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Don Milani: solo grazie ad un giudice inizieranno i lavori

20130413-144859.jpg“Il comportamento degli amministratori del Comune di Latina, che si sono precipitati alla don Milani soltanto dopo la chiamata di un giudice di Latina che voleva avere spiegazioni sull’ignorata richiesta di interventi urgenti per la sicurezza all’interno della scuola, dimostra tutta la loro inettitudine.
Il giorno prima, infatti, una parte della vasca di ceramica dello sciacquone è caduto addosso ad un bambino di terza elementare che stava usando il bagno, caduta pare a causa di sostegni metallici arrugginiti (cosi hanno riportati i Vigili del Fuoco).

Sul posto sono arrivati il vice sindaco Enrico Tiero ed il dirigente del Settore Lavori Pubblici Lorenzo Le Donne, che si sarebbero mostrati sbigottiti dalla gravità della situazione e dalle carenze generali dell’istituto. Eppure il responsabile dell’ufficio scuola, il dott. Spada, come anche la dirigente dell’istituto comprensivo, la dott.ssa De Angelis, nonché lo stesso Partito Democratico, più volte avevano segnalato all’amministrazione comunale i problemi strutturali del plesso.

La situazione era quindi ben nota al Comune da molto tempo.

C’è poi da considerare un altro aspetto, oltre all’attendismo che caratterizza i personaggi di cui si è circondato il sindaco Giovanni Di Giorgi: proprio come fanno gli inetti – aggiunge Zuliani – essi rispondono soltanto alla voce di chi è più in alto nella scala gerarchica rispetto a loro.
Le segnalazioni delle persone che vivono il territorio, di cui dovrebbero essere al servizio, vengono invece puntualmente ignorate. Lo dimostra ancora una volta, per esempio, il caso del liceo Manzoni: hanno dovuto aspettare che tre ragazze venissero investite solo per interessarsi al problema, che ad oggi comunque non è risolto. La strada non è stata messa in sicurezza, sono state invece soltanto disegnate delle strisce gialle per regolare la sosta davanti all’ingresso dell’istituto.

Per la Don Milani hanno dovuto attendere un crollo in un bagno mettesse in pericolo un bambino e l’interesse di un giudice per presentarsi”.

La Dirigente presenterà un esposto in Procura.

Entro il 20 maggio conti da riaccertare o torna il Commissario

imageI revisori dei conti avranno un lungo lavoro da svolgere per verificare tutti i conti del Comune di Latina che ancora non sono stati riordinati.
Si tratta di ben 12.000 residui passivi e 4.000 residui attivi cioè quelle voci di spesa o di entrata che un ente ripropone nel bilancio ma che non sa se effettivamente entreranno o usciranno mai, come ad esempio somme cui non corrispondono obbligazioni perfezionate o di dubbia e difficile esazione o non esigibili alla data del 31 dicembre 2014.
Se pensiamo che si riportavano ancora somme risalenti al 1985, capiamo quanto le cifre del bilancio potevano falsare lo status finanziario del nostro comune.

Una situazione che il Governo centrale ha regolamentato lo scorso anno, imponendo ai Comuni una verifica di tutte queste voci, in modo da ripulire il bilancio da tutte quelle voci che non avrebbero mai generato veri introiti o vere spese, seppur iscritte.

Un’operazione verità
che purtroppo ancora non si riesce a fare.

Il problema però sta, a parte nella grossa mole di lavoro di oltre 700 pagine, anche nel fatto che a Latina per una significativa parte di queste voci di bilancio non ci sono atti a giustificarle, oppure per risalire a questi atti sarebbe necessario l’aiuto dei dirigenti che ne hanno consentito l’inserimento in bilancio.

Diversi servizi, infatti, non hanno ancora riaccertato le somme di loro competenza.

Che significa? Che molti dirigenti hanno sottovalutato l’operazione o non sono in grado di relazionare in merito a somme antiche imputate al loro servizio di cui non pare esistano neanche le carte che ne attestino l’esistenza!!

E questo è gravissimo: come aver iscritto somme “per finta” o senza alcun motivo se non sono gustificate da un preciso atto scritto.
Ma tant’è, il nostro Comune dimostra di non riuscire a venirne ancora a capo in tempo utile per la Giunta che deve deliberare sulla “ripulitura” del bilancio.

Qui arriva il primo danno compiuto dall’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi: il carosello dei dirigenti, ai quali cambia settore ogni sei mesi o meno, come se nulla fosse, in barba alle competenze necessarie ed alle peculiarità di un servizio, ha pressoché azzerato le possibilità di ricorrere ad una memoria storica di questi atti perdendone ogni traccia.

