello nazionale.

http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=DANTINICOLA

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Cimitero: discussione rimandata

In Consiglio non si è discusso della situazione del cimitero. Il Segretario Generale ha comunicato che è in corso una trattativa per arrivare ad un accordo tra Comune e Concessionario (IPOGEO LATINA srl). Il gruppo del Partito Democratico ha immediatamente fatto richiesta di un nuovo Consiglio Comunale per discutere il punto.

La situazione è complessa a causa di scelte, a mio avviso,  sbagliate fatte nel passato. Ne stiamo pagando tutti le conseguenze.

Innanzitutto occorre un riordino del regolamento e una ottimizzazione delle sepolture, espropriando quelle degli eredi irrintracciabili e stimando le reali necessità del Comune, visto il costante aumento del numero della cremazioni.

Il concessionario del cimitero comunale di Latina, la società Ipogeo, ha fatto di recente ricorso al Tar per una somma ritenuta dovuta di circa 1 milione e mezzo di euro. Il ricorso è stato respinto, ma – afferma la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani – per l’amministrazione comunale deve restare un campanello d’allarme sulla situazione, non più procrastinabile, di completo disordine normativo in tema di servizi cimiteriali. Proprio su una serie di contraddizioni del regolamento comunale si basava infatti quel ricorso e il disordine genera discrezionalità, nonché situazioni al limite della legittimità, se non addirittura illegittime. Il Comune di Latina basa oggi il suo Regolamento Cimiteriale su una norma risalente al 31 dicembre 1938: il cosiddetto Regolamento di Polizia Mortuaria del Podestà”.

La situazione che si presenta oggi al cimitero comunale di Latina è paradossale: l’ente, e quindi tutti i cittadini, si accolla il costo della manutenzione di sepolture di oltre 70 anni, di cui non sa chi siano i familiari eredi e recentemente ha pagato 87mila euro per cercarli attraverso un sistema fallace, che non ha portato risultati soddisfacenti. “Non ha alcun senso – affonda Zuliani – pagare per sepolture che non non risultano avere alcun erede interessato. Questi ‘fantasmi’ pare che esistano solo per movimentare denaro a carico di tutti i cittadini”.

Evidentemente aveva notato il problema anche il commissario prefettizio Guido Nardone, che con una delibera nel luglio 2010 aveva concesso solo per due anni alla Ipogeo questo contributo, solo per il tempo necessario per aggiornare l’anagrafe dei titolari ai quali inviare la fatturazione per la manutenzione delle sepolture (18,50 euro Iva inclusa a sepoltura, che fa 540mila euro all’anno). Il lavoro è stato fatto e risulta pagato dal Comune con 87mila euro, ma non ha portato i risultati auspicati: la Ipogeo, infatti, ancora avanza al Comune la richiesta dei costi di mantenimento per lo stesso numero di sepolture, come se la ricognizione anagrafica, che ripeto risulta pagata e quindi completata, non avesse avuto alcun effetto. La soluzione a questo paradosso, ora, può essere soltanto quella di eseguire quanto indicato del Regolamento del 1938, l’unico vigente: esporre un avviso pubblico ed espropriare le sepolture di cui non si trovano gli eredi, liberandole dalle salme e facendo rientrare il Comune in possesso dei loculi per reintrodurli nella disponibilità dei defunti di oggi.

Un altro punto di grande vulnus è il risarcimento di 500mila euro chiesto dalla Ipogeo al Comune per il ritardo dell’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuove sepolture, e di altri 500mila per l’apertura forzata del cimitero per l’intera settimana.

