Nicoletta Zuliani: «Il sindaco è tenuto a motivare l’assenza di altre donne»
«La formazione uscita dal recente rimpasto viola il principio delle pari opportunità e potrebbe per questo essere a rischio di annullamento». Netta prevalenza maschile, l’estromissione della Sovrani poi “ripescata” grazie all’affidamento della minidelega per asili nido e pari opportunità (che però non ha alcun valore per il TUEL): è la nuova giunta comunale dopo la rivisitazione delle quote operata da Di Giorgi, «una giunta – afferma la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani – che non rispetta un’equa rappresentanza di genere».
«Il 5 marzo 2013 – sottolinea la Zuliani – il presidente dell’Anci Graziano Del Rio, in una lettera a tutti i sindaci, ricorda che nella nomina degli assessori venga rispettato “il principio di pari opportunità tra uomini e donne garantendo la presenza di entrambi i sessi”, norma che può dirsi effettivamente rispettata, dice la lettera, “se si traduce in un’equilibrata presenza sia sotto il profilo numerico che qualitativo”. Nel caso della giunta comunale di Latina non si può certo parlare di equilibrata presenza dato che donne e uomini si trovano in un rapporto di 1 a 8».
«Se non trovano donne o non è equilibrata la presenza di genere – dice la consigliera – chi è al governo è tenuto a motivare certe scelte con ragioni di inidoneità, incompatibilità o mancanza di alternative valide».
La Zuliani porta a sostegno della sua tesi la sentenza n.24 del Tar del Piemonte del 10 gennaio 2013 nel cui dispositivo si legge che “la presenza di un solo assessore di genere femminile non vale certamente a soddisfare il principio di un’equilibrata presenza di donne e uomini nella composizione dell’organo di governo. (…) tale scelta è ammissibile purché l’eventuale dissenso rispetto a qualunque candidatura femminile venga giustificato da concrete ragioni di inidoneità o incompatibilità politica alla funzione, nonché dalla mancanza di alternative valide, compatibili con il quadro politico, diversamente traducendosi in un’ingiustificata elusione di un cogente precetto costituzionale.”
«Possibile che tra le fila del centrodestra – si chiede la democratica – non esistano almeno due donne valide per rendere altrettanto valida la giunta Di Giorgi? In mancanza di opportune motivazioni – ribadisce la Zuliani – la giunta può essere annullata. Che il sindaco non riesca tenere a bada la schiera di consiglieri plurivotati ed evidentemente altamente competenti nella materia assessorile a loro delegata a favore del rispetto di una norma (Lg.251/2012) e dell’emancipazione culturale e politica della sua città – conclude la consigliera – è un fatto grave e del quale il primo cittadino dovrà rispondere».