Possono i dirigenti ricordare ogni singolo atto di ciascun settore nel quale hanno prestato servizio per solo alcuni mesi? Diverso sarebbe stato, forse, se ci si fosse basati su una continuità del lavoro, come la norma stabilisce, per almeno  anni. Oggi quindi i revisori dei conti si troveranno da soli e senza punti di riferimento in questa enorme “operazione verità”.

Il secondo danno dell’amministrazione Di Giorgi sta proprio, poi, nella mole stessa del lavoro affidato ai revisori dei conti: se il Comune avesse cominciato per tempo con sei mesi di lavoro dedicato si sarebbe ottenuto un risultato attendibile. Ma ahimé, la programmazione sappiamo essere il tallone d’Achille di questa povera amministrazione.

Adesso ci ritroviamo, come al solito con l’acqua alla gola,  rischiando di mettere in bilancio somme non accertate, e se non si rispetta il termine dei 20 giorni dall’approvazione del consuntivo, (il 20 maggio) si procede alla nomina del Commissario Prefettizio che si sostituisce all’organo Consiliare.

Amen.

Comune a rischio pignoramento

image“L’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi non si smentisce nella scellerata gestione dei conti pubblici del Comune di Latina. Oggi emerge una situazione incresciosa che risale al 2011 e che ricade sulle spalle e sulle tasche di noi cittadini a causa delle lentezze e dell’incapacità del governo di questa città di gestire i conti pubblici”.

Ecco la storia di un nuovo pesante debito fuori bilancio, che ammonta a circa 160mila euro e che è da imputare a questa amministrazione.

Nell’agosto del 2011 il Comune pagò alla Ati (Associazione Temporanea di Impresa) fatture per un ammontare di € 339.231,31 che riguardavano servizi per il trasporto pubblico locale non pagati risalenti agli anni 2003-2004. La Ati raggruppava la Società Automobilistica Interprovinciale SAI Srl, la Rossi Bus S.p.A., e la Schiaffini Travel spa, che dal 2001 al 2007 si è occupata del trasporto pubblico locale nei borghi. Questa somma di debito fuori bilancio è stata materialmente trasferita ben due anni dopo il riconoscimento in consiglio comunale, che aveva approvato la liquidazione delle fatture nel dicembre 2009, con deliberazione numero 142. Peccato che, al versamento, mancavano tutti gli interessi maturati nel frattempo e che, secondo un accordo, sarebbero stati inizialmente non pretesi dall’Ati nella somma di €153.134,48. Evidentemente il ritardo con cui sono state pagate le fatture del debito fuori bilancio deve aver fatto tornare sui propri passi la società, per cui il 26 novembre 2013 viene notificato un decreto ingiuntivo per la somma corrispondente agli interessi. Trenta i giorni per fare opposizione, ma il Comune lascia decorrere i termini ed il decreto ingiuntivo diventa irrevocabile ed esecutivo il 24 aprile 2014. Il 26 novembre scorso viene notificato l’atto di precetto che intima al pagamento della somma di € 153.134,48 oltre agli ulteriori interessi legali maturati a partire dal 2011 fino al totale soddisfo, quindi quasi 10mila euro in più. A dicembre, quando sono stati deliberati dal consiglio comunale i riconoscimenti dei debiti fuori bilancio, gli interessi maturati dall’Ati non comparivano. IL ritardo è già notevole ed oggi il Comune rischia il pignoramento, con il prelievo diretto della società dalle casse dell’Ente, ed ulteriori costi.

“Una situazione vergognosa, dovuta alle inadempienze dell’amministrazione Di Giorgi, che pecca di ulteriori ritardi anche in un altro ambito, non meno grave, che è quello della produzione della documentazione dei debiti fuori bilancio alla Procura regionale della Corte di Conti”.
La legge finanziaria del 2003 ha infatti stabilito questa procedura per l’accertamento e le verifiche su eventuali responsabilità rispetto danni erariali procurati all’Ente. “Il nostro Comune – afferma Zuliani – è inspiegabilmente tardivo nell’inoltro alla Procura della Corte dei Conti: diversi debiti fuori bilancio sono stati inviati quasi 2 anni dopo essere stati riconosciuti in consiglio comunale, rinunciando a qualsiasi impugnazione. Molti sono stati invece inviati all’ufficio sbagliato, di fatto eludendo il controllo della Procura della Corte dei Conti.

Se si tratti di dolo o di ignavia, sarà valutato dalla Procura quando riceverà il nostro esposto”.