Per quanto riguarda l’approvazione del progetto definitivo, vorrei capire: abbiamo veramente bisogno della costruzione di tutte queste nuove sepolture? A parte il recupero di quelle senza eredi che ammontano a oltre 20.000, ci sono da considerare anche i posti non richiesti da chi, invece del loculo, chiede la cremazione. Su 8.700 decessi negli ultimi 10 anni, infatti, le richieste di cremazione sono state del 40%, ed il numero è in aumento pari a circa l’80% ogni anno. Non ritengo ci sia dunque una situazione di emergenza. Piuttosto mi porrei il problema di fare un semplice lavoro di pianificazione e capire, con i numeri alla mano, come vanno modificati i termini che ci legano al concessionario. L’amministrazione sembra essere però anche in questo caso ‘affetta’ da una sorta di sindrome bipolare: da una parte dà’ ragione alla Ipogeo e vuole andare avanti con l’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuovi loculi e predisponendo atti per il riconoscimento dei crediti, dall’altra ritiene illegittimo il riferimento al Regolamento di Gestione non deliberato (e quindi come inesistente) ed istituisce una commissione per redigere un Regolamento di Polizia Mortuaria, che viene completato, viene trasmesso alla Commissione di cui è presidente il consigliere Giorgio Ialongo, ma che non è mai stata convocata  con questo punto in discussione. Ora va pagato il debito con i cittadini”.

Intervento su bilancio consuntivo 2013

Consiglio comunale del 28 aprile 2014

Dall’analisi del bilancio consuntivo sono emersi elementi che mi hanno sollecitato riflessioni politiche che non posso non portare in quest’aula.

Dietro i numeri ci sono scelte, non è vero come si vuol far credere che è solo un fatto meramente numerico. Le riflessioni che si fanno sui numeri hanno risvolti e considerazioni politiche.

ONERI di URBANIZZAZIONE
Un importante introito per le casse comunali è quello rappresentato dai proventi della L.10 (la cosiddetta Bucalossi).
Abbiamo un introito di quasi €3ML e 900mila che rispetto al 2012 (€5ML333mila) è in netto calo.

Se non ci fosse stata la norma del giugno 2013 che consente ai Comuni di utilizzare fino al 50% dei proventi degli oneri di urbanizzazione per spese correnti, e fino al 25% in più per la manutenzione ordinaria, anche per le annualità del 2013 e 2014 saremmo stati un comune in dissesto.
Proprio così.

E’ lo stesso discorso del livello di arsenico nell’acqua: se la legge deroga per qualche anno, non è che la sostanza cambia. L’acqua è velenosa. L’unico “vantaggio” è che non si incorre nelle sanzioni. E così vale per l’utilizzo dei proventi derivanti da oneri concessori.
Il principio di base qual’è: il costruttore contribuisce alla costruzione delle opere e dei servizi che gli abitanti di quelle case in quella zona necessiteranno. Tanto costruisci, tanto mi dai per rendere vivibile quel quartiere.

E invece cosa succede: il Comune non ce la fa a sostenere la spesa corrente e prende somme dai proventi degli oneri di urbanizzazione togliendole alla realizzazione di opere per la vivibilità di quella zona ai cittadini, e lo fa per pagare la spesa della macchina che dovrebbe far funzionare tutto.
Voi mi direte: ma ci è concesso dalla legge!
La sostanza, però, è che finanziare una spesa fissa come la spesa corrente con entrate che fluttuano, ovvero, finanziare una spesa ripetitiva con proventi che possono essere impegnati solo dopo la riscossione, capite bene che è un comportamento rischioso.
Seppur previsto dalle legge ancora per 2013 e 2014, a nostro avviso è da evitare.
Ma ci pare che qui ne facciate un uso piuttosto disinvolta.

