Il risultato è netto e chiaro: la proposta di Renzi vince anche a Latina e provincia.
Sono 2.300 i latinensi che sono andati ad esprimere la propria preferenza per scegliere il segretario del Partito Democratico che, secondo l’attuale statuto, sarà anche il candidato premier nelle prossime competizioni politiche. Anche se i dati comparati alle primarie del 2013 (3200 votanti) e alle primarie per la scelta del candidato sindaco del novembre 2015 (6.200 votanti) fanno registrare un calo, la vitalità del PD è reale e ne va preso atto.
Mi è piaciuta la campagna portata avanti da Renzi a livello nazionale. Ogni incontro era tematico e proponeva progetti concreti e percorsi ben studiati e realizzabili: lavoro, scuola, immigrazione, Europa… non critiche o polemiche. Le dichiarazioni di Orlando ed Emiliano preparano la strada ad un partito che vuole e accoglie il segnale della sua comunità per governare responsabilmente questo paese, senza inutili e dannosi populismi.
LAVORIAMO ORA PER IL PD A LATINA.
Certamente questo ci incoraggia a lavorare di più e meglio per il partito di Latina, che evidentemente, ha avuto diversi problemi.
Le persone sono il valore più importante di un partito: non si è riusciti a valorizzare e ad attivare tutte quelle risorse umane, di esperienza, e di linfa nuova che si sono fatte avanti nella campagna elettorale: che fine hanno fatto i candidati delle liste a sostegno di Forte nelle ultime elezioni? Un partito di esperienza e inclusivo avrebbe immediatamente valorizzato e attivato tutte le forme di partecipazione possibili per organizzare una forza politica invidiabile.
E’ seguito invece un “coma farmacologico” indotto.
Ci ritroviamo oggi commissariati, di fatto immobilizzati per qualsiasi tipo di iniziativa o presenza sul territorio. Solo iniziative legate a singole personalità sono state portate avanti e partecipate sempre da singoli o piccoli gruppi legati a quel singolo politico.
INDIVIDUALISMI
Ma come singoli individui non si va da nessuna parte: c’è un “bene più grande” al quale bisogna lavorare (e non è affatto detto che coincida con quello personale…). Dobbiamo ricostruire un tessuto, riattivare una comunità di persone che collaborano e scelgono insieme la direzione verso cui andare. Va ricostruito quel contenitore comune permeabile, onesto e leale che darà spessore e credibilità al nostro agire come Democratici.
Se fino ad oggi il PD di Latina si è caratterizzato per la litigiosità e le “battaglie politiche” interne, è arrivato il momento di liberare il partito da logiche personalistiche ingombranti, vecchi metodi e insanabili rancori. Chi non riesce ad uscire fuori dalla logica del “proprio orticello” faccia un passo indietro: il PD ha bisogno di Politici generosi e coraggiosi, perché anche se c’è il traino di Renzi a livello nazionale, localmente dobbiamo guadagnarci la stima dei più che ti portano a vincere un’elezione dimostrando onestà, trasparenza e compattezza.
CON CHI GOVERNARE?
Il mantra di questi giorni è: con la sinistra o con Forza Italia?
Ho sempre creduto che la proposta politica si caratterizzi attraverso un proprio obiettivo, un progetto per realizzarlo e la capacità aggregativa di saper lavorare con chi condivide quell’obiettivo e quel progetto. Ecco perché sono nate, proliferate ed hanno avuto successo le liste civiche: spogliate di qualsiasi ideologismo che frena e mette muri alle parti, sono capaci di “assemblare” al loro interno diverse “nature” ideologiche e culturali tutte però funzionali al raggiungimento del comune obiettivo.
C’è bisogno di stabilità, c’è bisogno di formulare proposte sensate che abbiano ricadute possibili e reali sulla cittadinanza, non proposte populiste come quelle fatte da coloro che non hanno la responsabilità di governo. C’è bisogno di trovare dei punti di mediazione, e di lavorare ad un progetto serio, sostenibile e lungimirante.
In un contesto frammentato e di stampo proporzionale, il discrimine va trovato nel chi vuole dare forza ai nostri progetti.
Altro è aderire ai progetti degli altri.
E intanto Emiliano dice:resterò nel pd per fare la guerra!!!Ancora non si è capito che si vince supportando non ostacolando!
Non bastava D’Alema!!!
Secondo me il PD attuale ci ha guadagnato in chiarezza senza i D’Alema e gli Speranza a fare ostruzionismo interno e non critica costruttiva come potrebbe essere giusto e addirittura auspicabile vedremo come si muoverà Emiliano mi sembra critico ma intelligente.Mi auguro che il nuovo Renzi post batosta del referendum si possa presentare aumentato in saggezza,capacità di coinvolgere altri componenti del suo partito e con una maggiore statura di uomo politico:questo è questo che quelli che lo hanno votato si aspettano.Non deve assolutamente sprecare l’assegno in bianco che gli è stato dato,deve sfruttare gli errori che stanno facendo i 5 Stelle ed è importantissimo che si crei un entourage capace di ricreare non solo a chiacchiere un rapporto con i giovani.Buon lavoro!
Anche se completamente deluso dall’attuale andazzo politico e partitico mi azzardo a suggerire che il PD a Latina, come qualsiasi altro gruppo politico, se vuole avere una efficace continuità operativa dovrà mettere a fuoco due, non più di tre obiettivi o progetti concreti per calamitare/galvanizzare l’interesse e il voto dei cittadini. Cominciassero coi giovani: Scuola/Lavoro. Poi gli anziani: Servizi pubblici e domiciliari di assistenza e cultura. Infine: Progetti concreti per una cittadinanza partecipata. Tutto il resto saranno solo chiacchiere inutili e fuorvianti.