Venerdi 20 marzo la commissione Trasparenza del Comune di Latina ha formalmente chiesto al segretario generale dell’Ente di consegnare alla Procura della Repubblica il documento da lui redatto, in risposta ai quesiti posti dalla consigliera del Partito Democratico Nicoletta Zuliani, nel quale esprimeva il parere di illegittimità in merito alle determine redatte dall’Ente sui lavori effettuati al cimitero di Borgo Montello.
“In qualità di presidente della Commissione Trasparenza, ringrazio la consigliera Zuliani per averci sottoposto questo ennesimo caso di riscontrata illegittimità nella produzione di atti amministrativi. Sto redigendo in queste ore la lettera di trasmissione degli atti al Segretario Generale e al Dirigente Affari Istituzionali, affinché venga immediatamente informata la Procura dell’accaduto. È nostro dovere, infatti, nel momento in cui riscontriamo delle irregolarità in atti amministrativi, informare la magistratura”.
A dirlo è il consigliere comunale del Partito Democratico Omar Sarubbo, nonché presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Latina, che nella convocazione di oggi ha analizzato le carte che portano in calce la firma del segretario generale dell’Ente, dove si sancisce l’irregolarità delle determine per i lavori di manutenzione ordinaria al cimitero di Borgo Montello. Determinazioni che, utilizzate nel modo in cui ha fatto il Comune, rappresentano di fatto uno “spacchettamento”, cioè una suddivisione illegittima di spese di valore complessivo superiore a 40mila euro che, poste in una unica determina come avrebbero dovuto essere, avrebbero dovuto comportare l’indizione di una gara e non una serie di affidamenti diretti come è avvenuto.
“Tra le illegittimità riscontrate – rileva Zuliani, che aggiunge così un ulteriore elemento – ci sono anche i compensi previsti dall’articolo 92 del Tuel, che spettano ai dirigenti, in percentuale, in base al progetto dei lavori. Peccato per il cimitero di Borgo Montello non c’era alcun progetto. Eppure i dirigenti hanno ugualmente percepito somme, a quanto ci risulta quindi in modo del tutto illegittimo. Quello è denaro dell’Ente, e va recuperato. Anche questo sarà compito del segretario generale”.
Le ripetute illegittimità secondo i consiglieri democratici sono ormai un modus operandi dell’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi.
Anche per quanto riguarda il parere Tedeschini, oggi sotto osservazione da parte della magistratura, emerge un altro aspetto da chiarire: “Come mai – chiede Zuliani – a firmare il parere per il conferimento dell’incarico al professionista per conto del Comune fu il dott. Melaragni, capo di gabinetto del sindaco e non, invece, un dirigente? Sappiamo infatti che ogni determina o ogni parere tecnico in premessa a una qualsiasi Delibera di Giunta, in base all’articolo 49 del Tuel, per essere valida deve essere reso da un dirigente comunale o, in mancanza di quest’ultimo, dal Segretario Generale dell’Ente. Ciò mi fa dedurre che la Delibera di Giunta stessa sia illegittima. Melaragni, non essendo un dirigente, ha espresso un parere senza averne titolo. Questo a mio avviso invalida l’atto, mentre quei 10mila euro versati al professionista come compenso potrebbero essere stati versati illegittimamentee rappresentare addirittura un illegittimo esborso e certamente danno erariale”.