Domani mattina partirò per la città di Trento.
Si, voglio iniziare la mia campagna elettorale come candidata in Consiglio Comunale proprio da lì. Saremo una piccola delegazione da Latina. Ci sarà con me anche Roberto Cerocchi candidato nella lista del PD e “new entry” dell’agone politico di Latina con il quale abbiamo scelto di condividere questa campagna elettorale.
Perché Trento?
Sono molto legata a questa città che ha dato i natali ad una donna per me speciale, Chiara Lubich, e a molti altri miei amici tra cui il sindaco, l’assessora alle politiche sociali Maria Chiara Franzoia, diversi consiglieri comunali del PD, e poi le politiche Lucia Fronza, Letizia De Torre.
Trento è la città in vetta alle classifiche per vivibilità, gestione dei rifiuti, qualità della vita…
Ho sempre pensato che un amministratore onesto e concreto dovesse porsi anche con un approccio comparativo nei confronti del proprio territorio: le buone prassi amministrative dei comuni virtuosi vanno acquisite e declinate sulla propria città.
Giovani, rifiuti, welfare di comunità e integrazione: questi i temi che mi propongo di approfondire.
I giovani…
Il primo incontro sarà proprio loro. Ci incontreremo con i giovani latinensi che sono oggi a Trento per studio. Voglio ascoltare loro: in cosa Latina deve cambiare? Quali buone prassi dobbiamo riprodurre a Latina perché diventi “youth-friendly”? Cosa c’è a Trento che a Latina non c’è?
E poi la mattina di lunedi incontreremo il dirigente del settore ambiente e rifiuti, pranzo con il sindaco Alessandro Andreatta e gli assessori e il pomeriggio entreremo nello specifico delle politiche del welfare che a Trento sperimentano continuamente e attuano modelli avanti di qualche decennio, ma che noi vogliamo realizzare invece subito: welfare di comunità, welfare generativo…
Vogliamo imparare da chi è più bravo di noi.
La mia Latina merita di essere portata in alto.
Brava, Nicoletta. Era ora che qualche politico nostrano cominciasse a interessarsi, a contattare e ad occuparsi dei propri elettori. Oltre agli studenti ci sono i lavoratori, i disoccupati, i pazienti, gli anziani, i commercianti, i turisti…. Ci sarà mai un orecchio di Dioniso a Piazza del Popolo per captare, registrare e tener conto delle aspettative d i un capoluogo ‘periferico’?
Certamente che ci sarà. La democrazia partecipativa che vogliamo mettere in atto – e che è sempre stato un mio “pallino”- presuppone una cultura, un approccio alle cose mai autoreferenziale bensí capace di ascoltare, capace di flessibilità progettuale, di mettere in pratica la “piramide rovesciata” della vera democrazia.
E oggi si traduce in Carta dei Servizi con feedback da parte di chi usufruisce dei servizi e rettifiche nell’erogazione da parte di chi gestisce i servizi.
Va tutto capovolto qui a Latina…
Non c’è dubbio che le cose da fare sono tante non solo per recuperare un passato di errori e di politica gestita come un affare strettamente personale senza un minimo di buon senso e di programmazione,ma c’è anche moltissimo da fare per farci mettere al passo con altre realtà come Trento.Ci siamo stati in vacanza l’anno scorso ed è stata forte l’nvidia nel vedere tutto filare perfettamente,dalla condizione delle strade all’ordine delle città e dei paesi,i piccoli deliziosi musei e la valorizzazione delle bellezze naturali.E’ anche evidente che quelle amministrazioni possono contare su un senso civico,un rispetto per se stessi e per gli altri della popolazione che qui da noi è molto carente,ma sono convinto che i buoni superino di gran lunga in numero i cattivi anche a Latina,basta che il buon esempio venga dall’alto nel dimostrare cura per gli interessi comuni e orgoglio di vivere in una realtà disinteressata e partecipativa.I cattivi esempi portano sempre a cattivi comportamenti.