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Consiglio del 29 gennaio: passa tutto nella quiete dell’occhio del ciclone.

consiglio-comunale-latinaIn apertura di Consiglio sentivo stridere la realtà di un ordine del giorno con punti estranei alla realtà che fuori si stava vivendo: indagini giudiziarie, avvisi di garanzia, “sospensione” di attuazione di strumenti urbanistici, fatture che mancano, debiti fuori bilancio e fuori controllo, caos negli uffici…

Ho chiesto che il sindaco riferisse in merito agli accadimenti, che questo era il consesso adatto per comunicare direttamente con la cittadinanza, senza filtri di giornali o comunicati.
Nessuna risposta: molta agitazione, ma nessuna parola in merito.

E allora tutto si è svolto liscio come l’olio…

A sorpresa passano mozioni che erano state avversate nei precedenti Consigli tutte presentate da noi minoranza (fatta eccezione per la mozione che chiedeva la sospensione della ripavimentazione della ZTL, ritirata per essere aggiornata).

  • Regolamento per il Referendum Popolare: passato
  • Mozione di Adesione del Comune di Latina al Circuito DECORO URBANO: passata. (leggi mozione)
  • Mozione sui criteri di assegnazione aree per l’Edilizia Economica e Popolare: passata con modifiche che impongono un accordo tra operatori dell’edilizia cooperativa, edilizia privata e il comune
  • Mozione adeguamento semaforico per gli ipovedenti: passata
  • Mozione per l’intitolazione di luoghi pubblici a Sandro Pertini e ad Altiero Spinelli: passata

Insomma, un Consiglio “buono”, tutto all’unanimità, senza grandi discussioni.
La quiete nell’occhio del ciclone.

Isola ecologica a Latina Scalo, Pd schierato contro la chiusura

«Oggi il sito è una discarica a cielo aperto perché il Comune l’ha abbandonato»

imageL’isola ecologica di Latina Scalo potrebbe presto riaprire: nella seduta della commissione Sanità tenuta oggi la maggioranza si è detta disponibile a valutare i costi della riattivazione, sollecitata in questa direzione dai consiglieri del Partito democratico Omar Sarubbo, Fabrizio Porcari e Nicoletta Zuliani.

image«L’isola ecologica di Latina Scalo – affermano i tre democratici – ha offerto per anni un servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti ai cittadini di Latina, ma nel 2011 ha cessato di funzionare su decisione del Comune ed è stata abbandonata. Da quel momento l’incustodita struttura è diventata una discarica a cielo aperto e la Latina Ambiente è costretta a costose bonifiche mensili che, ovviamente, ricadono sulle tasche dei cittadini. Oggi in commissione la maggioranza ha proposto di chiudere la struttura temporaneamente sistemando la recinzione e installando un paio di telecamere di videosorveglianza, l’idea era quella di rimandare ad un momento successivo la decisione sul suo utilizzo».

Dopo gli interventi dei tre consiglieri del Pd la commissione è tornata sui suoi passi e la proposta di riapertura avanzata dai democratici è stata accolta dal dirigente Servizio Ambiente Francesco Passaretti oltre che dai commissari presenti. «Nei fatti per garantire il servizio – spiegano Sarubbo, Porcari e Zuliani – è sufficiente che un addetto presidi il posto e coadiuvi i cittadini nel momento del conferimento. È lo stesso metodo utilizzato in via Bassianese e presso l’isola ecologica de La Chiesuola che, infatti, non presentano le stesse problematiche di conferimento selvaggio e illegale di rifiuti riscontrate a Latina Scalo.

Per i tre consiglieri il costo di un operatore è modesto e sostenibile, «soprattutto è un costo che in difesa dell’ambiente dobbiamo e vogliamo sostenere senza tentennamenti ed evitando i soliti ritardi cui questa amministrazione ci ha abituati e che finiscono col tradursi in un costo ambientale ed economico per la cittadinanza. Se oggi esiste a Latina Scalo una discarica a cielo aperto è perché il Comune l’ha chiusa ed abbandonata. Per questo – concludono i democratici – proponiamo che i soldi spesi per le ripetute bonifiche e riparazioni della struttura vengano utilizzati per garantirne il funzionamento e la riapertura. Se poi ci sarà da installare qualche telecamera noi saremo d’accordo, ma è un tema decisamente accessorio».

