L’approvazione in Consiglio dell’indirizzo a sostegno della adesione alla marcia promossa dal Movimento Federalista Europeo mi dà l’occasione di vedere la mia città con uno sguardo più alto.
Latina deve diventare una città capace di offrire eccellenze e attirare la mobilità di giovani e di imprenditori europei: questo dovrebbe essere l’obiettivo di un politico che governa il territorio.
Da molto tempo assistiamo ad una sorta di emorragia formativa e lavorativa di cui i nostri giovani sono protagonisti: vanno e non sappiamo se troveranno le condizioni per tornare.
Nonostante il continente europeo sia di dimensioni molto limitate rispetto al Nord America dove la mobilità e la cultura del cambiare casa, lavoro e stato sono endemiche, noi europei facciamo fatica a pensarci come ad un unicum: abbiamo la consapevolezza della forza identitaria di ogni singolo paese e non riusciamo ad essere ciò che per gli altri continenti è già una realtà, Europa e non Italia, Portogallo, Francia…
Questo ci impone una visione più alta del nostro essere europei e guardare al nostro territorio non più come serbatoio di cervelli per l’Europa, ma come luogo che può attirare cervelli europei sviluppando seriamente e strategicamente il settore del turismo, dell’agroalimentare e della industria artistico-culturale. E questo lo dico perché la nostra Latina che già ha prodotto – e non uso a caso questa parola – “software umano”, eccellenze individuali nel campo della scienza, dell’arte, della cultura, dell’imprenditoria.
Non solo.
Abbiamo anche l”hardware”: un territorio bellissimo, con condizioni climatiche e prodotti esclusivi. Ma questo va reso fruibile. Mi chiedo: cosa stiamo facendo per le nostre infrastrutture? Cosa ci chiedono gli imprenditori per non soccombere? Sono loro che realizzano le idee e ci mettono il capitale e sono una parte importante del nostro tessuto territoriale.
Chi fa politica oggi ha l’obbligo di avere una visione strategica, una immagine della Latina del futuro, quella che tempo fa si traduceva in un sogno come il porto, le terme, poi miseramente naufragate per palese deficit degli amministratori.
Parallelamente all’immediata quotidianità rappresentata dalle buche nelle strade o dalle scuole da ristrutturare o da qualche evento culturale sparso per la città, vogliamo vedere la Latina del futuro, dobbiamo immaginarci la Latina del futuro, quella per cui vanno create le condizioni o mai sarà.