PROVENTI DERIVANTI DA SERVIZI PUBBLICI
Da quanto risulta dal prospetto notiamo che gli unici servizi che effettivamente sono attivi e di molto anche, sono i servizi cimiteriali e i parcheggi.
Il dato dei parcheggi è significativo: supera del 164% la copertura totale, il che significa che ci guadagniamo, Urbania permettendo…
Altri dati, tutti in evidente perdita, sono
 le colonie e i soggiorni coperte solo per il 14% (questo significa che il Comune, ovvero tutti i cittadini, le finanzia per l’86%, l
 e mense non scolastiche (vari centri sociali, diurni ecc…) coperte per il 29% ovvero significa i cittadini mettono il resto per il 71%
 le mense scolastiche sono coperte per il 41% (come è andata la lotta all’evasione e elusione dal pagamento di questo servizio? Quali dati abbiamo? Oltre un anno fa era stato annunciato un rinnovato impegno rispetto a questo tema. Ma se nulla è stato detto significa che nulla è stato fatto: è più facile comunicare in pompa magna qualcosa che avverrà piuttosto che qualcosa che non c’è stato…)
Ma c’è un dato che voglio citare perché è il più basso di tutti:
 proventi da impianti sportivi 6%
traduco, tutti i cittadini, anche quelli che non fanno sport, anzi soprattutto quelli che non fanno sport, o che praticano uno sport minore, tra l’altro completamente ignorato da quest’amministrazione, coprono i costi per il 94% delle spese. E non sono le spese per i campetti dei borghi o delle periferie della città.

Mi riferisco a grosse società, quelle che occupano alcune senza titolo, perché i contratti sono scaduti, importanti strutture della nostra città e non certo per beneficenza.

Il 6% è una percentuale vergognosa, è una percentuale che fa pensare, che fa riflettere e che fa emergere questo dato: entrano nelle casse comunali quasi €60mila e le spese, i costi ammontano a quasi €1ML.
Beh, se non c’è la volontà esplicita di favorire gli interessi di qualcuno, qua ditemi voi come lo vogliamo chiamare questo fenomeno.

Passiamo al capitolo PARTECIPATE.
La gestione dei rapporti con le partecipate del Comune di Latina è a dir poco volutamente confusa e all’insegna dell’immobilismo, della non scelta, del non dare risposte, del non detto.
Mi ha colpito una frase pesante pronunciata da don Ciotti proprio qui in piazza del Popolo: “La vera forza delle mafie sta fuori dalle mafie, è nella retorica d’occasione, nell’immobilismo, nei silenzi.” E io aggiungerei anche nelle dichiarazioni contrastanti.

Ebbene, guardiamo come avete gestito le partecipate: ognuna di loro (sono 5, ricordiamolo) è in carico ad un dirigente di un servizio diverso. I dirigenti cambiano come in un carosello, oggi uno domani un altro, le convenzioni cambiano, nessuno controlla se le modifiche sono a favore del socio privato o della collettività, i costi aumentano, il servizio agli utenti diventa sempre più scadente, i nostri rappresentanti nei consigli di amministrazione si avvicendano e non si sa bene cosa facciano, secondo quali indicazioni deliberino, cambiano di nuovo, mettiamo come presidente il city manager, poi lo mettiamo al controllo… avete presente quella indicazione su un regolamento navale, mi pare che in casi di incapacità di dare indicazioni c’era scritto “facimm’ ammuina”?

A me tutto sembra, tranne che si sia fatto ordine da quando vi siete insediati.
E’ stata ricapitalizzata la società attraverso una rivalutazione delle nostre quote in Ecoambiente rimettendo i conti a posto, ma in modo assolutamente fittizio e non sostanziale: la società è in continua perdita!! La c.d. “ricapitalizzazione” è stata pure origine di un pasticcio: quei soldi che abbiamo messo erano DEBITI FUORI BILANCIO!
I costi del servizio aumentano e si fa un gran parlare di aumento della differenziata a 65, 70, 85, 95% ma i fatti stanno che il 31 dicembre del prossimo anno rischiamo di accollarci i debiti che il socio privato non pagherà e il Comune andrà in default.

Stiamo lavorando al bando per chi sostituirà la LatinAmbiente?
Quali sono le linee programmate rispetto a questo tema? Abbiamo messo in moto un meccanismo di decisione rispetto al modello che vogliamo?

