Che Latina sia stata costruita da uomini e DONNE lo sanno tutti, ma dai nomi delle strade, piazze, scuole, non si direbbe: sembrerebbe quasi che la città ignori le figure di donna dallo spessore culturale, storico e scientifico che sono cresciute qui o alle quali Latina guarda con ammirazione e di cui si “nutre” giornalmente.
Ho proposto in Commissione di modificare alcuni articoli del Regolamento di Toponomastica in discussione, per favorire un maggior riequilibrio di figure femminili nell’intitolazione di strade, piazze e luoghi pubblici della città. Hanno votato contro le mie proposte. (leggi le modifiche)
Più della metà della popolazione è donna; la donna vive (e quindi lavora) di più e contribuisce in modo determinante alla formazione e alla crescita degli uomini che, in maggior numero, governano e decidono le sorti della città.
Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memorabilità. Ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili, quali le conseguenze nella percezione delle persone? Questa la frase che apre il sito di TOPONOMASTICA FEMMINILE, nato da un gruppo su FaceBook e che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rispetto al fronte culturale della parità di genere.
A settembre avevo chiesto al Comune di aderire al Bando indetto da Toponomastica Femminile e FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, finalizzato a riscoprire e valorizzare il contributo offerto dalle donne alla costruzione della società. Non ho ricevuto alcuna manifestazione di interesse. (Leggi la proposta).
Presenterò una mozione in Consiglio Comunale per impegnare il sindaco e la giunta nella direzione di un riequilibrio in questo senso.
Temo, però, che Latina sia ancora molto lontana dai livelli di rispetto e di valorizzazione del genio femminile…