MobiLatina, un progetto finito con un ‘buco’ di 40mila euro”

image“MobiLatina è un progetto nato con un nobile intento, ma è finito nel peggiore dei modi: non ha raggiunto il suo scopo, che era il monitoraggio e la riduzione dei livelli di CO2 in città, ed è costato 40mila euro in più alle casse del Comune, nonostante beneficiasse di un finanziamento pubblico da parte del Governo centrale”. Il Ministero dell’Ambiente, aveva finanziato il progetto e al quale l’Ente di Piazza del Popolo ha dovuto restituire ben 40mila euro perché la destinazione dei fondi, e di conseguenza le relative determine del progetto, erano sbagliati.

Il progetto per la mobilità urbana integrata, per come era stato pensato, sarebbe stato anche positivo. (Leggi i dettagli del progetto) È però finito tutto in una (costosa) bolla di sapone.

IL PROGETTO
“Il progetto prevedeva una compartecipazione tra Ministero dell’Ambiente e Comune: Il Ministero dell’Ambiente ha finanziato l’idea con 250 mila euro, mentre il Comune ha cofinanziato 220 mila euro con proprie risorse di bilancio. Purtroppo il Comune si è pure sbagliato nella progettazione ed ha dovuto rinunciare ad un buon 20% del finanziamento (€40mila) a causa di determine fatte male: il denaro era stato infatti stanziato nei capitoli di spesa sbagliati ed il Ministero ha negato questi fondi al Comune, che ha dovuto pagare di tasca propria, o meglio, di tasca nostra…”.

Il progetto, poliedrico ed articolato, quindi anche bisognoso di particolare cura, ha subìto la disorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, a loro volta sottoposti negli anni ad una penosa tarantella dei dirigenti, in nome dell’anticorruzione, che è stata tipica dell’amministrazione Di Giorgi: con un tale avvicendamento, altro che anticorruzione!! In questo modo si favorisce la confusione e il non controllo: ne consegue una gestione secondo i criteri del favoritismo, senza gare e affidamenti fatti in fretta a chi, evidentemente, non aspettava altro.

MONITORAGGIO di FACCIATA da €40mila.
Di certo, legato a ciò è anche il fatto che il progetto prevedeva un accurato monitoraggio espletato da una società – ben 40mila euro – perché verificasse il buon andamento del progetto e perché desse contezza dei risultati prodotti. Gli unici dati che oggi abbiamo sono quelli degli scuolabus Sabotino (2 linee) e Tor Tre Ponti (1 linea), perché sono l’unico servizio che la società ha potuto monitorare. Tutti gli altri aspetti legati al progetto, invece, sono partiti troppo tardi. Abbiamo quindi dati soltanto parziali del car pooling per i dipendenti comunali (al questionario hanno risposto soltanto 20 dipendenti su oltre 500) e nessun riscontro sul Pedibus, partito addirittura dopo la fine del monitoraggio da parte della società incaricata dal Comune. L’assurdità è che quindi il Ministero dell’Ambiente ha alla fine finanziato una cosa del tutto diversa da ciò per cui i fondi erano destinati: gli scuolabus, servizio di unica comptenza comunale, piuttosto che una mobilità integrata per la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Di cui, appunto, non abbiamo alcun dato”.

QUALE TRASPARENZA?
Un ulteriore aspetto, non meno importante, è stato la scarsa trasparenza di tutte le azioni amministrative legate a MobiLatina: “Reperire informazioni di natura economico-amministrativa sul progetto è pressoché impossibile: i dati sono nascosti nei meandri dell’albo pretorio e sul sito del progetto – costato da solo 15mila euro – non vi sono informazioni sufficienti”.

