Come si fallisce nonostante le buone intenzioni.

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Latina 30 sett. 2016

Il triste epilogo del consiglio comunale di ieri non è stato tanto il fatto che non si sia riusciti ad arrivare a un punto di incontro tra minoranza e maggioranza: la delibera sulla destagionalizzazione riportava di fatto una serie di elementi che si allontanavano dall’indirizzo politico (la volontà di non far smontare le strutture balneari del lido di Latina) ed entravano nel merito di specifiche tecniche urbanistiche quasi ad affermare una autotutela degli uffici rispetto a contenziosi passati e futuri che questo tema ha generato e poteva generare.
E sono state proprio queste specifiche di tipo urbanistico che sono rimaste irrisolte a causa dell’assenza dell’assessore all’urbanistica.

I politici hanno come referenti gli altri politici: i tecnici sono a servizio dei politici quando questi hanno bisogno di elementi di conoscenza dei vari temi sui quali devono poi prendere delle decisioni. Ma il punto di riferimento, il destinatario degli interventi politici è sempre un altro politico in questo caso l’assessore all’urbanistica, ai lavori pubblici, e ai trasporti sig. Buttarelli.

Questa figura ha brillato per la sua assenza sia nelle commissioni consiliari, dove si è discusso di questa materia, sia nei due consigli comunali che vedevano proprio il tema della destagionalizzazione al centro della discussione. Elementi fondamentali, che alla fine sono stati divisivi, potevano essere sciolti proprio dall’assessore all’urbanistica.

È palese che in un frangente di questo tipo la giunta Coletta ha dimostrato una grande debolezza, tanto più grande quanto le deleghe attribuite a questo assessore sono “pesanti”, ovvero rappresentano per la nostra città delle macro aree nelle quali la città di Latina nel passato e nel presente ha maturato criticità enormi e per le quali la cittadinanza ha una grande aspettativa .

Aspettative piuttosto disattese e tradite proprio in un frangente che poteva vedere l’unanimità nei confronti di una misura come quella della destagionalizzazione, più volte dichiarata come condivisa da tutti. E dobbiamo anche sottolineare che questa era forse il primo atto vero e concreto dall’inizio di questa consiliatura su proposta, fra l’altro, non della maggioranza, bensí dell’opposizione.

Ma quando la politica diventa importante per la città è lí che servono figure chiave capaci e presenti: gli assessori non possono vivere in una sorta di autarchia di giunta, ma hanno l’obbligo di essere a servizio della città soprattutto nei confronti di chi la rappresenta e nelle sedi dove le decisioni devono essere costruite con il contributo di tutti, in primis con chi è stato scelto, come il caso degli assessori, proprio come riferimento l’indirizzo politico rispetto ai vari settori.

Nel passaggio del consiglio comunale di ieri è stato purtroppo affermato il fallimento della politica che si chiama “nuova e civica”: il Consiglio, che era partito con una volontà comune, non è riuscito a tradurre in atto amministrativo ciò che voleva proprio perché un ingranaggio di raccordo politico/tecnico del meccanismo è stato sempre assente.

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