Fondo anti-usura: torni di competenza del Comune

Dal 2012 a Latina esiste un fondo di solidarietà per gli individui e le famiglie in situazioni di sovraindebitamento. Lo scopo è quello di prevenire il ricorso a prestiti usurai. Il Comune ha stanziato 50mila euro in un fondo di rotazione da cui si attinge per dare i soldi ai soggetti in difficoltà, che poi restituiscono a tassi minimi. La gestione del fondo è affidata alla Fondazione Wanda Vecchi, che nella sua rendicontazione ha evidenziato come sono stati usati i fondi: in tutto una ventina di persone hanno usufruito del servizio in 2 anni.

image“Fino al 2011 il servizio antiusura era gestito dal Comune di Latina attraverso i Servizi sociali, mentre oggi la fondazione non ha alcuna relazione con gli uffici, eppure gestisce soldi pubblici.
Trovo molto discutibile questo aspetto.
Fino al 2011 il Comune gestiva i fondi antiusura con atti amministrativi fatti dal segretariato sociale: si agiva nell’ambito di un progetto regionale per il quale le nostre assistenti sociali hanno frequentato un corso per acquisire le competenze necessarie per operare. Oggi chi di fatto eroga il sostegno alle famiglie sovraindebitate è invece un’associazione creata da un politico di Latina e che fa capo a politici attivi a Latina.
Si tratta di una questione di opportunità: le persone in difficoltà economica non dovrebbero sentirsi in alcun modo riconoscenti verso associazioni o, peggio, soggetti politici particolari in cui esse vengono identificate, piuttosto dovrebbero rivolgersi direttamente alle Istituzioni pubbliche, quale è appunto il Comune (da cui peraltro provengono i soldi). Questo per garantire la massima trasparenza, senza esporre la cosa pubblica a rischi inutili”.

“Considerato poi che un atto di indirizzo di Giunta del febbraio 2012 stabilisce che la priorità per il fondo di rotazione deve essere data a coloro che non riescono a pagare le bollette della TIA 2010, 2011, 2012, ma che solo 4 persone hanno beneficiato di questa possibilità, ritengo che il numero esiguo dei richiedenti non giustifichi l’aver condotto questo servizio fuori dalla portata del Comune.
Perché non possono svolgere questo servizio le nostra assistenti sociali? Non si può, con i soldi della collettività, favorire l’identificazione tra un beneficio economico e una parte politica. La fondazione può e deve prestare il proprio importante servizio in tutti gli altri comuni della provincia, ma a Latina questi fondi devono essere gestiti dal Comune, dagli uffici comunali, magari con l’ausilio, il contributo di competenze della fondazione Wanda Vecchi, ma non erogati dalla fondazione stessa”.

Ritengo utile fermarci a riflettere anche su un ulteriore aspetto: la Fondazione Wanda Vecchi, dal 2004 al 2014, ha percepito dal Comune di Latina 204mila euro come contributo a sostegno di attività istituzionali meritorie: cioè, quei contributi che vengono solitamente dati alle associazioni dalla segreteria del sindaco, senza bando. Circa 20mila euro all’anno. Usufruisce però anche di fondi dallo Stato: solo nel 2013 ha ricevuto un finanziamento per €768.441,63.
“Vista la situazione di grande penuria del nostro bilancio comunale, proporrei di dare quei contributi ad altre associazioni che non usufruiscono di fondi nazionali e che non hanno altra fonte di finanziamento, pur svolgendo attività altrettanto meritorie.
O magari lasciando che il Comune di Latina impieghi quei 20mila euro annui per il trasporto dei disabili a scuola, servizio ancora vergognosamente scoperto”.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>