I soldi per la pavimentazione della Ztl vadano alle SCUOLE

imagePavimentare la Ztl rappresenta una scelta da irresponsabili perché investe risorse economiche importanti che invece dovrebbero essere meglio impiegate destinandole alle scuole”. Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico torna sul tema della pavimentazione dell’area che è stata limitata al traffico nel centro cittadino di Latina, che oggi è stata argomento di discussione in Commissione Lavori Pubblici.
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“Un esempio per tutti: la scuola di Piazza Dante, con problemi di riscaldamento, viene sistemata con i soldi presenti nel fondo di riserva. Prima o poi questo fondo finirà, e allora con quale denaro interverremo per altre urgenze? Il sindaco Giovanni Di Giorgi, così facendo, interviene in maniera irrituale ed irresponsabile. Nella stessa, se non peggiore, situazione di Piazza Dante, ci sono la quasi totalità delle scuole di Latina, che presentano urgenze nei 74 plessi di competenza comunale. Con i soldi della pavimentazione metteremmo a norma almeno 4 scuole.
Uno studio effettuato di recente, infatti, ha stimato 18 milioni di euro per la messa a norma di tutti gli edifici scolastici comunali” – riferisce Zuliani.
Ma quando cominciamo?

“La pavimentazione della Ztl è dunque un’opera che oggi non possiamo permetterci. Ci sono troppe emergenze in città perché si pensi a realizzare un progetto sì bello, ma non necessario. Materiali pregiati che verranno a costarci 900mila euro per un’opera che va ad interessare solo parte del centro cittadino, quando invece quei soldi potrebbero essere destinati alla scuole, frequentate dai bambini, il nostro vero futuro”.

Zuliani ritiene la scelta di pavimentare la Ztl politicamente sbagliata per diversi motivi. Si tratta, a suo avviso, di una spesa eccessiva per il bilancio comunale, di cui ben si conoscono le problematiche. Poi c’è l’aspetto che riguarda l’affidamento a tre architetti diversi per il progetto, che vanno a rappresentare altri 50mila euro di spesa per studi e rilevazioni di vario genere. “Lo studio del progetto, poteva essere a costo zero, se affidato al nostro servizio interno – dice la consigliera dem – Il Comune ha architetti professionisti preparati e già retribuiti per il loro lavoro per l’Ente”.

Alla ricerca della verginità perduta

imageColpiscono i nomi dei tecnici che hanno accettato di collaborare col sindaco Di Giorgi a rivestire di legalità e trasparenza la logora amministrazione Di Giorgi: Laura Francalancia – docente di Economia – e Salvatore La Rosa – ex prefetto -.
Bilancio ed Urbanistica sono i settori in cui l’Amministrazione è più vulnerabile e il tentativo è quello di cercare un sostegno autorevole, una guida sicura.

Bilancio ed Urbanistica sono gli ambiti in cui è necessario un “cambio di rotta” vista la vicinanza al baratro in cui il Comune rischia di cadere per l’incuria e la spregiudicatezza con cui si è agito fino ad oggi: debiti fuori bilancio milionari causati da dimenticanze di sentenze nei cassetti lievitate a dismisura; partecipate incontrollate che generano debiti tutti a carico della parte pubblica, fideiussioni “farlocche”, contratti capestro, disinvoltura spericolata nelle varianti urbanistiche… di tutto questo dovranno occuparsi i due nuovi assessori.

Certamente faranno bene.
Ma un anno e mezzo per un’Amministrazione è quasi niente.
Un anno e mezzo passerà presto e non potranno certo, benché eccellenti, risanare in un batter d’occhio questioni incancrenite da decenni.

In cinque anni sarebbe stato certamente diverso il loro lavoro…

E allora, in fondo in fondo, i loro nomi saranno serviti più a ridare una parvenza di credibilità ad un sindaco che da sempre è in uno stato di “avvento” perenne, in attesa che qualcun altro gli risolva i problemi. La ricerca di una verginità persa da tempo e a ottobre, all’atto delle dimissioni, rivendicata, ostentata come se tutte le falle della sua amministrazione fossero imputabili a chi lo circondava, non a lui che sceglieva di chi circondarsi, spera di averla trovata con la nomina delle alte figure di La Rosa e Francalancia.

Ma le due punte di diamante della giunta non offuscano completamente la vista dei cittadini che notano, che per tutto il resto, non è cambiato niente: Nasso, Sovrani, Di Rubbo, Calvi, Pansera, Tripodi ed Enrico Tiero. Chi lo tirava per la giacca è ancora li, le bande citate nel discorso del sindaco sono tutte li.
Magari avesse fatto quanto promesso!!! Una giunta tutta tecnica…
E invece, piano piano, la “giunta tutta tecnica” si è ridotta di giorno in giorno dietro le pressioni e i ricatti di chi in maggioranza può permettersi di “chiedere” a fronte del crollo di “tutta la baracca”.
Ditemi voi, la possiamo chiamare una grande svolta?
Lo possiamo chiamare il nuovo corso?