La commissione Ambiente è paralizzata, ma è paralizzata, anzi immobile la vostra attività progettuale, la vostra capacità di modificare questo rapporto viziato, inquinato sin nel midollo con questa società.
Un giorno la pensate in un modo il giorno dopo cambiate idea.
Abbiamo due contenziosi: uno con la LatinAmbiente e uno della LatinAmbiente con la Poseidon.

Insomma da che parte stiamo?
Un giorno stiamo con la Poseidon perché rivestiamo i panni del Comune che segue schemi “politici”, che pensa al livello occupazionale ecc…, un altro giorno siamo contro la Poseidon perché rivestiamo i panni del socio di maggioranza della società partecipata.
E mi voglio fermare qui perché la schizofrenia di questo rapporto è oltre il limite della decenza politica e molto simile alla spericolatezza di una giocoleria finanziaria che non prelude a niente di buono.

Perché non avete mai pensato ad un ufficio di raccordo per tutte le partecipate per monitorare meglio il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e per controllare?

Questa è la proposta che facciamo. Non critichiamo soltanto: proponiamo.

Se andiamo a guardare bene gli indirizzi del legislatore capiamo che si sta muovendo proprio in questa direzione puntando alla verifica del risultato affermando la tracciabilità del processo decisionale per verificare la legalità dei comportamenti. In questo comma, il 551 della legge di stabilità entrata in vigore il 1 gennaio 2014 gli EELL, in caso di perdita, e qui abbiamo visto che non è una ipotesi peregrina, devono essere istituiti appositi fondi nel proprio bilancio al fine di assorbire, anche solo parzialmente, i risultati negativi conseguiti dalla partecipata.
Il nostro obiettivo, non lo dobbiamo mai dimenticare, è la “sana gestione dei servizi secondo criteri di economicità ed efficienza” e le partecipate rientrano, con questa legge, nei vincoli dati agli EELL cioè quelli dettati da economicità ed efficienza.

Due Soc.Partecipate hanno registrato perdite per tre esercizi continuativi:
 la SLM in liquidazione dal 2010 e
 le Terme di Fogliano in liquidazione dal 2004
e in deroga alla legge abbiamo finanziato la SLM per €20mila: non lo potevamo fare e l’abbiamo fatto.
Forzature e immobilismo.

Voglio solo evidenziare una cosa rispetto al bilancio della LtAmbiente:
 il numero delle unità di personale dipendente dal 2011 al 2012 è + 25 unità e
 il costo del personale dipendente dal 2011 al 2012 è + €2ML500mila
ed è proprio in questi anni che si generato il maggior importo di debito della società. Dopo l’insediamento della nuova amministrazione.

CONSORZIO SVILUPPO INDUSTRIALE RM-LT
il personale dipendente diminuisce di 16 unità e la spesa del personale aumenta di €2mila. (???)

ACQUA LATINA
La società è in perdita, non riesce ad incassare i crediti e seppure abbiamo una quota del 10,85% non possiamo esimerci dal controllo. La controversia relativa alle caditoie mai risolta ora pare in contenzioso.

Come mai la società non è stata in grado di fornire acqua ai cittadini di Borgo Baisizza e Montello a ridosso della discarica?
Perché non ci siamo fatti carico di questo servizio primario, vitale, visto che i loro pozzi sono inquinati?
Perché non dimostriamo di stare dalla parte dei nostri cittadini?
E rispetto al 7%, qual’è la l’indirizzo di questa amministrazione?

Risulta dagli atti che i revisori hanno chiesto dati relativi alla verifica dei crediti e dei debiti, ma nessuna partecipata, nonostante più volte sollecitata a febbraio e ad aprile 2014, ha fornito questi dati.
A me sembra una cosa gravissima.

Sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada: le multe.
Abbiamo un residuo attivo altissimo: €4ML con una capacità di riscossione del solo 10%.
Anche qui c’è qualcosa che non va.
Cosa sta facendo l’amministrazione per attivare un sistema di riscossione degno di questo nome? Vogliamo lasciar perdere? Signori, sono €4ML.

Chi paga?

