Un governo zoppo, che tira avanti come un malato terminale in attesa di morte naturale.
Questo è ad oggi la condizione dell’amministrazione Di Giorgi.
Mantenere le dimissioni date ad ottobre sarebbe stato un grande atto di onestà che avrebbe lasciato al sindaco Di Giorgi la dignità di chi ha il coraggio di guardare alle cose con occhio pulito e trarne le conclusioni.
A nulla sono valse le dimissioni dell’ex prefetto La Rosa chiamato per “ripulire” il settore urbanistica dalle sporcizie di interessi personali capaci di piegare l’interesse pubblico ad uso e consumo di chi ci vuole guadagnare.
A nulla è valsa la lenta fuoriuscita dalla maggioranza di consiglieri che uno alla volta si sfilano da uno pseudo-governo.
Quello che abbiamo oggi è un epilogo continuamente annunciato dai fatti ma che non si avvera mai.
Un Consiglio Comunale importante, quello di giovedì 30 aprile, che doveva approvare il Rendiconto di Gestione (con la nuova normativa se non si approva il rendiconto, si va tutti a casa).
Un rendiconto non approvato nel passaggio in Commissione Bilancio (mai successo nella storia di Latina, la maggioranza si è astenuta, come dire: “noi di Forza Italia siamo importanti e potremmo mandarti a casa“), ma ha votato favorevolmente in Consiglio.
Dopo aver approvato il Rendiconto di Gestione, che di fatto è un atto di sostegno forte, si alza un componente di Forza Italia e a nome del suo gruppo legge un documento. La sostanza è: il sindaco ci ha deluso, non abbiamo visto il cambio di passo annunciato, noi usciamo dalla maggioranza, gli assessori di FI si dimettono, e di volta in volta decideremo cosa votare analizzando ogni singolo provvedimento.
Una condizione stabile di ricatto. Fazzone, che coordina il partito Forza Italia, non ama Di Giorgi. Non vede valorizzata sufficientemente la sua componente nel contesto politico-amministrativo della città e della provincia, e vorrebbe giocare un ruolo da protagonista nelle sorti della città come scelta del futuro candidato a sindaco.
Ma quali sono le sue idee sulla Metro? E sui rapporti col gestore del cimitero? Che vorrebbe fare degli inquinati piani particolareggiati? Lasciarli così o rivederli? Come li considera?
E cosa pensa della questione rifiuti?
A noi questi temi interessano, non i giochi di potere.
I detentori del potere di questa città dimostrano ancora una volta di essere lontani anni luce dalla vita dei cittadini di Latina.
Il non decidere su questioni che riguardano i cittadini e dedicarsi unicamente a questioni di potere partitico è esso stesso una forma di dittatura e di disprezzo nei confronti della città: è un tradimento nei confronti di chi ha dato il proprio voto convinti che avrebbero avuto una città migliore.
Vengano davanti alla città e dicano a chiare parole quali sono i loro veri interessi.
E ammettano tutti di aver fallito.
Questa è una farsa, non è Politica.