A me sembra che il gioco dei quattro cantoni sia ancora il gioco più gettonato dell’Amministrazione Di Giorgi.

NELLA SCUOLA CHE VORREI…

laBuonaScuolaTavoli tematici sui 12 punti della riforma sulla Buona scuola

Quest’iniziativa è un punto di partenza per far fronte alle sfide importanti e per dare un futuro alla “Buona scuola”: dalle infrastrutture al dimensionamento, dall’alternanza scuola – lavoro, alla scuola digitale e all’orientamento, tutti temi che saranno trattati “Nella scuola che vorrei……” evento organizzato dalla Segreteria Comunale del PD di Latina – venerdì 21 novembre 2014 dalle ore 16.30 presso il Circolo Cittadino, Piazza del Popolo a Latina.

PROGRAMMA:

-ORE 16.30 INGRESSO E REGISTRAZIONE PARTECIPANTI;
-ORE 16.45 SALUTI DEL SEGRETARIO GIOACCHINO QUATTROLA E INIZIO LAVORI ;
-ORE 18.00 TERMINE DEI LAVORI NEI TAVOLI TEMATICI E RINGRAZIAMENTI DI CINZIA ROMANO CON DELEGA ALLA SCUOLA E ALLA CULTURA;
-ORE 18.15 I RELATORI RELAZIONANO ALLA PLATEA CON IL COORDINAMENTO DEL
DIRIGENTE SCOLASTICO ELISABETTA BURCHIETTI;
-ORE 19.00 – CHIUSURA DEI LAVORI

Con i seguenti tavoli di discussione:

TAVOLO 1 GLI INSEGNANTI: reclutamento, selezione, supplenze.
Un piano straordinario per assumere 150 mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Gradua¬torie ad Esaurimento. 40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D’ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzio¬ne. Mai più ‘liste d’attesa’ che durano decenni. Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzio¬ni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli stu¬denti la continuità didattica a cui hanno diritto.

TAVOLO 2 LA VALUTAZIONE: valutazione d’istituto, dei docenti, dei dirigenti.
Scatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof. su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ad una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al migliora¬mento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento. Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa.

TAVOLO 3 L’AGGIORNAMENTO: competenza, formazione (personale docente e ATA)
Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.

TAVOLO 4 LINGUE E LINGUAGGI: tecnologia, musica, sport, arte, lingue straniere.
Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secon¬daria. Diffusione dello studio dei principi dell’E¬conomia in tutte le secondarie. Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell’Italia. Nel processo di cambiamento, la scuola di oggi deve essere un luogo capace di dare ai giovani le “abilità culturali” inerenti l’approccio interculturale, l’orientamento al confronto e l’educazione per diventare davvero cittadini del mondo.

TAVOLO 5 LA GESTIONE TRASPARENTE: finanziamenti, finanze, scelte di investimento.
Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attra¬verso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi. Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

TAVOLO 6 SCUOLA E TERRITORIO: alternanza scuola-lavoro, enti, associazioni. .
Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.

TAVOLO 7 INCLUSIONE: studenti stranieri, BES, DSA, diversamente abili, dispersione scolastica e diritto allo studio.
Saranno affrontati i temi: del Diritto allo Studio di tutti gli alunni sin dalla Prima infanzia, Scuola primaria, Dispersione, Pluriclassi, Diritto allo Studio. Diventa importante riflettere sui temi della preparazione e riflessione dei docenti in merito a come si apprende oggi, ai campi comuni tra più discipline, ai nuovi media per l’apprendimento, alla relazione tra scuola come comunità che accoglie e scuola come comunità che propone sapere e competenze per tutti.

TAVOLO 8 LUOGHI E STRUTTURE : infrastrutture, attrezzature, decoro, sicurezza, manutenzione.
Saranno affrontati i temi dell’edilizia scolastica, sicurezza, scuola e territorio, tema ricollocato al centro dell’iniziativa politica e parlamentare. Si tratta di ripensare l’educazione proprio nei luoghi deputati al più significativo e prolungato incontro tra generazioni. E rimettere mano alle strutture, pensando sì a nuove scuole ma anche ai tanti piccoli accorgimenti che potrebbero subito fare molto. Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wi-fi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.