Proventi dei beni dell’Ente
Affitti attivi: su €683mila siamo capaci di incassarne meno della metà: €317mila con un residuo attivo di €366mila.

Anche qui: chi paga?

Un altro elemento da segnalare è che in questo consuntivo si registra che non è stato approvato il contratto decentrato.
E questo mi fa riflettere sulla capacità di interloquire di questa amministrazione. Interloquire per giungere ad una conclusione che tenga conto delle parti in causa e che sappia valorizzare ed armonizzare le proposte.
Anche qui dobbiamo registrare un fallimento.

Residui attivi
I residui attivi ante 2009 ammontano a €136ML su un totale di quasi €280ML, ovvero oltre il 50%
I residui passivi ante 2009 sono di più degli attivi, ovvero €148ML, ovvero 53%.
Mi chiedo: se i residui attivi non sono più esigibili e vanno cancellati, con quali soldi paghiamo i debiti ante 2009? Possiamo esimerci dal pagarli? Un Ente pubblico può fare orecchie da mercante e non onorare un impegno?

Secondo gli indirizzi della Corte dei Conti quelli ante 2009 hanno perso la loro esigibilità e andrebbero cancellati. Se così facessimo, la veridicità del nostro bilancio consuntivo sarebbe minata.
E la questione dei debiti fuori bilancio ancora non riconosciuti mina anch’essa alla veridicità del risultato del consuntivo perché una parte dell’avanzo deve essere vincolata proprio alla copertura di questi debiti. Successivamente alla chiusura dell’esercizio e prima della scrittura del rendiconto sono venuti fuori DFB in attesa di riconoscimento per €773mila!!! L’importo per il 2013 si è cosi praticamene raddoppiato.
In Commissione Bilancio abbiamo richiesto più volte una ricognizione e una previsione dei DFB, ma né a noi consiglieri né risulta agli atti che siano stati forniti tali dati ai revisori dei conti che pure l’avevano richiesti. Anche questo a me sembra grave.

Ecco perché la valutazione che facciamo è negativa.

Consuntivo di bilancio 2013

Ecco i documenti relativi al consuntivo di bilancio del Comune di Latina per l’anno 2013.

Se il consuntivo non viene approvato entro il termine (30 aprile) il Comune viene sciolto.

E’ un documento importante che registra come sono stati spesi i soldi della collettività e da qui si comprende se l’Amministrazione ha mantenuto fede alla previsione e come e quanto si è discostata da quella previsione. Da questa analisi si traggono le valutazioni politiche, perché i numeri “parlano” e ci raccontano una storia spesso celata…

Consuntivo di Bilancio 2013

 

Latina: dirigenti costosi e improduttivi

«Invece di rivedere il piano economico e cercare di risparmiare l’amministrazione si barcamena tra figure apicali e di dubbia efficacia»

20140329-215804.jpg«Il Comune può e deve risparmiare ottimizzando: è d’obbligo una spending review che passa attraverso una scelta di riorganizzazione ai vertici, ma tale riorganizzazione deve tenere conto tanto dei costi quanto dei benefici». Lo dice la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani guardando alla macrostruttura dell’ente comunale e alla sua dotazione organica e auspicando un aggiornamento dei ruoli e delle responsabilità dirigenziali.

«L’attuale assetto, approvato con delibera di giunta 366/2012 – afferma la consigliera – prevede 4 dirigenti di area, ciascuno pagato oltre 100mila euro l’anno, che non si sa bene cosa facciano. Poi ci sono un direttore generale, un vice-segretario generale, un capo di gabinetto che dovrebbero tutti insieme costituire una propulsione per la nostra amministrazione, ma che al contrario rischiano di rappresentare una moltiplicazione di punti di riferimento che alimenta la confusione. La realtà è che siamo costretti ad assumere a tempo determinato giovani dirigenti nei settori urbanistica, patrimonio, economia e finanze perché servono persone competenti e produttive quando gli storici dirigenti, quelli super pagati, sono lasciati in standby in attesa della pensione a dirigere non si sa bene cosa».

