Se la Commissione Pari Opportunità a Latina non è ancora stata istituita è a causa della “discrepanza”, a detta dell’Amministrazione, tra il regolamento per la costituzione della Commissione stessa e lo statuto generale del Comune. Dopo quasi tre anni dall’insediamento dell’amministrazione Di Giorgi l’assessore Marilena Sovrani giustifica cosí il ritardo nell’avviare le procedure necessarie alla composizione della Commissione mancante. La lettera di chiarimento su questa incongruenza è stata inoltrata agli uffici solo ieri.
La motivazione è assolutamente ridicola e inesistente.
Se ne è parlato stamattina in Commissione Sanità, riunita dopo tre mesi dall’ultimo incontro e convocata su sollecitazione del Partito democratico e della consigliera Nicoletta Zuliani che ha chiamato in causa il presidente del consiglio comunale chiedendogli di ripristinare il corretto funzionamento della commissione. «Nel corso della riunione di oggi – spiega la Zuliani – l’assessore Sovrani ha asserito che il regolamento e lo statuto sono in conflitto: nel regolamento della commissione da comporre viene citata una consulta chiamata a nominare tre persone da inserire nella nuova commissione, ma di questa consulta non fa alcun cenno lo statuto comunale di Latina nell’articolo 41. In realtà non c’è nessuna incongruenza: un Regolamento deve essere più dettagliato rispetto alla provenienza dei membri rappresentativi e questi dettagli non devono necessariamente comparire nello Statuto generale del Comune di Latina».
«Non solo la Sovrani porta a motivo del ritardo questa “presunta discrepanza” a quasi tre anni dal suo insediamento in Comune – sottolinea la consigliera del Pd – ma ha pensato bene di scrivere ieri alla Commissione Affari Istituzionali perché sia quest’ultima ad occuparsi del caso e a fare in modo di rimuovere quest’ostacolo tecnico. In sostanza l’assessore, invece di prendere a carico la questione, ha scaricato la responsabilità su altri».
Per risolvere il problema e andare avanti nei lavori la Zuliani ha proposto di costituire immediatamente la Commissione Pari Opportunità nominandone i componenti e lasciando aperta la porta ai tre rappresentanti della consulta che, una volta istituita, potrà esprimere i suoi tre membri. Ma la proposta della democratica è stata bocciata senza altra motivazione da quella di “dover fare bene le cose”.
La Zuliani e il consigliere Pd Fabrizio Porcari muovono una critica dura in merito alle modalità con cui il tema è stato gestito: «Quest’interessamento tardivo e l’incapacità di arrivare ad una conclusione confermano l’inadeguatezza degli interventi e di un metodo assolutamente inconcludente: non è ricorrendo a interpellanze a terzi che si risolvono le criticità. Di fatto il Comune è inadempiente rispetto a un obbligo di legge».