TAVOLO 9 GLI STUDENTI: Saranno affrontati i seguenti argomenti: le pagelle dei docenti; i nuovi programmi, un giorno a settimana di sport arte e cultura? Perché no, questo ed altro, la parola agli studenti; basta supplenze: le proposte degli studenti tra nuove alfabetizzazioni, scuola digitale ed attività “extracurriculari” ; le 100 procedure da abolire ; il report degli studenti sugli stage .

I PROTAGONISTI SIETE VOI:
Sono i presidi e gli insegnanti che ogni giorno portano avanti i loro lavoro tra mille difficoltà, facendo il meglio che possono, con i pochi mezzi e strumenti che la scuola mette a loro disposizione.
Sono le famiglie, perché hanno l’obiettivo di chiedere il meglio per i propri figli, e alla scuola chiedono l’opportunità di lavorare di concerto per traguardare il futuro con concretezza ma anche ottimismo.

Sono i ragazzi, gli studenti di ogni età, perché hanno il potere della creatività e hanno le chiavi per capire il mondo che cambia, per interpretare le cose che accadono. Mentre accadono.

Sono operatori del sociale, della cultura e dello sport che a vario titolo forniscono servizi di assistenza scolastica e/o servizi educativi aggiuntivi e/o di alternanza tra scuola, sport ed attività culturali.
Sono i rappresentanti delle associazioni di categoria che potranno fornire una visione sulle competenze e abilità oggi richiese dal mondo del lavoro e come la scuola può uniformarsi con proposte formative in alternativa a quelle proposte. Le forme dell’alternanza scuola-lavoro.
Sono le imprese che potranno indicarci quali sono le competenze e capacità che i giovani devono possedere, affinché possano essere inseriti in un contesto lavorativo al passo con il mercato in continua evoluzione.
Siamo tutti noi, quando proviamo a ragionare assieme, orientati da una visione comune, senza pregiudizi, senza luoghi comuni, false credenze e senza pessimismi.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Potete prenotare attraverso un post, indicando il numero del tavolo e il relativo tema. Saranno accolte max 8 persone ad ogni tavolo con l’obiettivo di poter realizzare un lavoro efficace. CLICCA QUI
Nella scuola che vorrei…….si racconterà a più voci una scuola che vuole essere migliore!
Condividete e partecipate alla discussione.

Fondo anti-usura: torni di competenza del Comune

Dal 2012 a Latina esiste un fondo di solidarietà per gli individui e le famiglie in situazioni di sovraindebitamento. Lo scopo è quello di prevenire il ricorso a prestiti usurai. Il Comune ha stanziato 50mila euro in un fondo di rotazione da cui si attinge per dare i soldi ai soggetti in difficoltà, che poi restituiscono a tassi minimi. La gestione del fondo è affidata alla Fondazione Wanda Vecchi, che nella sua rendicontazione ha evidenziato come sono stati usati i fondi: in tutto una ventina di persone hanno usufruito del servizio in 2 anni.

image“Fino al 2011 il servizio antiusura era gestito dal Comune di Latina attraverso i Servizi sociali, mentre oggi la fondazione non ha alcuna relazione con gli uffici, eppure gestisce soldi pubblici.
Trovo molto discutibile questo aspetto.
Fino al 2011 il Comune gestiva i fondi antiusura con atti amministrativi fatti dal segretariato sociale: si agiva nell’ambito di un progetto regionale per il quale le nostre assistenti sociali hanno frequentato un corso per acquisire le competenze necessarie per operare. Oggi chi di fatto eroga il sostegno alle famiglie sovraindebitate è invece un’associazione creata da un politico di Latina e che fa capo a politici attivi a Latina.
Si tratta di una questione di opportunità: le persone in difficoltà economica non dovrebbero sentirsi in alcun modo riconoscenti verso associazioni o, peggio, soggetti politici particolari in cui esse vengono identificate, piuttosto dovrebbero rivolgersi direttamente alle Istituzioni pubbliche, quale è appunto il Comune (da cui peraltro provengono i soldi). Questo per garantire la massima trasparenza, senza esporre la cosa pubblica a rischi inutili”.