Per la Zuliani l’unico criterio per comprendere la produttività di un dirigente facile da verificare anche per il cittadino, che è il vero datore di lavoro, sono gli atti prodotti, le firme in calce a provvedimenti per l’amministrazione e per la città. «Se abbiamo dirigenti che firmano migliaia di atti all’anno e altri che ne firmano una decina – sottolinea la democratica – qualcosa non va. Un carico di lavoro sproporzionato è segnale di inefficienza e inefficacia. Sembra strano poi – aggiunge la consigliera – che gli scostamenti attesi per la valutazione dei dirigenti (0-33%, 34-66%, 67-99% cui corrispondono le fasce degli incentivi) siano così indifferenziati».

«L’evidente difficoltà del sindaco è testimoniata dal continuo balletto dei dirigenti che ora devono occuparsi di un settore, ora la responsabilità di quel settore gli viene tolta, ora gli viene ridata». La Zuliani cita a tal proposito dei casi concreti: «Solo due mesi fa abbiamo assistito all’avvicendamento di 5 dirigenti in sette settimane ai Servizi sociali. Altro esempio eclatante è l’avvicendamento al servizio Viabilità con il caso Urbania, costato alle casse comunali milioni di euro: anche qui tanti dirigenti, ma nessuno che si fosse accorto del danno erariale che si andava configurando».

«Quando c’è un avvicendamento frequente – sottolinea ancora la Zuliani – nessuno si prende la responsabilità della paternità di un atto amministrativo e di tutti i suoi passaggi. Ciò è causa anche di disservizi e danni in ordine al pagamento delle fatture alle ditte che lavorano per il Comune o della revoca di finanziamenti importanti come successo per la scuola di via Cimarosa, che abbiamo dovuto sostenere con soldi di bilancio avendo perso il finanziamento regionale».

«Un’amministrazione è credibile – conclude la consigliera Pd – quando si fa carico di atti coraggiosi a favore dei cittadini invece di curare gli interessi di un’élite costosa. Il tempo dei privilegi è finito per tutti».

Commissione Pari Opportunità: nomina dei membri al prossimo consiglio comunale

La richiesta depositata stamattina dai consiglieri del Partito democratico.
Zuliani: «Un atto dovuto dopo due anni di discussioni inconcludenti»

gita1I consiglieri del Partito democratico hanno depositato questa mattina una richiesta di convocazione del consiglio comunale per la nomina dei membri che dovranno far parte della Commissione Pari Opportunità, passaggio propedeutico alla costituzione della Commissione stessa. «La sollecitazione ad inserire tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio la nomina delle componenti arriva dopo almeno due anni spesi a batterci per l’istituzione di questa commissione» ricorda la consigliera del Pd Nicoletta Zuliani, particolarmente attiva su questo fronte.

«Abbiamo sollecitato più volte il presidente della Commissione Sanità e l’assessore con delega alle Pari Opportunità, ma le nostre sollecitazioni – sottolinea la Zuliani – non hanno mai trovato seguito o risposta alcuna. La richiesta di convocazione dell’assise con la nomina dei membri della commissione all’odg è un atto più che dovuto e urgente a fronte di numerose sedute in commissione nelle quali non si è mai stai in grado di arrivare ad una decisione risolutiva. Si era chiesto che il regolamento per la costituzione dell’organismo – ricorda ancora la consigliera del Pd – venisse modificato per rendere più attuale ed efficiente il funzionamento della commissione da attivare, ma anche questo non è stato fatto. Preso atto di questa ulteriore mancanza ci atterremo per ora al regolamento vigente del 2003 (leggi il Regolamento) purché si proceda con la composizione della commissione.

Ci sono diverse associazioni che hanno idee e proposte di sostegno alle donne, ma che non hanno una sede istituzionale in cui esprimerle o nella quale confrontarsi. Esistono inoltre delle sanzioni per chi non si adegua alla legge che prescrive la composizione della commissione ad inizio legislatura».

