La consigliera comunale del Pd Nicoletta Zuliani scopre le carte: mai redatta la convenzione per il parco giochi che dovrebbe essere pubblico. La società dunque è svincolata dagli obblighi contenuti della delibera del 2005.
«Il Comune di Latina fino a oggi ha regalato sette anni di concessione gratuita dell’area verde in cui è stato installato il parco giochi Gommalandia perché non ha mai redatto un contratto di convenzione».
Dalla delibera di concessione dell’area di Viale Nervi sono passati sette anni senza che nessuno nell’amministrazione avesse cura di completare l’iter.
«Se la convenzione venisse sottoscritta oggi – sottolinea la Zuliani – i diciannove anni stabiliti nella delibera di giunta del 2005 partirebbero da adesso».
La normativa a riguardo è chiara: quando viene concesso un terreno e non viene redatto e sottoscritto un contratto il concessionario gode del bene fino a che non vengano stabiliti i limiti della convenzione.
«Gommalandia ha quindi tutto il diritto di stare lì, ma noi vogliamo sapere se il Comune ha intenzione di redigere o meno questo contratto restituendo finalmente alla collettività un bene che le è stato sottratto per sette anni».
Perché nella delibera del 2005 si stabiliva che la società Gommalandia doveva tenere l’area aperta all’uso pubblico, controllandone il corretto utilizzo, installare bagni pubblici e aprire un chiosco bar alla fruizione di tutti. Al momento però nulla di tutto questo stato fatto, perché non c’è nessun vincolo non essendoci un contratto. La società continua a gestire in proprio il parco giochi privato sulla base di una vecchia convenzione risalente al 2002 che regolava la concessione di un’altra area, sita in Viale Le Corbusier.
«L’amministrazione comunale ha una grande responsabilità in questa vicenda avendo causando un danno a se stesa e alla collettività dei cui interessi invece doveva farsi garante».
Il Comune dunque è stato inadempiente rispetto a un suo preciso dovere.
«Noi auspichiamo che venga immediatamente redatto il contratto che venga ripristinato immediatamente l’utilizzo dell’area verde alla cittadinanza in una zona ad alta concentrazione abitativa che di aree verdi ne ha molto bisogno».
Un vicenda dunque nella quale si profila il danno erariale, che come noto è materia di cui si occupa la Corte dei Conti.