“Considerato poi che un atto di indirizzo di Giunta del febbraio 2012 stabilisce che la priorità per il fondo di rotazione deve essere data a coloro che non riescono a pagare le bollette della TIA 2010, 2011, 2012, ma che solo 4 persone hanno beneficiato di questa possibilità, ritengo che il numero esiguo dei richiedenti non giustifichi l’aver condotto questo servizio fuori dalla portata del Comune.
Perché non possono svolgere questo servizio le nostra assistenti sociali? Non si può, con i soldi della collettività, favorire l’identificazione tra un beneficio economico e una parte politica. La fondazione può e deve prestare il proprio importante servizio in tutti gli altri comuni della provincia, ma a Latina questi fondi devono essere gestiti dal Comune, dagli uffici comunali, magari con l’ausilio, il contributo di competenze della fondazione Wanda Vecchi, ma non erogati dalla fondazione stessa”.

Ritengo utile fermarci a riflettere anche su un ulteriore aspetto: la Fondazione Wanda Vecchi, dal 2004 al 2014, ha percepito dal Comune di Latina 204mila euro come contributo a sostegno di attività istituzionali meritorie: cioè, quei contributi che vengono solitamente dati alle associazioni dalla segreteria del sindaco, senza bando. Circa 20mila euro all’anno. Usufruisce però anche di fondi dallo Stato: solo nel 2013 ha ricevuto un finanziamento per €768.441,63.
“Vista la situazione di grande penuria del nostro bilancio comunale, proporrei di dare quei contributi ad altre associazioni che non usufruiscono di fondi nazionali e che non hanno altra fonte di finanziamento, pur svolgendo attività altrettanto meritorie.
O magari lasciando che il Comune di Latina impieghi quei 20mila euro annui per il trasporto dei disabili a scuola, servizio ancora vergognosamente scoperto”.

Sindaco, prima i più deboli poi tutto il resto

Apprendo dall’ufficio stampa del sindaco che Di Giorgi ha firmato un giuramento di fraternità con il primo cittadino di  Tourrette-Levens, Monsieur Alain Frere paesino francese di tradizione circense di circa 4.700 abitanti.

Tutto ciò sembra molto bello e sono anche certa che il sindaco di Tourrette-Levens si sentirà ben accolto e lusingato.

Ma qualcosa stride.

La fraternità è una cosa seria, e non va ostentata, ma praticata ogni momento nei confronti di chi ci è più vicino.

I nostri primi fratelli i ragazzi disabili della nostra città ancora non hanno pulmino per andare a scuola. Cito il sindaco nel comunicato dell’11 ottobre in risposta alla mia denuncia : «Il ripristino integrale del servizio di trasporto scolastico per gli alunni diversamente abili sarà effettuato dalla settimana prossima, questa è una nostra priorità e stiamo predisponendo tutti gli atti e le somme per far partire il servizio»

BUGIA: il servizio non è partito. E le somme neanche.

Niente soldi, quindi per ora il servizio bus non parte. Forse, la settimana prossima ci saranno dei volontari per il trasporto dei disabili”. È quello che si sono sentiti riferire alcuni dei genitori di bambini portatori di handicap che sono andati a chiedere informazioni proprio ieri presso l’ufficio del servizio Viabilità del Comune di Latina.

È inaudito.  Il servizio di trasporto scolastico è un loro diritto ed è previsto dalla legge che siano i Comuni a farsene carico, non i volontari o le associazioni. Invece il dirigente non ha potuto ancora redigere nemmeno la determina, perché non ha ricevuto alcuna comunicazione sullo stanziamento dei fondi.

Il sindaco Giovanni Di Giorgi, che decide insieme alla sua amministrazione di finanziare manifestazioni non di certo essenziali per la città, non ha dato seguito alla sua promessa di trovare i soldi per attivare il servizio. Non sono tanti i disabili ad aver fatto richiesta: sono soltanto 16 quest’anno, ma sono disponibili risorse solo per 7 di loro. Non è una cifra impossibile quella necessaria per far funzionare bene il servizio, neanche 16mila euro, quindi a mio avviso manca la volontà: è mancata in sede di bilancio previsionale ed anche dopo, quando il sindaco ha promesso nonostante sapesse che non avrebbe mantenuto l’impegno.