«La  prossima assise comunale – conclude la Zuliani – sarà l’occasione per verificare se la maggioranza ci tiene ad avere l’organismo come ha sempre detto o se l’impegno decantato a favore della sua costituzione resterà anche questa volta inattuato».

Mai stata così BELLA e così LIBERA Latina!!

I giovani, giovanissimi e non più giovanissimi partecipanti alla XIXa Giornata della Memoria e dell’Impegno hanno immesso nelle vene della nostra città un flusso di vita e di coraggio mai sperimentati.

Ho raccolto in un video quello che loro considerano “mafioso”. Partiamo da qui!

Non basta guardare dal marciapiede cosa scorre nelle nostre strade!

Non basta osservare silenti, e poi criticare  a bassa voce SENZA AGIRE!

Finiamola di rimarcare le fratture! Facciamo il loro gioco.

NOI SIAMO DI PIU’, ma dobbiamo metterci insieme e saper lavorare insieme.

Ognuno nel suo ruolo e nelle forme che la nostra bellissima Costituzione prevede, possiamo mettere in moto una macchina potente e far diventare Latina una città BELLA e LIBERA tutti i giorni.

 

 

 

Questione capogruppo: chiarisco.

Mi preme dare un chiarimento rispetto alla notizia uscita questa mattina sui diversi giornali e testate online in cui si riporta che io abbia “aggiunto” la mia firma al documento che sfiduciava Giorgio De Marchis da capogruppo PD. Cosi non è, e su una questione di questa rilevanza non posso prestarmi a strumentalizzazioni.

Quel documento firmato da 5 consiglieri PD da me non è stato firmato allora, e non è stato firmato oggi perché non ne condividevo il ragionamento e oggi lo considero un documento superato.

Sono passate alcune settimane da quel documento, nel frattempo, e lo stallo in cui ci troviamo non fa il bene né del gruppo consiliare, né del Partito Democratico. Le vicende amministrative, le gravi questioni relative alla Latina Ambiente ed il territorio, i casi di violenza per le nostre strade, il degrado e l’incapacità di dare risposte da parte della nostra Amministrazione sono temi sui quali da noi consiglieri ci si aspetta risposte senza attendere oltre. L’azione dei consiglieri può anche essere buona singolarmente, ma l’efficacia rischia di scemare se le questioni interne risucchiano la maggior parte del tempo e delle energie e soprattutto se non si lavora come un team. Un team che deve ritrovare subito la capacità di lavorare con vigore.

Avevamo ascoltato il capogruppo chiedere una settimana al termine della quale sarebbe stata convocata una nuova riunione, ma proprio qualche giorno fa ci ha detto che lui non avrebbe convocato nessuna riunione.

E’ stata allora scritta una richiesta di convocazione di una riunione di gruppo, l’unico momento deputato alla discussione e alla sintesi di questioni interne. Questo è unicamente ciò che ho sottoscritto: una richiesta di convocazione di riunione di gruppo consiliare. Riunione nella quale verranno considerati tutti i ruoli, sia quelli dimissionati (vice-presidente del consiglio e presidenza della commissione trasparenza) che il ruolo di capogruppo che, di fatto, non sembra avere la fiducia di una maggioranza. Nella richiesta di convocazione si chiede anche la rivisitazione delle presenze dei vari consiglieri nelle commissioni, viste vecchie uscite e i nuovi ingressi con De Amicis e Fioravante. Ripeto, questa richiesta io ho sottoscritto.

Rispetto alla situazione della nostra città per la quale il Partito Democratico è chiamato ad essere non solo vigile ma incisivo e determinante, dobbiamo davvero mettere un surplus responsabilità, che significa “capacità ddare risposte“. 

In tempi di sofferenza come quelli che stiamo vivendo urge la capacità di uno sguardo che osservi le cose più dall’alto, e che ritrovi la forza ed il coraggio di lavorare unicamente al bene collettivo.