Si tende a dire: “vogliamo fatti, non parole”: a che servono, quindi, le interrogazioni?
È vero che le interrogazioni “sostanzialmente” non cambiano nulla: chiedono, costringono ad una risposta, “accendono la luce” su fatti che altrimenti rimarrebbero al buio o tutt’al più nelle chiacchiere della gente in mezzo alla strada pur dicendo cose giuste. Un’interrogazione resta agli atti, documenta una sollecitazione e se non ottiene risposta (cosi come è accaduto per numerose nostre interrogazioni) viene portata al Prefetto che ufficialmente impone al Sindaco e all’Amministrazione di rispondere.
Ora tutto questo può sembrare inutile, inefficace. E lo è, se non provoca nella cittadinanza un senso di ribellione, di esigenza di REAZIONE.
Che un sindaco, o assessore che sia, non risponda o peggio, dica bugie in risposta ad una interpellanza di un consigliere è GRAVISSIMO.
Il potere non è nelle mani dei consiglieri di opposizione (che, sia ben inteso, DEVONO agire con tutte gli strumenti in loro possesso per cambiare le cose) ma nei CITTADINI. L’atteggiamento dei nostri governanti cambia quando vedono che perdono consenso. E questo potere ce l’hanno le persone. E non lo usano. I consiglieri di opposizione hanno senso se sono la punta di un iceberg, se hanno dietro una parte sostanzionsa della cittadinanza che fa vedere, anche nei numeri, la partecipazione e l’indignazione che le varie interpellanze, interrogazioni e mozioni suscitano. Purtroppo in questa città non c’è una storia di partecipazione: si tende a stare alla finestra per vedere che cosa succede pur condividendo le battaglie, che si preferisce far fare agli altri.
Per questo ho presentato, ed è passata in Consiglio, una mozione che, a mio avviso, è IMPORTANTISSIMA: l’istituzione di due consulte cittadine. L’importanza sta nella partecipazione. BASTA chiedere i favori ai consiglieri. La consulta cittadina (famiglia, scuola ecc…) si esprime e chiede, propone, critica ecc… in modo palese ed attraverso canali istituzionali. http://nicolettazuliani.myblog.it/archive/2012/04/11/passano-le-consulte-vittoria-dei-cittadini.html
Insomma, secondo me noi siamo incisivi e abbiamo senso quanto più siamo un tutt’uno con i cittadini, quando ci lasciamo guidare da loro, quando si attivano per fare proposte, quando non si limitwno a delegare e guardare, ma a PARTECIPARE dando il loro contributo.
Continuo a dichiarare la mia disponibilità a lavorare cosi.