Un corso comunale per consiglieri e assessori?
I partiti avevano le scuole dove venivavo preparati e formati politici e amministratori. Non era – e non è – compito del sindaco formare amministratori. Chi veniva eletto e saliva sulla “nave per farla navigare” doveva sapere cosa andava a fare, e doveva saperlo fare bene, o in lista non ci veniva messo.
Lentamente i requisiti politici sono diventati meno importanti, anzi, meno politico sei e più idoneo risulti come candidato.
Oggi, in diverse città italiane, ci si ritrova con tanta brava gente che però non sa dove mettere le mani.
E per compensare, a Latina, è venuta l’idea di organizzare corsi per i consiglieri inesperti.
Apprezzo l’umiltà e il riconoscere un limite che lo studio e un po’ di tempo possono superare, ma credo che a colmare la lacuna della competenza non debba essere la collettività: ci deve pensare il movimento/partito che li ha candidati e fatti eleggere.
Il Comune, invece, deve pensare a TUTTI i cittadini.
Al posto della scuola per i consiglieri e assessori neofiti della politica, ho proposto in commissione una Scuola Civica di Partecipazione.
Una Scuola Civica per TUTTI i cittadini, per crescere nella conoscenza della struttura articolata della “macchina amministrativa”, degli organi di governo e Istituzionali, nella conoscenza dei diritti dei cittadini e delle modalità civiche di partecipazione alla vita del proprio comune; nella conoscenza delle buone prassi di altri comuni virtuosi e nella conoscenza dei diversi livelli di ordini di governo territoriale ecc…
Per TUTTI i cittadini: per i giovani che vogliono conoscere e iniziare ad impegnarsi in questo campo e per gli adulti, per gli anziani, per gli “italiani acquisiti”, per tutti. Una scuola civica, apartitica, istituzionale, libera.
Perché il Comune deve saper avere lo sguardo aperto su tutta la propria cittadinanza e deve porsi come obiettivo la crescita della comunità intera, senza privilegiare una parte o l’altra.
Una Scuola Civica di Partecipazione promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale, in quanto più alta rappresentanza della città che contiene al suo interno la presenza di tutte le sensibilità, è secondo me la risposta più corretta alla sete di conoscenza di una comunità che vuole crescere in partecipazione.
Di una comunità nella sua interezza.
Per i consiglieri più inesperti che sentono il bisogno di studiare, una scuola serale organizzata dal proprio partito/movimento mi sembra la soluzione più corretta.
saggia proposta, la tua.
saggia proposta.
Nicoletta,mi trovo sempre d’accordo con te dato che i tuoi commenti sono sempre ispirati dal buon senso e dall’interesse comune.non legato a punti di vista partitici.Se la maggioranza è ragionevole ne dovrebbe trarre buoni frutti.Buon lavoro!Adriano
Un modo poco elegante, anzi un insulto, per sprecare i POCHI(??) soldi della collettività. La irresponsabilità la paghi chi l’ha messa in campo. Servirebbe, però, anche un atto di resipiscenza da parte di chi presuntuosamente pensava di poter guidare una Ferrari come una Fiat 500! Si dimetta e si chiuda il caso degli ignoranti-aspiranti amministratori. OK per la tua iniziativa sociale. I nodi prima o poi vengono al pettine!
Si , perfetto giusto giustissimo!
Anch’io penso che se si sono offerti per governare una città erano consapevoli di quello che andavano a fare. Purtroppo molte volte ci si muove solo per vincere e pur non essendo d’accordo per una scuola a spese dei cittadini penso che forse è il modo per evitare tanti errori che poi comunque sarebbero a carico dei cittadini stessi.
La formazione in itinere dovrebbe essere obbligatoria per chi amministra una città, in maggioranza e in opposizione. Nessuno è pronto ad affrontare la cosa pubblica. Non bastano gli studi fatti, non bastano mai, per nessuna professione. Ci vuole pensare il Comune? Bene, lo faccia. Io come cittadina apprezzo che degli amministratori si pongano il problema e continuino a formarsi, anche con il contributo derivante dalle mie tasse. Della scuola civica per la cittadinanza penso che sia una proposta inutile. Non c’è tutto st’interesse della popolazione a formarsi, se non si entra in ambiti specifici, come la politica. Quindi, direi di occuparci di cose veramente importanti e di lasciare in pace chi vuole studiare come amministrare meglio la città. Mi sembra che si stia creando una polemica su cose davvero irrilevanti, a fronte di problemi che andrebbero risolti nell’immediato con il contributo di tutti.
La formazione in itinere è sempre necessaria in qualsiasi settore si lavori… ma bisogna partire almeno da un’adeguata formazione di partenza e preferirei non fosse a carico della collettività. Trovo ottima la tua idea della scuola civica, Nicoletta.