E se anche i soldi venissero fuori oggi dal cilindro del primo cittadino il servizio comunque non partirebbe neanche lunedì prossimo: servono i tempi tecnici dei passaggi di carte tra i vari uffici per renderlo attivo.

La fraternità, sindaco, è una cosa seria…

 

Elezioni della casta: odiose ma vittoriose

Sperando di vedere presto il compimento della riforma che abolisce davvero le Province e che finisca ciò che ha promesso, mi ritrovo a guardare il crollo di un sistema politico di forti interessi che con il Bene Comune non hanno avuto niente a che vedere.
Il sentimento più condiviso in questa vicenda è il sollievo per la fine di un’era e il piacere di vedere una donna sbaragliare e capovolgere lo “status quo” che per lunghissimi anni ha visto una classe politica stantia ed arrogante dettare legge in un territorio: c’è un sentimento di riscossa, un grido liberatorio. E se questo sistema è stato smontato e buttato via, è anche per “colpa” del Partito Democratico.

Seppure all’interno di un sistema criticabile e transitorio, quello delle Province,  non ci sono ragionamenti “di purezza ideologica” che tengono: la coalizione spuria racchiude una speranza di cambiamento.

Da tempo c’è diffidenza verso i partiti, il che ha fatto crescere il numero degli astenuti o il sostegno ai “non partiti”. È stata data forza ad un PD nazionale con un segretario criticato dai puristi della sinistra, ma premiato dagli italiani. Una frase che diventa un refrain: destra o sinistra purché che le cose si facciano, onestamente e per davvero. Non si riesce a star dietro alle mille sigle e alle mille trasformazioni dei partiti che poi, a guardare i nomi, poco cambiano. La maggior parte dei cittadini ignora i nomi dei partiti: sono invece sensibili a cambi di rotta inaspettati, forieri di soluzioni nuove in una situazione di stallo economico e sociale asfissiante.

Se al centro dell’attenzione politica vengono posti i temi reali e, insieme a questi, le proposte di soluzione, ben venga il contributo di tutti quelli che vogliono realizzare quel progetto.

La trasparenza e la legalità siano il binario su cui procedere e, soprattutto, siano loro il vero elemento di discrimine tra chi vuole costruire per davvero un futuro migliore e chi invece ne approfitta.

La partecipazione sarà il collante a garanzia di una vera sostenibilità politica.

E nella vicenda locale, più di qualcuno ha fatto un “salto mortale”: nell’eventualità che avesse vinto Mitrano, il PD ha rischiato di dover dare ragione alla fronda più a sinistra che prevedeva la fine del segretario provinciale ed un deterioramento della proposta politica con conseguente riconquista del PD locale (perenne quanto noiosa faida) da parte dei democratici più a sinistra; l’NCD rischiava di vedersi definitivamente isolato dopo lo strappo con Fazzone &Co. e perciò morire.

E invece risulta distrutto il sistema che ha dominato la Provincia per lunghissimi anni: Fazzone-Cusani.

E’ stato messo finalmente un freno. Si riparte.

La strada intrapresa ha portato alla vittoria. Sarà questa la nuova via, quella della rottura degli schemi ideologici?

Il coraggio è uno degli ingredienti fondamentali che ha dato forza a questa proposta, e solo la partecipazione, non dimentichiamolo, potrà garantire la bontà delle idee e la loro realizzazione nel tempo.

Ora vogliamo vedere in atto un nuovo stile: trasparente, legale, partecipato ed efficace.
Progettualità e coraggio hanno portato alla vittoria.

Ed è stato il coraggio a dare forza ad una giovane donna, magari ancora inesperta, ma in gamba, appassionata e forte del lavoro di gruppo attorno a lei: una miscela vincente, evidentemente, piacevolmente vincente.

Sondaggio ZTL

Risultati al 10 sett.2014 ore 12:40

  • 39% No alla ripavimentazione
  • 5% Subito la ripavimentazione
  • 39% ZTL così com’è + €1ML per cultura e giovani
  • 6% Ripavimentazione dopo
  • 11% altro

Dopo aver risposto al sondaggio, puoi accedere ai risultati precedenti e visualizzare il grafico