Vi aggiorno del viaggioxlatina che abbiamo iniziato.
Vi dico subito che per me personalmente rappresenta un’occasione importante per collaborare in modo reale alla costruzione di un programma per la nostra città.
L’idea del viaggio rispecchia bene quello che intendiamo fare: metterci in cammino e condividere la strada verso l’obiettivo finale, una proposta di città rigenerata.
Voi direte:”Nicoletta, siamo stufi della politica e dei politici“.
È vero, noi tutti siamo stufi di come hanno usato la politica per raggiungere interessi economici o di potere.
Ciò di cui noi tutti siamo stufi è la disonestà praticata dentro la politica, siamo stufi che i disonesti della politica siano sempre lì a parlare, agire e dirigere.
La politica però, non può stufarci: è il “luogo” dove si prendono le decisioni che riguardano tutti noi.
Il problema è chi frequenta quel luogo.
Latina ha bisogno del meglio che i suoi cittadini possono offrire.
Non credo che il “meglio” sia colui che ci fa vincere, e quindi colui che ci porta i voti della destra, come pensano alcuni del mio partito, dal momento che “a Latina tutti sono un po’ di destra e l’unica speranza è di portarsi quelli della destra dalla nostra parte!”: una sorta di armata Brancaleone.
Ditemi con che criterio si governerà… Necessariamente col criterio del “do ut des”: ad ognuno il suo pezzetto di potere in cambio dei voti portati, salvo poi cadere nella trappola del ricatto qualora il personaggio di turno non ritenesse di aver ricevuto abbastanza.
No, questo non è il “meglio” per la città.
Gli elettori della destra che vogliono il bene della città sanno che l’alternanza è l’unico modo per “punire” chi ha malgovernato, scegliendo “gli altri” che dimostrano trasparenza, onestà e competenza. La libertà dagli schemi ideologici aiuterebbe l’alternanza che ha come criterio di scelta la valutazione dell’operato dei politici e della fattibilità dei progetti proposti.
Non credo neanche che il “meglio” sia colui che non ha mai avuto niente a che fare con la politica e quindi considerato pulito, “basta che sia onesto!”: no, neanche questo è il “meglio”.
Bisogna conoscere bene i comandi dell’aereo, non basta essere solo onesti e avere tanta buona volontà… La macchina amministrativa, il baratro economico-finanziario, i macigni dei problemi non risolti, il rapporto con gli altri enti, la gestione delle dinamiche interne alla propria compagine richiedono molto più dell’onestà e della buona volontà: queste qualità sono forse sufficienti per un presidente di associazione.
Per un sindaco sono condizioni necessarie ma non sufficienti.
Ed è per questo che non posso non impegnarmi.
Viviamo qui a Latina, e ora in un periodo storico difficilissimo. Non posso esimermi dall’impegnarmi perché la nostra comunità non si può servire ed amare solo in tempi facili, quando fare politica porta popolarità e riconoscenza: qui ed ora è il momento in cui Latina ha bisogno di essere servita ed amata anche con la competenza.
Offro il mio tempo, la mia storia personale, professionale e politica a servizio di un disegno per la mia comunità, non per una persona.
Non seguo le persone (chi mi conosce, lo sa), ma sono pronta a dare tutto per un progetto sano, onesto e di spessore. E la nostra comunità non si merita niente di meno.
Non mi entusiasmano le persone, ma lavorare insieme, cooperare e condividere un’esperienza basata sulla valorizzazione reciproca – nonostante le diverse esperienze di cui ognuno è il prodotto – e mi spendo senza riserve per un lavoro portato avanti fianco a fianco, mai subalterno, mai asimmetrico.
Voglio lavorare alla definizione di una vera alternativa alla destra che, certo era fiera di rappresentare la maggioranza dei cittadini, ma che ha governato in modo spudorato per gli interessi di pochi, distruggendo la dignità di chi si chiama latinense e riducendo Latina ad una “città relitto“.
Con Enrico Forte e con il gruppo che si allarga attorno a noi, stiamo facendo un’esperienza davvero entusiasmante: finalmente si approfondiscono temi, si studiano possibili soluzioni e proposte in un clima di lealtà e di concretezza che non vedevo da tanto tempo.
Non si parla di politici, ma si esce fuori dalle stanze della politica e fuori dai giornali per ritornare nel tessuto umano e cittadino dove la politica è stata assente per anni.
Ebbene, con la storia e l’esperienza che ognuno di noi ha costruito nel tempo, sentiamo di poter offrire il meglio per la nostra città.
Competenza e onesta’ sono le qualita’ fondamentali per un buon sindaco
Prima della caduta di Di Giorgi si è molto discusso del problema del “contributo annuale per mantenimento cimitero” Sono state inviate ai proprietari di loculi delle bollette da pagare. Di Giorgi , poco prima di dimettersi, dichiarò che avrebbe abolito tale contributo; poi il silenzio da parte di tutti. Il Commissario governativo che posizione ha sulla questione? Io non ho pagato anche perché sono fra quelli che,pur avendo pagato a suo tempo milioni delle vecchie lire per quattro loculi, ancora , dal 1989 (!!!) non ho potuto stipulare un contratto.Lei cosa sa in merito?
Per quanto riguarda il suo impegno sulla candidatura PD per il prossimo sindaco registro con piacere la sua avversione a “qualsiasi” candidatura non del PD purché provenga da destra ” per raccogliere i voti di tale area”, non fa niente se si tratta di personaggi privi di qualsiasi esperienza amministrativa per non parlare della credibilità.
D’altra parte chi sta proponendo queste candidature ha costruito tutta la sua carriera politica su ambigue e opportunistiche collocazioni. Una candidatura PD che miri a proporre una personalità onesta, capace e competente , garanzia sicura di una amministrazione attenta ai problemi veri della città e al suo risanamento economico-sociale e morale e non agli interessi delle solite lobby potrebbe indurmi a rinnovare il mio impegno politico per il PD , da cittadina per la mia città, non più da iscritta. Infatti, come molti sanno, dal 2014 non ho più rinnovato l’iscrizione perché in profondo e radicale dissenso con la linea del PD nazionale e nella difficoltà di individuare, a livello locale, una politica del partito in cui riconoscermi. Non mi dilungo su quanto tale decisione sia costata a una persona , come me, che già nel lontano 1992 parlava con tanti altri in quel di Torino della necessità di costruire un nuovo soggetto politico che ” facesse sintesi ” delle diverse esperienze presenti nella sinistra italiana: allora molti degli attuali dominanti giovani esponenti e rappresentanti del PD o avevano i calzoni corti o militavano allegramente nei partiti che hanno sfasciato questo Paese negli anni ’80. So di non essere sola a pensare in questo modo e, quindi, mi auguro che l’ impegno suo e di altri che stimo possa dare i frutti sperati. Oppure saremo in molti a scegliere non l’astensione , né la scheda bianca , ma una ben più pesante scheda annullata. Grazie per l’attenzione e con l’augurio di buon lavoro cordiali saluti. R.TREMITERRA
D’accordo. Avanti cosi’.