(vi invito a leggere questa esperienza che ho fatto a scuola…)
La questione del nuovo dimensionamento degli Istituti scolastici del Comune di Latina è stata ed è sottoposta a varie spinte : le prime provenienti dalla logica del risparmio e dell’ottimizzazione delle risorse imposte dall’alto del Governo attraverso l’ultima finanziaria, le altre provenienti dal basso e che rispondono ad una più umana logica di senso di appartenenza, di adesione e condivisione di un perscorso formativo offerto da una scuola e scelto dalle famiglie per i propri figli.
Da quando la scuola, con i governi di centrodestra, è vista e considerata come un’azienda e gli studenti-famiglie sono identificati come utenza-clienti, tutto il concetto di comunità educante focalizzata sui bisogni degli studenti è venuta meno.
Sono diventati prioritari i numeri piuttosto che la qualità, e sono i numeri che dettano legge in un campo come l’educazione dove invece sappiamo che gli interventi vanno il più possibile individualizzati. Ma qui, di fatto, si applica il concetto opposto: la massificazione e la tirannia dei numeri.
Di fatto si accorpano realtà completamente diverse e si smembrano realtà ed identità didattiche e territoriali fortissime, come il Manzoni o il VII Circolo, seguendo una logica cieca e incurante di ciò che il tempo e l’amore di chi ci ha lavorato dentro, ha costruito negli anni.
Che si voglia costituire una realtà scolastica territoriale a Latina Ovest è assolutamente condivisibile, ma resta il fatto che, a fronte del costo in termini di smembramento di realtà che già funzionano benissimo, corriamo il rischio di non ottenere il risultato sperato perchè la logica che guida i genitori nella scelta della scuola per i prorpi figli non è quella territoriale, bensì quella della condivisione dell’offerta formativa. Avremo costituito un bellissimo polo scolastico completo di tutto, ma senza gli “utenti” desiderati… I genitori scelgono in base agli insegnanti che lì lavorano, alle attività, a come si svolge la vita scolastica. I genitori non vanno dietro ai numeri. I genitori scelgono con altri criteri.
E che dire della scelta di far “scomparire” lo storico Manzoni che ha visto premiato il suo progetto formativo con un costante incremento di studenti, a vantaggio di chi non ha saputo valorizzare il proprio Liceo, facendo cadere verticalmente i numeri delle iscrizioni?
È questa la “meritocrazia” della filiera di governo del centrodestra?
E qui abbiamo dato ancora prova di come si allontana la gestione della vita del territorio (alias: politica) dalla vita quotidiana dei cittadini.